ID,Posted,LastMod,Title,Body,Excerpt,Image,Category1,Category2,Section,Keywords,url 3,2005-02-12T22:17:00,2005-06-13T10:28:26,- Brescia: Magazzino47,"_24 gennaio 2005_ Magazzino47 di Brescia , incendiato nella notte tra il 24 e il 25 gennaio. Terzo incendio in Lombardia nel giro di un mese. Dopo il PaciPaciana a Bergamo e l’O.R.So a Milano e’ ora la volta del Magazzino47 di Brescia (foto), incendiato nella notte tra il 24 e il 25 gennaio. Questo incendio, che ha danneggiato l'enoteca, il bar e parte della libreria e solo grazie all’intervento di un compagno non ha provocato ulteriori danni, segue di pochi giorni l’ennesima provocazione fascista nella città. Per il 25/01 alle 18 é stato convocato un presidio in piazza della Loggia, confluito in manifestazione e seguito alle 21 da una partecipata assemblea cittadina al centro. ","Magazzino47 di Brescia , incendiato nella notte tra il 24 e il 25 gennaio. ",,azioni_fasciste,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/3/BresciaMagazzino47 4,2005-02-12T22:19:00,2005-06-13T10:28:52,- Milano: incendio O.r.so,"_9 gennaio 2005_ Incendio all'O.r.so Nella notte tra il 9 e il 10 gennaio, i soliti ignoti hanno dato fuoco al bar, al magazzino del cs O.r.so, provocando ingenti danni. Nonostante evidenti segni di intrusione (filo spinato tagliato, all'interno e' stata trovata una mazzetta da 4kg), i carabinieri e la stampa ufficiale parlano di corto circuito. ","Incendio all’O.r.so
Nella notte tra il 9 e il 10 gennaio, i soliti ignoti hanno dato fuoco al bar, al magazzino del cs O.r.so, provocando ingenti danni. ",,azioni_fasciste,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/4/MilanoincendioOrso 5,2004-12-20T23:59:00,2005-06-13T10:43:13,- Bergamo - csaPacìPaciana,"_20 dicembre 2004_ Nella notte fra il 20 e il 21 dicembre, un incendio di natura dolosa ha devastato alcuni locali del csaPacìPaciana di Bergamo. Ingenti i danni alla struttura e alle cose; interamente distrutte le risorse informatiche e multimediali del centro: pc per il montaggio video e audio, telecamere, videoregistratori, server con archivi multimediali, postazioni internet. Sembrerebbe piuttosto chiara la matrice neo-fascista dell'incendio, anche se non sono state trovate ne' scritte, ne' altre forme di rivendicazione. Piuttosto strana la presenza di alcune taniche piene di benzina e degli attrezzi utilizzati per scardinare le porte, abbandonati vicino alle strutture: una fuga rocambolesca o un messaggio intimidatorio? Di certa c'è solo la storia bergamasca degli ultimi mesi: accoltellamenti, agguati, scritte sui muri della città da parte di frange più o meno note dell'estremismo di destra bergamasco, come se mancasse solo l'incendio del csa a completare il cerchio. ","Bergamo – incendio csa PacìPaciana Nella notte fra il 20 e il 21 dicembre, un incendio di natura dolosa ha devastato alcuni locali del csaPacìPaciana di Bergamo. ",/antifa/images/18.jpg,azioni_fasciste,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/5/BergamocsaPaciPaciana 6,2005-02-12T14:53:00,2005-06-13T11:05:45,02/12 manif. a Bergamo,"12/02/2005 manifestazione antifa a bergamo 12 FEBBRAIO: CONTRO FASCISMO E RAZZISMO, PER DIRITTI E DESIDERI RIPRENDIAMOCI LA CITTA’ Dal 1997 il centro sociale autogestito Pacì Paciana è uno spazio liberato e autogestito in cui si pratica una risposta diretta ad alcuni bisogni, sia personali, che di una città come Bergamo priva di sbocchi culturali e aggregativi fruibili staccati da logiche di profitto. Proponiamo concerti, bar, cucina [quando c’è] a prezzi popolari, una sala prove, laboratori di teatro e giocoleria, la ciclofficina, lo skatepark e un laboratorio multimediale dove sperimentare forme e metodi di comunic_azione. Il punto fermo è l’opposizione al neoliberismo, al fascismo, ad ogni tipo di discrimanzione. Negli ultimi anni abbiamo cercato di tessere una rete, o semplicemente di insinuarci in reti già esistenti con lo scopo di rafforzarle, per andare contro alla guerra globale, alla videosorveglianza e alle varie forme di controllo,alla repressione del dissenso, al carovita, alla precarizzazione delle esistenze... La potenzialità aggregativa e conflittuale che abbiamo espresso sicuramente infastidisce ed è quindi normale che “l’ordine costituito” faccia sentire la sua pressione a Bergamo, come nel resto dell’Italia. Questura, mezzi di dis-informazione, partiti , sembra che all’occorrenza si compattino fra loro creando campagne ad hoc per criminalizzare il dissenso, articoli ridicoli, omissioni, finte interviste, trappole pensate a tavolino dalla digos in un farsesco, quanto reale, tentativo repressivo. L’Eco di Bergamo, A.N., Lega, Forza Italia, una destra oscurantista che alterna molto bene doppiopetti e teste rasate. Per fermare tutto questo è indispensabile agire nella quotidianità, presentare istanze, rendere espliciti i bi_sogni. Sentiamo forte il bisogno di determinare la nostra quotidianità invece che subirla e siamo coscienti che da una pratica simile, dall’attitudine a determinare esca anche una buona ricetta contro quest’ondata di fascismi che ci sta investendo. Determinare la propria vita significa riappropriarsi della città e quindi anche emarginare ed estirpare le nuove forme di fascismo che ben si mischiano alle forme più vecchie e ben note. Esponenti in doppiopetto con un passato tutt’altro che ambiguo fatto di attentati, sparatorie, evasioni, squadracce, che oggi candidamente si candidano in nuove alleanze eversive, come se una leggera mano di trucco bastasse per nascondere quello che sono realmente. Questurini collusi, che minacciano e cercano di intimidire, dove non riescono ad usare il pugno di ferro della legge. Giornalisti succubi che pubblicano veline della questura spacciandole per notizie, inventano interviste e che fanno della disinformazione il loro mestiere. Siamo flessibili ma non vogliamo essere precari, e riappropriarsi della città significa anche lottare contro questa precarizzazione, reclamare spazi e diritti, alla casa, al reddito, alla circolazione, ai saperi. Esplicitare tutto questo è necessario anche per lottare contro questi ultimi avvenimenti, contro quest’ondata di fascismo che sta colpendo in lungo ed in largo in tutta la Lombardia, ma non solo in quella. Contro le questure conniventi che arrestano e torchiano i compagn* e proteggono i fascisti. Contro quest’indifferenza delle strutture “democratiche” e della società democratica che non può tollerare un contesto come quello cui siamo difronte, conservando allo stesso tempo l’appellativo di democratico. Per tutte queste ragioni chiamiamo a Bergamo un grande corteo antifascista che vuole essere anche un corteo dei bi_sogni che si riprenda le strade, gli spazi, che reclami diritti e desideri. c.s.a. pacì paciana Segue ","manifestazione antifa a bergamo
12 FEBBRAIO: CONTRO FASCISMO E RAZZISMO, PER DIRITTI E DESIDERI RIPRENDIAMOCI LA CITTA’
Dal 1997 il centro sociale autogestito Pacì Paciana è uno spazio liberato e autogestito in cui si pratica una risposta diretta ai bisogni di una città come Bergamo ",,manifestazioni antifa,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/6/0212manifaBergamo 8,2005-02-13T19:04:00,2005-06-13T10:43:33,- Bergamo: auto incendiata,"_13 febbraio 2005_ I fascisti agiscono indisturbati: ennesimo attacco Ennesimo attacco fascista questa notte alle ore 5 nei confronti del centro sociale Pacì Paciana di Bergamo. Questa volta è stato un tentato omicidio, è stata una molotov lanciata da un’auto in corsa verso una macchina parcheggiata nei pressi del centro sociale, dove stava riposando un ragazzo che che è stato svegliato dal rumore del finestrino abbattuto e dalle fiamme che si sprigionavano nell’abitacolo riuscendo comunque a mettersi in salvo. Dopo gli accoltellamenti, le aggressioni e l’incendio la questura riesce solo a passare ai giornali veline che parlano di una fantomatica “pista interna” per quanto riguarda l’incendio del centro sociale, lasciando agire indisturbati chi come questa volta attacca i centri sociali. L’automobile è completamente carbonizzata e posta sotto sequestro, il tentativo è stato quello di uccidere; il ragazzo in questione è uno di quelli su cui la digos si accanisce rispetto alla cosiddetta “pista interna”, noi siamo una volta di più determinati a rispondere in maniera netta e precisa contro i fascisti e chi li protegge. LA RESISTENZA CONTINUA! c.s.a. pacì paciana - http://www.ecn.org/paciana contro fascismo e razzismo riprendiamoci la città – corteo sabato 12 febbraio ore 15 stazione ff.ss. Bergamo www.ecn.org/paciana ","Bergamo – auto incendiata
Ennesimo attacco fascista questa notte alle ore 5 nei confronti del centro sociale Pacì Paciana di Bergamo. Questa volta è stato un tentato omicidio. Una molotov lanciata da un’auto in corsa verso una macchina parcheggiata nei pressi del centro sociale, dove stava riposando un ragazzo… ",,azioni_fasciste,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/8/Bergamoautoincendiata 9,2005-02-06T19:06:00,2005-06-12T12:16:41,- Torino: Ass. dei pari/Delta House,"_6 febbraio 2005_ Continuano anche in Piemonte gli attacchi a locali, squot e centri sociali antagonisti. Domenica 6 febbraio e' stata bruciata completamente la Delta House. Qualche ora prima da un'auto vengono lanciati dei mattoni contro il primo piano del csoa Gabrio. Qualche giorno dopo e' stata trovata sfondata la porta della sede dell'Associazione dei Pari, presso il csoa Gabrio. Una serie di azioni che si sommano a quelle che hanno visto coinvolto il Fenix l'anno scorso e di cui si sospetta la matrice fascista . E mentre Alleanza Nazionale continua i suoi proclami contro i centri sociali torinesi, non si puo' non notare come continui l'operazione di pulizia, tra sgomberi ed attentati, per continuare a celebrare la nascente citta' vetrina. ","Torino – sfondamento Sssociazione dei pari al Gabrio Continuano anche in Piemonte gli attacchi a locali, squot e centri sociali antagonisti. ",,azioni_fasciste,r_piemonte,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/9/TorinoAssdeipariDeltaHouse 10,2005-02-13T19:09:00,2005-06-12T12:14:24,- Torino - Delta House,"Continuano anche in Piemonte gli attacchi a locali, squot e centri sociali antagonisti. Domenica 6 febbraio e' stata bruciata completamente la Delta House. Qualche ora prima da un'auto vengono lanciati dei mattoni contro il primo piano del csoa Gabrio. ","Torino – incendio Delta House Continuano anche in Piemonte gli attacchi a locali, squot e centri sociali antagonisti. ",,azioni_fasciste,r_piemonte,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/10/TorinoDeltaHouse 11,2005-02-13T19:20:00,2005-06-12T12:10:04,- Siracusa: fasci non Ncc,"_12 febbraio 2005_
*Ex candidato a sindaco di As era il bombarolo*
Fermato dalla polizia di Siracusa un uomo ritenuto autore degli attentati incendiari che per un mese hanno fatto sprofondare la città nel terrore. Si chiama Andrea Acquaviva. E' un quarantenne, padre di tre figli, che alle amministrative del giugno scorso, pur essendo di Forza Nuova (che poi lo ha espulso) si era presentato come sindaco per la lista Alternativa sociale, il movimento di Alessandra Mussolini. Raccolse 16 voti. Acquaviva sarebbe stato individuato attraverso la comparazione della sua voce con quella che ha rivendicato gli attentati a nome di fantomatici «Nuclei comunisti combattenti». Pare dunque che gli attentati siano stati compiuti per addossarne la responsabilità all'estrema sinistra. Nei mesi scorsi Acquaviva si era intestato alcune iniziative di «bonifica sociale» con una campagna contro le «passeggiatrici». Per questo avrebbe subito due attentati incendiari, uno dei quali distrusse la sua auto. Ora gli inquirenti stanno cercando di fare luce anche su questi attentati. Dopo essere stato interrogato a Siracusa, Acquaviva è stato portato in Procura a Catania per l'interrogatorio. ---------------------------------------------------","Siracusa – attentati fascisti non dei Ncc Ex candidato a sindaco di As era il bombarolo Fermato dalla polizia perche’ ritenuto autore degli attentati incendiari che per un mese hanno fatto sprofondare la città nel terrore. Si chiama Andrea Acquaviva. E’ un quarantenne, padre di tre figli, che alle amministrative del giugno scorso, si era presentato come sindaco per la lista Alternativa sociale, il movimento di Alessandra Mussolini.",,azioni_fasciste,r_sicilia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/11/SiracusafascinonNcc 12,2005-02-14T11:19:00,2005-06-13T11:06:03,02/19 Roma Valerio e Dax,"C.S.O.A. “Macchia Rossa” Magliana - Via Pieve Fosciana, 56/82 sabato 19 ore 17.00 assemblea. A seguire proiezione del video sulla morte di Dax cena sociale VALERIO VIVE, UN’IDEA NON MUORE DAX ODIA ANCORA Il 22 Febbraio 1980 un commando fascista dei Nuclei Armati Rivoluzionari assassinava Valerio Verbano, militante autonomo, davanti ai suoi genitori, a casa sua, in via Montebianco, nel quartiere Montesacro. Valerio da mesi stava costruendo un documento di controinformazione, il famoso “Dossier Verbano” in cui si documentava il legame esistente fra i NAR, Terza Posizione, Polizia, Carabinieri e Banda della Magliana. Una verità conosciuta da molti compagni e compagne ma che Valerio aveva accuratamente ricostruito. Al punto che quel dossier fu acquisito dal giudice Mario Amato che indagava sui NAR. Per quel Dossier, per il suo antifascismo militante, Valerio fu assassinato. Il 16 Marzo 2003 una squadraccia fascista assassinava Davide “Dax” , militante del centro sociale ORSO di Milano. Dax era un antifascista, un compagno in prima linea nella lotta per la casa. Dax era un compagno che odiava i fascisti e le ingiustizie sociali 25 anni dalla morte di Valerio, 2 anni dalla morte di Dax. Dopo l’assassinio di Auro Bruni nel 1991 non avremmo mai pensato di dover scrivere ancora della morte di un compagno per mano fascista. Eppure è accaduto ancora. E siam certi che accadrà ancora e ancora fino a quando i fascisti saranno liberi di girare su questo pianeta. In questi 25 anni il nome di Valerio lo abbiamo scritto sui muri della nostra città, lo abbiam gridato nelle piazze, lo abbiamo reso vivo nella pratica dell’antifascismo militante e nelle lotte sociali. In questi 2 anni al nome di Valerio abbiamo associato il nome di Dax, scrivendo anche il suo sui muri di molte città d’Italia, gridato nelle piazze in tanti cortei, ma purtroppo poco, troppo poco, praticato vivamente nell’antifascismo militante e forse poco di più nelle lotte sociali. Valerio e Dax, due compagni che hanno vissuto lontani nello spazio e nel tempo, eppur così vicini per la loro militanza nelle lotte sociali e nell’antifascismo militante. Un esempio che in tanti e tante dobbiamo raccogliere in tutto il paese, affinché la loro morte non sia stata vana, affinché le loro battaglie siano ancora le nostre battaglie La necessità politica dell’antifascismo militante non appartiene solo alla storia del nostro, sia pur recente, passato. Né è vero che riguarda solo chi, all’interno del movimento, ha scelto l’antifascismo come terreno di intervento. Purtroppo gli attacchi dei fascisti continuano a tutti i livelli, dagli scranni del governo come per la strada. Per questo l’antifascismo militante non si può scindere dalle lotte e dalla pratica politica quotidiana. C.S.O.A. “MACCHIA ROSSA” MAGLIANA Via Pieve Fosciana, 56/82 TelFax 0655260306 E MAIL: csoamacchiarossa@inventati.org ----------------------------------------------","19/02/05 Roma – Giornata per Valerio e Dax C.S.O.A. “Macchia Rossa” Magliana – Via Pieve Fosciana, 56/82 sabato 19 ore 17.00 assemblea. A seguire proiezione del video sulla morte di Dax cena sociale VALERIO VIVE, UN’IDEA NON MUORE DAX ODIA ANCORA Il 22 Febbraio 1980 un commando fascista dei Nuclei Armati Rivoluzionari assassinava Valerio Verbano, militante autonomo, davanti ai suoi genitori, a casa sua, in via Montebianco, nel quartiere Montesacro. ",,manifestazioni antifa,r_lazio,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/12/0219RomaValerioeDax 13,2005-02-12T12:24:00,2005-06-13T10:57:22,- Roma: sede radicali,"_12 febbraio 2005_ Raid estrema destra alla sede Partito Radicale 12/02 Roma, 16:45 ""Questa mattina, verso mezzogiorno, un gruppo di giovani ha compiuto un'azione dimostrativa all'ingresso della sede del Partito, in via di Torre Argentina 76, a Roma"". E' Marco Cappato, segretario dell'associazione Luca Coscioni, a dare i dettagli dell'episodio: ""Il gruppo ha inondato l'ingresso al piano terra con secchi d'acqua misti a detergente, ha gettato per terra risme di volantini e bottiglie di detergente, ed ha occupato il passaggio con uno striscione con la scritta 'Abroghiamo i radicali liberi, fanno male alla salute', firmato Rete delle identita'. Dello stesso tenore i volantini, che attaccavano, in particolare, la campagna referendaria dei radicali per abrogare la legge sulla fecondazione assistita"". I giovani, che secondo testimoni oculari avevano volantinato anche nell'adiacente Largo Argentina ed esponevano contrassegni di un centro sociale di estrema destra, si sono subito dileguati. Successivamente sono intervenute le forze dell'ordine che hanno raccolto informazioni sull'accaduto e hanno prelevato il materiale dal marciapiede. (agenzia) ","Raid estrema destra alla sede Partito Radicale I giovani esponevano contrassegni di un centro sociale di estrema destra e si sono subito dileguati. ",,azioni_fasciste,r_lazio,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/13/Romasederadicali 14,2004-02-14T12:32:00,2005-06-14T11:03:41,Bergamo - appendice,"12/02/2005 paci paciana - appendice Vogliamo invece, in quest’appendice, qui evidenziare la strategia che porta da un lato bande di naziskin a colpire i centri sociali e chi fa conflitto e dall’altro organi di disinformazione, questure e fascisti in doppio petto a fare da sponda organica ai bonheads. Ci troviamo davanti una serie di reazioni dell’ “ordine costituito” (che deve, in un Paese impegnato in una guerra globale, aumentare ancor di più il controllo sociale) che si possono leggere su un doppio binario: se da un lato per esempio i giornali, nel caso bergamasco “l’eco di bergamo”, saltano a piè pari iniziative e presenze del centro sociale (per esempio il bel corteo dei migranti del 23 ottobre quando la presenza del c.s.a. è stata ignorata nonostante fossimo stati un pezzo importante dell’organizzazione della manifestazione), ignorando tutto il lavoro aggregativo fatto, dall’altro lato si permettono di usare la fantasia e inventare interviste (come quelle uscite – recentemente – riguardo alla distruzione dell’automobile e l’aggressione subita da alcuni ragazzi la notte fra il 16 e il 17 ottobre fuori dal pacì oppure un’altra intervista a “un ragazzo del pacì paciana” completamente frutto dell’immaginazione del giornalista uscita il giorno successivo al rogo del pacì), speculando su tutto quello che avviene nei nostri confronti: l’aggressione subita in città alta è stata per loro una “guerra fra bande”, così come precedentemente le provocazioni subite il 24 aprile. I media locali (ma faremmo meglio a dire “il giornale unico locale”, dato che il monopolio della dis-informazione bergamasca è in mano a “l’eco di bergamo”) attutiscono, stemperano quanto succede e nel contempo mischiano le carte sul tavolo, per propinare ai lettori le solite notizie trite e ritrite e i soliti commenti che non si espongono ma fanno tanto tanto vendere. Anche la Questura di Bergamo usa un doppio canale, uno “visibile” e uno sottile e “invisibile”. Se “per legge” arrivano a punire con la massima durezza qualsiasi cosa, come anche solo un attacchinaggio, e cercano di trovare tutti i modi per colpire in maniera sistematica chi esprime dissenso, ci troviamo invece dall’altro lato a metodi da “strategia della tensione”: minacce (come quelle nei confronti di alcuni ragazzi il 2 giugno durante la contestazione al vicepremier Fini: alcuni agenti della digos portavano in disparte e minacciavano di “scannare” alcuni ragazzi, sequestrando loro anche il cellulare per qualche tempo), cariche indiscriminate e gratuite (corteo studentesco del 23 novembre, con conseguenti minacce di falsa testimonianza verso un esponente del c.s.a. pacì paciana), le “trappole” verso il movimento, alle quali gli agenti digos non sono nuovi: qualche anno fa accudivano uno sparuto nucleo di Volontari Verdi durante una partecipata festa multietnica in via Quarenghi a Bergamo, aspettando solo di poter affibbiare qualche denuncia a chi li avvicinava per far loro capire che la Bergamo antirazzista non li voleva, così il 24 aprile del 2004 hanno accompagnato per tutto il centro cittadino una banda di naziskin per poi “scagliarla” contro un gruppo di compagn* che stava facendo l’aperitivo. Ora a tutto questo si unisce anche il tentativo di addossare ai frequentatori stessi del c.s.a. Pacì Paciana la colpa dell’incendio subito. Senza dimenticarsi la storia, il passato più o meno vicino: nei giorni prima del vertice G8 a Genova 3 compagni del c.s.a. Pacì Paciana sono stati aggrediti e malmenati (al grido di “a Genova vi spacchiamo il culo”) da alcuni poliziotti: uno di questi, Alfio Rota Bulò (nominato poi “agente dell’anno” per la questura di Bergamo....) si inventava di essere stato aggredito e denunciava i tre ragazzi. La destra bergamasca, in particolare la Lega Nord, ha creato il clima di intolleranza verso il centro sociale e il Movimento nel quale i naziskin sguazzano. Attraverso le loro voci più becere e urlate, come Belotti da anni portano avanti una campagna di odio contro immigrati e sedicenti “noglobal”, invocando maggior controllo e repressione, fomentando insicurezza sociale, intolleranza diffusa e razzismo. Sono fascisti in doppiopetto, sicuri nelle loro poltrone, con la possibilità di sfruttare a piacere i mezzi di comunicazione. L’aspetto invece meno “salottiero” della destra bergamasca ha la testa rasata e fa il gioco della destra istituzionale e del potere costituito. E’ carne da macello per i “padroni del vapore”, pronta per essere lanciata, educata in un clima di odio verso “il diverso”, contro i centri sociali. Accade a Bergamo, accade a Milano, dove in un anno e mezzo abbiamo visto succedersi una serie impressionante di aggressioni, frutto di un rimettersi in moto di una rete lombarda neofascista: aggrediscono nei paesi i ragazzi con i capelli lunghi o con la cresta, bruciando loro la macchina (come è successo nell’hinterland di Bergamo), sguazzano impuniti per Bergamo facendo saluti romani e scortati dalla digos (come il 24-4-2004), aggrediscono con coltelli alcuni ragazzi del c.s.a. Pacì Paciana la sera del 31 luglio 2004 in Città Alta, tendono agguati fuori dal centro sociale, godendo di protezione e immunità. A Milano ma come in altre città della Lombardia accade la stessa cosa: 3 febbraio a Milano,aggressione di un ragazzo di ritorno dal centro sociale Orso; 23 marzo a Milano, incendio doloso nella sede del Naga; 11 aprile a Cermenate, aggressione a due studenti 2 giugno a Vigevano, incendio doloso all'interno del centro sociale La Sede; 6 agosto a Milano aggressione agli avventori del Malabestia ad opera di bonehead che immediatamente dopo si scontrano con alcuni ragazzi del vicino centro sociale CSOA COX18, accoltellandone sei di cui tre in punti vitali; 16 agosto a Milano, tentato furto al centro sociale Vittoria, arrestati i tre che cercavano di scassinare la porta; 17 agosto a Milano, incendiato il centro sociale Cantiere; 8 settembre a Busto Arsizio appiccato il fuoco all'interno della sede dell'Anpi 9-10 gennaio a Milano incendiata l’Officina della Resistenza Sociale. A Milano gli/le antifascist* sono anche sotto processo e hanno subito già carcere e misure restrittive per aver fatto scendere da un treno speciale per un corteo un gruppetto di fascisti: sono accusati di aggressione e rapina, il carrozzone della [dis]informazione e della repressione ha tentato di chiudere la bocca a chi da anni si oppone al fascismo e al razzismo ogni giorno, nella quotidianità del cercare di costruire una società diversa 24-25 gennaio a Brescia incendiato il Magazzino47 LA RESISTENZA CONTINUA! www.ecn.org/paciana ","paci paciana – appendice Vogliamo evidenziare in quest’appendice la strategia che porta da un lato bande di naziskin a colpire i centri sociali e dall’altro organi di disinformazione, questure e fascisti in doppio petto a fare da sponda organica ai bonheads. ",,documentazione,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/14/Bergamoappendice 15,2004-12-16T09:51:00,2005-07-23T10:38:34,il peso della destra negli episodi di violenza,"Fini dovrebbe ricordare che ""il peso della destra negli episodi di violenza è pari al 95 per cento tra il 1969 e il 1973, all'85 per cento nel 1974 e al 78 per cento nel 1975"" o che questa storia di morte ha un inizio e una geografia non il vuoto nero, cupo, indistinto che cancella ogni fattezza e rende tutti uguali. Tutti colpevoli, quindi tutti innocenti. Il 12 dicembre 1969, con le bombe alla Banca Nazionale dell'Agricoltura, una generazione di italiani, come scrisse Grazia Cherchi, perse la sua innocenza. E quello fu l'inizio. ""Morì un pezzo significativo della Prima Repubblica: una parte consistente dell'apparato statale passò consapevolmente nell'illegalità. Si pose come potere criminale continuando a occupare istituzioni vitali ed essendone tollerato"" (Marco Revelli). E questo fu l'effetto. Quel che seguì fu che ""in quel clima lo squadrismo neofascista lancia l'offensiva più seria mai tentata nell'Italia repubblicana, con protagonisti diversi e con connessioni differenti: dai militanti del Movimento sociale italiano alla nebulosa dei gruppi semiclandestini o clandestini, e sino a uomini variamente presenti all'interno dell'esercito, dei servizi, dei più diversi apparati dello Stato"" (Crainz, Il paese mancato). Un bestiario dalle mille figure che nelle otto stragi, consumate in Italia dal 1969 al 1984 (Milano, 1969; Gioia Tauro, 1970; Peteano, 1972; Questura di Milano, 1973; Brescia, 1974, Italicus, 1974, stazione di Bologna, 1980; treno 904, 1984), divorò 149 innocenti e 688 feriti che attendono ancora una verità. estrapolato da un articolo Se la memoria è solo un veleno di GIUSEPPE D'AVANZO ""articolo completo"":http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/cronaca/primavalle/memvel/memvel.html 16/02/2005","Fini dovrebbe ricordare che questa storia di morte ha un inizio e una geografia non il vuoto nero, cupo, indistinto che cancella ogni fattezza e rende tutti uguali. Tutti colpevoli, quindi tutti innocenti. ",,documentazione,r_nazionale,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/15/ilpesodelladestranegliepisodidiviolenza 16,2004-12-16T10:00:00,2005-07-23T10:38:08,Centri sociali di Destra,"Centri sociali di Destra Il fenomeno delle occupazioni di militanti dell’estrema destra Dalla fine degli anni ‘70 in Italia si è sviluppato il fenomeno dei centri sociali. Ossia dei luoghi sorti nelle maggior parte delle volte in zone ed edifici occupate abusivamente e strappate dal degrado nelle piccole e grandi città. Il centro sociale molto spesso rappresenta un luogo di ritrovo per numerosi giovani e meno giovani impegnati ad organizzare attività sociali, iniziative politiche, partecipare e organizzare dibattiti, ascoltare concerti e stare semplicemente in compagnia. La quasi totalità dei circa 200 centri sociali presenti oggi nel nostro paese, sono tutti riconducibili ad una determinata area politica, pur non parteggiando per nessun partito, infatti, i militanti e frequentatori di questi luoghi vengono definiti comunemente “autonomi”. La cosiddetta area dell’autonomia si colloca abitualmente all’estrema sinistra e in alcuni casi ci sono anche dei centri sociali di chiara matrice anarchica. Invece, dall’estate del 2002 all’incirca, special modo nella capitale, è comparso un fenomeno piuttosto atipico: l’occupazioni di edifici, stabili e quant’altro da parte di giovani non appartenenti all’area dell’estrema sinistra bensì a quella d’estrema destra. Le prime occupazioni di questa sorta di “autonomi di destra” hanno dato vita nella capitale a tre centri sociali atipici: Casa Montag (protagonista di Fahrenheit 451) sulla Tiberina nel luglio 2002, Casa Pound (in memoria del poeta americano accusato di filo-fascismo e collaborazionismo con i nazisti) all'Esquilino poco tempo dopo, ed infine, Foro 753 (data di fondazione dell'Impero Romano) al Colosseo nel dicembre dello stesso anno. Casa Montag Fin da subito queste azioni sono state definite dagli stessi protagonisti ONC, ossia Occupazioni Non Conformi; e si rifanno a quelle lotte antagoniste dei centri sociali autogestiti, con un solo “particolare”, come già detto, che gli occupanti provengono tutti dall’area della destra radicale e non necessariamente romana. Infatti, attualmente nel resto della penisola non esistono altre esperienza simili. Casa Pound L’obiettivo delle ONC, secondo il loro punto di vista, è quello di promuovere uno spirito comunitario, dove gli slogan di battaglia incarnano perfettamente le loro battaglie: “No al carovita”, “L’affitto è usura”; oltre ai continui reclami del genere “la casa agli italiani” e “il diritto alla proprietà della casa”. Sostenendo di rifarsi alle istanze di socializzazione della Repubblica Sociale che professava il diritto di proprietà della casa e proprietà privata solo se non si trasforma in sfruttamento. Mentre la lotta all’usura è uno dei punti centrali di casaPound, a Casa Montag, invece, si va più sul culturale e sulla solidarietà con dibattiti su Ogm e disabilità, raccolta di medicinali per il popolo iracheno ecc.. Poi l’estate di solito organizza una rassegna musicale dei gruppi di destra. Tra i gruppi di spicco gli Zeta Zero Alfa che cantano contro neoliberismo e globalizzazione. Infine, Foro 753, molto vicina ad alcuni settori di Alleanza Nazionale, esclusivamente alla corrente della destra sociale, si prefigge di coniugare tradizione e modernità attraverso un’esperienza comunitaria, attorno a valori come famiglia, giustizia sociale e identità nazionale. Foro 753 A fianco delle ONC (occupazioni non conformi), seguendo le rivendicazioni del diritto alla casa sono nate anche le OSA, cioè le Occupazioni a Scopo Abitativo. Infatti, il 17 luglio 2002 viene realizzata Casa d'Italia Boccea, presso un palazzetto abbandonato da anni viene occupato per uso abitativo. Attualmente sarebbero 10 le famiglie ospitate nella prima esperienza di OSA. Dopo circa un mese prendono vita altre due occupazioni: Casa d’Italia Torrino, nella zona del Torrino-Mostacciano, un insieme di villini, occupati però poco più che simbolicamente e quasi sempre vuoti; ed il Mafarka in zona Tiburtina, anche se in questa situazione era più una ONC, in ogni caso ha avuto vita breve in seguito ad uno sgombero addirittura poche ore dopo. La base ideologica che spinge alle OSA, come detto, è la stessa che troviamo alla base di Casa Pound: rivendicazione del pavoliniano diritto alla proprietà della casa, xenofobia ed esclusione degli stranieri, rievocazione delle politiche del ventennio di investimento nei beni immobili. Gli ispiratori sono come sempre gli animatori di quella area intellettuale d’estrema destra rappresentata da Gabriele Adinolfi, dalla rivista Orion, mentre la base giovanile si aggrega intorno agli Zeta Zero Alfa. Comunque le OSA hanno scarsissima visibilità nei quartieri in cui sono presenti, spesso gli stessi vicini di casa non sono a conoscenza della natura politica delle occupazioni. da www.giuseppescaliati.it","Il fenomeno delle occupazioni di militanti dell’estrema destra Dalla fine degli anni ‘70 in Italia si è sviluppato il fenomeno dei centri sociali.",,documentazione,r_nazionale,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/16/CentrisocialidiDestra 18,2004-12-16T12:29:00,2005-03-09T07:29:49,- 2003 cronologia,"dal dossier dell'Orso CRONOLOGIA 2003 - da marzo a dicembre MARZO 22 marzo 2003, Pordenone: a mezzanotte e mezza viene appiccato il fuoco alla tenda della pace che viene completamente distrutta dall’incendio. pag. 59 23 marzo 2003 , Pavia: Provocazione e minacce durante un’assemblea pubblica del collettivo al C. S. A. Barattolo si presenta improvvisamente un nutrito gruppo di boneheads di Forza Nuova . pag. 19 28 marzo 2003 , Pavia: un gruppo di circa 30 naziskin tentano di assalire il centro sociale Barattolo durante un dibattito organizzato dall’Osservatorio Antifascista di Pavia con ospite Saverio Ferrari. Dopo 20 minuti di assedio, intervallato da cori fascisti, spintoni, pugni, calci …, sopraggiunge un ridicolo manipolo di polizia (in tutto sei agenti). Successivamente due compagni fermi in macchina in mezzo alla strada vengono raggiunti dai nazi che, dopo aver spaccato i vetri e sfondato la portiera dell’auto, li aggrediscono. pag. 19 28 marzo 2003 , Torino tre militanti di Forza Nuova aggrediscono una studentessa di 26 anni “colpevole ” di aver strappato un manifesto; con un coltello le incidono sulla mano una svastica. pag. 10 28 marzo 2003 , Bassano (Vicenza): un gruppo di fasci aggredisce un ragazzo, conosciuto perché rappresentante studentesco. pag. 53 29 marzo 2003, Crema: Una grande svastica disegnata nella notte sulla porta d’ingresso della sede della Cgil di Crema (Cr), gli autori hanno anche rubato la bandiera del sindacato. pag. 18 30 marzo 2003 , Pavia: Aggressione presso la stazione FS di uno studente universitario presente all’assedio del 28 marzo; viene prima colpito alla testa con una bottiglia di vetro e poi preso a pugni e calci. Presente la Digos che interviene in un secondo momento, nessun fermo. pag. 20 APRILE 4 aprile 2003, Bologna : squadrone di AN interrompe il consiglio di zona del quartiere Savena aggredendo i rappresentanti della sinistra per imporre all’ordine del giorno l’istituzione di una giornata della memoria per il popolo Giuliano. pag. 64 5 aprile 2003 , Milano zona Corvetto: Incendiata gastronomia araba, il gesto è stato firmato con svastiche disegnate a pochi metri dalla saracinesca. pag. 26 6 aprile 2003, Bologna: rubata la stella in travertino posta sul cippo in cima al Parco di Monte Sole, per ricordare la Brigata Stella Rossa del comandante “Lupo ”. pag. 64 8 aprile 2003 , Conegliano : in pieno centro, cinque boneheads aggrediscono un gruppo di punk;alcuni feriti sono costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso. pag. 50 12 aprile 2003 , Bologna: quattro boneheads aggrediscono a calci e pugni uno studente. pag. 64 14 aprile 2003 , Bologna stazione: un gruppo di fasci, ultras della Lazio in attesa di andare a Modena, attaccano alcuni compagni del nord est che prontamente li respingono, la polizia interviene con una carica di alleggerimento verso il gruppo di compagni per impedire il protrarsi dello scontro. pag. 65 16 aprile 2003 , Padova: attacco notturno contro la sede di Rifondazione Comunista, i danni e il tentato scasso sono stati firmati con una croce celtica tracciata sull’insegna. pag. 48 17 aprile 2003 , Verona : una macchinata di fasci lancia alcune bottiglie molotov contro l’entrata del c. s. o. a. La Chimica, appiccando il fuoco nel campo vicino e sul vialetto d’entrata. I compagni, immediatamente avvertiti da un ragazzo che ha visto l’accaduto, escono mentre i 3 o 4 balordi stanno scappando. pag. 56 25 aprile 2003 , Roma: danneggiati due circoli di Rifondazione Comunista. Base Autonoma attacchina in tutta la città manifesti di propaganda fascista e di insulto alla Resistenza. pag. 78 25 aprile 2003 , Milano, Sesto San Giovanni : provocazione contro il centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli ” e il Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e sul territorio. Intorno alle 23. 30 un gruppetto di fascisti è stato visto strappare lo striscione contro la guerra all’Iraq fissato sulla cancellata del Centro e rubare la bandiera rossa esposta. pag. 27 26 Aprile 2003 , Argelato (Bo): due neofascisti aggrediscono un compagno di Rifondazione e un maghrebino. Il compagno di Rifondazione stà andando a casa quando lungo la strada incontra due boneheads che prima lo insultano poi lo aggrediscono con calci e pugni;in passato la vittima era già stata minacciata con scritte e svastiche disegnate sotto casa. Il ragazzo maghrebino è stato invece aggredito a San Giorgio di Piano, sempre da un gruppo di boneheads, ha riportato una frattura al braccio ed è stato ricoverato in ospedale. pag. 66 27 aprile 2003 , Bologna: L’ingresso della sede del Comitato per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto è stato imbrattato con dello sterco. Un atto vandalico contro la memoria dell’eccidio. pag. 66 28 aprile 2003 , Bologna: Nella notte è stata disegnata una svastica sulla porta d’ingresso della sede Cgil di Crevalcore. pag. 67 MAGGIO 3 maggio 2003 , Cesena: imbrattato con svastiche e simboli fascisti il sacrario dei caduti, eretto dopo la seconda guerra mondiale in memoria dell’eccidio in cui 26 civili furono vittime dei nazisti. pag. 63 26 maggio 2003 , Barletta: atti vandalici e danneggiamenti nella sede, inaugurata pochi giorni prima, di Rifondazione Comunista. pag. 84 Maggio 2003 , Latina: serie di aggressioni razziste contro immigrati. pag. 76 GIUGNO 7 giugno 2003 , Bari : subito dopo la manifestazione del Gay Pride, due compagni vengono pestati a sangue da una quindicina di neofascisti di Forza Nuova armati di mazze, catene, crik. 13 giugno 2003 , Bonate Sotto (Bg): un gruppo di fascisti aggredisce quattro punk fermi in strada perché rimasti in panne con l’auto che, successivamente, viene data alle fiamme. 16 giugno 2003 , Gorizia: profanazione di tombe e scritte naziste al cimitero di Cormons, è quinto episodio registrato in poco meno di un anno nel territorio Goriziano. LUGLIO 1 Luglio 2003, Lucca: Imbrattata con svastiche e frasi come “Gay Rauss ” la vetrina della libreria Baroni, , dove nei giorni precedenti era stato ospitato un incontro con l’associazione “L’Altro Volto-Lucca gay lesbica ”. pag. 72 6 luglio 2003 , Trieste: provocazione di un bonehead che ha gridato più volte’ heil Hitler’, un gruppetto di giovani abituali frequentatori di Cavana reagisce dando il via a uno scontro che si conclude con diversi feriti e otto fermi. pag. 60 11 luglio 2003, Prato: arrestate sei persone per rapine e feroci aggressioni ai danni di mmigrati. pag. 71 16 luglio 2003 , Pisa: scritte filonaziste sulla sede dell’Anpi. pag. 71 19 luglio 2003 , Marghera: una squadraccia neonazista si introduce nell’area esterna della sede regionale e della federazione veneziana di Rifondazione Comunista, imbrattando le pareti con scritte minacciose, svastiche e croci celtiche. pag. 47 AGOSTO 1 agosto 2003 , Bari: alle ore 12: 00, Michele Bellomo, Presidente del Circolo Arcigay “Giovanni Forti ” e Portavoce Nazionale del Bari Pride 2003, aggredito nella sede dell’associazione, mentre era solo e stava lavorando al computer; lo colpiscono ripetutamente al volto ed alla testa usando, sembrerebbe, quale arma il suo stesso computer. A seguito delle ferite si è rivelato necessario un temporaneo ricovero al reparto di Neurologia. pag. 86 5 agosto 2003 , Rimini: bonheads aggrediscono e picchiano un ragazzo italiano scambiato per “negro ”. pag. 63 SETTEMBRE 8 settembre 2003 , Roma: incendiato il palco su cui il Presidente della Repubblica Ciampi doveva tenere il suo discorso per ricordare la firma dell’armistizio e l’inizio della lotta per la liberazione dal nazifascismo. pag. 79 12 settembre 2003 , Trieste: durante il concerto organizzato in piazza Goldoni per protestare contro l’intenzione del comune di erigere un monumento che equipara le vittime del fascismo e del nazismo ai morti fascisti e nazisti, la polizia permette ai nazi di provocare. pag. 61 29 settembre 2003 , Gorizia: quattro neofascisti fanno irruzione in casa Lenassi, spazio occupato da poco, in corso una festa. Riescono a ferire alcuni compagni, prima di scappare. pag. 58 OTTOBRE 6 ottobre 2003, Bologna : volantinaggio di Azione Universitaria con intimidazione. pag. 68 21 ottobre 2003 , Pavia: al termine di un’assemblea alcuni compagni vengono seguiti fin dentro il bar “Giordano ”, parte una rissa, poco dopo arrivano polizia e carabinieri. pag. 20 28 ottobre 2003 , Torino: provocazione fascista al C. S. Gabrio. Alle h 2 una macchina si ferma davanti al centro, un gruppo di fasci scende lanciando pietre e bottiglie contro le persone che sono nel cortile. Prima di dileguarsi a bordo dell’auto, rubano una bandiera legata al cancello. pag. 12 NOVEMBRE 10 novembre 2003 , Tivoli: alcuni membri della Comunità Militante Tiburtina aggrediscono un compagno cinquant’enne, come ritorsione per essere stati allontanati due giorni prima dal corteo romano di solidarietà con la Palestina. pag. 80 10 novembre 2003 , Trieste: irruzione notturna al circolo sloveno S. Pekar;appiccano il fuoco dopo aver accatastato i mobili per favorire il propagarsi delle fiamme. L’incendio ha completamente distrutto un circolo culturale frequentato dalla minoranza slovena della città. pag. 62 22 novembre 2003 , Valdagno: bonehead aggredisce il segretario di Rifondazione Comunista di Recoaro. pag. 53 29 novembre 2003 , Pavia: bonehead aggredisce un compagno del Barattolo mentre camminava in città. pag. 21 DICEMBRE 8 dicembre 2003 , Milano: nazi aggredisce un compagno in zona Lotto. pag. 27 13 dicembre 2003 , Sanremo: intimidazione contro il collettivo studentesco “Spartaco ”. Dopo la chiusura pomeridiana del collettivo, nato solo da un mese, quattro ragazzi si attardano davanti. In breve sopraggiungono due forzanovisti noti in città, urlano insulti, sputano sull’entrata e minacciano di bruciare tutto. pag. 14 18 dicembre 2003 , Genova: bomba incendiaria al Centro Sociale Pinelli. pag. 15 20 dicembre 2003 , Thiene (Vicenza): alle ore 13. 30 è stato occupato un stabile abbandonato e ribattezzato cso la realidad. Alle 18. 30 circa un gruppo di nazisti sbucano da una vietta a ridosso dello stabile. I carabinieri intervengono dopo poco e il gruppo si allontana. Durante la notte la tensione resta alta e si registrano ulteriori episodi di provocazioni. pag. 54 20 dicembre 2003 , Conegliano Veneto: manifestazione neonazista contro il centro sociale appena occupato Rebelde. pag. 51 21 dicembre 2003 , Roma: attentato fascista all’Astra. Dopo le due di notte, al termine dell’iniziativa antiproibizionista del Gica, sono state lanciate due bombe carta nell’atrio del cinema, proprio mentre era gremito di gente appena uscita dalla sala. Un ragazzo e una ragazza che si trovavano fuori dall’Astra sono stati aggrediti e malmenati per impedire che dessero l’allarme. pag. 80 29 dicembre 2003 , Bernalda, Matera: imbrattata la lapide dei caduti nell’eccidio fascista del 1923;sul monumento è stata disegnata una svastica. pag. 89 30 dicembre 2003 , Genova: attacco fascista al C. S. O. A. Pinelli. Due bottiglie molotov sono state accese vicino al capannone del centro sociale. E’ l’ennesimo tentativo d’incendio, fortunatamente un compagno che stava arrivando in quel momento e ha dato l’allarme, consentendo lo spegnimento del fuoco prima che arrecasse nuovi danni. pag. 15 30 dicembre 2003 , Milano, q. re Barona: devastata la sede dell’Opera Nomadi, allestita da circa un mese. Gravi i danni a locali, arredi, attrezzature, e materiale documentario dell’archivio. L’azione è stata firmata con scritte fasciste, svastiche e croci celtiche. pag. 28 nota: i numeri di pagina si riferiscono alla documentazione estesa contenuta nella versione integrale del dossier","2003 aggressioni fasciste 2004 cronologia dal Dossier dell’Officina della Resistenza SOciale da gennaio a ottobre 2004 ",,azioni_fasciste,,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/18/2003cronologia 19,2004-12-17T12:37:00,2005-03-09T07:30:16,- 2004 cronologia,"2004 CRONOLOGIA GENNAIO 2 gennaio 2004 , Verona: venerdì sera verso l’una e mezza, un gruppo di 16 nazifascisti entra in un’osteria frequentata abitualmente dai compagni, subito parte una rissa e i compagni riescono a cacciare gli aggressori fuori dal locale. pag. 56 27 gennaio 2004 , Crema: Scritte razziste e antisemite per le vie del centro cittadino. pag. 18 29 gennaio 2004 , Roma, q. re Marconi : scritte antisemite e naziste sulle saracinesche di alcuni negozi in via Grimaldi. pag. 81 FEBBRAIO 3 febbraio 2004 , Milano: alcuni nazi aggrediscono sotto casa un compagno skinhead mentre stava tornando dall’O. R. So. , forse dopo un pedinamento, lo hanno picchiato e rubato il portafoglio. Bilancio del pestaggio: alcuni denti rotti, uno zigomo fracassato e diversi punti di sutura al labbro e al volto. pag. 29 8 febbraio 2004, Ferrara: danneggiamenti, scritte xenofobe e simboli nazisti contro una sala usata da cittadini islamici. pag. 70 13 febbraio 2004 , Bologna: un compagno del Tpo trova la sua auto con gomme tagliate, svastiche e celtiche disegnate. pag. 68 MARZO 12-16 marzo 2004 , Pavia: Un ragazzo dei Giovani Comunisti, parte offesa nel processo riguardante l’assalto al C. S. A. Barattolo del 28 marzo 2003, viene tempestato di telefonate minacciose. Tra i testimoni anche il giornalista Merli de “La Provincia Pavese ”, a cui viene passata in diretta una di queste telefonate. pag. 22 13 marzo 2004 , Pavia: Insulti e minacce rivolte da un gruppo di boneheads verso i Corsari che volantinavano in piazza Vittoria. pag. 21 23 marzo 2004, Milano : nella notte viene incendiata la sede del Naga, associazione di volontariato per l’assistenza sociosanitaria e per i diritti degli immigrati. I danni ammontano a circa diecimila euro. pag. 30 16 marzo 2004 , Padova: alcuni bonheads aggrediscono e feriscono cinque compagn@in pieno centro storico e fuggono all’arrivo dei carabinieri. pag. 49 APRILE 2 aprile 2004 , Reggio Emilia: verso mezzanotte alcuni compagni che sostavano davanti al camioncino ambulante dei panini a circa 700 metri dal centro sociale Lab. aq16, vengono riconosciuti e aggrediti da una quindicina di fascisti che, oltre a colpire i ragazzi, danneggiano la loro autovettura. pag. 70 7 aprile 2004 , Milano: intorno alle tre di notte un gruppo di fascisti lancia a più riprese sassi contro le finestre del C. S. Vittoria. pag. 30 10 aprile 2004 , Casalecchio (Bologna): atti vandalici contro la sede dei D. S. pag. 69 11 aprile 2004 , Milano: Domenica sera un gruppo di compagni dell’O. R. So. vengono aggrediti da un gruppo di oltre una decina di bonehead proprio a poche centinaia di metri dal centro sociale. I nazi riescono a infliggere 3 coltellate a un compagno, una sull’interno coscia che ha sfiorato l’arteria femorale. pag. 31 14 aprile 2004, Bari: quindici arresti tra i militanti di Forza Nuova accusati di azioni squadriste e ricostituzione del partito fascista. pag. 87 21 aprile 2004 , Thiene: nella notte è stata imbrattata con scritte razziste la sede della CGIL. pag. 55 24 aprile 2004, Bergamo: una quindicina di neonazisti a passeggio per il centro nel pomeriggio provoca e tenta di aggredire un gruppo di ragazzi e ragazze seduti a un bar, sotto gli occhi compiacenti della digos. I giovani respingono con decisione l’attacco. pag. 41 25 aprile 2004 , Catanzaro: alcuni attivisti di Forza Nuova picchiano due compagni del Comitato 25 aprile, mentre facevano un volantinaggio. pag. 89 25 aprile 2004 , Cermenate (Co): due ragazzi delle scuole superiori vengono aggrediti e picchiati a sangue da 15 bonehead. pag. 17 25 aprile 2004 , Pavia: Mattina, in contemporanea ai comizi conclusivi della manifestazione in memoria della Liberazione, due bonheads espongono una bandiera della Repubblica Sociale Italiana davanti alla chiesa di S. Maria alle Cacce dove si trova un sacrario dedicato ai caduti fascisti. Pomeriggio: gli stessi personaggi presenziano provocatoriamente in piazza della Vittoria, dove Rifondazione Comunista sta tenendo un banchetto. La loro presenza diventa presto molesta e un compagno viene insultato e aggredito. pag. 22 25 aprile 2004 , Pordenone: una ventina di fascistelli scortati e presidiati da un centinaio di sbirri depongono corone a tutti i caduti, caricati gli antifascisti che facevano resistenza passiva. pag. 59 MAGGIO 7 maggio 2004 , Pavia: un ragazzo dei “Folletti Urbani ” si imbatte in tre esponenti di Front Veneto Skinhead - Forza Nuova, vene insultato, minacciato e costretto a fuggire. Il compagno si rifugia in un bar, i boneheads fanno le ronde in macchina attendendo la sua uscita, la situazione si sblocca quando i compagni avvertiti telefonicamente, accorrono in soccorso. pag. 22 14 maggio 2004 , Roma q. re Appio Tuscolano: due militanti di estrema destra aggrediscono accoltellandolo alla natica un ragazzo che si trovava all’esterno della sezione DS di San Giovanni. pag. 82 27 maggio 2004 , Roma: piazza Ragusa, un compagno che attacchinava manifesti elettorali per Nunzio D’Erme viene accoltellato alla pancia. pag. 82 Maggio 2004 , Roma: Un gruppo di fascisti di Forza Nuova proveniente dalla vicina sede di via Nisco aggredisce le famiglie delle case occupate di viale Castrense. pag. 81 GIUGNO 2 giugno 2004 , Vigevano: nella notte è stato appiccato fuoco all’interno del C. S. La Sede; il rogo ha avuto effetti devastanti, sono state distrutte le apparecchiature audio, l’impianto elettrico, addirittura sono saltate le tubature dell’acqua. pag. 23 13 giugno 2004 , Grottammare (Ascoli Piceno): devastata la sede di Rifondazione Comunista. Poco dopo la mezzanotte un gruppo di persone a volto coperto, ha fatto irruzione nella sede spaccando tutto il possibile a colpi di bastone. pag. 75 24 giugno 2004 , Pavia: 3 fascisti aggrediscono un compagno nei pressi di piazza Vittoria. pag. 25 25 giugno 2004 , Pavia: provocazione fascista ai margini di un dibattito sulle nuove destre. pag. 25 Giugno 2004 , Lucca: Una ragazza viene stuprata perché lesbica, gli aggressori appartengono agli ambienti di estrema destra della città. pag. 73 LUGLIO Luglio 2004 , Roma: Un giovane compagno viene aggredito e picchiato violentemente in piazza Campo dè Fiori. pag. 82 AGOSTO 1 agosto 2004 , Bergamo: nella notte, intorno alle 2 e mezza, un gruppo di compagni si scontra con una squadraccia in città alta. I fascisti che sono circa quindici, non esitano a usare i coltelli ferendo 3 compagni . pag. 43 6 agosto 2004 , Milano un gruppo di circa 20 boneheads provoca e aggredisce gli avventori del Malabestia, un locale in via Ascanio Sforza, sui Navigli;immediatamente dopo si scontrano con alcuni compagni del vicino centro sociale CSOA COX18, accoltellandone sei, di cui tre in punti vitali. pag. 32 14 agosto 2004 , Lucca: Un ragazzo dell’Assemblea Spazi Autogestiti viene aggredito da cinque neonazisti che lo colpiscono alle spalle infierendo poi con calci e pugni alla testa e al volto. Il ragazzo viene ricoverato con 5 fratture al volto e sarà sottoposto a diverse operazioni. pag. 74 16 agosto 2004 , Milano: tentato furto al C. S. Vittoria, arrestati 3 bonehead mentre cercavano di scassinare la porta del centro. pag. 37 17 agosto 2004 , Milano: nella notte viene appiccato un incendio al C. S. Cantiere. pag. 38 17 agosto 2004 , Asti: aggressione contro un compagno del centro sociale appena occupato in città. In tre lo hanno tramortito con un colpo in testa per poi praticare vari tagli sul braccio, incidendo anche una croce uncinata. pag. 13 SETTEMBRE 8 settembre 2004 , Busto Arsizio: devastata la sede dell’Anpi, dopo aver rotto un vetro è stato appiccato fuoco con liquido infiammabile provocando un’esplosione all’interno della sede. Il gesto è stato firmato con scritte e croci celtiche disegnate sul muro esterno. pag. 45 25 settembre 2004, Torino : spaccata una lapide commemorativa di tre partigiani uccisi dai repubblichini nell’ottobre’44, il gesto è stato firmato da adesivi inneggianti al nazismo. Analogi adesivi sono stati attaccati sulle saracinesche della sezione DS di via Colautti, nei paraggi, già oggetto nei mesi scorsi di altre intimidazioni come il danneggiamento della vetrina. pag. 12 25 settembre 2004, Conegliano: due molotov lanciate contro il centro sociale Rebelde;una si è incendiata contro il portone provocando solo pochi danni, l’altra è rimasta inesplosa. pag. 52 OTTOBRE 1 ottobre 2004 , Tivoli: un gruppo di fascisti interrompe con un lancio di bottiglie un incontro al quale partecipavano Heidi Giuliani e Nunzio D’Erme. pag. 82 5 ottobre 2004 , Tivoli: spedizione punitiva nel laboratorio di restauro di un attivista di sinistra ad opera di quattro nazisti locali. Accoltellato gravemente il nipote dell’uomo. pag. 83. nota: i numeri di pagina si riferiscono alla documentazione estesa contenuta nella versione integrale del dossier","2004 cronologia dal Dossier dell’Officina della Resistenza SOciale da gennaio a ottobre 2004 ",,azioni_fasciste,,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/19/2004cronologia 20,2005-02-19T12:33:00,2005-06-13T11:06:15,03/05 ass. antifa ferrara,"Migliarino, mobilitazione antifa in occasione del raduno dei reduci della XMas Il 19 marzo a Migliarino, paese di circa 5.000 abitanti della bassa ferrarese, nostalgici e simpatizzanti del fascismo: reduci della Decima flottiglia Mas e “nuovi” fascisti per il settimo anno consecutivo si raduneranno nel paese. Dapprima questo triste spettacolo era stato camuffato, neppure troppo bene, come commemorazione dei caduti della repubblica di Salò , infatti il programma prevede solitamente una messa celebrata in una chiesetta, la deposizione di una corona floreale ai piedi del monumento ai caduti della I° guerra mondiale (che si trova di fianco alla locale stazione dei carabinieri) e la visita in cimitero alla tomba di quattro loro caduti (nella battaglia del ponte della bastia). Non staremo qui a sindacare sul diritto o meno di “onorare” i “propri” morti, come da più voci rivendicato (anche a sinistra), tanto ci sembra stupida e priva di senso questa usanza, sta di fatto, comunque, che questo motivo è servito da preteso per una sorta di appuntamento tradizionale che peggiora di anno in anno: un vero e proprio raduno di neofascisti e nazi-boneheads! Non si tratta tanto di quattro vecchi fascisti, anche perché ogni anno fortunatamente ne crepa almeno uno ( a proposito, è morto il bastardo reduce della x-mas che abitava a Migliarino), il problema piuttosto è che parallelamente alla diminuzione per cause naturali di questi vecchi assassini ogni anno ha visto l’aumento di fascisti più giovani, per lo più aderenti a “forza nuova (merda vecchia)” e gruppi affini. Quindi non si ha a che fare solo con chi sta per divenire cibo per vermi ma con un sottobosco organizzato che non esita ad usare il ricorso a tirapugni e manganelli. Questa è l’immondizia che ogni anno si riversa sulle strade di Migliarino. Tra reduci e rasati segnaliamo inoltre la presenza dei militari della folgore, evidentemente memori delle radici fasciste del loro battaglione (come per il battaglione San Marco, per intenderci!). L’anno scorso, all’atto della deposizione della corona, i porci si sono esibiti nel meglio del loro repertorio: saluti romani, cori, bandiere e simboli del ventennio, provocazioni e quant’altro potete immaginarvi, fino ad arrivare al contatto con un gruppo isolato di compagni, il tutto protetti e scortati dal numero spropositato di pulotti (che forse si sentivano in famiglia) intervenuti in tal numero da blindare il paese e le vie di accesso principali. Per ben sei anni sono state fatte assicurazioni sul “corretto” svolgersi della parata nostalgica, per intenderci niente apologia di fascismo ma ogni anno abbiamo visto come queste bugie siano servite più che altro per far restare a casa quegli antifascisti che ingenui credono ancora alle stronzate istituzionali. L’anno scorso si arrivò ad affermare che la manifestazione era stata vietata, invece i fasci, giunti da Bologna, Modena, Ravenna, Rovigo, Parma e Forlì, in una sessantina, arrivarono in macchina e fecero quel che vollero, mentre i controllati e fotografati eravamo noi (un centinaio). L’anno prima i pulotti della digos vollero vietare un corteo di protesta con il risultato che sfilammo comunque; da allora non abbiamo più chiesto il permesso a nessuno. Cosa possiamo fare per far si che questo settimo anno sia anche l’ultimo? Innanzi tutto non credere alle notizie”ufficiali” o “ufficiose” delle autorità, sappiamo da quali ideali siamo mossi prefetto e questore da cui dipendono le decisioni per ogni manifestazione politica e non sono affatto dissimili da quelli che animano i camerati in camicia nera. Non confidare su organi quali ANPI o Rifondazione comunista, almeno per quanto concerne l’azione diretta e la difesa fisica da potenziali attacchi fascisti o polizieschi. L’anno scorso la deposizione della corona fu fatta il 20 marzo, l’anno prima il 22 sempre di marzo e sempre di sabato e anche i precedenti anni ci si aggirava su quelle date, forse perché il 23 marzo è l’anniversario della fondazione dei fasci di combattimento e al sabato in paese c’è il mercato. Pare comunque che il 19 sia stato scelto dai fasci anche perché dovrebbe esserci una manifestazione nazionale contro la guerra in Iraq: invitiamo nel caso i compagni a non andarci e ad aderire invece SENZA RISERVE al presidio antifascista di Migliarino. Anche quest’anno manifesteremo il nostro dissenso, anche il più rude, senza patteggiare il diritto di farlo con nessuno, scegliendo come interlocutori non gli uomini di stato o di partito a cui non crediamo e che ci ispirano solamente disprezzo, ma i singoli individui, gli abitanti del territorio, i militani, convinti che l’antifascismo non sia quel simulacro di se stesso rispolverato solamente nelle scadenze ufficiali ma rappresenti invece una disposizione che ci dovrebbe accompagnare ogni giorno. Quello che spaventa di più non è né la spavalderia dei fasci, né la faziosità degli sbirri - del resto non abbiamo mai pensato ad attitudini antifasciste di polizia ed istituzioni - quello che inquieta è che tutto ciò possa passare sotto silenzio, o peggio, che si possano sottovalutare questi episodi. Negli anni passati gli abitanti di Migliarino intervenuti al presidio di protesta furono pochissimi, preferirono continuare a fare le loro stupide compere al mercato, come nulla fosse. Questo è il vero pericolo ed indica quanto ancora il tessuto sociale sia intriso di ignoranza, superficialità, noncuranza per gli accadimenti della propria vita, quando non sta ad indicare un pizzico di nostalgia verso certi periodi della storia. Quest’anno se vogliamo cercare di raggiungere un risultato e cioè la fine di queste parate è indispensabile darci realmente da fare: l’informazione è basilare e deve girare il più possibile, i compagni devono esserne messi al corrente al più presto; contattare e coinvolgere il maggior numero di persone possibile, sia sul territorio provinciale che non! In attesa di informazioni più dettagliate possiamo e dobbiamo cominciare a muoverci affinché la merda fascista termini di lordare Migliarino. SABATO 5 MARZO 2005 ORE 17:30: ASSEMBLEA ANTIFASCISTA per discutere la mobilitazione per sabato 19 marzo a Migliarino allo SPAZIO OCCUPATO DAZDRAMIR, viale Alfonso I d’Este n°13, FERRARA (dietro il montagnone, zona san Giorgio) alicezzz@hotmail.com CHI E’ LA DECIMA MAS: La decima flottiglia mas (motoscafo anti sommergibile) nacque all’inizio della seconda guerra mondiale, il suo nome deriva dalla decima legione romana, la preferita di Giulio Cesare. Operante con il motto”Per l’onore!”. E rifacendosi agli stilemi Dio, Patria, Famiglia. La xmas fu il primo reparto italiano che dopo l’annuncio dell’armistizio dell’8 settembre’43 decise volontariamente di continuare l’alleanza con la germania nazista. Il comandante della decima mas era il principe Junio Valerio Borghese, poi aderente al M.S.I. nel dopoguerra (sino a diventare presidente onorario nel ’51), fondatore del gruppo neofascista “Fronte Nazionale” nel ’68 e protagonista, la notte del 7 dicembre’70, di un tentato golpe militare. La xmas, pur essendo un’unità di marina, svolse prevalentemente azioni su terra, in particolare rastrellamenti di partigiani ed elementi antifascisti, azioni spesso culminanti in torture, deportazioni e uccisione degli arrestati, il tutto in stretta collaborazione con la soldataglia tedesca. Diversi gli atti di violenza addebitati alla decima, tra questi quello di Valmozzola (Pr) con l’esecuzione di 8 partigiani catturati; di Crocetta del Montello (Tv) con sei partigiani uccisi ed altri seviziati (denunciati, frustati e cosparsi di benzina per la “prova del fuoco”); di Castelletto Ticino (Pv) con cinque ostaggi uccisi; di Borgo Ticino (No) con dodici ostaggi uccisi: più una serie di saccheggi ai danni della popolazione. A quanto pare per la loro spavalderia ferocia preoccupava addirittura i dirigenti della R.S.I. (Repubblica Sociale Italiana) se in un “appunto per il Duce” scritto dal prefetto di Milano si può leggere: “Furti, rapine, provocazioni gravi, fermi, perquisizioni, contegni scorretti rappresentano quasi la caratteristica speciale di questi militari”. Certo, noi toglieremo il “quasi”! Nel dopoguerra, borghese, pur essendo stato il comandante di una delle formazioni più esagitate del fascismo e pur continuando ad andar fiero della sua scelta di collaborare con i nazisti, si vide infliggere appena tre anni di carcere dalla giustizia borghese mentre alcuni antifascisti continuavano a marcire nelle patrie galere, cosicché uscito poté ben presto riprendere la sua attività di porco fascista a cui abbiamo accennato. ","Migliarino, mobilitazione antifa in occasione del raduno dei reduci della XMas.
Il 19 marzo a Migliarino, paese di circa 5.000 abitanti della bassa ferrarese, nostalgici e simpatizzanti del fascismo: reduci della Decima flottiglia Mas e “nuovi” fascisti per il settimo anno consecutivo si raduneranno nel paese.",,manifestazioni antifa,r_emiliaromagna,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/20/0305assantifaferrara 21,2005-02-17T12:39:00,2005-06-13T23:27:36,"Milano, volato gazebo di AN","Milano, volato gazebo di AN Un gruppo di giovani appartenenti ai centri sociali ha aggredito alcuni ragazzi di Alleanza Nazionale che si trovavano all'interno del gazebo della Capogruppo di An alla Provincia di Milano, Paola Frassinetti, candidata alle elezioni regionali del 3 e 4 aprile. Lo riferisce una nota di Azione Giovani. Il gazebo, situato in via Dante a Milano, e' stato incendiato con una torcia lanciata dagli aggressori. ""Questi atti intimidatori - dichiara Paola Frassinetti - riportano alla mente gli anni bui in cui i ragazzi di destra erano considerati dei bersagli legittimi. Non ci faremo intimidire da chi vuole usare la violenza come arma politica. Questi falsi pacifisti - continua Paola Frassinetti - che si nascondono dietro la bandiera arcobaleno hanno mostrato il loro vero volto. Pertanto chi vuole togliere i gazebo di Alleanza Nazionale farebbe solamente il gioco di chi con la violenza vorrebbe impedirci di fare politica in citta'"". Repubblica online 17/2/2004","Milano, volato gazebo di AN
Il gazebo, situato in via Dante a Milano, e’ stato incendiato con una torcia lanciata dagli aggressori.",,news,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/21/MilanovolatogazebodiAN 22,2005-02-19T12:53:00,2007-04-06T11:47:04,"I crimini di guerra degli Ustascia e degli ""uomini di chiesa""","PAPA IN CROAZIA: UN MINUTO DI DOLORE PER LE MIGLIAIA DI VITTIME DEGLI USTASCIA CATTOLICI DOC-1385. ROMA-ADISTA. Una visita lampo, quella compiuta dal papa il 22 giugno a Banja Luka, la capitale della Republika Srpska, nella Bosnia Erzegovina, una regione a maggioranza serba. Per il pontefice l'obiettivo era quello di lanciare un messaggio di riconciliazione ai tre diversi gruppi presenti nella regione: serbi, croati, musulmani. Ma anche per riaffermare il diritto dei profughi di ritornare nelle proprie case visto che, proprio nella Republika Srpska, come ha denunciato di fronte al papa mons. Franjo Komarica, vescovo di Banja Luka, i profughi cattolici fuggiti durante la guerra hanno molte difficoltà a fare ritorno nelle proprie case. Prima della guerra erano 130 mila, ora sono meno di 40 mila. ""Finora - ha detto Komarica - nella mia diocesi sono riusciti a rientrare solo il 3 per cento dei fedeli esuli"". Per il vescovo, le cui parole sono state più volte interrotte dall'applauso degli oltre 20 mila fedeli, pesanti responsabilità gravano sull'Unione Europea: ""Siamo tristi ed addolorati"", ha detto, per il fatto che l'Europa ""tuttora non riconosce noi uomini e popoli di pari diritti con gli altri suoi abitanti"". Nell'intera Bosnia Erzegovina i cattolici rappresentano solo l'11,3 per cento della popolazione. La paura è che la presenza dei cattolici nel Paese possa divenire poco più che testimoniale. Addirittura, secondo il vescovo, c'è il pericolo di ""un totale annientamento per la volontà 'permissiva' dei potenti di questo mondo"". Sono d'altra parte assai profonde le ferite che dividono i cattolici dalla maggioranza serba del Paese: significativo il fatto che l'arrivo del papa sia stato duramente contestato dalla popolazione, che ha riempito i muri con manifesti che dicevano ""papa, vattene a casa"", o ha dipinto, sopra i manifesti che annunciavano l'imminente visita, la ""U"" simbolo degli ustascia, la milizia del regime nazi-fascista instaurato in Croazia dal 1941 al 1945 da Ante Pavelic. A Giovanni Paolo II viene infatti rimproverata la sua smaccata simpatia per i croati. Fu infatti lui, nel corso della sua seconda visita in Croazia, nel 1998, a beatificare il cardinale Alojzije Stepinac, arcivescovo di Zagabria durante la Seconda guerra mondiale, processato e condannato nel 1946 dal governo comunista di Tito per la sua complicità con i più atroci misfatti del dittatore Pavelic, ma frettolosamente riabilitato dalla Chiesa cattolica (v. Adista n. 74/98). Fu sempre il Vaticano, nel 1992, l'unico Stato, insieme alla Germania, a riconoscere l'indipendenza della Croazia, appena staccatasi dalla Federazione jugoslava. E moltissimi uomini di Chiesa (specialmente preti e religiosi francescani) furono protagonisti, durante il periodo degli ustascia, di crimini orribili contro i serbi ortodossi. La collina di Petricevac, dove il papa ha celebrato la messa, è il luogo dove sorgeva il monastero in cui viveva il francescano padre Miroslav Filipovoc Majstorovic, denominato ""frate Satana"", appellativo che si era guadagnato guidando il ""Campo della morte"", un campo di concentramento dove sono state uccise migliaia di persone tra serbi, zingari ed ebrei durante la Seconda guerra mondiale. All'uccisione di molte di esse Majstorovic provvedeva personalmente. Il Vaticano si limitò a sospenderlo a divinis. Alla fine della guerra, fu processato e giustiziato dalla Jugoslavia di Tito. Il suo monastero fu raso al suolo dai serbi nel '95 (ma era già stato distrutto una prima volta nel 1945). Consapevole del forte rancore nei confronti dei cattolici, durante la messa, Giovanni Paolo II ha chiesto perdono per le colpe commesse dalla Chiesa: ""Da questa città - ha detto -, segnata nel corso della storia da tanta sofferenza e tanto sangue, imploro il Signore onnipotente affinché abbia misericordia per le colpe commesse contro l'uomo, la sua dignità e la sua libertà anche da figli della Chiesa cattolica e infonda a tutti il desiderio del reciproco perdono. Soltanto in un clima di vera riconciliazione, la memoria di tante vittime innocenti e il loro sacrificio non saranno vani, ci incoraggeranno a costruire rapporti nuovi di fraternità e di comprensione"". Il papa, prima di ripartire per Roma, ha fatto visita privata al Consiglio interreligioso della Bosnia-Erzegovina, di cui fanno parte le autorità religiose cattoliche, ortodosse, islamiche ed ebraiche. Presenti l'arcivescovo di Sarajevo, cardinale Vinko Puljic, il capo della comunità islamica Mustafa Ceric e il rappresentante degli ebrei Jacob Finci. Per la Chiesa serbo-ortodossa bosniaca c'era il vescovo Jefrem: sostituiva il maggiore rappresentante della Chiesa serbo-ortodossa di Bosnia, il metropolita Nikolaj, anche lui membro del Consiglio. Il Patriarca della Chiesa Ortodossa di Serbia, Pavle, cui il papa in apertura dell'omelia che ha tenuto durante la messa, aveva inviato un messaggio di saluto, non ha ritenuto opportuna la sua presenza, a dimostrazione del permanere delle tensioni fra la Chiesa ortodossa serba e la Santa Sede. Come primo, immediato risultato della sua visita, il pontefice ha comunque incassato l'assicurazione da parte dei tre componenti della presidenza collegiale della Bosnia Erzegovina, Bosislav Paravac, Dragan Covic e Sulejman Tihic, che verranno restituiti a cattolici, ortodossi, musulmani ed ebrei i beni confiscati durante il periodo comunista. Sulla visita del papa in Bosnia abbiamo chiesto una valutazione allo storico Marco Aurelio Rivelli. Studioso della questione jugoslava e dei rapporti tra Vaticano e regimi nazi-fascisti, Rivelli, nel 1999, ha pubblicato per la Kaos Edizioni, il libro ""L'arcivescovo del genocidio. Monsignor Stepinac, il Vaticano e la dittatura ustascia in Croazia, 1941-1945"" (v. Adista nn. 28/99 e 54/02). Pubblichiamo di seguito il suo contributo. ""HO UN ELENCO DI 138 PRETI E FRATI MASSACRATORI USTASCIA"" - di Marco Aurelio Rivelli Giovanni Paolo II si è recato in Bosnia e ha chiesto perdono per le colpe commesse dai figli della Chiesa. Wojtyla ha parlato a Banja Luka sulla spianata del convento di Petricevac, ove vi aveva svolto la sua missione il frate francescano Miroslav Filipovic Maistorovic, poi soprannominato ""Fra' Satana"", assassino della peggiore specie, comandante, per un certo periodo, del campo di sterminio di Jasenovac, dove, con le sue stesse mani, aveva trucidato oltre 40mila prigionieri. Fra le sue prodezze, il 7 febbraio 1942, l'uccisione nella zona di Banja Luka di 2750 serbi fra cui 250 bambini, in sole dieci ore (se ne vantò durante il processo che subì in Jugoslavia dopo la guerra). Secondo la stampa cattolica, questo frate sarebbe stato sì un assassino, ma scomunicato e cacciato via anzitempo. La verità è che solo alla fine del 1943 la Chiesa ne avrebbe disposto la semplice ""sospensione a divinis"". Nella cattolicissima Croazia ustascia oltre un milione di Serbi, uomini, donne e bambini, furono massacrati dal 1941 al 1945, nei modi più crudeli. Unica loro colpa quella di essere ortodossi, cioè contrari alla Chiesa di Roma. La maggior parte di questi massacri, oltre che nei campi di sterminio, avvenne nelle strade, nei villaggi, ovunque sotto gli occhi di tutti. Una follia omicida istigata dalla stampa cattolica e dai vescovi tuonanti dai pulpiti all'eccidio. Bande di assassini comandate da preti e da frati. Ai malcapitati prigionieri veniva imposto di abiurare e di convertirsi al cattolicesimo. Conversioni collettive dopo le quali seguiva l'eccidio con i carnefici che gridavano: ""Avete salvato l'anima, ma il vostro corpo ci appartiene"". In quel contesto l'orda ustascia distrusse 292 chiese ortodosse, i cui beni vennero incamerati dalla Chiesa cattolica. Centinaia i religiosi ortodossi uccisi insieme ai cinque vescovi di questa chiesa. Ogni esecuzione un atto di efferata crudeltà. Valga per tutte la descrizione della fine di uno di questi: monsignor Dobrosavljevic, vescovo di Ototac, fu catturato con il figlio. Furono condotti vicino ad un pozzo e il ragazzo fu fatto a pezzi, a colpi di accetta, davanti agli occhi del padre, costretto a guardare. Furono quindi strappati al vescovo i capelli e la barba e, cavatigli gli occhi, venne finito a colpi di scure. Tutto ciò sotto gli occhi di Stepinac, intento a flirtare con il macabro governo ustascia. Nel corso delle mie ricerche, sui luoghi dei delitti, tutti i testimoni da me intervistati sono stati concordi nel descrivermi le bande degli sterminatori con sempre al comando preti e frati francescani. Di questi indegni uomini di chiesa ho un elenco di 138 nomi nonché molte fotografie, in uno delle quale uno di essi regge per i capelli la testa tagliata ad un serbo. Bande di sacerdoti e vescovi criminali, aiutati dal Vaticano, nel dopoguerra, a fuggire all'estero. Tra questi Ante Pavelic, il capo di tutti questi mostri. Sono stato a Jasenovac dove 600mila veri martiri, uomini, donne e bambini, furono sterminati. Camminando in quel campo dell'orrore, con le lacrime agli occhi, mentre mi tornavano in mente nomi di infelici già destinati all'oblio, ho pensato immodestamente di avere contribuito a far sì che il loro sacrificio non venisse dimenticato. La distanza fra Banja Luka e Jasenovac è breve. Wojtyla, il Santo Padre di una Chiesa che molto spesso ha disatteso i dettami di Cristo, avrebbe fatto bene a percorrerla. da ADISTA del 5.7.2003","Moltissimi uomini di Chiesa (specialmente preti e religiosi francescani) furono protagonisti, durante il periodo degli ustascia, di crimini orribili contro i serbi ortodossi",,materiali storici,r_friuli,article,"storia,revisionismo,chiesa",http://www.ecn.org/antifa/article/22/IcriminidiguerradegliUstasciaedegliuominidichiesa 25,2004-02-20T20:13:00,2005-06-14T11:07:14,DOCUMENTAZIONE," ",DOCUMENTAZIONE,,,,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/25/DOCUMENTAZIONE 26,2005-02-19T23:03:00,2005-06-13T23:27:58, Brescia: tensione tra militanti di Forza Nuova e di M47,BRESCIA - Si e' rischiato lo scontro oggi tra aderenti al centro sociale Magazzino 47 e militanti di Forza Nuova a Brescia. I primi avevano preso parte a una manifestazione per la liberazione di Giuliana Sgrena. Il cordone di polizia ha evitato che i due gruppi venissero in contatto. Contro i militanti di destra sono state poi lanciate uova e bottiglie. (Agr) ,Brescia: tensione tra militanti di Forza Nuova e del Magazzino 47,,news,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/26/BresciatensionetramilitantidiForzaNuovaediM47 27,2005-02-21T00:41:00,2007-05-11T13:54:33,02/21 Siena Sc.Politiche,"lunedì 21/02 Siena liberiamo Sc.Politiche un appuntamento a cui non possiamo mancare: lunedì a Scienze Politiche è prevista un iniziativa di azione universitaria con l'on.Ascierto su Genova 2001 dal titolo ""In difesa dei difensori"" che tentando la via del revisionismo tenterà di tracciare un parallelo tra quelle giornate di lotta e di scontri drammatici e i ""10,100,1000 Nassiriya"", strumentalizzando e dando così una visione grottesca dei movimenti e delle opposizioni. alle 15.00 è prevista nello stesso posto una controiniziativa dal titolo ""Liberiamo Scienze Politiche"" perchè nessun processo revisionista può stravolgere la verità. hanno già aderito: cgil,lavoro società cambiare rotta,fiom,snur,udu,studenti in movimento,prc,giovani comunisti/e,sinistra giovanile,uds,arci,emergency,mani tese,sinistra universitaria,100 idee per la pace ",lunedì 21/02 Siena liberiamo Sc.Politiche ,,manifestazioni antifa,r_toscana,article,"siena,scuola,universita'",http://www.ecn.org/antifa/article/27/0221SienaScPolitiche 28,2005-02-15T00:56:00,2005-06-14T11:11:56,Strage di Peteano la grazia sfiorata,"Strage di Peteano la grazia sfiorata Il terrorista nero che il ministro voleva graziare La Cassazione ferma il Guardasigilli: far espatriare Cicuttini equivale a un provvedimento di clemenza fuori dalla procedura Stella Gian Antonio corriere della sera - 15/02/2005 «Perché solo lui?», risponde Roberto Castelli a chi gli chiede come mai si sia sempre opposto alla grazia a Sofri a costo di scontrarsi con Ciampi. E batte e ribatte sempre sullo stesso tasto: «Molti sono dalla parte di Caino, io penso prima ad Abele. Chi sbaglia deve pagare». Tutti? Tutti. Meno uno: Carlo Cicuttini, autore della strage di Peteano. Di cui la Cassazione ha bloccato una richiesta che, appoggiata dal Guardasigilli, avrebbe finito «con l' equivalere alla concessione della grazia». Ma partiamo dall' inizio. E' la sera del 31 maggio 1972, in tivù c' è Inter-Ajax. Alla stazione dei carabinieri di Gradisca d' Isonzo arriva una telefonata: «C' è una 500 abbandonata con due fori di pallottola». Una pattuglia corre sul posto, a Peteano. I militari trovano l' auto, qualcuno solleva il cofano. Il boato è tremendo. Quando arrivano i soccorsi per tre dei ragazzi in divisa non c' è più niente da fare. Morti. Donato Poveromo aveva 33 anni, Franco Bongiovanni 23, Antonio Ferraro 31. La moglie Rita piange disperata sotto i flash. Lei e Antonio aspettavano un bambino. Conoscerà suo padre solo dalle fotografie... Sono passati esattamente 14 giorni dall' uccisione del commissario Luigi Calabresi per il quale verrà condannato Adriano Sofri e le indagini puntano su Lotta continua. Buco nell' acqua. Si spostano sugli anarchici. Buco. Si spostano ancora sulla malavita. Buco. E via via passano giorni, mesi, anni. Finché il fascicolo finisce nelle mani di un giovane giudice istruttore veneziano, Felice Casson: «Vedi un po' tu... Archivia...». Invece l' inchiesta riparte, salta fuori una serie incredibile di omertà, complicità e depistaggi che porteranno alla condanna anche di due alti ufficiali dell' Arma. A distanza di dieci anni dall' esplosione, il magistrato individua gli assassini: sono i neofascisti che pochi mesi dopo l' attentato a Peteano, il 6 ottobre 1972, avevano tentato un assalto a Ronchi dei Legionari per dirottare un aereo con l' intenzione di chiedere duecento milioni di lire e la liberazione di Franco Freda, neofascista in galera per la bomba di piazza Fontana. Un assalto finito nel sangue: Ivano Boccaccio, uno dei tre del commando, era rimasto ucciso. Gli altri due, Vincenzo Vinciguerra e Carlo Cicuttini, si eran dati alla latitanza. Quando partono i mandati di cattura, nel 1982, Vinciguerra è già dentro: condannato per l' attacco all' aeroporto, si è costituito ai carabinieri, ferito, nel 1979. Prima di acciuffare Cicuttini, invece, passano anni e anni. I magistrati sanno bene dov' è: a Madrid, dove si è rifugiato quando Francisco Franco era ancora al potere. Ma l' uomo si è sposato con Maria Fernanda Fontanals, figlia d' un generale franchista. E quando gli mettono le manette, nel 1983, trovandogli carte che mostrano come si dedichi all' import-export di armi da guerra, tira fuori una legge, la 46/1977 con la quale il parlamento spagnolo ha messo una pietra sopra la dittatura del Caudillo concedendo l' amnistia per tutti i reati commessi per fini più o meno politici. Scarcerato. Casson non si arrende. Dimostra con una perizia fonica che è proprio di Cicuttini, all' epoca responsabile del Msi di San Giovanni in Natisone, la voce anonima che attirò i carabinieri nell' imboscata, rinvia a giudizio per favoreggiamento aggravato il segretario missino Giorgio Almirante (che uscirà dal processo per amnistia) accusandolo con una serie di documenti bancari di avere finanziato il latitante in Spagna (34 mila dollari passati attraverso una banca di Lugano, il Banco di Bilbao e il Banco Atlantico) perché si operasse alle corde vocali, tenta di nuovo di ottenerne l' estradizione. Niente. Ottiene la condanna all' ergastolo del terrorista con sentenza definitiva e ci riprova. Niente. Finché, forte della cittadinanza spagnola, Cicuttini prende un po' troppa confidenza con l' impunità. E dopo 26 anni di latitanza nell' aprile 1998, attirato nella trappola dei nostri magistrati che gli fanno offrire un lavoro a Tolosa, cade finalmente nella rete. Arrestato dai francesi, viene estradato e rinchiuso là dove doveva stare anche per la condanna a 10 anni per l' assalto di Ronchi: in galera. Lo stragista, però, non si arrende: «Sono un cittadino spagnolo: ho diritto in base alle convenzioni europee a scontare la mia pena in Spagna». Nel febbraio 2001 il ministero della Giustizia, retto da Piero Fassino, gli risponde: no. Ovvio: sarebbe subito scarcerato. Passa un anno e mezzo e il 16 ottobre 2002 il nuovo ministro leghista trasmette alla Procura generale di Venezia la richiesta di promuovere il procedimento per accontentare lo stragista nero «esprimendo parere positivo al trasferimento in Spagna del medesimo Cicuttini». I giudici veneziani rispondono il 10 giugno 2003: no. E spiegano: 1) l' estradizione dell' uomo «è stata reiteratamente negata dalle autorità spagnole». 2) quelle stesse autorità iberiche «hanno altresì disatteso l' obbligo, in alternativa alla concessione dell' estradizione, di promuovere un loro autonomo procedimento penale». 3) il trasferimento in Spagna, con la scarcerazione, darebbe vita a «una condizione di obiettivo privilegio contraria sia all' interesse punitivo del nostro Stato che al principio di uguaglianza rispetto al coimputato Vinciguerra Vincenzo». 4) la magistratura spagnola «ha già statuito che i fatti per i quali il Cicuttini è stato condannato in Italia alla pena dell' ergastolo non hanno più rilevanza penale in Spagna perché rientranti nell' amnistia del 1977». Insomma, chiude la sentenza: c' è la «certezza» (la certezza!) che Cicuttini, se sarà dato alla Spagna «cesserà in tempi brevissimi ogni espiazione di pena». Quindi sarebbe una «concessione della grazia al di fuori della procedura». Contro il verdetto la difesa dell' ergastolano (di cui fa parte l' onorevole Enzo Fragalà, uomo di punta di An nella Giunta per le Autorizzazioni e nella Commissione Giustizia) fa ricorso in Cassazione accusando la corte veneziana d' essersi «arrogata un potere di discrezionalità che la convenzione non consente». E l' inflessibile Guardasigilli che fa: ritira il suo ok? No. Nonostante il terrorista nero, al contrario di Sofri, abbia fatto 26 anni di latitanza. Nonostante non abbia mai manifestato pentimento. Nonostante sia stato in galera, al momento del clemente appoggio castelliano, solo per 1.641 giorni (poco più della metà di quelli scontati oggi da Sofri) e cioè 547 giorni di cella per ogni carabiniere ucciso. Un po' poco, per un Caino. Soprattutto se il ministro della Giustizia va in giro attaccando «questa sinistra europea che difende assassini e i latitanti» e tuonando che «i cittadini hanno sete di giustizia e questo vuol dire certezza della pena». Fatto sta che la Cassazione, sesta sezione penale, presidente Pasquale Trojano, gli dà torto di nuovo. E con la sentenza 1729 non solo respinge la richiesta del neofascista ma spiega che, come giustamente dicevano i giudici veneziani, «il trasferimento all' estero del Cicuttini comporterebbe una sicura vanificazione del giudicato penale» e finirebbe per «equivalere alla concessione della grazia al di fuori della procedura prevista», cioè scavalcando il capo dello Stato. Al che la domanda iniziale va girata a Roberto Castelli: perché solo lui? Gian Antonio Stella L' ECCIDIO E' il 31 maggio 1972. Qualcuno chiama il 112 di Gradisca d' Isonzo (Gorizia): «C' è una 500 abbandonata con due fori di pallottole». E' una trappola. Una pattuglia esce a controllare quella macchina, a Peteano. Uno dei militari apre il cofano e scoppia una bomba. Muoiono tre carabinieri, altri due restano gravemente feriti ALL' ERGASTOLO Carlo Cicuttini è il neofascista che la sera della strage fece la telefonata-trappola. Cittadino spagnolo, Cicuttini si rifugia a Madrid fino all' aprile del 1998, quando la procura di Venezia gli tende un tranello facendogli offrire un lavoro a Tolosa, in Francia. Lui si presenta e finisce in manette, 26 anni dopo Peteano. ","Strage di Peteano la grazia sfiorata Il terrorista nero che il ministro voleva graziare ",,documentazione,r_friuli,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/28/StragediPeteanolagraziasfiorata 29,2004-12-18T01:09:00,2007-04-06T11:51:16,- Pavia aggressioni 2001/04,"LISTA DELLE AGGRESSIONI DI MATRICE FASCISTA A PAVIA. Co.R.S.A.Ri. – C.S.A. Barattolo Barattolo - 15/02/2005 LISTA DELLE AGGRESSIONI DI MATRICE FASCISTA A PAVIA. Co.R.S.A.Ri. – C.S.A. Barattolo ANNO 2001 23 - 24 aprile Ad un giorno dal simbolico 25 aprile, ignoti incendiano con benzina il CSA Barattolo fermandone l’attività per diversi mesi. L’attentato era stato preceduto da scritte nazi-fasciste sui muri esterni. I danni sono stimati per 40 milioni, ma il lavoro dei membri del collettivo lo rimette in piedi in pochi mesi. 28 aprile La grande manifestazione in solidarietà al CSA Barattolo viene accolta in piazza Vittoria da alcuni nazi-skin di Forza Nuova che provocano con il saluto romano. 25 marzo La vetrina di Rifondazione Comunista viene imbrattata per l’ennesima volta con scritte e simboli fascisti 9 maggio All’hotel Moderno si tiene un convegno di Roberto Fiore: fondatore e leader di Forza Nuova, presunto stragista nero fuggito in Inghilterra dove ha costruito l’impero finanziario chiamato “Easy London”. Si radunano circa 200 antifascisti per contestare l’evento. Le minacce rivolte dai Nazi-skin si concretizzeranno in un pestaggio nei giorni seguenti. 11 maggio Un attivista del CSA Barattolo viene minacciato e preso a pugni in un bar del centro. La conseguente azione legale porterà l’aggressore, Marco Rossella, a pagare un’ingente cifra. ANNO 2002 13 gennaio Ignoti infrangono i vetri della sede del Partito della Rifondazione Comunista. La matrice fascista dell’ignobile gesto è rivendicata da alcuni adesivi di matrice razzista attaccati sulla stessa vetrina. 14 gennaio Un drappello di 4 esponenti di Forza Nuova si presenta in Consiglio comunale convocato per condannare i fatti del 13 gennaio. Fra di loro Luca Oriani entra armato di tira-pugni che fa cadere a terra inavvertitamente; viene fermato e perquisito dalle forze dell’ordine. Sarà condannato per “porto d’armi” (Arresto commutato nel pagamento di euro 560). 15 maggio Un attivista della RAF di Cremona, componente del gruppo musicale ”Oi Streetpunk”, invitato a suonare al CSA Barattolo, viene preso a pugni e calci ed inseguito per le vie del centro. Nessuno interviene in sua difesa. Nonostante i lividi riportati non viene sporta alcuna denuncia. 23 agosto Nella notte prima della festa di Liberazione, organizzata dal PRC a Cura Carpignano, viene dipinta, con chiaro intento intimidatorio, un’enorme croce celtica sulla pedana da ballo. 3 ottobre Un esponente del CSA La Sede di Vigevano viene aggredito in piazza Vittoria da circa 5 esponenti di Forza Nuova. Nonostante le contusioni riportate non viene sporta alcuna denuncia. Nessuno interviene in sua difesa. 3 ottobre Durante un presidio in piazza Italia organizzato dal Pavia Social Forum in difesa della Palestina, un gruppo di circa 10 nazi-skin appartenenti a Forza Nuova passa e provocatoriamente espone una bandiera con una svastica. Marco Rossella viene denunciato dalla Digos e condannato per Apologia del fascismo e condannato a pagare una multa di circa 800 €. 14 ottobre Al CSA Barattolo è in programma, per la serata, un dibattito sull’antifascismo in ricordo del partigiano Cassiera da poco scomparso. Ospite l’Osservatorio democratico di Milano. Nel pomeriggio, mentre all’interno si svolge un laboratorio teatrale, si presentano davanti al CSA una quarantina di teste rasate con tanto di bandiere e vessilli Nazisti provenienti da tutto il nord Italia. L’intento dichiarato è quello di impedire l’iniziativa serale. I teatranti sono costretti a rinchiudersi all’interno. Un attivista del CSA Barattolo viene colpito al basso ventre; il referto medico stabilisce 3 i giorni di prognosi. Anche il consigliere comunale della Lega Nord Centinaio fa la sua comparsa, intrattenendo conversazioni con i neo-fascisti e tentando la mediazione con la polizia. Nessuno interviene in difesa del CSA Barattolo. 16 ottobre Alcuni esponenti del Pavia Social Forum avvistano casualmente alcuni esponenti di Forza Nuova mentre entrano nella sede della Lega Nord. Attendono all’uscita con telecamera e macchina fotografica. Le riprese vengono interrotte non appena i neo-fascisti si accorgono della loro presenza e gli antifascisti vengono aggrediti. Si riscontrano danni all’automobile. ????? Nella scuola di musica Audio-shop esponenti di Forza Nuova si presentano per minacciare e intimidire un musicista, colpevole di essere di colore. Alunni e genitori della scuola rimangono terrorizzati dalla scena. ??????? Uno studente del liceo Foscolo viene aggredito in una via del centro perché indossava una toppa antifascista non gradita ad esponenti di Forza Nuova. La Toppa viene asportata con un coltello dal giubbotto del ragazzo. Nessuno interviene in difesa del ragazzo che non sporge nessuna denuncia. ???? Uno studente del liceo Focoso viene minacciato da esponenti di Forza Nuova per aver partecipato ad una corteo cittadino antifascista. Era stato riconosciuto nelle numerose fotografie comparse sulla provincia pavese ANNO 2003 18 gennaio I nazi-skin organizzano in Piazza Vittoria un volantinaggio per difendere i forzanovisti arrestati a Verona dopo il pestaggio in diretta TV di Adel Smith (Esponente della comunità islamica in Italia).Tensioni e minacce in piazza Vittoria dove si era radunato un gruppo di antifascisti. 19 gennaio Studente universitario presente al presidio del 18 gennaio viene aggredito e preso a calci nelle vie del centro. Nessuno interviene. Non viene sporta alcuna denuncia 20 gennaio Alcuni esponenti del CSA Barattolo vengono minacciati da esponenti di Forza Nuova incontrati al cinema Politeama, in occasione della proiezione del Signore degli Anelli. Un altro ragazzo accorso in loro aiuto viene aggredito da Luca Oriani. L’accaduto viene denunciato ed è in corso un procedimento penale. 2 febbraio Esponenti di Forza Nuova fanno irruzione al CSA Barattolo e minacciano l’unica persona presenta all’interno dei locali, prima di andarsene senza compiere altre prodezze. 2 febbraio Un esponente di Rifondazione Comunista viene minacciato di morte in piazza Vittoria da esponenti di Forza Nuova. 22 febbraio Il CSA Barattolo organizza un’iniziativa in piazza Vittoria. Arriva un nutrito numero di nazi-skin di Forza Nuova che, dopo minuti di provocazione e insulti, sottrae uno striscione appartenente al Centro Sociale. Polizia e Digos, anche se presenti, non intervengono. 23 marzo Durante l’assemblea pubblica del collettivo al CSA Barattolo si presenta un nutrito numero (15) di nazi-skin di Forza Nuova. Minacciano di morte chiunque osi filmarli nuovamente. La maggior parte dei nazi skin porta tirapugni e guanti di pelle. 28 marzo In programma una serata di indagine sull’evoluzione delle nuove destre organizzata dall’osservatorio antifascista pavese; presenti molti esponenti politici della città. Ore 19:30 - Una telefonata giunge al Barattolo. Si riconosce la voce di Marco Rossella (capo dei nazi-fascisti locali e affiliato di Forza Nuova) che si spaccia per un compagno e chiede se questa sera pensiamo possano esserci degli attacchi fascisti. Ore 19:45 - Un gruppo di neo-fascisti viene avvistato per le strade di Pavia. Ore 22:00 – Fanno scoppiare due bombe carta vicino al Barattolo. Ore 22:05 – Dopo l’azione diversiva un gruppo di 30 neo-fascisti cerca di fare irruzione, armati di spranghe e bastoni. L'intento è chiaro: impedire con un'azione squadrista lo svolgimento del dibattito sulle nuove destre, il cui relatore è Saverio Ferrari dell'Osservatorio Democratico di Milano. Subito i presenti si precipitano per ricacciare fuori i fascisti. Diversi tra i presenti ricevono sputi, spintoni, calci e pugni. Sul posto sono presenti due macchine della Digos: gli agenti sono coinvolti nell'aggressione. Diversi altri tentativi vengono fatti dai nazifascisti per rientrare. Volano pugni e calci attraverso il cancello, degli oggetti vengono lanciati sulle persone che intanto si sono radunate davanti al cancello all’interno del Centro Sociale. Le (poche) forze dell'ordine giunte sul posto vengono anch'esse prese a botte. Ore 22.20 - Dopo aver chiesto più e più volte alle forze dell'ordine di allontanare i neo-fascisti e dopo esserci sentiti rispondere che non sono in numero abbastanza consistente per far fronte alla situazione e che il solo ordine è di “respingere il gruppo”, arriva una macchina di un compagno subito riconosciuto. I neo-fascisti prendono a calci la macchina, spaccano i vetri e, in piena libertà, afferrano al collo una compagna che era all'interno della vettura. Ore 1.30 - Un gruppo di neo-fascisti continua a girare indisturbato per la città. 30 marzo Aggressione presso la stazione FS di uno studente universitario presente all’assedio del 28/4; questo viene colpito alla testa con una bottiglia di vetro, pugni e calci. Trauma cranico e prognosi di parecchi giorni. Presente la Digos che interviene in un secondo momento. Nessun fermo, ma l’accaduto viene denunciato. E’ in corso un procedimento penale 28 aprile Marta Ghezzi scrive una lettera alla provincia pavese dopo l’assedio del 28-3. Afferma: 26 luglio A San Martino (Comune del pavese) occupazione da parte di esponenti di Forza Nuova dei locali comunali destinati a biblioteca comunale. L’edificio viene sgomberato e gli occupanti denunciati dalla questura. L’associazione neo-fascista “Orientamento e Tradizione”, impegnata nel promuovere le idee della cultura fascista attraverso dibattiti e altre manifestazioni, espelle il vicesindaco per non aver appoggiato il progetto Forzanovista. 2-3 agosto Festa nazional-popolare nel comune di Ottabiano (Lomellina). Presente anche Roberto Fiore (Leader fondatore del partito Forza Nuova) e numerosi nazi-skin provenienti da tutta Italia. 7 ottobre Marco Rossella di Forza Nuova tenta di aggredire un operaio della Necchi-Compressori già vittima dell’accoltellamento perpetrato da fascisti a Milano, il cui esito era stata la morte di Davide Cesare esponente del Centro Sociale Orso. 18 ottobre In piazza Italia convengono alcune decine di neo-fascisti da tutto il nord Italia, per protestare contro i provvedimenti di custodia cautelare a cui sono soggetti i loro camerati pavesi. Alcune ore dopo due ragazzi vengono aggrediti in corso Cavour perché vestiti in maniera inusuale; anche se ricevono calci e pugni di una certa entità non viene sporta denuncia. Una volante della polizia di passaggio non interviene sui responsabili anche se indicati dai due aggrediti. 21 ottobre Il coordinatore dei Giovani Comunisti di Pavia Mauro Vanetti e altri studenti universitari vengono aggrediti da alcuni neo-fascisti nel bar Giordano (via Beccaria), dopo la presentazione pubblica in Università del libro “Squadristi” di Mimmo Franzinelli. Gli aggressori avevano assistito alla presentazione ponendo domande provocatorie, che ricevevano adeguata risposta dallo stesso autore, per poi seguire Vanetti e alcuni amici fino al bar. La colluttazione finisce con due denunce incrociate tra neo-fascisti e antifascisti. 21 ottobre La vetrina del partito dei Verdi viene interamente ricoperta con manifesti dell’associazione “Orientamento e tradizione” legata a Forza Nuova e al Veneto Fronte Skinheads. 24 novembre Alessandro, militante antifascista e esponente del CSA Barattolo, mentre passeggiava con la sua ragazza in via Isonzo (San Lanfranco), viene minacciato e malmenato da Delio Cornaggia. Questi, noto esponente di FN, viene denunciato; la prima udienza del processo davanti al giudice di pace è fissata per il 24 settembre 2004. Il giorno prima (domenica 23 novembre) Co.R.S.A.Ri. e Rifondazione Comunista avevano tenuto un presidio in piazza, dove veniva ricordata l’aggressione a Mauro Vanetti di circa un mese prima (21 ottobre). 28 novembre Dopo l’udienza in tribunale per i fatti del 20 gennaio 2003 i neo-fascisti seguono, con chiaro intento intimidatorio, la “parte lesa” nel processo fino all’osteria “Sottovento”, strappano manifesti del CSA Barattolo e insultano i compagni. Vengono fermati da una pattuglia della Digos. 14 dicembre Nel locale “Il Tempio” nei pressi di Broni, il solito gruppo dei neo-fascisti pavesi appartenente a Forza Nuova aggredisce Balestrino, il cantante dei Klasse Kriminale che era venuto ad assistere al concerto. L’azione del gruppo porta alla distruzione dei vetri della macchina e a lesioni personali, prima che possano fuggire in auto. ANNO 2004 13 marzo Insulti e minacce rivolte da un corposo numero di nazi-skin provenienti da tutta Italia, come testimoniano le numerose macchine di neofascisti non pavesi avvistate in città, nei confronti dei Corsari che erano in p.zza Vittoria a volantinare in vista del processo del 16 marzo. 12–16 marzo Mauro dei Giovani Comunisti, parte offesa nel processo riguardante l’assalto al CSA barattolo del 28 marzo 2003, viene tempestato di telefonate minacciose. Chiaro l’intento intimidatorio rispetto al processo di cui Vanetti è parte offesa. Testimone anche il giornalista Merli de “La Provincia Pavese”, a cui viene passata in diretta una di queste telefonate. 16 marzo Prima parte dell’udienza preliminare del processo per l’assalto al CSA Barattolo del 28 marzo 2003. Accusati di, tra le altre, aggressione ad agenti della polizia e violenza privata e danneggiamento nei confronti di Mauro Vanetti, esponente dei Giovani Comunisti. La seconda parte viene fissata per il 12 maggio. 25 aprile In contemporanea ai comizi conclusivi della manifestazione in ricordo della liberazione, 2 nazi-skin espongono una bandiera dell'Repubblica Sociale Italiana di Salò davanti alla chiesa di S.Maria alle Cacce (dove si trova un sacrario dedicato ai caduti fascisti) e inscenano un presidio. Appresa la notizia parte dell'area anti-fascista pavese insieme a comuni cittadini si mobilitano recandosi sul luogo (dove la digos era già presente) con lo scopo di metter fine al teatrino. In rinforzo ai fascisti sopraggiunge il loro leader Marco Rossella e i tre esibendo il saluto romano intonano canti fascisti. In seguito alle continue pressioni dei manifestanti la polizia interviene caricando di peso i forzanovisti nella volante e conducendoli in questura dove verranno denunciati per apologia del fascismo. Rilasciati, nel pomeriggio gli stessi fascisti presenziano provocatoriamente in piazza della vittoria, dove il PRC sta tenendo un banchetto. La loro presenza diviene presto molesta e un esponente di rifondazione viene prima insultato e infine aggredito. 7 maggio Un militante dei “Folletti Urbani”, dichiarato antifascista, si imbatte in un drappello di 3 esponenti del FVS-FN nei pressi di Viale Matteotti. Alessandro viene insultato e minacciato ed è costretto a fuggire quando questi scendono dalla macchina inchiodatagli davanti; dopo una lunga corsa si rifugia in un bar in P.zza Emanuele Filiberto chiedendo l’appoggio dei cittadini presenti che solidarizzano. I nazi-skin, in atteggiamento minaccioso, fanno la ronda in macchina attendendo l’uscita di Alessandro al di fuori del bar. La situazione si sblocca quando i Compagni, avvertiti telefonicamente, accorrono in suo soccorso. 12 maggio Seconda e ultima parte dell’udienza preliminare del processo riguardante l’assalto del CSA Barattolo del 28 marzo 2003. La piazza antistante il tribunale viene concessa ai nazi-skin e negata all’ampio fronte antifascista. Viene creata una zona rossa all’interno della quale gli antifascisti non possono accedere. 8 degli 11 imputati hanno patteggiato un anno, 1 ha patteggiato tredici mesi e in 2 hanno fatto ricorso al rito abbreviato per quanto riguarda l’aggressione ai poliziotti. Il processo continua per l’aggressione al compagno antifascista sopraggiunto in macchina, per il quale i neo-fascisti hanno tentato vanamente la strada del tentato omicidio. 2-3 giugno Nella notte viene appiccato un incendio doloso al CSA la Sede di Vigevano. Dopo aver versato taniche di benzina nella zona mixer, i soliti ignoti hanno dato fuoco al liquido distruggendo parte dell’impianto audio e facendo scoppiare le tubature dell’acqua che, pur nella gravissima situazione, hanno contribuito a spegnere l’incendio. 24 giugno In Strada Nuova, durante l’orario di pranzo, tre noti neofascisti (Marco Rossella, Luigi Scuro e Paolo Zivoli) aggrediscono Riccardo Bernasconi, militante del CSA Barattolo. I tre, dopo aver chiesto a Bernasconi di fermarsi a parlare, lo seguono, lo raggiungono e lo mandano a terra con un pugno. Dopo l’episodio, accaduto davanti alla Banca Regionale Europea, alcuni cittadini solidarizzano e danno la propria adesione per la denuncia puntualmente presentata. www.ecn.org/barattolo 0382/21293 - 320/2314356 Cip in via dei mille 130 12/3/04 Borgo Ticino, Pavia, Italia, Europa, pianeta Terra ",lista delle aggressioni di matrice fascista a Pavia dal 2001 al 2004,,azioni_fasciste,r_lombardia,article,"pavia,aggressioni,csa,dossier",http://www.ecn.org/antifa/article/29/Paviaaggressioni200104 30,2005-02-21T10:24:00,2008-05-07T15:14:47,02/26 Verona: manifestazione,"cari/e, avete saputo della manifestazione nazionale che la rete GLBTQ (gay, lesbiche, trans, queer in Movimento) e il csoa la chimica promuovono a Verona il prossimo sabato? http://www.italy.indymedia.org/ http://italy.indymedia.org/features/sex/ come da copione, integralisti cattolici e Forza Nuova faranno una contromobilitazione quel giorno. I fasci, con un presidio in piazza cadorna (!) a verona e (si è saputo) con la volontà di attaccare il corteo. Aiutateci a fare di quella giornata un momento di riaffermazione chiara dei valori, anche di antifascismo, che sono alla base del nostro agire politico! Impediamo l'appropriazione da parte dei neofascisti di spazi proprio nella città 'laboratorio' delle nuove destre. Nell'indifferenza di gran parte dei cosidetti referenti istituzionali della sinistra locale (eccetto rifondazione e com ital.ni), del movimento gay maggioritario (cfr.arcigay) e delle componenti più riformiste del movimento per la pace veronese, l'ala più critica del movimento glbtq, i migranti e gli antifascisti veronesi scendono in piazza quel giorno: aiutateci a non essere sole/i!! OGNI CITTADINANZA E' POSSIBILE manifestazione nazionale gay lesbica e trans Verona 26 Febbraio 2005","Ogni cittadinanza e’ possibile manifestazione nazionale gay lesbica e trans Verona 26 Febbraio 2005 come da copione, integralisti cattolici e Forza Nuova faranno una contromobilitazione quel giorno. I fasci, con un presidio in piazza cadorna (!) a verona e (si è saputo) con la volontà di attaccare il corteo.",,manifestazioni antifa,r_veneto,article,"verona,omofobia,fn",http://www.ecn.org/antifa/article/30/0226Veronamanifestazione 31,2005-02-21T17:42:00,2005-06-12T12:11:02,Savona denunciati tre compagni al comizio di Borghezio,"Sabato 19 Febbraio 2005 a Savona, nella piazza del Comune, Piazza Sisto IV, si è tenuto il comizio del deputato della Lega Nord Borghezio. I partecipanti all'iniziativa erano circa venti (compresi gli organizzatori), cinquanta le forze dell'ordine e circa dieci i compagni presenti in piazza, presenti più per curiosità che per contestare la pagliacciata in piazza. Il comizio è durato venti minuti (!) pur con l'alternanza di tre politici - Borghezio, Nicolich e un altro non identificato - ed i contenuti li potete immaginare: no alla Turchia nell'Europa, no alle moschee sul suolo italico... Al termine della farsa Borghezio sale in macchina con i suoi soci, e mentre qualcuno lo saluta, un casco di uno sbirro scontra sulla macchina: Borghezio, mentre prima si limitava a mostrare il dito medio ai compagni, scende fuori di sè dall'auto e cerca un contatto con i compagni che rimangono tranquilli a sentire le sue sparate. Dopo poco finisce il tutto ma gli sbirri chiedono i documenti a solo uno dei presenti rimasto un pò in disparte. Si crede che tutto sia finito li ma Lunedì 21 febbraio su entrambi i giornali locali (Stampa e Secolo XIX) compaiono articoli non firmati in cui si dice che l'auto del euronaziparlamentare sarebbe stata presa a calci e pugni dai compagni presenti definitii anche da Nicolich nazisti rossi. Proprio per queste falsità tre dei presenti sono stati denunciati: uno per tentata aggresione e due per violazione di un articolo della legge per la pubblica sicurezza. L'On. Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, è stato condannato a 5 mesi dal tribunale di Torino, insieme ad altri ""Volontari verdi"", per l'incendio di un ricovero di immigrati sotto un ponte, ha tenuto a Milano, in Piazza del Duomo, un comizio dai toni violentemente razzisti insieme al gruppo neofascista di Forza Nuova. Titolo dell'iniziativa: ""Orgoglio padano, orgoglio cristiano"". ","I partecipanti all’iniziativa erano circa venti (compresi gli organizzatori), cinquanta le forze dell’ordine e circa dieci i compagni presenti in piazza,...",,repressione,r_liguria,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/31/SavonadenunciatitrecompagnialcomiziodiBorghezio 32,2005-02-21T23:37:00,2007-04-06T11:46:02,"La verità nel pozzo, ovvero come si costruisce il senso comune fascista","La verità nel pozzo, ovvero come si costruisce il senso comune fascista (11 febbraio 2005) “a Pola xe l’Arena/ la Foiba xe a Pisin che i buta zo in quel fondo/ chi ga certi morbin” (Canzoncina fascista antislava) Una volta la formazione della “coscienza nazionale” era affidata ai grandi romanzi storici, Ettore Fieramosca o Marco Visconti, senza voler scomodare I promessi sposi, o a poeti come Foscolo e Alfieri, le cui ossa fremevano amor di patria. Quando a chiamare l’Italia “patria” erano in maggioranza. Ora bisogna accontentarci di Alberto Negrin e Leo Gullotta, artisti (ci dicono) di sinistra, prestati (speriamo temporaneamente) alla destra, e del loro Cuore nel pozzo, una “fiction” storica, che però non è un romanzone storico, che parla di foibe ed esodi e vanta la consulenza di Giovanni Sabbatucci, ma è un “racconto di sentimenti” senza pretese storiche, come dice il suo regista. Questa sfilza di affermazioni che si contraddicono dovrebbero evitare allo sceneggiato una critica storica e una critica estetica. Non si può criticare sul piano scrupolosità storica una storia di sentimenti, e come si può dare un giudizio estetico a una tragedia così struggente, senza cadere nella prosaicità e nell’insensibilità? In realtà il senso del Cuore nel pozzo è un’operazione politica tesa alla costruzione di un senso comune nazionalista anticomunista, utilizzando il capro espiatorio della “violenza slava” contro i poveri italiani, progettata a tavolino dal ministro neofascista della Cultura popolare Gasparri, già dal 2002. In un’intervista alla Stampa, il 18 aprile 2002, Gasparri dichiarava: “Penso che sarebbe più efficace una fiction che raccontasse la storia di una di quelle povere famiglie. Sono grandi tragedie. Come quella dell'Olocausto o di Anna Frank.” E la Rai ha servilmente ubbidito alle direttive del Goebbelsino di casa nostra. Una Rai che non ha mai mandato in onda Fascist Legacy, documentario della Bbc sui crimini italiani in Jugoslavia, Libia e Etiopia, acquistato già dal nel 1989. In un paese nel quale in pratica si vieta la proiezione del Leone del deserto, film sulla resistenza araba all’occupazione italiana della Libia. Che si tratti di un’operazione politica è dimostrato anche dalla proiezione dell’anteprima alla vigilia e nella stessa sede, il Palazzo dei Congressi all’Eur di Roma, della conferenza di celebrazione dei 10 anni di Alleanza Nazionale, ovvero dalla vestizione in doppiopetto del partito neofascista che, è bene ricordarlo, mantiene ancora nello stemma il catafalco di Mussolini. E dal sito di An si accede direttamente, tramite un link, a quello dello sceneggiato. “Fiction” servita, dunque. Che si tratti di una strumentalizzazione orchestrata a tavolino se ne deve essere accorto lo stesso Leo Gullotta, che a un certo punto ha abbandonato la sala dell’anteprima. Una fiction che fa scempio della verità storica, anch’essa finita nel pozzo, infoibata con i corpi di tanti innocenti, slavi e italiani, la cui fine è da addebitare a una guerra, voluta dai nazifascisti, di aggressione alle popolazioni Jugoslave. E non al sadismo di qualche capo partigiano jugoslavo come Novak. Già a partire dai titoli di testa lo sceneggiato prende per buone le cifre delle “migliaia e migliaia” di infoibati. Cifra diffusa dall’estrema destra, già a partire dalla riconquista italotedesca del 1943, poi rafforzata nel dopoguerra da “storici” come Luigi Papo e altri. Dopo la breve parentesi del potere popolare nel 1943, il ritorno dei nazifascisti è stata accompagnata da esecuzioni di massa di partigiani e civili, antifascisti jugoslavi e soldati italiani che non volevano combattere nelle file della Rsi. A giustificare queste rappresaglie venne costruita la menzogna delle migliaia di infoibati italiani. Le denunce di scomparsi, dopo il 1943 e dopo il 1945, in totale sono di circa 10.500, tra vittime degli scontri e della guerra di liberazione, morti in combattimento o nei campi di concentramento, tra italiani e jugoslavi. Gran parte di questi erano collaborazionisti e fascisti, tantissimi gli slavi e gli antifascisti infoibati durante il ventennio o tra il ’43 e il ‘45. Giacomo Scotti, nel suo “Le foibe fasciste che nessuno ricorda”, riporta che su 400 vittime nelle foibe istriane del 1943 oltre la metà avevano cognomi slavi italianizzati. Lo stesso Scotti, citando fonti triestine, tra cui lo storico Galliano Fogar o l’ex sindaco di Trieste, riporta le vittime degli infoibamenti ad alcune centinaia. Eppure la sola federazione fascista di Trieste, già nel 1921, conta circa 14.000 iscritti. E’ la più importante d’Italia. Mentre decine di migliaia di italiani, fascisti o semplicemente opportunisti, avevano partecipato alla cacciata degli slavi dalle loro terre, alla spoliazione delle loro proprietà. La politica di snazionalizzazione di Mussolini venne perseguita tramite l’espulsione di croati e sloveni e l’incoraggiamento agli italiani perché occupassero le terre abbandonate. La canzoncina riportata in testa (riferita da un intervento di Giacomo Scotti) minaccia di infoibamento chiunque si opponga all’italianizzazione delle terre slave di confine. Nonostante questo, non si sviluppò tra le popolazioni slave un odio antitaliano, in quanto tale. E contrariamente a quello che racconta l’alpino Fiorello nello sceneggiato, i titini salvarono migliaia e migliaia di soldati italiani. Alcuni si unirono all’Esercito di liberazione jugoslavo, come la divisione “Garibaldi” in Montenegro, diretta da ufficiali badogliani, che combatterono fianco a fianco degli jugoslavi contro i nazifascisti; altri vennero rifocillati e fatti tornare a casa; altri ancora ospitati dalla popolazione serba, croata o slovena fino al termine della guerra. Scotti ricorda ancora l’episodio dei 3000 marinai di leva che vennero imbarcati su un treno diretto in Germania per essere deportati, scortati da qualche centinaio di tedeschi, che li avevano ricevuti in consegna dai “patrioti” della Repubblica di Salò. Bene, i partigiani jugoslavi fermarono il treno e liberarono i marinai italiani, che così, aiutati dalle popolazioni locali, riuscirono a raggiungere l’Italia. Alcune decine si unirono ai partigiani nella loro lotta di liberazione. Come racconta Tomislav Ravnic,[segretario delll’Unione soldati antifascisti della Croazia], gli antifascisti croati sono sconvolti dal fatto che i media italiani scrivano che i partigiani uccidevano gli Italiani solo in quanto Italiani. ""Questa è una menzogna – dichiara Ravnic – quando nel 1943 abbiamo catturato 15.800 soldati italiani, non gli è successo nulla. Avevamo un rapporto umano nei confronti dei prigionieri italiani. E' per questo che io dico a Berlusconi, a Fini e alla compagnia che dovrebbero inchinarsi di fronte ai nostri soldati che hanno salvato migliaia di persone. I partigiani non hanno ucciso gli Italiani, ma i fascisti che sono stati condannati dai Tribunali nazionali."" (riportato dal sito Osservatorio sui Balcani, 7 febbraio 2005) Quindi la “confessione” di Ettore-Fiorello al Don Bruno-Gullotta è priva di ogni fondamento. In realtà la fiction confonde volutamente due periodi storici, riportando episodi del 1943 al 1945. Ma forse al momento Sabbatucci era distratto. Lo scopo è una mistificazione ideologica ben precisa. Si vuol dare infatti l’idea del soldato italiano sbandato, che appartiene a dopo l’armistizio del 1943. Ma la vicenda si svolge nel 1945, dopo il ritiro tedesco. Anche allora c’erano “soldati” italiani, ma erano quelli che avevano scelto, volontariamente, di combattere nelle file della Rsi. Altro che soldati pacifisti. Sul piano della ricostruzione regge poco l’escamotage che Ettore-Fiorello è un reduce dell’Armir, soprattutto quando si rimprovera d’aver abbandonato il fucile. Oggi sappiamo che oltre 600.000 militari italiani rifiutarono di combattere per il Duce dopo l’8 settembre e per questo furono deportati in campi di concentramento in Germania. Coloro che continuarono la guerra erano volontari della morte, torturatori, aguzzini. Ebbene, un gruppo di questi volontari di Salò, guidati da Ettore-Fiorello, a un certo punto si trovano di fronte il sadico partigiano Novak e la sua banda, li disarmano e… li lasciano andare incolumi, senza un graffio. Qual è il messaggio? Gli italiani tutti buoni, anche i torturatori fascisti; gli slavi tutti sadici, assassini, “slavocomunisti”. Lo stesso Novak, come ci informa il sito dello sceneggiato, vuole rapire il figlio “per eliminarlo” (http://www.ilcuorenelpozzo.rai.it – sintesi). Dunque, un partigiano slavocomunista che ammazza la madre di suo figlio oltre a qualche decina di altri poveri disgraziati, che insegue per mezza Istria un gruppo di bambini condotti da un sacerdote e un repubblichino pacifista, solo per rapire il figlio allo scopo di eliminarlo. Nel frattempo distrugge qualche villaggio e incendia qualche asilo, giusto per non stare con le mani in mano. E’ la moderna favola dei comunisti che mangiano i bambini, solo che gli slavocomunisti sono più raffinati: prima li arrostiscono. Il tutto condito dai consigli per gli acquisti di sottilette, shampoo antiforfora o cioccolatini vari. Leo Gullotta spiega che “è un'occasione innanzitutto per accendere una fiammella sul totale silenzio dopo 60 anni”. E’ il solito ritornello. Ogni volta si “scopre” la storia dall’inizio. Nessuno che dica “non sapevo nulla nonostante la copiosa pubblicistica”. Eppure sono almeno quaranta anni che si parla delle vicende belliche al confine orientale, incluse le foibe, come il libro di Mario Pacor Confine orientale, ed. Feltrinelli, 1964. Da allora si sono succedute centinaia di pubblicazioni più o meno scientifiche sull’argomento. Mentre però la ricerca storiografica ha segnato dei progressi importanti, anche se di valore disomogeneo, con studi più recenti, da Raoul Pupo a Tone Ferenc, a Giacomo Scotti a Claudia Cernigoi, a numerosi altri, l’estrema destra oggi al governo ripropone tesi e personaggi legati alla Repubblica sociale italiana e al fascismo, come Luigi Papo di Montona (Paolo de Franceschi), ex ufficiale della Guardia nazionale repubblicana fascista, responsabile della “Zona di operazioni litorale adriatico”, tra i più prolifici difensori della tesi del “genocidio nazionale” e della minaccia “slavocomunista”, i cui testi sono copiosamente acquistati con denaro pubblico e regalati con non richiesta generosità dalle Amministrazioni locali di destra a scuole e biblioteche. Di parlare se ne è parlato e si continua a parlare; che non se ne parli come vorrebbero i neofascisti al governo è un’altra faccenda. Ed è il senso dell’operazione Il cuore nel pozzo. Fabbricare un immaginario collettivo nazionalista attorno al programma politico di Alleanza Nazionale. Ma non si tratta solo di un’operazione di basso profilo elettorale. Costituisce il tentativo di rileggere la storia d’Italia come storia della continuità della legittimità delle classi dominanti, da quella liberale alla fascista a quella attuale. In questo contesto tutti i crimini dell’imperialismo vengono sottaciuti, perché commessi nell’interesse nazionale, dal massacro delle popolazioni etiopi e jugoslave, ai bombardamenti sulla Serbia, all’intervento in Irak. Questo consenso nazionalista è veramente “bipartisan”, unendo nello stesso abbraccio Violante e Fini, D’Alema e donna Almirante. Da qui la mitologia della “morte dello Stato” dopo l’8 settembre, rappresentata dalla sconfitta di Ettore-Fiorello, la costruzione dell’eterno nemico slavo che preme alle porte orientali (come dice Papo) rappresentato dal sadico Novak, la celebrazione dell’identificazione nazionale col clericofascismo, rappresentato dai buoni soldati italiani e da Don Bruno-Gullotta. E’, detto in termini gramsciani, un’operazione di egemonia culturale finalizzata al dominio politico. Quando An parla di “memoria condivisa” a proposito delle foibe, in realtà intende questo consenso nazionalista antislavo e, più in generale, sulla condivisione degli interessi del capitalismo nazionale italiano. Il cuore nel pozzo è stato accolto con entusiasmo nei circoli più estremi del fascismo triestino; la platea dell’anteprima a Roma era composta solo da esponenti di Alleanza Nazionale. D’altro canto in Slovenia e Croazia lo sceneggiato è stato accolto con comprensibile timore e preoccupazione. Invece di chiedere scusa per gli oltre 300.000 jugoslavi uccisi dai nazifascisti, li si tratta da assassini e sadici torturatori. Un revanscismo antislavo che sembrerebbe anacronistico oggi che la Slovenia e la Croazia stanno per essere ammessa nell’Ue. Eppure ha un suo motivo profondo. L’imperialismo italiano ha contribuito in maniera decisiva alla dissoluzione dell’ex Jugoslavia, sostenendo economicamente, politicamente e militarmente i nazionalisti che precipitavano la Federazione nella carneficina. E oggi cerca di rinfocolare gli odi etnici per sgretolare gli staterelli sloveno e croato, inglobando nell’Italia le regioni di confine, in particolare l’Istria e la Dalmazia, che non ha mai cessato di considerare parte del “mare nostro”. E’ la vecchia aspirazione di Mussolini espressa in un discorso del 20 settembre 1920 a Pola: “per realizzare il sogno mediterraneo bisogna che l’Adriatico, che è un nostro golfo ,,, sia in mani nostre; di fronte a una razza come la slava, inferiore e barbara”. Da qui il giorno del ricordo, il 10 febbraio, votato alla quasi unanimità dal Parlamento. Il 10 febbraio, giorno dei trattati di pace del 1947, o, come si dice dalla parte dei fascisti, del Diktat imposto all’Italia. Ma questa è un’altra storia, sulla quale cercheremo di tornare. 10 febbraio 2005 Gino Candreva Istituto Pedagogico della Resistenza di Milano ","La verità nel pozzo, ovvero come si costruisce il senso comune fascista",,documentazione,r_friuli,article,"foibe,revisionismo,film,an,storia",http://www.ecn.org/antifa/article/32/Laveritanelpozzoovverocomesicostruisceilsensocomunefascista 33,2005-02-23T00:55:00,2005-06-13T23:41:57,02/24 Milano Orso x19,"GIOVEDI' 24 FEBBRAIO, ore 21, presso ORSO: assemblea pubblica organizzativa in costruzione del corteo antirazzista del 19 Marzo. MERCOLEDI' 23, ore 19, presso ORSO: riunione tecnica per organizzare il convegno legato all iniziativa. ore 19, presso PERGOLA: riunione tecnica per organizzare aspetto comunicativo-musicale-creativo dell iniziativa. DAX VIVE NELLA LOTTA AL RAZZISMO Il 16 marzo 2003: una notte nera per Milano. Una notte cominciata in via Brioschi nel quartiere Ticinese, dove un gruppo di nazi-fascisti aggredisce a coltellate alcuni compagni ferendone tre. Uno di loro, Davide “Dax” rimane a terra, assassinato. Gli amici e i compagni accorsi all’ospedale San Paolo per avere notizie trovano ad aspettarli numerose pattuglie di polizia e carabinieri (tra cui alcune del 3° battaglione Lombardia, noto per essersi distinto nei feroci pestaggi del G8). La presenza delle forze dell’ordine è pressante e provocatoria e presto sfocia in brutali cariche sia all’interno che all’esterno del pronto soccorso. I feriti si contano numerosi, colpiti in faccia e in testa anche con armi “speciali” quali mazze da baseball impugnate da carabinieri che colpiscono al grido “comunisti di merda vi ammazziamo tutti”… . Una notte di lame, di sangue, di botte, di terrore. La notte in cui abbiamo perso Dax. Ricordiamo quei fatti perché rimangano impressi nella memoria di tutti, ma soprattutto per non dimenticare Dax. E' nostra convinzione che per farlo vivere per sempre e sentirlo ancora al nostro fianco sia necessario continuare oggi le battaglie a cui lui stesso si dedicava con passione, e che rendere onore alla sua memoria non significhi limitarsi a commemorare la sua persona ma perseverare nell’antirazzismo, nell’antifascismo e nelle lotte sociali. Il 16 marzo dell’anno scorso ricordare Dax ha voluto dire lottare per la casa, denunciare quella speculazione edilizia che dilaga nei nostri quartieri e praticare la necessità della riappropriazione diretta, occupando uno stabile in viale Umbria. Un’occupazione durata circa una settimana e subito seguita dall’arresto di quattro antifascisti impegnati nelle mobilitazioni di quei giorni. Il mandato di cattura fu riferito ad un fatto risalente a due mesi prima: l'allontanamento di quattro neofascisti da un treno di manifestanti. L’accusa falsa e pretestuosa che viene formulata è “rapina”, un capo d’imputazione che sta costando mesi di detenzione preventiva fatta di carcere, trasferimenti, arresti domiciliari e libertà vigilata. Sulla base di questo pretestuoso episodio si è prodotta una montatura giudiziaria che cerca di criminalizzare una parte attiva del movimento milanese. Dopo quasi un anno questa persecuzione vede ancora compagni costretti al rientro serale o con l'obbligo di firma. Amara coincidenza vuole che proprio il 16 marzo di quest'anno, nel secondo anniversario della morte di Dax, il tribunale di Genova emetterà la sentenza di primo grado. E così attendiamo il verdetto preparandoci ad affrontarne l’esito. In questi mesi, impianti accusatori analoghi sono stati riproposti a carico di diversi compagni in tutta Italia, come nel caso di Torino dove vi sono accuse di rapina per aver allontanato dal corteo del primo maggio alcuni furbi provocatori berlusconiani, così come sempre di rapina si parla per le spese sociali avvenute a Roma qualche tempo fa. Un ulteriore segnale a riprova del fatto che è in corso una trasformazione nel registro delle politiche di repressione e controllo. La svolta autoritaria nelle forme di dominio possiede un ampio raggio d’azione. Arriva a colpire anche i detenuti politici e comuni rinchiusi nelle carceri di Biella, Sulmona e Opera con un drastico inasprimento delle condizioni detentive, e poi l'applicazione della sorveglianza speciale per 1 anno perche' “socialmente pericoloso”, come è successo ad un compagno di Milano o nelle strade delle nostre città attraverso la militarizzazione dei territori, la video sorveglianza o le campagne securitarie. E se alcuni di noi sono stati costretti ad attraversare il mondo carcerario a causa di qualche procura fraudolenta, condividendo tale condizione con i molti fratelli e sorelle migranti detenuti, ascoltando le loro storie di vite senza diritti abbiamo maturato uno stimolo in più per dedicare le giornate di marzo alla lotta contro il razzismo. A partire sicuramente dalla battaglia per l’abolizione della legge razzista Bossi – Fini, senza ritornare all' altrettanto razzista Turco-Napolitano. Infatti la Bossi Fini smaschera e rende evidente come le leggi sull’immigrazione dai paesi Europei non siano altro che leggi di gestione e organizzazione del mercato del lavoro, che tramite le 'barriere’ e i ‘vincoli’ imposti agli stranieri edificano una differenza sistematica fra lavoratori italiani e stranieri nel tentativo di privare questi ultimi della benché minima possibilità di far valere i propri diritti. La legge Bossi Fini presuppone un lavoratore ‘usa e getta’, il cui vincolo di permanenza nel nostro paese è l’utilità del suo lavoro, Finita la possibilità di un contratto di lavoro regolare finisce la possibilità di stare nella ‘legalità’, infatti l’effetto perverso di questa legge è quello di produrre un enorme bacino di lavoratori ‘clandestini’ fruibili a basso costo e zero diritti da padroni e padroncini, per i quali, nella prima versione della legge, non veniva nemmeno prevista una ‘multa’ nel caso di assunzioni irregolari. La clandestinizzazione del lavoro è insomma uno degli obiettivi principali di questa norma. Queste leggi generano irregolarità, clandestinizzazione… ma cosa succede se ti trovano senza documenti, per strada per caso, o magari durante uno dei raid notturni polizieschi per esempio in qualche campo Rom?? Immediatamente vieni spedito in un CPT, centro di permanenza temporanea, una delle idee cardine della Legge Turco Napoletano. Un CPT è peggio di un carcere, la sua esistenza viola qualsiasi legge nazionale ed internazionale sui diritti degli uomini e delle donne. Queste strutture che imprigionano per reati amministrativi sono gestite alla mercè del più completo arbitrio da organismi poco raccomandabili come la militare croce rossa italiana, asservita alle destre al potere. Difficile e' avere notizie su cosa succeda al suo interno, le poche notizie che trapelano parlano di quotidiane vessazioni, abusi e maltrattamenti; per di più le richieste di ingresso per monitorare la situazione vengono sistematicamente ostacolate. Ci restano solo frammenti di racconti e testimonianze di chi c’è stato, oppure il dramma delle rivolte interne che in questi anni si sono succedute. Per questo chiediamo la chiusura immediata dei CPT,moderni lager razziali e rivendichiamo il diritto alla libera circolazione. Oltre alla criminalizzazione dei lavoratori stranieri e al tentativo di ridurli a pura merce usa e getta, le leggi sull’immigrazione, rendono ancora più difficili i ricongiungimenti familiari e soprattutto il riconoscimento di un reale diritto di asilo per i rifugiati politici, che diventa sempre più un miraggio, soprattutto a seguito delle modifiche operate dalla Legge Bossi Fini, che individuano nella crescita esponenziale degli ultimi anni dei richiedenti asilo il ‘problema dell’abuso delle istanze di asilo’ e non lo spettro del dilagare delle guerre E se pure sei riuscito ad entrare in Italia, a non farti arrestare, a non farti mettere in un CPT, a circolare per le strade senza paura di essere espulso o arrestato, anche allora il ricatto continua sul fronte dei diritti fondamentali come il lavoro e la casa. Accedere all'edilizia popolare è prerogativa dei cittadini italiani, dicono i partiti razzisti, come Lega Nord e Alleanza Nazionale; e se riesci a trovare una casa in affitto è a prezzi esorbitanti perchè i palazzinari fanno affari d'oro con gli stranieri. Così anche per il diritto allo studio, per potere accedere a corsi universitari devi avere un permesso di soggiorno con contratto di lavoro di almeno un anno, o uno speciale per motivi di studio. Per qualsiasi documento devi andare in questura, come se fossi sempre e comunque un 'problema d'ordine pubblico' , a fare code di ore e ore. Il diritto alla casa, al lavoro, alla salute, ad un’istruzione, al reddito sono universali. Sono un diritto di tutti, italiani, stranieri, marziani!! In un contesto generale di peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, di precarizzazione dell’esistenza e di frammentazione del tessuto sociale, le istanze razziste si insinuano per fomentare le cosiddette ""guerre tra poveri”: canalizzare la rabbia nel risentimento contro chi è “straniero” è utile per mettere in secondo piano i rapporti di sfruttamento che accomunano tutti, italiani e migranti. Va sottolineato che se da un lato i problemi di precarietà e licenziamento riguardano tutti i cittadini, per i migranti si sommano a quelli ancor più gravi della clandestinità coatta e dell’espulsione. La resistenza all’intolleranza, alla repressione, alla fascistizzazione e al revisionismo diffuso, deve riuscire a coinvolgere la rete dei soggetti che si trovano ogni giorno a fare i conti con spazi di libertà sempre più ristretti o negati. La lotta contro il razzismo deve significare anche battersi contro il fascismo e contro tutti gli intolleranti che si schierano a difesa dello sfruttamento e che dell’attacco ai migranti fanno la propria bandiera. A questo proposito negli ultimi due anni abbiamo assistito a una recrudescenza degli attacchi e delle provocazioni di matrice nazifascista. In particolare a Milano, nell’agosto 2004 si registra il fatto più grave: sempre in quartiere Ticinese, sei compagni di Conchetta vengono accoltellati e feriti gravemente. Più recente è la sequenza di attentati che hanno causato l’incendio prima del centro sociale La Sede di Vigevano, poi del Paci Paciana a Bergamo, dell’O.R.So. a Milano e del Magazzino 47 a Brescia. Episodi che evidenziano una linea di continuità ed un livello di organizzazione che si sta consolidando anche grazie al regime di connivenza-impunità instaurato da magistratura, polizia, istituzioni, con l'ausilio di parte della stampa. Tra gli obiettivi della violenza squadrista e intollerante vi sono compagni o centri sociali, ma anche associazioni di immigrati, campi rom piuttosto che singoli di cui spesso non si ha notizia. Non va dimenticato, perché centrale nella comprensione di questa fase storica, che il 19 marzo sarà anche il lugubre anniversario dell’inizio dei bombardamenti americani. Mentre a livello internazionale, sul “fronte esterno”, la guerra globale permanente diventa l’aspetto principale della difesa degli interessi economici del capitale, sul “fronte interno” le provocazioni e le aggressioni, gli arresti e la repressione diventano centrali nelle politiche sociali e di gestione della crisi che investe la società. La propaganda bellicista del nemico internazionale per giustificare stragi e occupazioni militari all’estero viaggia parallelamente a quella che dipinge un fronte interno fatto di pericolose culture politiche di opposizione e lotta, e di pericolosi stranieri che devono essere tenuti controllati, confinati o espulsi per non nuocere. Praticare l'opposizione contro questo clima sociale, ribellarsi alla costrizione della paura, sottrarsi al ricatto del controllo sociale è l’obiettivo comune di tutt* quell* che come Dax vogliono costruire e difendere un progetto di società altra. Vediamoci nelle strade di Milano in un corteo che porti in piazza la rabbia della voglia di lottare, i colori, le lingue e le culture che vorrebbero spaventare, i suoni e le parole che non potranno mai né controllare né rinchiudere. ","GIOVEDI’ 24 FEBBRAIO, ore 21, presso ORSO: assemblea pubblica organizzativa in costruzione del corteo antirazzista del 19 Marzo.",,manifestazioni antifa,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/33/0224MilanoOrsox19 34,2005-02-23T09:40:00,2005-06-13T23:42:20,02/22 Roma per Valerio,"In corteo per Valerio Verbano by latorre.csa Tuesday, Feb. 22, 2005 at 11:55 PM mail: Roma 25 anni fa, l'omicidio di Valerio Verbano 300 compagn* oggi hanno sfilato per le vie del Tufello e di Valmelaina, in ricordo di Valerio Verbano, ucciso dai fascisti dei NAR dentro casa. Appuntamento come tutti gli anni, sotto casa sua, in Via Monte Bianco e poi via in corteo, scandendo slogan e calpestando le vie di un quartiere popolare che ancora resiste alla deriva populista. Un quartiere, quello di Valerio, che ancora non dimentica. Bastava guardarsi intorno e riconoscevi le facce di molt* compagn* che non vedevi da un pò di tempo. Ma ancora più bello era vedere in testa gli student* dell'Archimede (la scuola di Valerio) e delle altre scuole del quartiere. E' giusto così. Era un corteo di quartiere nonostante * compagn* di alcune strutture che hanno attraversato Roma per esserci. Perché Valerio Verbano è dentro la memoria non solo de* compagn*, ma di un quartiere intero. 25 anni dopo a Valerio Verbano, un compagno un antifascista latorre.csa ","Roma 25 anni fa, l’omicidio di Valerio Verbano 300 compagn* oggi hanno sfilato per le vie del Tufello e di Valmelaina, in ricordo di Valerio Verbano, ucciso dai fascisti dei NAR dentro casa.",,manifestazioni antifa,r_lazio,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/34/0222RomaperValerio 35,2005-02-23T09:42:00,2005-06-13T23:43:02,02/22 Anzio per Valerio," COMITATO ANTIFASCISTA ANZIO – NETTUNO RICORDA VALERIO VERBANO by Comitato antifascista Anzio - Nettuno Wednesday, Feb. 23, 2005 at 9:13 AM mail: Nettuno 22/02/2005 IL COMITATO ANTIFASCISTA ANZIO – NETTUNO RICORDA VALERIO VERBANO Il comitato antifascista di Anzio e Nettuno ricorda a 25 anni dall’omicidio Valerio Verbano, lo studente diciannovenne ucciso dai N.A.R. in casa davanti agli occhi dei genitori impotenti. In questa occasione è stato organizzato un sit-in in Piazza Mazzini a Nettuno dove sono stati divulgate informazioni e documenti sulle stragi e gli omicidi degli anni di piombo. Il comitato vuole sottolineare la necessità di tornare ad indagare su tutti i processi insoluti di quegli anni senza badare all’appartenenza politica delle vittime perchè sia fatta una vera giustizia. E’ importante con questa iniziativa richiamare l’attenzione le amministrazioni di centro-destra, che pur condannando le scritte filofasciste che compaiono sui muri delle nostre città, non fanno niente per rimuoverle. Alla manifestazione hanno aderito i Giovani Comunisti di Nettuno, la Sinistra Giovanile di Anzio e Nettuno, i Verdi, Ds, Prc e Sdi. Comitato antifascista Anzio-Nettuno ",Il comitato antifascista di Anzio e Nettuno: un sit-in in Piazza Mazzini a Nettuno dove sono stati divulgate informazioni e documenti sulle stragi e gli omicidi degli anni di piombo.,,manifestazioni antifa,r_lazio,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/35/0222AnzioperValerio 36,2004-08-19T10:15:00,2005-06-12T11:39:09,- MI: strategia contro i csoa?,"19/08/2004 - 12:32 Milano: attacchi ai centri sociali, c'è una strategia? Gesti isolati di qualche testa calda oppure una vera e propria strategia da parte di gruppi organizzati di naziskin che intendono far salire la tensione? L'incendio doloso della scorsa notte, con corredo di croci celtiche e svastiche, ai danni del centro sociale il Cantiere di via Monterosa a Milano e' solo l'ultimo episodio di una serie che ha avuto il suo acme due settimana fa, con l'aggressione, ritenuta premeditata dalla magistratura, da parte di un folto gruppo di teste rasate che ha colpito con calci e pugni e anche coltelli esponenti del centro sociale Conchetta, riuniti in un bar (uno di loro e' rimasto ferito gravemente a causa di una coltellata). E il rogo che ha distrutto quanto si trovava in una stanza al piano ammezzato dell'edificio che un tempo ospitava lo storico locale Derby, da molti, e' interpretato come solo l'ultimo atto di una 'Campagna d'agosto' dei gruppi neonazisti. Gli investigatori non si sbilanciano ma fanno capire che l'incendio potrebbe essere messo in relazione con l'azione Skin-heads dello scorso 6 agosto al centro sociale Conchetta. Per quell'episodio e' stato arrestato il 20enne Giacomo Pedrazzoli, elemento di spicco dell'area skin, membro della frangia estrema degli ultra' interisti degli Irriducibili, che occupa un settore della curva Nord allo stadio di San Siro. All'alba di Ferragosto, invece, tre naziskin sono stati sorpresi da una pattuglia della Volante mentre cercavano di forzare il portone del centro sociale Vittoria, sempre a Milano. Anche i tre, condannati a 6 mesi di reclusione con la sospensione condizionale, fanno parte degli Irriducibili. L'incendio al Cantiere, pero', secondo gli agenti della Digos e' un episodio anomalo nella serie di attacchi skinheads, per le sue caratteristiche 'minori' rispetto all'agguato contro il centro sociale Conchetta. Le ipotesi al vaglio sono che i naziskin siano stati disturbati, e quindi non abbiano portato a termine la loro azione o che i responsabili siano altri, magari dei balordi che hanno emulato i fatti delle ultime settimane. Il Cantiere e' vicinissimo a piazzale Lotto, ritrovo degli skinheads, ma, secondo gli investigatori, e' difficile che i responsabili dell'incendio vengano da li'. Chi non ha dubbi sul fatto che l'incendio sia da ascrivere ai naziskin e faccia parte di una strategia sono gli esponenti del Cantiere che parlano, in una nota, di ''ennesima provocazione''. ''Gia' le coltellate degli scorsi giorni, le ripetute provocazioni hanno delineato chiaramente la strategia che e' in costruzione in questa citta' e ci avevano gia' colpiti, tutti'', scrivono gli esponenti del centro sociale, per i quali ''l'attacco alle realta' che costruiscono alternativa, ribellioni liberazioni e quindi antifascismo e' trasversale e sembra costruito a tavolino'' e che di, fronte a questo, ipotizzano una risposta ''non affrettata, ma determinata''. ''Abbiamo pero' diverse domande in testa - scrivono nella nota - Anzitutto come sia mai possibile che ci siano quattro compagni da oltre quattro mesi agli arresti per avere avuto poco più di un diverbio con un fascistello-provocatore di passaggio (si tratta di un episodio accaduto nei mesi scorsi nei pressi di Genova e conclusosi con l'arresto di militanti di un centro sociale milanese) e ci siano d'altra parte bande di naziskin che liberamente possono permettersi di appiccare incendi, provocare, rubare, aggredire, accoltellare, tentare di uccidere, uccidere''. da ""Radiolambardia"":http://www.radiolombardia.it/rl/newsl.do?id=5287",Gesti isolati di qualche testa calda oppure una vera e propria strategia da parte di gruppi organizzati di naziskin che intendono far salire la tensione?,,azioni_fasciste,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/36/MIstrategiacontroicsoa 37,2005-02-25T12:10:00,2005-06-12T11:08:52,- Bolzano aggressione,"_24 febbraio 2005_ Da ""VIDEOBOLZANO33"" 24-02-2005 09:58 - CRONACA / NERA Ragazzi italiani aggrediti da neonazisti in via Bari a Bolzano Due ragazzi di terza media domenica in via Bari a Bolzano, alla fermata dell’autobus sono stati prima insultati pesantemente ( bastardi italiani) e poi aggrediti da un gruppo di cinque ragazzi tedeschi sui 16-17 anni che vestivano di nero e gli accessori tipici del neonazimo ,croci celtiche e spille minacciose varie scarponi .Dopo la provocazione sono seguiti sputi ,spintoni e infine il brutale pestaggio . Uno è stato buttato per terra con un calcio e poi immobilizzato con uno scarpone piantatogli sulla faccia. All’intimazione “ voi dovete andarvene da qui”il branco si è allontananto beffardo . I ragazzi,ripresisi dallo chock hanno chiamato i genitori. Quello pestato è stato visitato al pronto soccorso poi tutti in Questura a denunciare il fatto.",,,azioni_fasciste,r_trentino,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/37/Bolzanoaggressione 38,2005-02-25T12:24:00,2005-06-12T11:09:47,- Bolzano Ucciso dai naziskin,"Naziskin accusati di omicidio, articolo tratto dall'Alto Adige del 25.06.2004. Quattro le teste rasate accusate della morte del giovane a seguito di un pestaggio in un bar al bivio Merano-Mendola. Giovane morto per pestaggio, richiesta giudizio per 4 naziskin. Fabio Tomaselli, 26 anni, di Pergine Valsugana fu ucciso dalle percosse di quattro naziskin. Queste le conclusioni a cui è giunto il Pm bolzanino Benno Baumgartner che ha chiuso l'inchiesta e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio dei quattro per omicidio preterintenzionale. Tomaselli fu trovato morto nella sua auto il 30 novembre scorso, lungo una strada altoatesina e si pensava vittima dell'incidente automobilistico. Amici riferirono che, invece, poco prima di morire, il giovane era stato violentemente percosso con calci e pugni in un locale alla periferia di Bolzano frequentato dai quattro naziskin per i quali ora il magistrato sta chiedendo il rinvio a giudizio. I quattro sono i bolzanini Nicola Turco e Andrea Bonazza, entrambi di 23 anni, mentre gli altri due indagati sono militari di stanza a Bolzano: Antonio Pasquali, catanese di 22 anni, e Riccardo Masia, 23 anni di Cagliari: durante perquisizioni in caserma sarebbero state trovate anche svastiche. 12-01-2005 19:05 - CRONACA / GIUDIZIARIA Morte Fabio Tomaselli, i legali dei naziskin tentano la via del risarcimento economico 09/03/2004 19.40.00 - CRONACA / GIUDIZIARIA Interrogato il primo naziskin accusato della morte di Fabio Tomaselli Da ""VIDEOBOLZANO33"" Ha negato il proprio coinvolgimento diretto nel pestaggio che avrebbe causato la morte di Fabio Tomaselli la notte del 30 novembre scorso. E' stato interrogato in mattinata dal p.m. Benno Baumgartner, il primo dei tre naziskin accusati di essere responsabili della tragica fine del 26enne perginese, trovato senza vita all'interno della sua vettura uscita di strada sulla provinciale per Appiano. Secondo l'accusa Fabio Tomaselli sarebbe deceduto per una violenta emorragia interna al polmone destro provocata proprio dal pestaggio. Il naziskin, accusato di omicidio preterintenzionale, è un militare di origine meridionale e farebbe parte di un gruppo di teste rasate. Difeso dall'avvocato Flavio Moccia, ha inoltre dichiarato che il pestaggio sarebbe avvenuto all'esterno del ""Saugut"" un bar al bivio Merano-Mendola. Gli altri due naziskin sono un altro italiano e un meranese di madrelingua tedesca. Da ""VIDEOBOLZANO33"" Il gup di Bolzano Carla Scheidle ha disposto al prossimo 16 marzo il rinvio dell’udienza preliminare del processo a carico dei 4 naziskin: i bolzanini Nicola Turco e Andrea Bonazza entrambi di 23 anni, e i due militari di stanza a Bolzano, Antonio Pasquali, 22 anni di Catania e Riccardo Masia, 23 anni di Cagliari, accusati di omicidio preterintenzionale per la morte di Fabio Tomaselli, il 26enne perginese trovato senza vita a Frangarto tra le lamiere della sua auto il 30 novembre 2003. In un primo momento sembrava che il decesso fosse dovuto allo schianto della Fiat Punto, ma successivamente prese piede l’ipotesi che la morte di Tomaselli fosse sopravvenuta in seguito ad un’emorragia interna dopo il pestaggio cui, qualche ora prima, era stato fatto oggetto da parte dai 4 naziskin ubriachi al “Sau Guat” un locale nei pressi del bivio Merano-Mendola. Motivo del rinvio il tentativo di trattativa con le parti civili, la madre e il fratello della vittima, da parte degli avvocati difensori: i bolzanini Paolo Fava e Flavio Moccia, il catanese Nello Pugliese e il bolognese Roberto Gussinelli. Tramite la via del risarcimento economico, che verrà quantificato nei prossimi giorni in un incontro a sei, si cercherà insomma di chiudere il processo in sede preliminare evitando la corte d’assise","Giovane morto per pestaggio, richiesta giudizio per 4 naziskin.",,azioni_fasciste,r_trentino,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/38/BolzanoUccisodainaziskin 39,2005-02-25T20:32:00,2005-06-13T23:34:36,Piccolo viaggio nella destra giovanile fiorentina,"Piccolo viaggio nella destra giovanile fiorentina Ho notato il post a centro pagina ""Fascisti su marte"" e non posso non rispondere (associandomi) elencando alcuni fatti ed alcune situazioni che caratterizzano la destra giovanile (fascista) a Firenze. Forza Nuova, lasciata la sede di via Duse, dove la padrona li ha sfrattati a calci nel culo non appena ha capito con chi aveva a che fare, adesso si presenta con un nuovo ritovo in via della Colonna (numero sconosciuto). Gli ultimi attacchinaggo al polo sociale di Novoli sono l'esempio della ripresa dell'attività da parte di queste merde, le prime in ordine di schifo tra i tre schieramenti fascisti a firenze (Forza NUova, Fuan, Azione Giovani). Il Fuan, ormai ridotto a un paio di militanti ed una sede perennemente chiusa (ma chiudiamola noi del tutto no?!!!) non può far altro che ridursi a smettere di esistere. SAono presenti solo in rete con una cagata di sito (http://www.fuanfirenze.net) Il terzo soggetto è quello più complesso: Azione Giovani. Gruppo numeroso e fermo su posizioni sociali e nette (anti-americanisti-antiborghesi-filopalestinesi-contro il liberismo-antisionisti-anticapitalisti- tradizionalisti e bla bla bla...In perenne lotta con il fuan. Molte delle scritte fatte ultimamente sono frutto proprio di questo gruppo (vedi Meyer, via bolognese, facoltà di Ingegneria, Psicologia, liceo Gramsci e Peano ecc ecc. Anche queste merde sono on-line...http://www.agfirenze.it ANTIFASCISMO MILITANTE! FUORI DA FIRENZE! FUORI DALLA TOSCANA!!!!! by MIGU Friday, Feb. 25, 2005 at 6:36 PM da indy ",Piccolo viaggio nella destra giovanile fiorentina ,,documentazione,r_toscana,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/39/Piccoloviaggionelladestragiovanilefiorentina 40,2005-02-25T21:44:00,2005-06-13T23:43:26,Denunce agli antifascisti pisani per la manifestazione studentesca a Lucca.,"Denunce agli antifascisti pisani per la manifestazione studentesca a Lucca. Sabato 16 gennaio a Lucca si è svolto un corteo studentesco contro le riforme Moratti e contro la destrutturazione della scuola pubblica che in Italia è stata avviata dalle riforme Zecchino-Berlinguer. A questo corteo hanno aderito anche alcuni compagni/e pisani/e del Movimento antagonista toscano. Il corteo era stato regolarmente autorizzato dalla questura di Lucca, ma durante la mattinata l’autorizzazione è stata revocata a causa della richiesta di una trentina di studenti appartenenti a Forza Nuova, organizzazione di estrema destra, di partecipare alla manifestazione che, a detta loro, doveva avere un taglio apolitico. In realtà all’interno del nucleo di Forza nuova spiccavano bandiere del partito e simboli inneggianti al neofascismo e la richiesta di aggregarsi al corteo era palesemente provocatoria, dato che i rappresentanti di F.N. avevano minacciato di reagire con violenza se fossero stati pronunciati slogan antifascisti. Inoltre le rivendicazioni del movimento studentesco, che da anni lotta contro la privatizzazione del sapere pubblico e che pone l’antifascismo come principio base della propria azione politica, non possono essere confuse con le deliranti dichiarazioni dei membri di F.N., che aspirano ad una scuola pubblica a immagine e somiglianza di quella del ventennio fascista. Come unica alternativa alla evidente impossibilità di una manifestazione unitaria, la Digos, con la giustificazione dell’ordine pubblico, imponeva ai collettivi studenteschi un presidio in Piazza Grande, mentre il gruppo di Forza Nuova sarebbe stato accompagnato in una piazza vicina per un proprio presidio. Dopo una lunga contrattazione con le forze dell’ordine per ottenere almeno l’autorizzazione ad un corteo itinerante intorno alla piazza, il corteo si è mosso spontaneamente: un presidio infatti sarebbe stata una sconfitta politica a fronte del lungo lavoro svolto per organizzare una manifestazione che ha portato in piazza centinaia di studenti e lavoratori. Al termine della manifestazione 4 compagni pisani e due lucchesi sono stati fermati dalla Digos e, tenuto conto dell’articolo pubblicato dalla Nazione il 15 febbraio 2005, molto probabilmente riceveranno una denuncia per manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale. Riteniamo che questo sia l’ennesimo attacco alla libertà di manifestare il proprio dissenso e condanniamo l’operato delle forze dell’ordine che ancora una volta hanno spalleggiato i neofascisti di Forza Nuova e che, con questi provvedimenti giudiziari, sembrerebbero voler rompere il proficuo legame tra il movimento pisano e quello lucchese. Università Antagonista Spazio antagonista Newroz ",Denunce agli antifascisti pisani per la manifestazione studentesca a Lucca. ,,repressione,r_toscana,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/40/DenunceagliantifascistipisaniperlamanifestazionestudentescaaLucca 41,2005-02-25T22:01:00,2005-06-13T23:45:18,02/28 Cinecitta per Roberto,"Roberto Scialabba Il 28 febbraio 1978 i fascisti dei N.A.R. assassinavano vigliaccamente a Piazza S.Giovanni Bosco Roberto Scialabba, giovane militante di sinistra di 24 anni. Unica sua colpa quella di essere dalla parte delle lotte studentesche e operaie. Il fascismo oggi come ieri difende gli interessi del grande capitale, ostacolando i diritti delle masse popolari. Lunedì 28 febbraio 2005 ore 18.00, iniziativa antifascista davanti alla lapide di Piazza S. Giovanni Bosco. Lunedì 28 febbraio 2005 ore 18.00, iniziativa antifascista davanti alla lapide di Piazza S. Giovanni Bosco vedi :http://www.rifondazione-cinecitta.org/giusva-scialabba.html ","Il 28 febbraio 1978 i fascisti dei N.A.R. assassinavano vigliaccamente a Piazza S.Giovanni Bosco Roberto Scialabba, ",,manifestazioni antifa,r_lazio,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/41/0228CinecittaperRoberto 42,2005-02-27T12:56:00,2005-06-13T23:37:43,02/25 GE presidio,"Stamattina 20 camionette di sbirri hanno circondato il Centro Sociale Zapata di Genova e si sono poi spostati verso piazza Modena. In vista di una raccolta firme per la chiusura dei centri sociali a Genova che è programmata per oggi in piazza Modena a Genova e promossa dal consigliere regionale di AN Gianni Plinio, questa mattina 20 camionette della ""forza pubblica"" hanno circondato il centro sociale Zapata (che si trova nei pressi e che è l'oggetto di questa provocazione) per poi dirigersi verso piazza Modena stessa. Facciamo appello a tutte e tutti le compagne e i compagni di andare in piazza Modena per le 15.30 a contestare queta provocazione fascista protetta dalla forza pubblica --------------------- Resoconto C'erano circa 150 persone al presidio antifascista in piazza Modena. Il traffico nella via che porta alla piazza è stato bloccato per due ore, nella prima di queste la situazione è stata abbastanza tranquilla con musica, striscioni e fumogeni, mentre il ""signor"" Plinio insieme a una decina scarsa dei suoi scagnozzi teneva un comizio pressoché deserto verso le ""forze dell'ordine"" che era l'unica altra presenza della piazza. Quest'ultima completamente blindata e protetta dagli sbirri che hanno zelantemente eseguito le nuove disposizioni del neoquestore Pasquale Presenti: infatti quando il presidio ha deciso e cominciato ad avanzare in maniera tranquilla per riprendersi la piazza, è partita una carica di alleggerimento piuttosto violenta, che però non ha provocato contusi, né feriti. Questa disposizione di ordine pubblico del neoquestore ha contribuito ulteriormente ad alzare la tensione. Nonostante ciò verso le 17 il presidio è riuscito ad riappropriarsi della piazza. fonte indy",In vista di una raccolta firme per la chiusura dei centri sociali a a Genova e promossa dal consigliere regionale di AN Gianni Plinio,,manifestazioni antifa,r_liguria,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/42/0225GEpresidio 43,2005-02-27T13:05:00,2005-07-23T10:43:22,Petizione contro il riconoscimento ai repubblichini di Salo',"PETIZIONE CONTRO IL RICONOSCIMENTO DELLA QUALIFICA DI MILITARI BELLIGERANTI AI REPUBBLICHINI DI SALÒ I parlamentari di Alleanza Nazionale hanno presentato un disegno di legge che andrà presto in discussione al Senato, con il quale coloro che prestarono servizio militare nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana di Salò, vengono riconosciuti come militari belligeranti e equiparati a quanti prestarono servizio nei diversi eserciti in conflitto durante la Seconda guerra mondiale. L’ANPPIA(Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti) esprime tutta la sua sdegnata contrarietà a questo disegno di legge che attribuisce di fatto la qualifica di Governo legittimo al governo fantoccio della Repubblica di Salò, creando quindi una sostanziale parificazione sul piano interno e internazionale tra il Governo legittimo del Regno d’Italia, presieduto dal maresciallo Badoglio, guidato dal Comitato di Liberazione Nazionale e sostenuto dagli angloamericani e quello illegittimo della Repubblica Sociale, privo di sovranità perché nato in territorio occupato dalle truppe naziste e ad esse subordinato; mette sullo stesso piano i partigiani e le forze militari italiane che combatterono a fianco delle truppe Alleate per costruire un’Italia unita, democratica, libera e indipendente, e coloro che non solo non rinnegarono gli obiettivi politici e ideologici della dittatura fascista ma ritennero di poter condividere la visione hitleriana e razzista dell'Ordine nuovo nazista e combatterono spesso agli ordini dei comandi tedeschi, partecipando a stragi efferate di partigiani e di civili inermi. L’ANPPIA chiede a tutte le Italiane e gli Italiani di aderire alla nostra petizione e di sostenere la nostra battaglia contro questa legge pericolosa e sbagliata. La Storia è fatta di vicende complesse e di dolorose storie individuali, ma la memoria di un Paese e di un Popolo non permette ambiguità e cedimenti. L’unità e l’indipendenza dell’Italia, la Costituzione repubblicana e i valori che la animano sono il frutto dell’Antifascismo, della Resistenza umana, politica e culturale di coloro che soffrirono il carcere e il confino; del sacrificio di Gobetti, Matteotti, Amendola, Don Minzoni, dei fratelli Rosselli; di chi a Rodi e a Cefalonia combatté contro le truppe naziste, e non al loro fianco; di quanti nella guerra partigiana e di liberazione nazionale e nel rinato esercito italiano combatterono per 20 mesi contro l’occupante nazista e contro i suoi servi di Salò. Di tutti coloro, in definitiva, che si schierarono contro e non con la Repubblica Sociale Italiana. Se l’Italia dovesse smarrire questa memoria perderebbe il fondamento della sua coscienza civile e nazionale. Per queste ragioni la lotta contro questa legge non riguarda il passato, ma il presente e il futuro. Per queste ragioni i sottoscritti sono contrari a questa legge ""Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti (ANPPIA) www.anppia.it"":http://www.anppia.it ""download PDF (13.0 kibibytes) "":http://italy.indymedia.org/uploads/2005/02/petizione.pdf ",Petizione contro il riconoscimento ai repubblichini di Salo’,,news,r_nazionale,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/43/PetizionecontroilriconoscimentoairepubblichinidiSalo 45,2005-02-27T14:01:00,2005-06-14T11:18:39,Sessantesimo anniversario della uccisione di Eugenio Curiel,"Eugenio Curiel nasce a Trieste nel 1912 da una famiglia di religione ebraica. Intraprende studi scientifici che lo portano a conseguire, nel 1933, la laurea in fisica a pieni voti a Padova. Fu in questi anni che maturò il proprio orientamento antifascista e, avvicinatosi al marxismo, si iscrisse al Partito Comunista. Agì all’interno dei Guf (gruppi Universitari fascisti) per cercare di trasmettere una visione ostile al regime. Dopo l’emanazione delle leggi razziali del 1938, venne emarginato e discriminato. Passò allora all’attività clandestina viaggiando molto anche all’estero (soprattutto in Francia) venendo arrestato molte volte dalla polizia svizzera per la sua attività antifascista e comunista che lo portò a collaborare con socialisti e azionisti nella lotta al regime di Mussolini. Dopo il 25 luglio e l’8 settembre 1943 venne definitivamente liberato dal governo Badoglio e iniziò una nuova fase della sua vita di comunista e di antifascista: entra a far parte della Resistenza, dirigente di primo piano del Pci, redattore de “l’Unità” clandestina e del periodico “La nostra lotta”. Costituì il “Fronte della gioventù”, uno strumento unitario di tutti i giovani antifascisti per una formazione morale e culturale democratica contro l’oppressione nazifascista. Curiel pose la propria dirittura morale e la propria professionalità di docente (fino alla sospensione nel 1938 a seguito delle leggi razziali, essendo ebreo) a disposizione della lotta per la democrazia e la libertà: un chiaro esempio di unione tra cultura e morale messe a servizio dell’azione e della democrazia. Due mesi prima della liberazione venne ucciso dai fascisti a Milano, a seguito della denuncia di un delatore che lo aveva sorpreso nel capoluogo lombardo. di Luca Molinari Eugenio Curiel e il Fronte della Gioventù Nel sessantesimo anniversario della uccisione di Eugenio Curiel Convegno domenica 6 marzo 2005 - ore 14,30 Presso la Sala Congressi della Provincia di Milano - Via Corridoni, 16. Eugenio Curiel e il Fronte della Gioventù A.N.P.I. Associazione Nazionale Partigiani d'Italia Comitato Provinciale di Milano Provincia di Milano Eugenio Curiel e il Fronte della Gioventù per l'indipendenza nazionale e la libertà Nel sessantesimo anniversario della uccisione di Eugenio Curiel Convegno domenica 6 marzo 2005 - ore 14,30 Presso la Sala Congressi della Provincia di Milano - Via Corridoni, 16. Relazioni di: Tino Casali Rappresentanti Università e Comune Di Padova Quinto Bonazzola Primo De Lazzari Gillo Pontecorvo Aldo Tortorella Il programma prevede inoltre: ""Memoria per il Futuro"", concerto diretto dal Maestro Giorgio Ubaldi, dedicato alla figura e all'opera di Eugenio Curiel. Esecuzione di canti partigiani a cura di Simonetta Interlandi, accompagnata alla fisarmonica da Giuseppe De Masi. ANPI Porta Magenta Sezione E. Curiel Comitato Permanente Antifascista Contro il Terrorismo Per la Difesa dell'Ordine Repubblicano ANPI-FIAP-FIVL-ANPPIA- ANED - ANEI DS-la Margherita-PRC-PRI-SDI-PdCI CGIL-CISL-UIL-ACLI Centro Puecher - Familiari Vittime Piazza Fontana Coordinamento sezioni ANPI Milano Sud e provincia www.anpi.it/milano/curiel_060305.htm ",Nel sessantesimo anniversario della uccisione di Eugenio Curiel Convegno domenica 6 marzo 2005,,materiali storici,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/45/SessantesimoanniversariodellauccisionediEugenioCuriel 46,2004-02-27T15:27:00,2024-10-13T10:37:56,NEWS,"",NEWS,,,,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/46/NEWS 47,2004-02-27T15:31:00,2018-01-16T11:52:02,REPRESSIONE E PROCEDIMENTI ," REPRESSIONE E PROCEDIMENTI A CARICO DI ANTIFASCISTI REPRESSIONE E PROCEDIMENTI A CARICO DI FASCISTI ",REPRESSIONE,,,,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/47/REPRESSIONE 48,2004-02-27T15:33:00,2007-08-05T14:21:59,MATERIALI STORICI - TESTI," ",MATERIALI,,,,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/48/MATERIALISTORICITESTI 49,2005-02-27T18:20:00,2005-06-13T10:58:13,- Parma: provocazioni,"_26 febbraio 2005_ Dai compagni del Mario Lupo di Parma. comunicato importante a tutte/i le compagne/i Ieri sera (sabato 26) verso l'una e mezza una squadra di circa 15 naziskin si è schierata in p.le Allende davanti allo Spazio Sociale Mario Lupo, facendo saluti romani e con l'evidente intenzione di portare a termine un ""raid"". Alcuni erano a volto coperto, i più no, comunque sconosciuti e certamente non tutti di Parma. All'interno c'era un concerto reggae e parecchie persone, fra cui un discreto numero di compagni che sono intervenuti subito. Dopo aver visto comparire qualche bandiera i nazi hanno aspettato poco ad andarsene. In questo momento lo Spazio Sociale è messo sotto sgombero dalle istituzioni, e contemporaneamente si verificano aggressioni come questa, che non ha precedenti in città. A questo punto è necessario che tutte le compagne e i compagni del movimento che riconoscono il valore di questo spazio, si attivino concretamente e ragionino insieme sul come difenderlo. A cominciare dall'assemblea di gestione di domani sera. ","Ieri sera (sabato 26) verso l’una e mezza una squadra di circa 15 naziskin si è schierata ",,azioni_fasciste,r_emiliaromagna,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/49/Parmaprovocazioni 50,2005-02-28T14:45:00,2005-06-13T23:46:45,MI CSA Vittoria - Su arresto Dani,"COMUNICATO SULL'ARRESTO DI DANI. CSA VITTORIA Monday, Feb. 28, 2005 at 2:17 PM mail: vittoria@ecn.org Contro la repressione non un passo indietro! Dani libero subito! Finalmente siamo in grado di dare una chiave interpretativa del sequestro del nostro compagno Dani. Ci interessa poco ovviamente entrare nel merito del capo d'imputazione che contesteranno al nostro compagno, sicuramente però siamo convinti di aver toccato un ganglo maleodorante della destra al governo. Sabato pomeriggio scorso abbiamo, in un'iniziativa di massa, attacchinato sui faccioni elettorali di Pasquale Guaglianone (candidato di A.N.) dei manifesti con la scritta ""Guaglianone, fascista terrorista dei N.A.R."". All'interno di un processo generale di revisionismo storico che riabilita i repubblichini fedeli al fascismo e che taglia i fondi all'Associazione Nazionale Partigiani, il partito di Fini recupera vecchi arnesi del neofascismo stragista degli anni '70. Ricordiamo che Guaglianone era indicato come il tesoriere dei Nuclei Armati Rivoluzionari, gruppo eversivo protagonista di diversi omicidi di compagni e delle stragi fasciste che hanno scandito la seconda metà degli settanta. Ma questo lurido personaggio è anche uno degli elementi che potrebbe consentire ad A.N. quel possibile collegamento con gli ambienti della destra radicale, adesso probabilmente attratta da Alternativa Sociale della Mussolini e di Fiore. Gli stessi nazifascisti che, impuniti, sono stati lasciati liberi la scorsa estate di accoltellare e ridurre in fin di vita un compagno di Conchetta, di bruciare il centro sociale Orso a Milano, il Pacì Paciana a Bergamo ed il Magazzino 47 a Brescia. Per dare una prima risposta, rilanciamo il presidio di stasera alle 18.00 in piazzale Aquileia sotto il carcere San Vittore. LA SOLIDARIETA' E' UN'ARMA, USIAMOLA! CONTRO LA REPRESSIONE NON SI TACE! DANI LIBERO SUBITO! Le compagne e i compagni del CSA Vittoria www.ecn.org/vittoria",Contro la repressione non un passo indietro! Dani libero subito! ,,repressione,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/50/MICSAVittoriaSuarrestoDani 51,2005-02-28T14:51:00,2007-04-06T12:41:06,Venezia: trappola nazi FN e carabinieri - 2 arresti,"Aggressione di nazisti e carabinieri a Venezia,due arresti by GlobalProject Monday, Feb. 28, 2005 at 2:22 PM mail: Allucinante aggressione notturna a Venezia nei confronti di un gruppo di attivisti del laboratorio sociale Morion e l’Agenzia Sociale per la Casa. Carabinieri in borghese all’urlo di ""facciamo come a Bolzaneto"" aggrediscono militanti di sinistra in accordo con i nazisti di Forza Nuova. Un vero e proprio agguato questa notte è stato orchestrato nei confronti di un gruppo di riconosciuti attivisti della città lagunare: iniziato come un tentativo di aggressione da parte dei soliti noti di Forza Nuova, che proprio in questi tempi cerca di insediare una propria sede in città, il blitz si è rivelato una trappola ben orchestrata. Difatti del gruppo di neonazisti facevano parte anche alcuni carabinieri in borghese, che non hanno esitato ad estrarre pistole e bastoni nei confronti dei militanti dei centri sociali vittime dell’agguato. A tutt’ora due dei militanti sono rinchiusi in carcere. ""La cronaca dell'episodio su Globalradioproject"":http://www.globalproject.info/art-3794.html",Carabinieri in borghese all’urlo di “facciamo come a Bolzaneto” aggrediscono militanti di sinistra in accordo con i nazisti di Forza Nuova,,repressione,r_veneto,article,"fn,venezia,csa",http://www.ecn.org/antifa/article/51/VeneziatrappolanaziFNecarabinieri2arresti 52,2005-03-01T14:57:00,2007-04-06T11:44:22,03/04 Rovereto incontri,"A DISPETTO DI TUTTO Incontri sulla Resistenza sconosciuta la nascita del fascismo e le prime forme di autodifesa proletaria - le diverse anime della Resistenza - la continuità dello Stato dal fascio littorio al tricolore repubblicano - la lotta di classe nel dopoguerra - la celere, i fascisti e le stragi di Stato - il neofascismo oggi ROVERETO Auditorium Brione, via S. Pellico, 16 Venerdì 4 marzo, ore 20.30 L’esperienza degli Arditi del Popolo (1919-1922). Dalla guerra alla difesa proletaria contro le violenze fasciste con Luigi Balsamini, autore di un libro sull’argomento Sabato 5 marzo ore 15 Insuscettibili di ravvedimento. Gli anarchici nella lotta contro il fascismo con Marco Rossi, redattore della “Rivista storica dell’anarchismo” ore 16.30 1945-1950: la restaurazione. Fascisti, partiti e partigiani dopo il 25 aprile introduzione collettiva ore 18.00 Bombe, sangue, capitale. Dal luglio ’60 alle stragi di Stato con Cesare Bermani, autore di diversi libri sulla storia delle lotte di classe Giovedì 10 marzo, ore 20.30 Fascisti del 2000 Presentazione del libro All’estrema destra del padre. Tradizionalismo cattolico e destra radicale Con l’autore, Emanuele Del medico Sabato 12 marzo Mentre in tutta Italia i neofascisti accoltellano compagni e incendiano spazi sociali, con evidenti coperture istituzionali, due anarchici di Rovereto verranno processati, il 17 marzo 2005, per un pugno al consigliere di Alleanza Nazionale Pappolla. Non lasciamo che la repressione passi. MANIFESTAZIONE CONTRO OGNI FASCISMO piazza Posta, ore 14.30 Note su fascismo e antifascismo by anarchici roveretani Monday, Feb. 28, 2005 Sulle prossime iniziative a Rovereto e sull'importanza di non cadere nella trappola dell'antifascismo unitario e istituzionale QUALCHE BANALITA’ SU FASCISMO E ANTIFASCISMO Gli accoltellamenti, le aggressioni e gli incendi di spazi sociali da parte di gruppi neofascisti, con evidenti coperture istituzionali, non sono un fenomeno da sottovalutare. Il diffuso sentimento di precarietà e di sradicamento, la timida ripresa di lotte che rompono l’argine partitico e sindacale, la sfacciata arroganza delle forze al governo, l’acuirsi della repressione offrono condizioni favorevoli agli squadristi e ai loro amici in doppiopetto. Anche sul piano culturale costoro stanno guadagnando non pochi spazi (pensiamo solo alla questione delle foibe), ben aiutati dalla complicità della sinistra istituzionale e dalla sua falsa coscienza. Detto questo, una delle peggiori trappole in cui potremmo cadere è quella del fronte unico antifascista in accordo più o meno esplicito con le forze istituzionali, ben liete di spostare la lotta contro lo Stato e il capitale verso un obiettivo a loro più funzionale: quello di contrastare l’estrema destra in nome della legalità costituzionale. Opporsi ai fascisti, certo, ma senza mai retrocedere da una più ampia ostilità verso quel dominio di cui i nostalgici del duce sono una diretta manifestazione. A tal fine ci sembra importante riflettere sulla lotta partigiana, sulle sue diverse anime, sui giochi di potere che l’hanno caratterizzata almeno fin dal ’43, sulla liquidazione delle prospettive sociali e di classe che pur conteneva, sulle responsabilità di partiti e sindacati, sulla continuità dello Stato dal fascio littorio al tricolore repubblicano. La retorica sulla Resistenza in quanto secondo Risorgimento, in quanto lotta di liberazione nazionale è stata un’arma formidabile per far ingoiare ai proletari la ristrutturazione capitalista del dopoguerra. Una variante di tale retorica è stata quella della “Resistenza tradita”. In realtà, l’amnistia ai fascisti, la mancata epurazione, eccetera, sono state ben in linea con la politica perseguita dal Pci già molto prima del ’45. La storiografia resistenziale egemonizzata dagli stalinisti ha servito da giustificazione a una nuova nazionalizzazione delle masse: basta notare come gli storici togliattiani abbiano fatto sparire per anni la nozione stessa di guerra civile. La storia ci insegna che nessuna collaborazione con le istituzioni ha mai impedito che il potere gettasse la maschera della democrazia per indossare la camicia nera. Se la società in cui viviamo diventa ogni giorno più totalitaria (dall’apparato tecnoscientifico a quello culturale, dal lavoro salariato alle aggressioni militari), gruppi come Forza Nuova vi giocano il ruolo di miseri, per quanto pericolosi, valletti. Più decisa sarà la risposta ai neosquadristi e meno spazio lasceremo agli avvoltoi dell’antifascismo legalitario e democratico. Al dominio fa comodo che le nostre energie si incanalino in quella che mediaticamente può presentare come una lotta fra bande giovanili rivali… con qualche vuota dichiarazione antirazzista dei consiglieri di sinistra. E’ in base a queste considerazioni piuttosto banali che abbiamo deciso di organizzare alcuni incontri a Rovereto per il mese di marzo. Uno studio del fascismo – visto come espressione del capitale – e delle diverse anime della Resistenza ha molto da offrire alle lotte del presente, per riflettere sugli errori da evitare, sull’audacia da riscoprire. E’ sempre su queste basi che stiamo organizzato per sabato 12 marzo una manifestazione contro ogni fascismo, in solidarietà con due compagni che verranno processati il 17 marzo per un pugno al consigliere di Alleanza Nazionale Pappola. Un’occasione per riprenderci le strade, un’occasione per riattivare, fuori dalle mummificazioni istituzionali e contro odiosi revisionismi, la memoria di lontani lutti e di lontane rivolte. Un’occasione per denunciare la continuità nelle pratiche e nei dispositivi della repressione (codice Rocco, reati associativi, diffide, fogli di via, espulsioni, eccetera). Un’occasione per parlare, senza partiti né sindacati, delle nuove oppressioni e per solidarizzare con le nuove resistenze. L’invito che rivolgiamo ai compagni, al di là di queste iniziative roveretane, è di unire la risposta e l’attacco contro i fascisti alla riflessione sull’esperienza proletaria tra dittatura e democrazia reale, tra fascismo ed antifascismo di Stato. Insomma, se dobbiamo occuparci anche dei fascisti (visto che in alcune zone è ormai una questione immediata di autodifesa), cerchiamo di non dimenticare i nemici di sempre: lo Stato, il capitale e i loro collaboratori. anarchici roveretani ","A dispetto di tutto: Incontri sulla Resistenza sconosciuta la nascita del fascismo e le prime forme di autodifesa proletaria – le diverse anime della Resistenza ",,manifestazioni antifa,r_trentino,article,"rovereto,dibattito,partigiani,libri,anarchici",http://www.ecn.org/antifa/article/52/0304Roveretoincontri 53,2005-02-28T00:06:00,2005-06-13T23:44:23,Le motivazioni della condanna dei 4 neonazisti pavesi,"Le motivazioni della condanna dei 4 neonazisti pavesi by GC * PV Monday, Feb. 28, 2005 at 11:38 AM mail: info@giovanicomunistipavia.org Depositate le motivazioni della sentenza del 10 febbraio scorso: ""Vanetti credibile, fu lui l'aggredito"" - Tre mesi a Rossella, Oriani, Santagostino e Battista per i danneggiamenti, non è stata riconosciuta l'attenuante della provocazione - Negata la trasmissione degli atti alla procura, chiesta dalla difesa: ""Non si ravvisa alcun reato commesso da Vanetti"" - Cade per un equivoco l'accusa di violenza privata Il 10 febbraio scorso i pregiudicati Marco Rossella (portavoce pavese del Veneto Fronte Skinheads), Luca Oriani (Veneto Fronte Skinheads), Mauro Santagostino (Veneto Fronte Skinheads) e Luca Battista (coordinatore provinciale di Forza Nuova) sono stati condannati a 3 mesi di detenzione (sospesi) per l'assalto compiuto il 28 marzo 2003 all'auto guidata dal coordinatore dei Giovani Comunisti di Pavia Mauro Vanetti, al termine del violento ""assedio"" (già costato ai quattro e ad altri loro complici circa un anno di condanna a testa) al centro sociale Barattolo che quella sera ospitava un'assemblea antifascista. Oggi abbiamo ritirato le motivazioni della sentenza pronunciata dal giudice dott. Pietro Balduzzi. Le analizziamo brevemente in quanto hanno alcune conseguenze politiche: >>> La dinamica dei fatti - L'esame e il confronto delle 16 testimonianze rese al processo ha confermato quella che è stata dal primo giorno la nostra versione dell'esatta successione degli eventi: la macchina con a bordo due compagni si è fermata ad una certa distanza dai fascisti, Vanetti ha suonato il clacson, i fascisti hanno dato l'assalto alla macchina al grido di Rossella (""È arrivato Vanetti!""), Vanetti ha prima cercato di fuggire mettendo la retromarcia, poi sgommando ha innestato la prima e zigzagando tra gli assalitori (senza ferirne alcuno) ha raggiunto la zona maggiormente presidiata dalla polizia dove l'auto si è arrestata, colpita nel contempo dal gruppo di estremisti che ha anche sfondato due finestrini e tentato di estrarre dall'auto la ragazza seduta dietro. L'attendibilità di Vanetti - Mentre l'avvocato della difesa (il fascista Bussinello, candidato di Forza Nuova alla presidenza della Regione Veneto) nella sua arringa finale ha definito ""fantasiosa e falsa"" la testimonianza del compagno, il giudice ha al contrario riconosciuto a Vanetti una particolare credibilità: ""la deposizione del teste Vanetti va considerata senz'altro attendibile, soprattutto con riferimento all'indicazione delle persone dei colpevoli: in alcune parti della testimonianza il Vanetti, a contrario, ha escluso che determinate azioni fossero poste in essere dagli odierni imputati [...] così mostrando di riferire solo ciò di cui era certo e di non essere suggestionato da riconoscimenti postumi o a sorpresa, come dimostra anche l'assenza, o quasi, di contestazioni all'esame testimoniale. [...] invero, un teste interessato e capzioso avrebbe posto maggiore attenzione ai termini utilizzati, curando di far ricadere, anche a livello terminologico, qualsiasi responsabilità sugli avversari processuali"". Vale a dire, è stata riconosciuta l'onestà e la correttezza del compagno. >>> L'inattendibilità delle accuse dei fascisti - La miglior difesa è il contrattacco, ma quando il contrattacco è fatto in maniera goffa non porta a nessun risultato. È questo il caso del tentativo di ""incastrare"" Vanetti, portato avanti dai tre neofascisti (amici degli imputati e anche loro pregiudicati) Tonani, Zivoli e Scuro che sono stati chiamati a testimoniare dalla difesa, raccontando tre storie esattamente identiche (""Vanetti cercava di investirci ma ci siamo salvati tuffandoci sul marciapiede, e non abbiamo visto altro"") - e tutte identicamente inverosimili. Il racconto dei tre ""tuffatori"" (o truffatori?) non trova riscontri oggettivi. Analogo è il caso di tre membri delle forze dell'ordine (Livio Moretti, Giuseppe Riu e Andrea Bocchi) che hanno rilasciato confuse testimonianze che lasciavano intendere appunto un tentativo di investimento da parte di Vanetti; questi agenti d'altronde si sono messi in una posizione anche più imbarazzante in quanto poche ore dopo i fatti avevano steso e firmato rapporti di servizio che raccontavano una storia ben diversa. Come mai questi tre agenti hanno cercato di assecondare le tesi dei fascisti?? lasciamo che ciascuno trovi la facile risposta a questa domanda. La difesa aveva dunque chiesto un'inversione dei ruoli tra aggrediti e aggressori, con conseguente incriminazione di Vanetti. Secondo il giudice però ""Non paiono sussistere nell'azione del Vanetti elementi tali da far emergere una sua responsabilità penale per cui va disattesa la richiesta della difesa di trasmettere gli atti alla Procura"". >>> Aggravanti e attenuanti - Su questo aspetto, vittoria su tutta la linea! La stessa PM (che comunque si è sempre comportata scrupolosamente e correttamente) aveva chiesto per gli imputati l'attenuante della provocazione, ritenendo che il colpo di clacson dato da Vanetti avesse in qualche modo carattere appunto provocatorio. Un dettaglio, senz'altro, ma che avrebbe in ogni caso, se accettato dal giudice, messo in cattiva luce la condotta del compagno in quella drammatica serata. La circostanza attenuante tuttavia non è stata riconosciuta nella condanna. Secondo le motivazioni infatti il colpo di clacson era volto a far valere ""in maniera forse inopportuna ma non illecita, il proprio diritto a proseguire indisturbato nella propria corsia di marcia""; si aggiunge inoltre che ""la successiva azione di sfondamento, a zigzag, [...] appare condotta a sua volta provocata dall'inaspettata reazione dei manifestanti, che avevano già iniziato il loro attacco violento all'indirizzo della vettura, indirizzati in tal senso dal Rossella"". È stata invece riconosciuta l'importante aggravante costituita dall'aver compiuto il fatto ""con violenza alla persona o con minaccia"" (art. 635 c. 2 CP); le motivazioni recitano infatti che ""L'istruttoria ha evidenziato che gli imputati, forse richiamati dal suono del clacson, alla vista dell'autovettura del Vanetti, si avventavano su di essa con l'intento di aggredirla; [...] Tali caratteristiche appaiono [...] indicative di una precisa intenzione intimidatoria, da parte tutti i compartecipi [...]"". >>> L'equivoco sulla violenza privata - Purtroppo non è stata riconosciuta la violenza privata commessa dagli imputati; questo fatto negativo dipende da un equivoco alimentato ad arte dalla difesa. Nel testo depositato in tribunale si scrive che la violenza privata sarebbe consistita nel costringere ""Vanetti Mauro ad arrestare l'autovettura da lui condotta"". Una simile accusa non poteva che cadere (lo stesso Vanetti nella sua testimonianza ha dichiarato di aver arrestato la macchina di propria volontà la prima volta e per errore la seconda); il punto è che non questa bensì un'altra è stata l'accusa formulata dagli antifascisti: la violenza privata commessa dai neofascisti è consistita nell'obbligare Vanetti, sotto la minaccia (poi messa in atto) di un attacco alla sua vettura e alla sua stessa incolumità, alla fuga (in retromarcia e poi in avanti a zigzag). Se i fascisti saranno abbastanza sciocchi da ricorrere in appello, anche su questo punto sarà facilmente possibile ottenere una vittoria. >>> La sospensione condizionale della pena - Abbiamo già affermato, senza scendere sul terreno meramente legale ma restando su quello politico, che riteniamo fuori luogo la concessione della sospensione condizionale della pena per i 4 fascisti, che hanno ripetutamente compiuto atti di violenza, che non sono minimamente pentiti del loro gesto e che continuano a costituire un sodalizio criminale e fascista che ha avuto ed ha effetti deleteri sulla serenità democratica della nostra città. Su questo non ci facevamo però illusioni, sapevamo che difficilmente avremmo visto così presto i fascisti in carcere. Ad ogni modo registriamo che, dei 24 mesi massimi ""disponibili"" per la sospensione condizionale della pena, ai 4 squadristi ne sono rimasti solo 9. Per giunta, nel caso di Rossella c'è anche un precedente (un pestaggio in piena regola ai danni di un compagno del Barattolo) per cui basta un'altra condanna detentiva, quale che ne sia l'entità, per far saltare il beneficio della sospensione. La verità, che già era chiarissima al popolo democratico di Pavia, è stata ristabilita anche ufficialmente in un aula di tribunale, ma non è ancora stata ristabilita la giustizia; la giustizia per noi non si limita a qualche mese di condanna a qualche singolo fascista, ma può consistere solo nello spazzare via per sempre il fascismo e la violenza squadrista dalla storia e, più in piccolo, dalla nostra città. rassegna stampa",Le motivazioni della condanna dei 4 neonazisti pavesi,,news,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/53/Lemotivazionidellacondannadei4neonazistipavesi 54,2005-03-01T16:22:00,2005-06-12T12:09:11,- Treviso terrorismo razzista,"_27 febbraio 2005_ «Ci sentiamo bersaglio da gente che ci odia» by la tribuna Tuesday, Mar. 01, 2005 a «Ci sentiamo bersaglio da gente che ci odia» da La Tribuna di Treviso del 28 febbraio 2005 28 febbraio 2005 Sconcerto e incredulità: ieri c’era la lezione dei bimbi. «Ora ci sentiamo continuamente bersaglio, ma più di tutto temiamo per i nostri bambini. Possono rimanere vittime di questi attentati razzisti, compiuti da gente che veramente ci odia, in qualsiasi momento, mentre escono da scuola o camminano per la strada. Ma anche la vita di noi adulti non è più sicura qui. Non possiamo fare altro che chiedere aiuto, perché noi siamo dei cittadini deboli. Nei prossimi giorni andremo dagli amministratori di Nervesa per chiedere un sostegno. Chi ha commesso questi atti contro di noi? Non saprei, ma non escludo che in mezzo vi sia anche la politica». Idris Bahaj, 38 anni, marocchino, in Italia dal 1995, non si dà pace. L’attentato dinamitardo alla moschea di Sovilla, messo a segno ieri notte alle 2.15, lo ha sconvolto e terrorizzato. Lui è uno dei responsabili del centro culturale, nonché il primo cittadino extracomunitario della provincia di Treviso a far parte della Croce Rossa. «Ci hanno colpito al cuore - dice il connazionale Ali Abdeslam, 27 anni - Siamo gente a posto, che lavora e che non dà fastidio ai cittadini di Nervesa. Nonostante questo c’è qualcuno che ci vuole tanto male al punto di metterci delle bombe. Bombe che ora potremmo ritrovarci anche dentro casa nostra. Non ci sentiamo più sicuri, siamo senza protezioni». Ieri pomeriggio, avuta la notizia dell’esplosione, alla moschea di Sovilla si sono ritrovati molti dei marocchini che fanno parte dell’associazione islamica «Pace», che gestisce il luogo di culto. Incredulità e spavento sono stati i sentimenti dominanti per tutti loro. «Mi sono accorto dell’esplosione questa mattina (ieri, ndr) alle 6 - racconta Edda Abdelmashid, 48 anni, presidente dell’associazione - Ero arrivato qui presto per aprire la moschea e prepararla per la preghiera. In mattinata, poi, i genitori avrebbero portato i bambini per la lezione di lingua italiana. Per fortuna che la bomba non è scoppiata con loro dentro». «Anch’io non posso credere a quello che è successo, capirne i motivi - afferma il vicepresidente Boubagba Abdellah, 37 anni - Forse qualcuno è convinto che noi diamo fastidio solo perché ci ritroviamo fra connazionali, perché preghiamo la nostra fede o solo perché siamo venuti a vivere nel Veneto. E’ chiaro, comunque, che hanno raggiunto l’obiettivo di spaventarci: adesso ogni momento è buono per colpirci. Non credo si sia trattato di un episodio isolato, ma di un clima generale di ostilità verso di noi». A ritrovarsi con una parte dell’auto distrutta da un botto è stato, invece, un altro immigrato, che nulla ha a che fare con le comunità marocchine locali né con il paese di Giavera. Infatti, il titolare della Opel Vectra presa di mira dagli stessi attentatori ieri notte, alle 2.45, è un cingalese, Anura Perera, residente a Padova: la sua auto era parcheggiata in via Longhin solo perché era giunto a far visita a dei connazionali. La «bomba» era, quasi sicuramente, indirizzata ai marocchini che vivono sotto all’appartamento dei suoi amici. «Abito a Padova, ero a Giavera solo per stare assieme a gente della mia stessa nazione - spiega Perera - Poi mi avevano chiesto di dormire da loro. Il botto ci ha svegliati tutti, ma non sentendo altri rumori ci siamo riaddormentati. Non penso che l’ordigno fosse contro di me o i miei amici. Siamo persone che lavorano e ognuno si fa i fatti propri». Phille Kapila, l’amico che ha la casa in via Longhin, fa il cameriere al Relais Monaco di Ponzano. (m.m.) ",Attentato dinamitardo alla moschea di Sovilla,,azioni_fasciste,r_veneto,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/54/Trevisoterrorismorazzista 55,2005-03-01T16:28:00,2007-04-05T17:33:41,il cuore nero di milano e Pasquale Guanaglione,"Dai superstiti dei Nar ai Naziskin fino ai reduci della Rsi. Rialzano la testa vecchi e nuovi “camerati” IL CUORE NERO DI MILANO Viaggio nei luoghi del neofascismo meneghino «Ringraziate Dio che la pistola l’avevo nello zaino, non vi avrei mai permesso di rimettermi in galera». Sembrerebbe siano state queste le uniche parole pronunciate da Gilberto Cavallini, la sera del 16 dicembre scorso, al momento del suo arresto in Via Momigliano, alla periferia sud di Milano. Indagando su una serie di rapine ai danni di gioiellerie del centro, la squadra mobile della Questura era arrivata a lui, in semilibertà dal giugno 2001, nonostante le diverse condanne all’ergastolo e una catena infinita di omicidi, almeno 13, tra militanti di sinistra, carabinieri, poliziotti e giudici. Il primo a cadere era stato Gaetano Amoroso, uno studente lavoratore, ucciso a coltellate a Milano, la sera del 26 aprile 1976, sorpreso mentre attaccava manifesti. Tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, Gilberto Cavallini era stato con Valerio Fioravanti e Francesca Mambro alla te sta dei Nar (i Nuclei armati rivoluzionari), capaci di mettere a segno in pochi anni qual cosa come 104 tra attentati e omicidi. Imputato a vario titolo anche in alcuni processi per strage (per associazione sovversiva e banda armata in quello per la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, per traffico di armi nell’ultimo processo per la strage del 17 maggio 1973, davanti alla Questura di Milano), Gilberto Cavallini fino a poche settimane fa sembrava solo rappresentare un capitolo del passato. Ma con il suo arresto altri nomi sono riaffiorati nelle indagini come quello di Pasquale Guaglianone, titolare della palestra a Novate Milanese dove Cavallini aveva trovato lavoro come impiegato, anche se quasi mai si presentava. Guaglianone, ragioniere commercialista, era stato processato e condannato per associazione sovversiva e banda armata, tra gli anni Ottanta e Novanta, avendo svolto il ruolo di tesoriere dei Nar, di custode delle armi e degli esplosivi del gruppo, oltre che di procacciatore di documenti falsi. Ma quali sono oggi i principali luoghi di ritrovo e di incontro del neofascismo milanese? Tra San Babila e i Navigli In un rapporto del 5 giugno 1997 della Digos milanese alla Procura della Repubblica, nell’ambito delle indagini sull’accoltellamento del consigliere comunale di Rifondazione comunista Davide Tinelli, avvenuto il 10 aprile dello stesso anno, nei pressi di Via Ascanio Sforza, sui Navigli, c’è la seguente annotazione: «alcuni elementi gravitanti nell'area della destra radicale milanese... nelle serate del martedì e giovedì - giorno dell’aggressione - al termine delle sedute di allenamento presso la segnalata palestra “Doria” sono soliti recarsi presso il “Maya” dove godrebbero di un trattamento di favore in virtù degli stretti rapporti che li legano a Pasquale Guaglianone». Secondo le indagini, poi finite in nulla, gli aggressori provenivano dalla palestra “Doria” di Via Mascagni 6 (posta nello stesso stabile della sede provinciale dell’Anpi) divenuta, a detta della Digos, uno dei luoghi di ritrovo ormai abituali della destra radicale milanese. Qui, nel corso degli anni, avevano trovato posto come istruttori di boxe francese (la “savate”) Pasquale Guaglianone e alcuni suoi vecchi amici, tra gli altri Massimiliano Marsico. Ma l’attività di Guaglianone, dopo l’esperienza dei Nar, non si è limitata alla boxe. «Comproprietario di fatto» del bar “Maya” di Via Ascanio Sforza, dove si rifugiarono gli accoltellatori di Tinelli, compare nella gestione di diverse altre società (dal commercio di rubinetterie alla compravendita di immobili) e addirittura nel consiglio di amministrazione delle Ferrovie Nord Milano. Guaglianone ha anche assunto negli anni scorsi, come proprio collaboratore al “Maya”, Nico Azzi, già condannato quale esecutore materiale della tentata strage sul treno Torino-Roma del 7 aprile 1973. Oggi Nico Azzi, a suo dire, bazzica dalle parti di Forza Nuova. Ma quel che più interessa è che in questi ultimi anni alcuni frequentatori di destra della palestra “Doria” e del “Maya” sono stati al centro di diverse indagini: dall’assassinio di Alessandro Alvarez (avvenuto a colpi di pistola il 3 marzo 2000, a Cologno, nell'hinterland milanese), a quello di Francesco Durante (ritrovato cadavere nel bagagliaio di una macchina, bruciato e con un colpo alla nuca, nel maggio dello stesso anno), dall’uccisione del giovane tifoso genoano Vincenzo Spagnolo (accoltellato il 29 gennaio del ‘95, poco prima della partita dei calcio Genoa - Milan), al feri mento di Davide Tinelli. I naziskin alla Bovisa Spostiamoci ora dal centro della città verso nord, in zona Affori - Bovisa, tra Piazzale Maciachini e Via Cannero. È in queste vie, dopo i primi anni Novanta, a seguito della chiusura (attraverso la legge Mancino) della sede di Via Carabelli e dei tentativi falliti di costituire una presenza tra Via Torino e le colonne di San Lorenzo, che l’area dei naziskin ha insediato i propri luoghi di ritrovo, attorno a due negozi (ambedue in Piazzale Maciachini), uno di articoli sportivi (il “Last Resort”) e l’altro di tatuaggi (il “Nutty Tattoo”). A poche centinaia di metri, in Via Cannero 7, è ubicato invece una specie di centro sociale, divenuto abituale luogo di ritrovo per le “teste rasate” anche di fuori Milano, situato nella baracca di un ex-spedizioniere destinata nel giro di due anni a lasciare spazio alla costruzione di una nuova stazione della metropolitana. I naziskin milanesi adesso gravitano in Forza Nuova. I dirigenti di riferimento sono sempre gli stessi dai tempi di “Azione skinheads” e “Hammerskinheads” (Duilio Canù è ora il segretario di Forza Nuova), le riviste d’area quelle di sempre (L’Uomo libero di Piero Sella), così i candidati alle elezioni come Sergio Gozzoli (presentato alle ultime amministrative di Milano alla carica di Sindaco). Gozzoli è una vecchia figura della destra radicale milanese, già nota alle cronache fin da quando assaltò, nel giugno del 1960, una sede dell’allora Partito Radicale in Via Pontaccio. Anche se le sedi ufficiali di Forza Nuova si trovano da un’altra parte, in Via Concordia 8 e in Piazza Aspromonte, è qui che si aggrega la base militante. Non casualmente l’11 novembre di due anni fa, fu proprio in questa zona (presso il dancing “De Sade” di Via Valtellina, i cui gestori sono vicino ad Alleanza Nazionale) che Forza Nuova tentò un raduno nazionale. La manifestazione si risolse in pesanti scontri tra forzanovisti, polizia e militanti di sinistra. I nazionalbolscevichi Non lontano da Via Cannero, in Via Legnone 79, c’è l’Associazione culturale Limes, che ha rilevato i locali un tempo del Fronte Nazionale. Il Fronte Nazionale aveva cercato negli anni scorsi un proprio spazio, partecipando anche nel giugno del 1998 alle elezioni suppletive del Collegio Milano 6 della Camera dei deputati. Poi la cessazione di ogni attività. Non estranea forse alla decisione, il peso delle vicende legate all’assassinio di Alessandro Alvarez, che aveva militato per qualche tempo nel Fronte. Nel corso delle indagini più di una volta erano stati espressi timori, proprio dall’interno dell’ambiente, trasformatisi rapidamente in panico, circa un feroce regolamento di conti in atto da addebitarsi a rapporti con esponenti della malavita organizzata. Dal canto suo l’Associazione culturale Limes promuove convegni ed incontri, collocandosi nel filone dei cosiddetti “nazionalbolscevichi”, seguaci di Jean Thiriart (uno dei più noti teorici neonazisti nel dopoguerra), da sempre vicini alle correnti anticapitalistiche del primo nazismo, fautrici all’epoca di un’alleanza con la Russia. Violentemente antisemiti, sono passati alle cronache per il tentativo, poi vietato dalla Questura, di tenere un convegno pubblico, smaccatamente antiebraico, in un grande albergo del centro, in occasione della giornata della “memoria” dedicata alle vittime dei campi di sterminio, il 27 gennaio 2001. Quelli di via Plinio Ma è da un’altra parte di Milano, in Via Plinio 32, non lontano da Corso Buenos Aires, che si è insediato ormai da diversi anni il laboratorio più accreditato dei “nazionalbolscevichi”, facenti capo ad Orion, una rivista fondata da Maurizio Murelli, sanbabilino degli anni Settanta, condannato a 18 anni di carcere per il concorso nell’omicidio dell’agente di polizia Antonio Marino, colpito al petto dal lancio di una bomba a mano, a Milano il 12 aprile 1973, durante gli scontri seguiti ad una manifestazione organizzata dal Msi e dalla maggioranza silenziosa. Ma Orion non è soltanto una rivista, attorno ad essa si è sviluppata una casa editrice (la Società Editrice Barbarossa), ed una libreria (la Bottega del Fantastico), le cui vetrine danno appunto su Via Plinio. Per qualche tempo Orion ha anche cercato di costituire una propria organizzazione politica (Nuova Azione), intessendo rapporti per una rete a livello internazionale (Sinergie Europee), ma senza risultati significativi. Oggi l’ambizione è quella di voler rappresentare un riferimento a livello intellettuale, una specie di “pensatoio” per l’insieme della destra radicale, promuovendo fra l’altro le cosiddette “Università d’estate”, rivolte, come occasione d’incontro, trasversalmente a tutte le realtà della destra radicale. Altri luoghi Altri luoghi sono disseminati nella città, quasi punti anonimi, più che altro come indirizzi delle sedi del frastagliato universo del neofascismo milanese: da Viale Monte Ceneri 78, sede dell’ormai esangue Movimento sociale - Fiamma Tricolore di Pino Rauti, a Piazza Chiaradia 9, al quasi inesistente Movimento Fascismo e Libertà, fondato da Giorgio Pisanò; da Via delle Erbe 1 (vicino all’Arena), dove si trovano i locali che ospitano la Legione (trimestrale dell’Associazione d’arma Fiamme Nere), a Via Rivoli 4 sede dell’Uncrsi (la principale associazione dei reduci della Rsi), a Via Valtellina 6 (sempre nei pressi di Piazzale Maciachini), riferimento per l’Associazione combattenti Flottiglia X-Mas. Saverio Ferrari Milano, 24 gennaio 2003 ","Viaggio nei luoghi del neofascismo meneghino ",,documentazione,r_lombardia,article,"milano,storia,omicidio,cavallini,nar,terrorismo",http://www.ecn.org/antifa/article/55/ilcuorenerodimilanoePasqualeGuanaglione 56,2005-02-01T16:35:00,2007-04-06T11:50:50,Ombre neofasciste per un doppio delitto - La faccia “nera” di Milano,"La storia di Alessandro Alvarez e di un duplice omicidio per il quale non ci sono colpevoli Ombre neofasciste per un doppio delitto La faccia “nera” di Milano Quando l'estrema destra si allea con la malavita organizzata Il 15 dicembre scorso la Corte d'Assise di Monza, dopo sette ore di camera di consiglio, assolveva Alessandro Troccoli accusato di aver ucciso con tre colpi di pistola, il 3 marzo 2000, l'amico Alessandro Alvarez, uno studente di 25 anni appartenente all'estrema destra. Il delitto aveva suscitato grande clamore e riempito le cronache dei principali giornali milanesi. Una storia rimasta, per ora, senza verità e colpevoli, legata ad altri delitti, tutta interna al mondo del neofascismo milanese. Proviamo a ripercorrerla. L'assassinio di Alessandro Alvarez La sera del 3 marzo 2000 a Cologno Monzese, alle porte di Milano, poco prima di mezzanotte, in una strada poco illuminata e di scarso passaggio nella periferia industriale, tra due capannoni di una fabbrica ormai dismessa e ricoperta di graffiti, veniva ritrovato il corpo di Alessandro Alvarez, assassinato a colpi d'arma da fuoco. A terra nessun bossolo. L' autopsia dal canto suo rilevava che il kiÌler probabilmente aveva impugnato una calibro 38 e che il giovane era stato colpito una volta al torace, quando era ancora in sella al suo scooter, e due volte alla testa mentre tentava di fuggire a piedi. Subito si escludeva la pista politica, nonostante il nome di Alessandro Alvarez fosse noto da anni per la sua militanza nelle organizzazioni milanesi della destra più radicale. Ma il colpo di scena arrivava quasi subito, l'8 marzo. Appena cinque giorni dopo l'assassinio, veniva fermato Alessandro Troccoli, 26 anni anch'esso di Cologno, ultrà milanista, già processato per rissa nell'ambito degli scontri che portarono all'uccisione del tifoso genoano Vincenzo Spagnolo, accoltellato il 29 gennaio del 1995, prima della partita di calcio Genoa-Milan. Troccoli alla fine, per quel fatto, aveva patteggiato una pena di un anno e otto mesi. Sentito come amico della vittima, nelle sue prime dichiarazioni riferiva che quella sera Alvarez doveva incontrare Domenico Magnetta, 43 anni, una vecchia conoscenza nel mondo della estrema destra, arrestato nel luglio del 1995 come custode di un deposito di armi dei NAR e in seguito condannato a sette anni per banda ramata. Lo stesso Troccoli aveva gestito un borsone pieno di armi per conto sia di Alvarez che di Magnetta. Messo alle strette da un alibi di ferro che scagionava completamente Magnetta, Troccoli dichiarava a questo punto agli inquirenti di aver in realtà assistito all'omicidio. Aveva accompagnato Alvarez ad un incontro per trattare una partita di armi. Qui all'improvviso, nel buio della via, qualcuno aveva gridato “Alessandro”, il nome di entrambi, e l'amico si era girato. A sparare sarebbe stato uno slavo, descritto come mezzo calvo e con due baffetti. Troccoli a questo punto sarebbe fuggito impaurito. Ma le analisi stabilirono che sul giubbotto, che Troccoli indossava, si erano depositate diverse tracce di polvere da sparo. In almeno dodici punti comparivano particelle di piombo, bario e antimonio. Anche Troccoli aveva dunque sparato. Non solo, era anche difficile credere che qualcuno potesse essere riuscito a fuggire dal vicolo dove era stata tesa la trappola, un budello strettissimo, senza essere colpito. Da teste Troccoli si trasformava in indagato e il gip, sulla base dei nuovi e1ementi, lo incriminava non solo per traffico di armi ma anche per 1' assassinio dell'amico Alessandro Alvarez. Prima dì essere scarcerato Domenico Magnetta, dal canto suo, aveva raccontato come proprio Alvarez e Troccoli, 20 giorni prima, fossero stati intimiditi a colpi di pistola da sconosciuti, nei pressi della fermata della metropolitana di Cascina Gobba. Un fatto importante che lasciava trasparire collegamenti e rapporti con ambienti della criminalità comune. Ma chi era Alessandro Alvarez, la vittima? “Un buon camerata!” Iscritto all'Università Cattolica di Milano, facoltà di Scienze Politiche, Alessandro Alvarez era in procinto di laurearsi. Dopo aver aderito nel 1995 al MSI-Fiamma Tricolore, l'ultima creatura di Pino Rauti, nata per scissione al momento della costituzione di Alleanza Nazionale, aveva dato vita con altri a Milano ad Alleanza Studentesca e frequentato il Fronte Nazionale di Tilgher. Proprio Adriano Tilgher, da sempre uomo di fiducia di Stefanio Delle Chiaie, aveva avuto modo di dichiarare alla stampa qualche giorno dopo l'omicidio: «Lo conoscevo: era un bravo camerata». Ai funerali erano presenti almeno 300 giovani, provenienti da diverse parti d'Italia, oltre che molti dirigenti della estrema destra milanese. La bara, salutata con bracci tesi nel saluto romano, era stata ricoperta con una bandiera raffigurante una runa celtica nera su uno sfondo bianco e rosso. Alla fine, in cerchio attorno al feretro si era levato l'ultimo saluto: «Camerata Alessandro Alavarez: presente!» Un cadavere carbonizzato Solo poche settimane dopo l'assassinio di Alvarez, nella notte fra il 12 ed il 13 maggio, veniva rinvenuto a Milano nel bagagliaio di una Fiat Bravo, data alle fiamme a ridosso del muro di cinta del carcere minorile Cesare Beccarla, il cadavere carbonizzato di un ex-pugìle di 28 anni, Francesco Durante, originario di Lecco, ucciso come Alvarez con un colpo di pistola sparato alla nuca. Presto si appurava che Durante ed Alvarez avevano frequentato lo stesso ambiente politico, in particolare il Fronte Nazionale, e la stessa palestra, la “Doria” di via Mascagni, che per quanto si trovi allo stesso numero civico della sede dell'ANPI si è trasformata negli ultimi anni in uno dei luoghi di ritrovo abituali dell'estrema destra milanese. Non solo, Durante, indagato qualche anno prima per associazione a delinque re finalizzata all'immigrazione clandestina insieme ad una banda di albanesi, era stato più volte visto in compagnia di Magnetta. Ma, quel che più conta, il lunedì successivo a questo secondo delitto si presentava negli uffici della Digos milanese un amico di Alvarez invitando la polizia ad indagare sulle connessioni fra i due omicidi. «Ho paura - aveva detto -. L'esecuzione a colpi di pistola, in così poco tempo, di due per sone che frequentavano il nostro ambiente non sono episodi casuali. Sono assolutamente certo che Durante e Alvarez si conoscessero. Noi crediamo che esistano delle analogie che meritano un approfondimento. Potevamo stare zitti, ma così facendo non avremmo onorato la memoria dei due amici camerati. Ne abbiamo discusso a lungo fra noi». L'accoltellamento di Davide Tinelli Ma dietro la storia di questo duplice delitto ne rispunta un'altra, di qualche anno prima. La sera del 10 aprile del 1997 a Milano, sul Naviglio, - all'ingresso di un noto locale, il “Maya”, gestito dall'ex esponente dei NAR Pasquale Guaglianone (oggi anche istruttore di boxe francese alla palestra “Doria”) - e di un ex-terrorista nero del gruppo eversivo “La Fenice” di Milano, Nico Azzi, condannato per aver tentato il 7 aprile del 1973 di far deragliare con un attentato dinamitardo il treno Torino-Roma, venivano accoltellati il consigliere comunale di Rifondazione Comunista Davide Tinelli e due altri suoi compagni, intenti a distribuire volantini. Eravamo nei primi giorni della campagna elettorale per l'elezione del sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale. La Digos identificava come autori dell'aggressione dieci giovani, alcuni militanti del MSI-Fiamma Tricolore, altri di Alleanza Nazionale, in parte ultrà milanisti, già coinvolti negli scontri a Genova che avevano portato all'omicidio di Vincenzo Spagnolo. Lo stesso episodio che aveva coinvolto Alessandro Troccoli. Alvarez non faceva parte del gruppo, ma fu lui a fornire l'alibi per alcuni degli indagati su cui si erano appuntate le principali attenzioni degli inquirenti. Nonostante le sue dichiarazioni venissero sbugiardate dalle indagini, l'inchiesta si arenò e venne clamorosamente archiviata. Tutti ne uscirono puliti. Il processo ad Alessandro Troccoli Nel processo per l'omicidio Alavarez, avviatosi all'inizio di maggio dello scorso anno, davanti la Corte d'Assise di Monza, emergevano elementi di grande interesse, ben oltre la stretta vicenda giudiziaria. A fronte di un movente, secondo la tesi sostenuta dal pubblico ministero Antonio Tanga, estraneo alla politica, per quanto avvenuto sullo sfondo di un traffico di armi, e riconducibile unicamente a gelosie e rivalità fra i due ragazzi, più testimonianze aiutavano a squarciare molti veli. Nel gruppo di Alvarez e di Troccoli, in primo luogo, girava molta cocaina. Era lo stesso Troccoli a procurarla. Il delitto, invece, era stato senza ombra di dubbio il regolamento di un “affare” interno. Di grande rilievo in questo senso la testimonianza di un dirigente della Digos, che aveva intercettato telefonate fra esponenti dell'estrema destra. Non solo, le argomentazioni dell' avvocato di Troccoli non esitavano a ricondurre, in opposizione al Pm, proprio all'interno dell'ambito politico dell'estrema destra milanese l'individuazione delle ragioni, oltre che i responsabili del delitto. Una strana “dialettica processuale”: il Pm parlava di contrasti tra persone all'origine dell'assassinio e la difesa dell'imputato invece di “omicidio politico”. L'assoluzione di Troccoli, per insufficienza di prove (secondo comma dell'ar ticolo 530 del Codice di Procedura Penale ) ha comunque per il momento chiuso il capitolo. Tra malavita e militanza politica Questa vicenda, in conclusione, così concatenata ad altre, ha certamente contribuito a gettare uno squarcio di luce sul mondo dell'estrema destra milanese, sui suoi rapporti con la criminalità comune e sui suoi traffici illegali, sulla sua dedizione alle armi e alla cocaina, oltre che sui suoi abituali luoghi di ritrovo ed i legami, mai venuti meno, con le vecchie figure dello stragismo nero. Non è una novità assoluta. Già nel passato del neofascismo milanese i rapporti con la malavita organizzata avevano contraddistinto la storia e le vicende personali di molti e noti esponenti, da Gianluigi Radice (che fu anche segretario del Fronte della Gioventù) a Biagio Pittaresi, da Vittorio Loi (autore del lancio della bomba a mano che uccise a Milano l'agente di polizia Antonio Marino il 12 aprile del 1973) a Marino Mario, a Rodolfo Crovace, detto “Mammarosa”, solo per citarne alcuni. Il fatto è che tutto ciò avviene oggi, con figure che appaiono trasversali a tutti i raggruppamenti, arrivando fin dentro le stesse fila del partito di Alleanza Nazionale. Uno sfondo inquietante. Nel frattempo gli investigatori brancolano nel buio circa il delitto di Francesco Durante ed il Fronte Nazionale, subito dopo i due delitti, ha pensato bene di sciogliersi. Al posto della sua sede storica, in Via Legnone, un “circolo culturale” dedito all'antisemitismo più spinto. Le facce, sempre le stesse. Saverio Ferrari Milano, 8 febbraio 2002 da ""Avvenimenti"" ",Ombre neofasciste per un doppio delitto – La faccia “nera” di Milano,,documentazione,r_lombardia,article,"omicidio,milano,fiamma,thilger,fronte nazionale,nar,an",http://www.ecn.org/antifa/article/56/OmbreneofascisteperundoppiodelittoLafaccianeradiMilano 57,2005-03-02T09:16:00,2005-06-13T10:58:42,- Bg di nuovo al paci paciana,"_1 marzo 2005_ NUOVO ATTENTATO FASCISTA CONTRO IL CENTRO SOCIALE PACI PACIANA 01 Marzo 2005 - 15.42 Durata: 9 minuti 49 secondi Questa notte c'è stato un nuovo attentato fascista a Bergamo contro il centro sociale Paci Paciana: due locali, il bar del capannone concerti e lo spazio dibattiti detto bunker, sono stati danneggiati da bottiglie incendiari. i fascisti sono penetrati nell'area del centro sociale che già era stato colpito da un attentato il 21 dicembre. audio Carletto del cs paci paciana : ""Scarica il servizio da radio onda d'urto"":http://www.radiondadurto.org/agenzia/carletto-attentato-paci.mp3 ------------------------------- indy- eco di bergamo Dopo aver dedicato per settimane la prima pagina ad attacchi al Pacì sulla convenzione e sulle scritte (!!!!!) fatte durante il corteo del 12 (che hanno indignato e ""colpito al cuore"" il qutidiano e la ""civile"" cittadinanza benpensante), oggi L'Eco dedica un articoletto in fondo alla cronaca cittadina al rogo che ha nuovamente devastato il Pacì. Se ne deduce che lanciare molotov è meno grave di scrivere sui muri.. Nuovo raid, rogo devasta il Pacì Paciana Incendio doloso nel baretto e nella sala prove sotterranea: a dicembre un episodio analogo «È stato un gruppo di neofascisti». Gomme tagliate all'auto della Digos, intervenuta per controlli I vigili del fuoco intervenuti al Pacì Paciana dopo il rogo di ieri (foto Bedolis) Un altro rogo, di origine senza dubbio dolosa, ha devastato il baretto della sala concerti e il cosiddetto «bunker», la sala prove sotterranea del centro sociale Pacì Paciana di Grumello del Piano. Si tratta del secondo episodio del genere che interessa il Pacì dall'inizio di dicembre: in questo caso il rogo arriva a poche ore di distanza dalla presa di posizione del sindaco Roberto Bruni che, lunedì sera in Consiglio comunale, aveva confermato il congelamento della convenzione col centro sociale, visto che i frequentatori non si erano scusati con la città per il raid in centro del 12 febbraio scorso. A scoprire il rogo di ieri è stato, attorno alle 13,30, uno dei giovani del centro: a quell'ora l'incendio si era già spento da solo. I danni sarebbero rilevanti. Il cancello d'entrata del centro sociale è stato trovato forzato, pare con un piede di porco. Stessa sorte anche per la porta in ferro che conduce al baretto della sala concerti: sembra che l'interno del locale sia stato cosparso con del liquido infiammabile e che il fuoco sia stato appiccato dall'esterno con una miccia. Analoga procedura anche per il bunker sotterraneo, mentre sul terrazzino davanti all'ingresso di un ufficio - noto come «infospaccio» - sono state trovate le tracce di due bottiglie incendiarie. In pratica il rogo ha interessato i locali non andati distrutti nell'incendio dello scorso dicembre, vale a dire il bar, gli uffici e l'archivio della cosiddetta «torretta». Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale e i vigili del fuoco, che hanno messo in sicurezza quattro bombole del gas sfiorate dall'incendio: due si trovavano infatti nel bunker, un'altra nel baretto e la quarta all'esterno. Quest'ultima era circondata da grossi bulloni e da palline di piombo: un'eventuale esplosione - comunque da escludere secondo i vigili del fuoco - li avrebbe trasformati in proiettili impazziti. Sul posto anche la Digos, che ha ricostruito l'accaduto. Tra l'altro mentre gli agenti si trovavano all'interno del centro sociale alla loro auto sono state tagliate le gomme. La polizia conferma che il rogo è senza dubbio un atto doloso: nelle indagini non verrà trascurata alcuna pista. Gli autori del gesto non hanno rivendicato l'incendio. Secondo i frequentatori del centro, che accusano un gruppo di «neofascisti», ieri pomeriggio era comparsa una scritta «Nazi Bergamo» nei pressi della rotatoria di Curnasco: sarebbe questa, secondo i giovani del Pacì, la firma dell'attentato. I frequentatori del centro avevano lasciato la sede attorno all'1,30 della notte tra lunedì e ieri, al termine di un'assemblea. Il rogo è stato scoperto per caso 12 ore dopo, esattamente come era accaduto per il primo incendio. La posizione ufficiale dell'Amministrazione dopo il rogo è affidata all'ufficio comunicazione del Comune: «L'Amministrazione è fortemente preoccupata per quanto è accaduto e per le conseguenze che questo fatto ha comportato. Stiamo seguendo attentamente le indagini e, nel caso vengano trovati i responsabili, il Comune è pronto a costituirsi parte civile per tutelarsi, in quanto proprietario dello stabile». Nel primo pomeriggio di ieri al centro sociale di Grumello è arrivato anche il consigliere diessino Rocco Gargano, che ha commentato: «C'è purtroppo qualcuno che vuole mantenere alto il livello di tensione e che non vuole far riprendere le attività ai ragazzi del centro sociale. A questo punto ci auguriamo che alcuni esponenti politici mostrino un livello di indignazione nei confronti dell'incendio quantomeno analogo ai risentimenti espressi contro i giovani del centro sociale dopo la manifestazione del 12 febbraio, che è stata esecrabile per le scritte e per i danneggiamenti, ma durante la quale non si sono registrati episodi di violenza contro le persone. Credo ci sia un progetto ben preciso dietro questi episodi e che non si tratti di casi isolati. La situazione è grave: rischiamo di raggiungere un clima di tensione da Anni Settanta». Sull'episodio è intervenuto anche il coordinatore provinciale dei Verdi, Marcello Saponaro: «È necessario individuare e arrestare al più presto i responsabili dell'ennesimo incendio doloso al Pacì. Invito inoltre il centrodestra a non aizzare gli animi contro il centro sociale: gli errori li fanno tutti, ma i violenti sono altri. I giovani del Pacì la violenza la stanno subendo dallo scorso agosto: prima l'aggressione in Città Alta, poi l'incendio al centro sociale, la molotov e ora un nuovo incendio e nuove molotov». Saponaro annuncia anche che i senatori verdi Fiorello Cortiana e Natale Ripamonti nei prossimi giorni presenteranno un'interrogazione urgente al Governo in merito all'incendio. Marco Sironi di Rifondazione e Alessandro Bresmes dei Giovani comunisti, oltre a condannare l'episodio, invitano invece il sindaco Bruni a riconsiderare la convenzione coi ragazzi del Pacì. Fabio Conti ",Nuovo attentato fasciata al paci paciana – agg.,,azioni_fasciste,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/57/Bgdinuovoalpacipaciana 58,2005-03-01T23:26:00,2005-06-13T23:44:57,03/05 FE assemblea x il 20,"20/Marzo/2005 Tutti a Migliarino - mobilitazione antifa (FE) Per il 7° anno consecutivo, alcuni fascisti - reduci della Decima flottiglia mas della repubblica sociale di Mussolini e giovani di Forza Nuova e simili - sfileranno nel paese ferrarese col pretesto di onorare, con l' apposizione di una corona floreale ai piedi del locale monumento ai caduti, i propri morti della seconda guerra mondiale.Nel 2004 i fasci erano in tutto una sessantina contro un centinaio di antifascisti, anche se questo anno si pensa in un aumento dei primi. I precedenti anni hanno visto un deciso incremento delle provocazioni: dai saluti romani alle svastiche in bella vista, per finire con l'aggressione a gruppi isolati di antifascisti, intervenuti con rabbia contro questi raduni. In un periodo in cui si tende sempre più ad equiparare i morti partigiani a quelli nazi-fascisti, la militanza antifascista assume un aspetto ancora più importante, perché ultimo argine all'avanzata della destra estrema e alla perdita di memoria storica. Negli ultimi mesi sono stati compiuti moltissimi attacchi fascisti ai danni di realtà impegnate in rivendicazioni e lotte sociali: pensiamo ai recenti incendi appiccati a diversi centri sociali e spazi del nord Italia ma potremmo continuare con le aggressioni pressoché giornaliere contro i migranti. Lo scorso anno a nulla sono valsi i tentativi di impedire la parata e la partecipazione non proprio entusiasmante degli abitanti del paese hanno permesso ancora una volta il ripetersi della sfilata: per questo chiediamo, a tutti gli antifascisti che non lo siano solo di nome ma anche di fatto, di partecipare alla protesta e di attivarsi per impedire con ogni mezzo questo raduno fascista. Inoltre invitiamo a non confidare nelle assicurazioni istituzionali, utili solamente a falsare le notizie, come ampliamente dimostrato negli anni, ma di fare affidamento sulle proprie forze e volontà. Crediamo di non avere bisogno di spendere più parole di quanto abbiamo gia fatto, sicuri che ogni antifascista sappia quel che deve fare Scendere a Migliarino! Combattere il fascismo! In preparazione del Presidio ASSEMBLEA CITTADINA SABATO 5 MARZO alle ore 17.30 presso lo Spazio Occupato Dazdramir -viale Alfonso d'este 13-Ferrara- (Per arrivare a Migliarino prendere il treno da Ferrara per Codigoro scendendo a Migliarino o se in macchina, prendere la superstrada Ferrara - lidi di Comacchio uscendo a Migliarino) PER INFO: alicezzz@hotmail.com",20/Marzo/2005 Tutti a Migliarino – mobilitazione antifa (FE),,manifestazioni antifa,r_emiliaromagna,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/58/0305FEassembleaxil20 59,2005-03-11T18:18:00,2007-04-06T11:43:21,"Strage di Verona, Arrigoni","Strage di Verona, Arrigoni Mar. 01, 2005 at 7:23 Sembra che a sparare contro i due poliziotti della volante siano state due pistole. Da chiarire l'omicidio della donna dal nostro inviato PAOLO BERIZZI Fiori sul luogo della strage VERONA - I proiettili che hanno ucciso i due poliziotti, Davide Turazza e Giuseppe Cimarrusti, pur essendo dello stesso calibro, potrebbero essere di tipo diverso. È una delle indiscrezioni, se non la più imprevista, forse la più interessante, emersa dalle autopsie effettuate ieri sui corpi delle vittime della strage di Verona: la terribile sparatoria nella quale, domenica notte, in uno spiazzo sulla statale 11 che collega Verona e Brescia, hanno perso la vita quattro persone: i due agenti in servizio alle Volanti della questura - Turazza e Cimarrusti - l'investigatore privato Andrea Arrigoni, bergamasco, ex guardia di scorta di Umberto Bossi, e la prostituta ucraina Galyna Shafranek. Il particolare, se confermato, potrebbe aprire nuovi scenari nella ricostruzione del conflitto a fuoco: e se dietro la mattanza ci fosse un'altra pistola? E se Arrigoni non fosse stato solo ad aprire il fuoco sui due agenti che lo avevano sorpreso sul ciglio della strada, alle 2.20, in compagnia della prostituta? Il quadro fin qui tracciato dagli inquirenti, supportato dagli elementi raccolti finora, è quello di un violentissimo scontro a colpi di pistola, a distanza ravvicinata, cinque-sei metri al massimo, tra l'Arrigoni e i due poliziotti (Davide Turazza era fratello di Massimiliano, un altro poliziotto ammazzato nel '94 mentre tentava di sventare una rapina in banca). Ed è, al momento, l'unico ritenuto possibile da chi conduce le indagini. Ma c'è un però. Che potrebbe aggiungere nuovi elementi all'inchiesta affidata al pm Fabrizio Celenza e al capo della Squadra Mobile della questura di Verona Marco Odorisio. È vero, come ha detto il procuratore della Repubblica Guido Papalia, che gli esiti delle autopsie eseguite ieri sui corpi di Turazza, Cimarrusti e del loro presunto assassino Arrigoni confermano, in linea di massima, la prima ricostruzione della sparatoria; ma è altrettanto vero che se, come pare, i proiettili estratti dai corpi dei due poliziotti sono di tipo diverso (pur dello stesso calibro 9x21 della Glock, la pistola utilizzata dell'investigatore privato), qualcosa, nello scenario della tragedia, potrebbe clamorosamente, inaspettatamente mutare. ""Non è affatto confermato che la dinamica del conflitto a fuoco sia quella ricostruita finora - ha spiegato Gianfranco Ceci, l'avvocato della famiglia Arrigoni - Oltre al particolare dei proiettili, resta soprattutto l'incognita sui chi ha ucciso la prostituta. Ritengo, sulla base di quanto ho appreso dai medici che hanno effettuato le perizie sui corpi delle vittime, che l'ipotesi della presenza di un quarto uomo non sia ancora da escludere"". Una cosa sembra invece sicura: quando Turazza e Cimarrusti si sono fermati davanti alla Panda 4x4 di Arrigoni, Galyna Shafranek era già stata gravemente ferita (due fori all'addome, sotto l'ombelico). La donna, con tutta probabilità, giaceva a terra tra rivoli di sangue e grida di dolore; e sarebbe stata questa la circostanza che avrebbe spinto i poliziotti a illuminare con il faro della Volante lo spiazzo della concessionaria ""Bonometti Centro Caravan"". Intanto, da Bergamo, emergono altri racconti sulla vita e la professione di Andrea Arrigoni. Trentasei anni, titolare dell'agenzia ""Mercury Investigazioni"", un tempo militante leghista, Arrigoni aveva due passioni: la politica e il suo lavoro, le investigazioni. Due colleghi con i quali Arrigoni aveva spesso lavorato, Luigia Barbieri, della San Giorgio Investigazioni, e Stefano Gerosa, detective di Lecco, raccontano che è possibile, altamente possibile che l'ex paracadutista di Osio Sotto lunedì notte fosse in servizio a Verona. ""Magari per indagare su una delle tante storie di tradimenti che gli capitava di risolvere"" dicono. Due particolari, soprattutto, farebbero pensare questo. La macchina che ha preso per andare a Verona. ""In dieci anni non l'ho mai visto in giro sulla Panda - dice Gerosa - . Secondo me stava svolgendo una missione molto ma molto delicata"". E il telefonino lasciato a casa, spento (un modo per non risultare rintracciabile). Proprio il cellulare rappresenta un altro mistero della storia ancora tutta da chiarire. (23 febbraio 2005) da:http://www.repubblica.it/2005/b/sezioni/cronaca/verona/complice/complice.html ----------------------- Una telefonata, poi a Verona La famiglia: aspettiamo l'autopsia Andrea Arrigoni, 36 anni, l'investigatore privato ucciso a Verona, abitava con i genitori a Osio Sotto. Era titolare, e unico addetto, dell'agenzia di investigazioni privata «Mercury», specializzata soprattutto in intercettazioni ambientali. La sede è in via Sant'Alessandro, nel cuore di Bergamo, poco distante dalla piazza della chiesa parrocchiale.Un'altra sede di trova invece a Vilminore. Diplomato al Liceo classico, Arrigoni aveva fatto il paracadutista partecipando anche alla missione in Somalia. Dieci anni fa era stato militante leghista e membro della «guardia nazionale padana». Per l'allora capo dell'organismo Corinto Marchini era stato anche nella scorta di Umberto Bossi. Poi aveva lasciato per «beghe interne» dice Marchini. «Un ragazzo per bene e riservato, fin troppo timido in alcune situazioni» ldice chi l'ha visto crescere, mentre per i colleghi dell'Unipitalia, un'associazione che rappresenta gli investigatori privati italiani (legata a Alleanza Nazionale n.d.antifa), era «un giovane e brillante collega». «Era una persona onesta. Non era uno che andava in giro a sparare di notte, non era un killer» dice il fratello Marco, che racconta come ieriAndrea avesse passato la domenica in famiglia con i genitori. Tutto normale. Verso le 23 Andrea Arrigoni avrebbe ricevuto una telefonata presumibilmente da un cliente e, quando poco dopo è uscito, avrebbe detto ai parenti che sarebbe tornato presto. Per il fratello Marco, la dinamica dell'accaduto «è assolutamente incomprensibile. E poi non ci sono testimoni. Io so solo che Andrea è uscito ieri sera, intorno alle 23, dopo aver ricevuto una telefonata, forse da un cliente, per andare a Verona. Il suo lavoro lo portava spesso in quella zona, così come a Padova. E a Verona aveva anche la fidanzata - ha raccontato -. Ma ieri sera sono convinto ci sia andato per lavoro. Poi è accaduto qualcosa d'inspiegabile». Durante la notte a casa dei familiari di Arrigoni sono arrivati i carabinieri con la notizia della tragedia. La famiglia ora vuole attendere la ricostruzione esatta dell'episodio, ma non crede alle prime informazioni che attribuirebbero ad Andrea la responsabilità del terribile conflitto a fuoco. Il papà di Andrea, Alberto, 65 anni, è distrutto dal dolore. «Di mio figlio - dice - sono già state dette troppe cose. Non voglio aggiungere altre parole inutili. Lasciatemi tranquillo». Poi spiega che troppe cose non quadrano nella vicenda: «Voglio vedere i risultati dell'autopsia», ripete. «Aspettiamo - insiste - perché sicuramente c'é da capirne di più. Speriamo che l'autopsia dia qualche risultato utile». Alberto Arrigoni confida «nel lavoro delle forze dell'ordine e di quanti, in questo momento, stanno lavorando per ristabilire la verità», e intanto manifesta tutta le sue perplessità: «Mio figlio frequentatore di prostitute? Non scherziamo. Chi può credere che da Osio sia andato fino a Verona, con una Panda carica di oltre 200 mila chilometri, solo per incontrarsi con una prostituta? Semplicemente, non ha senso».. «Non era pregiudicato - ha voluto sottolineare il fratello - e la denuncia della quale si è parlato in queste ore risaliva a molti anni fa, per un litigio con un uomo, per la quale era stata presentata una controdenuncia. Poi la vicenda era stata archiviata». Tanto che non aveva avuto alcun problema a rinnovare il porto d'armi. Da diversi anni Arrigoni aveva una fidanzata in provincia di Verona. Forse pensava di andare a vivere con lei, visto che stava cercando di spostare il suo lavoro soprattutto verso il Veneto, a Padova e Verona. (21/02/2005) -------------------------- ""altro articolo interessante su indy"":http://italy.indymedia.org/news/2005/02/735439_comment.php#740537","Strage di Verona, Arrigoni l’uccisore, gia’ guardia padana e uomo di fiducia di Bossi prima e in seguito di Gasparri e Ascierto",,documentazione,r_veneto,article,"verona,an,lega,omicidio,strage",http://www.ecn.org/antifa/article/59/StragediVeronaArrigoni 60,2005-02-27T23:48:00,2005-06-13T23:39:28,04/22->24 L'Aquila meeting,"*II MEETING ANTIFASCISTA - L'AQUILA* Presso il Palazzetto dei Nobili (dietro il comune)
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----------------------------- Venerdì 22 Aprile: ore 17.00 Proiezione diocumentario ""S'era tutti sovversivi"" Dibattito anni '70: stragi di stato e strategia della tensione a cura di MAssimo Ortalli ----------------------------- Sabato 23 Aprile ore 17.00 - dibattito Continuità della Resistenza e lotta di Classe a cura di Vincenzo Miliucci interverrà Betty Leone ----------------------------- Domenica 24 Aprile ore 17.00 - dibattito Nessun futuro senza memoria: Incontro sulla Resistenza e l'Antifascismo in provincia dell'Aquila presentazione del testo: INDAGINE SU UN MASSACRO, la strage nazista di Onna. con gli autori: Giustino Parisse, Aldo Scimia. Saranno presenti anche Alvaro Iovanitti e Walter Cavalieri ========================================== Quattro giornate caratterizzate da incontri, proiezioni, dibattiti e assemblee allo scopo di non dimenticare quello che и stato e di informare la cittadinanza su quello che ancora quotidianamente avviene. Rileggere il passato, non perdere di vista il presente e costruire insieme un futuro senza padroni e senza fascisti. Il fascismo e' stato, e' e sarа sempre sinonimo di proibizione, autoritarismo, razzismo, maschilismo, violenza e militarismo. Il fascismo e' stato, e' e sarа sempre avversario dell’uguaglianza e delle libertа sociali, della giustizia e della solidarietа tra gli uomini liberi. Il percorso, al quale invitiamo tutti a partecipare, inizierа dalla ri-lettura delle lotte sociali del Biennio Rosso, della Resistenza, della penetrazione fascista nelle istituzioni della Repubblica, delle trame nere che negli anni ’70 legavano istituzioni, questure e politici italiani, fino ad arrivare ai giorni nostri. L’importanza di questo II Meeting Antifascista, a differenza di quello svoltosi l’anno scorso, sta nel fatto che e' stato progettato, seguito ed organizzato a livello provinciale, portando cosi' alla creazione di un Coordinamento Provinciale Antifascista. ",II meeting antifascista all’aquila ,,manifestazioni antifa,r_abruzzo,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/60/042224LAquilameeting 61,2005-03-02T09:41:00,2005-06-13T10:59:02,- Bs aggressione da Fiamma tricolore,"_26 febbraio 2005_ Questo il resoconto di un'aggressione, sabato scorso, in centro a Brescia. La spedisco qui perche' non ho capito se si puo' pubblicare in altro modo. Segnalo anche che sabato 5 marzo a Brescia ci sara' un'altro presidio contro il banchetto di Alternativa sociale, e pensiamo che questa settimana tocchi a Forza Nuova/ Fronte sociale, dato che si alternano e sabato scorso c'era la Fiamma. Un saluto, zamp -*-+-*- Per caso mi ritrovo davanti al banchetto di Fiamma tricolore a brescia, situato proprio vicino all'edicola, dove si vede il palazzo delle poste e telegrafi. Ci saranno stati una decina di ""naziskin"" e gente normale che volantinavano. Sento dei commenti tra chi volantina, ad esempio mi ricordo ""chi è qusto frocio qua?"". attraverso la strada, e successivamente giro a destra per recarmi al teatro grande. Dopo 100 metri, un ragazzo, che evidentemente insieme ad altri 2 o 3 mi ha inseguito, mi ferma da dietro, mi prende per il giubbotto, guarda velocemente se ho toppe di qualche genere e viste che non ne ho mi tira un pugno in faccia che mi manda a terra. Subito mi prendono a calci. Riesco a rialzarmi dopo un paio di calci e loro in quel momento se ne vanno vanno via (portandosi via il cellulare che mi era caduto a terra). Sto bene, un occhio nero, il setto nasale deviato e qualche livido ma tutto sommato bene. ","resoconto di un’aggressione, sabato scorso, in centro a Brescia. ",,azioni_fasciste,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/61/BsaggressionedaFiammatricolore 62,2005-03-02T23:26:00,2007-03-03T15:03:21,- Foggia attentato incendiario,"_2 marzo 2005_ Il circolo Che Guevara del PRC e L'ass. Ya Basta manifesta la propria solidarietà al compagno Bruno Gorgoglione (ass. alle politiche educative della provincia di FG) vittima di un ennesimo attentato che ha messo a repentaglio l' incolumità sua della sua famiglia, causando danni alla propria abitazione. Una molotof contro la porta di casa non è uno scherzo. Chiediamo a tutta la cittadinanza di stringersi intorno a Bruno . L'ennesimo atto intimidatorio è stato effettuato contro chi è sempre stato all'interno del movimento dei movimento, contro chi si è sempre battuto per una società migliore ancora una volta si vuole colpire chi è sempre stato presente, attivamente alle iniziative di movimento, al di la del ruolo istituzionale. Manifestiamo la nostra profonda stima e l'affetto che ci lega a Bruno assicurando che i compagni e le compagne del movimento sono sempre con lui . Chiediamo a tutte le forze politiche e istituzionali di prendere posizione forti di fronte questi atti fascisti e mafiosi che minacciano l'azione di uomini politici radicali e radicati nel territorio. Tutti siamo chiamati a difendere la libertà di espressione delle proprie idee e a denunciare ogni atto intimidatorio, dentro e fuori la politica. Il circolo PRC Che Guevara di Foggia Ass. Ya Basta Foggia http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stenografici/sed589/bt13.htm 11 febbraio 2005 DI GIOIA, FOLENA, VENDOLA e BONITO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: nella notte tra il 10 e l'11 febbraio 2005 è andata a fuoco, a San Giovanni Rotondo, l'automobile dell'assessore alle politiche educative della Provincia di Foggia, Bruno Gorgoglione; sull'incendio, presumibilmente un attentato, sono in corso le indagini delle forze dell'ordine; tale episodio si aggiunge ad altre intimidazioni subite dall'assessore Bruno Gorgoglione, già nei giorni scorsi, infatti, ignoti avevano imbrattato, con frasi offensive, le mura del palazzo dove lo stesso risiede, e, alcune settimane fa, episodio questo grave e preoccupante, era stato appiccato un incendio al portone della sua abitazione; altri gravi episodi d'intimidazione sono avvenuti, contro strutture e uomini politici di sinistra e rappresentanze sindacali, nell'intera provincia di Foggia, in particolare qualche giorno fa due croci celtiche con la scritta «comunisti ebrei» sono apparse sui muri della Camera del lavoro di Foggia e, durante la partita Foggia-Benevento, è comparso uno striscione contro gli omosessuali; a questi episodi, vanno aggiunti i due attentati ai danni d'altrettante sezioni di Rifondazione Comunista a Manfredonia e San Marco in Lamis; dietro tutto ciò, appare agli interroganti evidente il tentativo di estremisti politici di destra e della delinquenza comune di creare nella provincia di Foggia un clima di tensione e di paura nella speranza vana di intimidire chi lotta, con coerenza e determinazione, a difesa dei diritti dei cittadini e dei lavoratori contro ogni forma di criminalità e di violenza -: quali misure e provvedimenti siano stati presi per fermare questo clima di violenza e, affinché nella provincia di Foggia si ristabilisca un clima di civile confronto politico e si fermi una spirale che rischia, se non fermata, di innescare nuove e più gravi violenze nei confronti di uomini e sedi di rappresentanza delle Istituzioni; come sia possibile che un rappresentante delle Istituzioni, un Assessore della Provincia di Foggia, sia oggetto di ripetuti e continui atti d'intimidazione e di violenza senza che sia stato predisposto un piano teso a garantire l'incolumità dello stesso. ",Foggia ancora vittima di un attentato Bruno Gorgoglione candidato di rifondazione comunista,,azioni_fasciste,r_puglia,article,foggia,http://www.ecn.org/antifa/article/62/Foggiaattentatoincendiario 63,2010-06-17T18:25:09,2010-06-17T18:25:09,interventi log,"4/03/2010 maldestra - trasmissione 3 marzo 1/03/2010 kyoto - cambio banner in home con quello sullo sciopero dei migranti 28/01/2010 sfsp - verbano - scritte roma 07/10 B_C - Casa Pound e il Che - Targa Impastato e Casa Pound 22/08 B_C - Almirante 05/08 zombi - curricola mambro fioravanti - italicus - ostia sgombero cp 03/08 B_C - Liberato la merda Fioravanti 02/08 B_C -Arresto Locicero 30/07 zombi - bologna - predappio 26/07 kyoto - pubblicato festival antifa a Porto San Giorgio 9/07 kyoto - cambiata l'immagine in home (di fest-antifa.net) con quella per l'appello contro il ddl sicurezza. 29/06 Black_Cat - Aggressione Napoli 14/06 luisa - indagine ronde nere 7/06 kyoto - aggrssione fascista a Giorgio Michelangeli 18/05 zombi - aggressione treno - buontempo - roma nazirock - bologna cp 14/05 - cancellatiercanto,antifauniPD,materiale antifascista,schede della meoria,temporis resistenza 13/05 B_C - Sui fascisti a Tor Vergata 11/5 zombi - germania - polonia rep.ceca 10/5 zombi - tirolo - alemanno - grecia mathausen 5/5 zombi - acrobax attentato - consenso a cancellare i non visualizzabili gli altri li lascerei per ora 4/5 luisa - bologna libro - ho cancellato link di orvieto antifascista, informazioneantifascista perchè non esistono più, ercanto,antifauniPD,materiale antifascista,schede della meoria,temporis resistenza non sono visualizzabili, li cancelliamo? Cambiato link labaq16. Poi romaraggaecoalition, SHARP,studenti antifascisti,veritàxrenato non vengono +aggiornati (rispettivamente dal 2007,2003, 2007,'08 )che famo? anche stragi di stato non viene più aggiornato('02!!), ma personalmente lo manterrei visto che ha molto materiale - osnago 3/5 zombi - verona nicola 1 maggio - brescia anello piazza della loggia 28/04 sfsp - albano, cagliari, falconara,corviale,lainate - x ascoli ho inviato una mail a chi ha segnalato l'aggressione chiedendo alcune info in più ma non ha risposto quindi lascio in draft 24/04 sfsp - x 25 aprile: venezia,verbania,verona,londra,cagliari,foggia,brescia,bassano,bologna,alghero,pisogno - innsbruck Sto sostituendo nel dossier completo (e in quello del 2009 che sto scrivendo) il termine compagn* con attivist*, antifascist*, ragazz* Non solo nell'introduzione, anche nella descrizione dei fatti. E' un pò una menata e a volte non suona benissimo, però considerato l'obiettivo del dossier mi sembra utile... 23/04 sfsp - pagina per 25 aprile + banner in home - pubblicato una ventina di iniziative in data 20 aprile (per lasciare visibli le info recenti) - per pubblicare iniziative si può utilizzare la categoria 25aprile2009 + categoria regione ps. ho iniziato ad aggiornare l'archivio delle aggressioni 21/4 zombi - dax cassazione - verona man - sequestro siti nazi - 2 agosto mistificazione - roma aggressione 14/04 Black_Cat - Ostia - da assassini a predicatori 13 zombi - iniziative osnago - lecco - brescia 12 zombi - preistoria neofascista 10/04 B_C - Aggiornato post attentanto Veneto 8/4 zombi - miti moderni - fascismo assimilato ho ingrandito il corpo testo negli articoli per facilitare la lettura vedete se va meglio... 5/4 zombi - milano - padova scarpa femminista 27/3 zombi - serbia estradizione - roma aggressione - napoli spari - prete bologna - anpi per milano 26/3 zombi - bologna cacca capound - minano raduno nazi 24/3 zombi - torino neri sotto la mole - roma sapienza - milano 5 fn - raid arci lucca - messo banner e link al meeting di maggio 18/03 Black_Cat - Napoli. Aggressione fascista. 17/3 zombi - libro bande nere aggiornato - attentato incendiario roma - iniziativa nerviano - iniziativa milano - roma tre spranghe - Ministri a braccetto con neonazi 14/3 zombi - antifascismo femminista - fn sequestro beni rom 8/3 kyoto - Bologna, rifiuta di dare una sigaretta 8/3 zombi - fine an - bande nere libro - concutelli fuori 7/3 kyoto kyoto - Aggressioni razziste sul bus 7/3 zombi - Ovopedia - Napoli aggressione 27/2 zombi - Astiz - milano prc devastato 25/2 zombi - arci osnago Reggio Emilia: per me come lettera si puo pubblicare 24/2 kyoto - A Trieste ronde intitolate allo squadrista Muti 23/2 Gb - ha scritto una lettera un compagno che conosco e forse essendo emiliano, zombie o B_C dovrebbero conoscerlo...la lettera certamente non denuncia fatti gravissimi , pero' attenzione non sottovalutiamo queste situazioni,penso vada pubblicata, intanto perchè prevenire è meglio ..Poi con Licio Gelli in Tv è palese lo stato di cose,gli sceriffi che vogliono eliminare i bambini degli zingari, si da fuoco ai barboni per sport, ora arriveranno le ronde.!! cmq la lettera è in pending decidete voi se è il caso di renderla pubblica . (scusate il pippone ma nn mi andava di scrivere in lista) Black_Cat (26 febbraio) Scusa il ritardo della risposta, che denuncia la mia presenza a squizzi :) Sisi, è humanoide, di indy er, lo conosco bene anche io. Non vedo problemi di sorta nel pubblicare la lettera. Per me anche subito, prima che scompaia dalla home Ciao 21/2 zombi - aggressione a rifonda - bologna aggressione - bo presidio - firenze minacce - verbano Black_Cat - Aggressione fascista a Bologna 18/02 Black_Cat - Torino: studenti antifa condannati - Bologna: fiaccolata delle merde di FN 17/02 Black_Cat - Dreda/neonazi 16/2 kyoto fatto e messo in Home il bannerone sulla prop. di legge 1630 16/2 zombi - roma aggressioni dopo stupro - roma universita' - fu 1360 e foibe (messo on line anche il pdf delle pdl) 13/2 fabs - maldestra radioantifa 7/2 zombi - pescara gay pride - verona chimica 5/2 maldestra trasmssione del 3/2 zombi - firenze presidio - roma tor vergata maldestra: se metti l'argomento della trasmissione e'' piu' meglio 5/2 kyoto - Fermo (AP), iniziative del CAFF... sfsp: modificato titolo fermo + aggiunto manifesto Nella categoria 'manifestazioni_antifa' il titolo va formattato così: aaaa/mm/gg Città: Questo serve per ordinare la lista di iniziative in ordine cronologico (almeno fino a quando non modifichiamo le impostazioni del CMS :P) zombi - verona arresti 8 - lungo doc sul controllo sociale - leggere e rabbrividire per le analogie storiche - aggiornamnto mambro 4/2 zombi - medaglia salo - sindaco stupratore (forzata nel topic ma direi che trattandosi di un razzista leghista ci puo' stare come news) - treviso attentato incendiario 3/2 zombi - milano biacchessi - roma casapound - frascati aggressione - articolo ferrario milano - frascati assemblea 1/2 kyoto - Roma: Immigrato picchiato e bruciato 1/1 fabs - maldestra radio antifa 27.01 - speciale russia 31.01 31/1 kyoto - Pesaro: studenti insultati da 5 nazi... zombi - pisa dossier - ... sei milioni di ebrei 30/1 sfsp - hiddato sora - roma 29/1 kyoto - Viterbo: pestano a sangue trentenne... - Aggiunta altra fonte alla news ""Guidonia, raid razzisti dopo corteo..."" sfsp - sora - minacce + video toscana (in cat videoteca e data 10/1) - roma zombi ho hiddato le scritte sull'aula autogestita ... anche la cosa di sora la toglierei ... vediamo un po' cosa pubblichiamo uno scarabocchio sui muri e una querelle che mi pare da asilo... luisa: riporta quello che pubblichi in questo log 28/1 zombi - neri nei campi - Bo aula - Bo iniziativa 27/1 sfsp x luisa: ho sistemato il post di lucca, mancava la fonte. Nei post va sempre mesa la fonte e soprattutto va riportato l'articolo così com'è, senza le stronzate che vengono aggiunte da altri (tipo il titolo e il commento). Tutto ciò che è commento, senza entrare nel merito dei contenuti, va messo in un altro articolo (esiste la categoria lettere) o eventualmente in modo che si capisca cosa è commento e cosa riportato dai media. - albano - chioggia 26/1 sfsp - banner cox18 in home (anche se non è proprio a tema) - messo cat lettere last-fm - lastfm - rimini - bologna - lucca zombi: hiddato i nomi dei fasci di prato (li hanno hiddati su indy) messo Casa pound "" su bologna: non si capiva cosa deve chiudere - manca la fonte di Lucca 25/1 zombi - milano cox18 - napoli destra storace - vaticano negazionismo - roma casapound occupa 24/1 zombi - napoli manif - verona bomba carta - prato 23/1 zombi - barzellette - svizzera processo sfsp: - roma 21/1 zombi - uccisione marocchino a desenzano (per i risvolti razzisti) sfsp: - totaro - ultra' luisa: - roma 19/1 sfsp - roma rata 16/1 zombi - quel che i celerini non dicion 15/01 luisa - biella - lurate caccivio sfsp: - agg. prato - messo biella come news e sostituito post con un comunicato da indy piemonte, ho lasciato solo la parte (particolarmente ridotta)che riporta i fatti (dalla quale si legge che non si trattava di fascisti ma di 'balordi'). due cose: 1) in genere in tutti i post ricordiamo di mettere sempre la fonte... 2) nelle categorie news e azioni fasciste credo sia corretto riportare solo le notizie e non i comunicati. Quelli li possiamo pubblicare in lettere oppure in iniziative antifa... 15/01 sfsp - prato 14/01 zombi - stazzema hacker - celtica - la storia non si tocca 11/01 kyoto - aggressione 19enni Viterbo gb - facebook (ho scritto io il pezzo magari vedete se aggiungere o correggere,non ho messo link del gruppo per nn fare propaganda) 10/01 zombi - acca larentia - ludwig - verona naziskin 08/01 zombi - legge repubblichini sfsp: - roma anpi - cuneo nazirock 07/01 Black_Cat - Verona 6/01 zombi - campo de fiori 30/12 sfsp - banner alieno piccolo in home - libri, germania, omofobia, rapido904, articolo contropiano - aggiornato archivi aggressioni. Non ho messo come le altre volte il dossier solo del 2008 perché non mi sembra significativo mettere i dati mese per mese. Sarebbe più utile riportare i dati divisi per regione ma occorre fare i conti. Lo faccio nei prossimi giorni poi pubblico e se trovo il tempo magari aggiorno anche i dati dal 2005... zombi - hiddato napoli che l'avevo pubblicato il 22 ;) 28/12 zombi - monopoli - roma accoltellamento 27/12 zombi - hiddato Il Pd solidarizza... non lo trovo corretto in quanto e' ""un"" deficente del PD a prendere quella posizione salvo poi pentirsi e chiedere scusa - altri nel PD hanno impedito l'uso di sale pubbliche. Non che ci sia nei loro confronti la minima stima, ma o siamo corretti nell'informazione o pubblichiamo qualunque stronzata e perdiamo credibilita' ... - reggio emilia attentato nomadi - reggio emilia macchina sindaco 26/12 luisa (fa danni....) -bologna -milano 22/12 zombi -// strage di natale Gb - sistemato skapodanno (la critica in lista...) messo locandina 21/12 Luisa - pistoia aggressione (l'aggressione era gia pubblicata il comunicato l'ho attaccato sull'articolo - zombi) - skapodanno - SPQR 21/12 zombi - pistoia vetrina fn luisa - pistoia aggressione - skapodanno -SPQR 18/12 zombi - aggiornamento pesaro - arezzo 17/12 zombi - cattivi maestri neri - pisa Black_Cat - Germania 16/12 Black_Cat - Aggiornato Pistoia 15/12 zombi - pistoia 12/12 Black_Cat - Concutelli - Aggiornamento con occupazione consiglio di quartiere - Aggiornamento: bloccata l’iniziativa di Casapound 11/12 zombi - social network - militia stella di david 7/12 zombi - bologna moretto 6/12 zombi - colotti audio 5/12 zombi - ravenna - ho messo i pallini neri sugli appuntamenti (nei 2 template) e sulle regionali 2/12 sfsp - baraghini zombi - ludwig 28/11 Black_Cat - Pubblicato e poi nascosto il post su Pisa... fa troppo figura da pirla :( 27/11 Black_Cat - Aggressione con lame a Bologna 26/11 kyoto - aggiunta news aggressione varese fonte repubblica 25/11 luisa - bologna sfsp - aggiornato dossier a novembre 2008 (pdf - txt con font corretti) zombi - baraghini 24/11 sfsp - roma tg1 - entro sera finisco l'aggiornamento del dossier zombi - nuovo processo brescia Black_Cat - Destra estrema in Russia 21/10 B_C -aggiornato post fermi a Bologna 20/11 Black_Cat - Bologna manifesta 13 dicembre - Bologna iniziativa antifa di oggi + aggiornamenti fermi 19/11 Black_Cat - Canzoni naziste su you tube - Rassegna stampa su Bologna 18/11 Black_Cat - Aggressione omofoba a Bologna - Da Nazirock a Bologna: solo goliardate? 16/11 zombi - aggiornamento bologna - arcipelago BO 15/11 zombi - bologna pestaggio - roma 14/11 LUISA -cesena -roma zombi: hiddato cesena : volantino senza firma e senza fonte (e con sei righe ripetute all'inizio) 13/11 luisa - parma zombi - dorrier romani - boccacci - furio colombo 12/11 zombi - fermo per scritte sfsp: - roma - lettera ultras 11/11 zombi - alemanno antifa (?) 8/11 zombi - dalle chiaie - abano - 12 fermi 6/11 sfsp - parma - studenti zombi - roma scritte alemanno e mauro 05/11 Black_Cat - Casa Pound-FN e l'irruzione in RAI zombi - aggiunti 2 video sfsp: I video che mettiamo da you tube vanno impostati a 394x320, altrimenti vengono messi in fondo alla pagina e non si vedono. Nei tag object e embed occorre mettere: width=""394"" height=""320"" 4/11 zombi - rai roma Black_Cat - Firenze: compagni cpa aggrediti sfsp: - messo firenze come news - agg. video p.zza navona - per dax - bari - ancona - faenza 2/11 zombi - bologna R-esistenze 1/11 zombi - cocaina - guaglianone - piazza navona 30/10 zombi - ancora narcofasci 29/10 sfsp - aggiornato roma e messo come aggressioni zombi - aggiunto video da yutube 28/10 sfsp - rassegna stampa nic fascismo scuole zombi -narco fasci 27/10 zombi - trento sito - controllore (forse al limite del topic , ma per una volta...) 23/10 zombi - cassazione bologna fn 21/10 Black_Cat - Verona sindaco condannato zombi - haider 20/10 zombi - milano scuole - pavia chiude fn - pakistani bologna 18/10 zombi -aggiornamento novara - lega vs FN 16/10 sfsp - pavia - aggiornati lodi e bulgaria 15/10 zombi - haider - marrazzo 14/10 zombi - lodi 11 provvedimenti 13/10 zombi - varese 13enne (al limite x xenofobia) - aggiornamento calcio bulgaria sfsp: - aggiornato varese (la tipa aveva già scritto e mi sembra affidabile) - lettera Xmas - antif arussia - roma - anpi - presidio milanese - lettera del tipo di lecce sul neofascismo (è una lettera un pò strana e un pò superficiale ma tuttosommato non dice cazzate enormi e può essere uno spunto di riflessione) 12/10 zombi - cattolica - caserme rosse - calcio bulgaria 9/10 zombi - varese - taranto + banner home 8/10 zombi - teramo - carpi - i giorni dell'odio 6/10 kyoto - Italia razzista nel rapporto Raxen 4/10 zombi - circeo - barbari 3/10 zombi - cinese - gentilini 01/10 Black_Cat - Fascisti e calcio sfsp: presidio sabato (è al limite per antifa ma stavolta l'han fatta grossa. Poi gli stronzi son anche fasci e talvolta han l'abitudine di dare delle 'zecche' ai compagni, spesso quelli giovani perché son anche conigli) 30/9 sfsp - ancona (chi ha scritto è affidabile) - ponsacco - il sangue dei vincitori - rovereto - esplicitato link aggressioni in home (mi han detto che non era chiaro il link) 29/9 zombi - milano minacce - lega dossier - marzabotto triangoli rossi 27/9 zombi - roma alemanno lettera fgci 25/9 zombi - iniziative roma e San giuliano - scritte roma sfsp: del iniziative roma (già pubblicato) 24/9 sfsp - roma 22/9 sfsp - monopoli (devo ancora aggiornare mappa + archivio) - radicali sinistra 21/9 zombi - milano abba - ferrara gramsci - roma madri - roma l58 18/9 zombi - il sangue dei nonni - nazirock no, andava bene. l'abbiamo pubblicato in contemporanea uguale, solo che il mio aveva un ex excerpt piu sintetico ;) 16/9 luisa -ho sbagliato qualcosa? è un po' che non pubblico però mi sembrava che l'articolo andasse bene... ciao zombie 15/9 sfsp - omicidio milano - festa anpi - sav ferrari su liberazione zombi - su milano aggiunto comunicato leo 14/9 zombi - la russa - fosse ardeatine - bolzaneto 13/9 zombi - fini antifascista - priebke 11/9 sfsp - aggiornato archivio pdf con mappa e link in home - roma - ceccano 10/9 zombi - roma arresti (tosto) - roma 2 gay - alemanno e larussa sfsp: art stampa scritte a roma 9/9 sfsp - pesaro (post + mappa) - trieste ps: bella icona e nome procedimenti... 8/9 zombi - viterbo (son 2 diverse, 2 art , una del 5 e una di oggi) - casalbertone - alemanno e male assoluto - aggiornata mappa con 2 viterbo e messina xeno 7/9 zombi - arresto bologna - nazi pesti a pesaro - fatto ico e messa a dx per PROCEDIMENTI (che m'e' sembrato il termine abbastanza neutro e adatto) 6/9 zombi - scontri milano 5/9 zombi - mappa (logica) cuorenero e minidossier sfsp: fica la mappa! - roma 4/9 Gb -monterotondo marittimo ( a cui abbiamo risposto di mettere su il cal di isole...va anche bene ma forse loro dicevano qui) 3/9 sfsp - siniscola - milano 2/9 sfsp - bisenzio - anpi roma - aggiornato archivio - bergamo zombi - all reds 30 zombi - piazza della loggia - lame a roma (anche su map) - madre di renato - articolo di approfondiento da lib ps ho sentito il manifesto se ci mettono articolo sulla mappatura nel numero di martedi' sfsp: - agg. roma (che merde che sono) - aggiunto liberazione 29/8 sfsp - oristano zombi - Almirante strade pericolose 27/8 sfsp - pordenone (abbiam pubblicato insieme). - ho messo pietrasanta (lasciata come news) e pordenone nella mappa - pomigliano 25/8 zombi - viterbo dossier - pietrasanta... piu' scontro direi 21/8 sfsp - agg. genova - aggiunto 2 aggr. alla map (sono ora 136) - modificato banner mappa - festa massa - agg. pietrasanta (la mettiamo come aggressione?) 20/8 sfsp - pesaro - versilia - festa anpi 17/8 zombi - concutelli - aggiornamento fano - 2 rc ascoli del 12 14/8 zombi - aggiunta mappa sfsp: - messo mappa a dx e modificato posizione elementi colonna sx home - staglieno - taranto zombi: ottima impaginazione - Germano 13/8 zombi - viterbo minorenni 12/8 zombi - cuore nero 9/8 zombi - fano aggressione 8/8 zombi - italicus 7/8 zombi - crimini guerra - spari carabinieri 4/8 zombi - bologna revisionismo - kasotto e 3 sedi nazi 30/7 zombi - lega nazi europei 29/7 zombi - napoli migranti 28/7 luisa -roma 25/7 luisa -bologna -SILIGHINI messo in hidden, lo si pubblica? - Ungheria 23/7 zombi - roma lesbica - cingalese 21/7 zombi - nazi e punkabbestia ho iniziato a montare la mappa geografica dlla aggressioni la linkiamo in home? http://www.click2map.com/maps/azioneantifa/Antifa 19/7 zombi - alemanno - salerno - madri 8/7 zombi bologna nazi costitito 8/7 sfsp - dossier brescia 7/7sfsp - ponte, fosdinovo, dossier veneto fgci - messo bologna come news (altrimenti va in testa alle iniziative) 6/7 zombi - accpòteòòamento imola bologna 4/7 lefab - maldestra radio antifa 4/7 sfsp - verona - bragaglia - gessate - roma marche - roma anpi 3/7 sfsp - iniziative arretrate da infoantifa (quelle già svolte pubblicate in data vecchia) - nel pomeriggio dovrei riuscire a metterci in pari con i due o tre post che ancora mancano... 2/7 zombi - aggiornamento su venezia treviso 20/6 sfsp - com acrobax 17/6 sfsp - sapienza - ravenna - pavia - corretto da zombi :P 14/6 zombi - acrobax 10/6 zombi - follonica sfsp: - pianoro 8/6 zombi - pride - rimini 6/6 zombi - pubblicato fiore e ahmadine gli articoli uscivano ancora in italico e centrati gli ho dato una sistemata dal template rimane che pero' il tag dei link ""pippo"": non va piu ma la casa bizzarra e' che negli articoli vecchi va e se copi e incolli la stessa riga non funzia in quelli nuovi sfsp: - non me n'ero accorto, lo provavo solo con IExplorer e andavano bene. Il problema deve essere dato dalla coesistenza delle due versioni di textpattern. Solo che se la togliamo e non facciamo le prove l'upgrade non lo faremo mai... boh. 5/6 sfsp no, è textpattern che ha problemi. Ho messo una pezza modificando la pagina archive per ora. Questa sera pubblico le 4/5 cose rimaste dalle segnalazioni e google alert e rispondo alle mail. 30/5 zombi vedo problemi con l'impaginazione: gli art hanno un font differente e vengono centrati invece che giustificati - sfsp stai taroccando tu? anche i link non vanno! 29/5 zombi - roma domiciliari - brescia corteo sfsp: - a parte la mail di oggi mi sembra giusto pubblicare articolo pigneto - foggia - textpattern non è OK, per ora ho ridotto manualmente i font nei post - forte 28/5 zombi - cavriago - fini almirante 27/05 Black_Cat -Perugia attacco fascista -Aggressione La Sapienza 26/5 zombi - almirante 25/05 zombi - lettera a un naziskin 24/05 Black_Cat - Aggressione nazi a Roma - Aggresione a ragazzo gay a Roma zombi - bologna iqbal - aggiunto comunicato a roma 22/5 sfsp - romagnoli - roma 20/5 sfsp - varese - viareggio - link a rassegna stampa per banner manif 18 in home 19/5 zombi - alleggerito la testatina - roveto - aggiunto comunicato su verona - fake manifesti lega torino - precisazione 18/5 zombi - corteo verona - manifesti lega 17/5 sfsp - lettera 15/5 sfsp - verona - minacce ceschin - appello per rom (è al limite per antifa ma dato il momento mi sembra da pubblicare) Non ho messo gli attacchi ai campi rom come azioni fasciste, in passato lo abbiamo fatto. A Napoli la situazione è particolare mentre nelle altre città son proprio azioni fasciste... 14/5 sfsp - lettera su fn - torino - agg. lucca 13/5 sfsp - napoli - banner home + modifiche post x sabato zombi - aggiunte citta' 12/5 zombi - bulli viterbo - 11/5 zombi - funerali 9/5 zombi - fn verona - censura vittime blackat - ciampino zombi: sfsp ti ho hiddato roma pd perche' l'avevo pubblicato io stamattina con la data del 29/4 sfsp: - roma (confermato da vincent), ho lasciato data di oggi per dare visibilità, poi la cambio. - info x sabato a verona in home e nel post spostato in alto - se riesco oggi aggiorno l'archivio... - san benedetto del 6 dic 2007 - russia - maniago 8/5 zombi - manifestazione verona - 2 art su antifa - cambiato testata con convocazione verona 7/5 zombi - verona rassegna stampa Lib e Man, su 3 post perche senno non compaiono sfsp: - todi - archivio verona (ho messo la keyword anche nei vecchi post) 5/5 zombi - verona comunicati (+ 2 note personali) - verona 2 nuovi arresti sfsp: - aggiunto comunicato pdl (spero di non averti cancellato il post mentre ci stavi lavorando...) 4/5 Gb -attacco sede carc to -vietata bella ciao in chiesa -Milano - Il saluto romano inviato alla tipa di annozero 6 -7 link a dossier che si puo scaricare speriamo almeno citino la fonte ... - Verona - ho modificato la home: spostato le magliette a sx (e messo in table progetto e rss) per far salire le aggressioni che senno sono fuori pagina sfsp: ok le magliette a sx ma icone e link sono raffazzonati. Ho messo un paio di tabelle ma va sistemato meglio. Pensavo anche di spostare i link all'archivio (completo e per regioni in alto al centro). Magari ci pensaimo un attimo e mettiamo anche il link alla categoria reperessione fasci trovando un'eticheta sensata... - mira(ve) 25/4 sfsp - iniziative varie 25 aprile - palermo - rutelli roma - trento 21/4 sfsp - genova, rovato, felina, roma, nerviano Finito gli archivi e fatto pdf e txt per anno e totale :PP Date una letta all'introduzione dell'archivio totale, ho messo tra l'altro una frase su Fiore e Forza Nuova. Se c'è qualche cosa che non va fate sapere che si cambia. Entro fine settimana spero di ritagliare il dossier su Forza Nuova, ora che ho i materiali formattati bene dovrei fare prima... 19/4 zombi - aggiornamento Mario Mieli 18/4 sfsp - problemi con txp (ci guardo domani - oggi non riesco) - che nome diamo a repressione fasci? 17/4 sfsp - spam: ho mascherato infoantifa@ecn.org con una funzione javascript (rimane da sostituire nella pagina di presentazione del progetto). Rimangono tutti i riferimenti nei post che andrebbero cambiati a mano ma è uno sbatti inumano... - livorno 15/4 zombi - bolzano arresti - firenze nazirock - aggiorn Paz - ho fatto la pagina basata su repressione_f http://isole.ecn.org/antifa/textpattern/index.php?event=article&step=edit&ID=1931 per ora pending pero' e' interessante come la pubblichiamo? x gb: si puo anche fare anche se per adesso non e' cosi drammatica la gestione dello spam (o no?) 14/4Gb Per la mole di spam che arriva sulla casella antifa cosa dite se provassimo a rompere almeno i link sulle pagine del tipo infoantifa(at)ecn(dot)org ovviamente modificando nel codice html rendendolo non linkabile (forse dovrebbe bastare agli automatismi usati dagli spammer) mi pare sia da fare in home e in il Progetto che dite? 10/4 sfsp - banner home e pagina 25 aprile 08 con categoria 25aprile2008 - iniziative milano e parma + agg. verona - aggressione carc - sandalo pending (infastidisce il titolo e il tono dell'articolo ma imho va pubblicato) - sempre problema con txp e archivio 2006... zombi: ok per sandalo - per archivio 2006 provare a spezzarlo in 2? 8/4 zombi - mario salvi, messo anche il link nella pag della memoria delle vittime sfsp: dio madonna, non visualizza più l'archivio 2006 e non capisco perché. txp fa cose strane... Per il 2007 mancano i vandalismi. Per fare un dossier su fn occorre più tempo del previsto dato che le keyword le abbiamo introdotto nel 2007 e non sempre le abbiamo messe bene... 7/04 sfsp - rovato, albano,acilia,crema - archivio 2007 fino a inizio novembre 03/04 Black_Cat Aggiornamento su Bologna con notizia dal Carlino di merda 03/04 Black_Cat - FN blocca film Nazirock al cinema... non l'ho messo nell'altro post perchè era gia molto lungo... - Il Fiore nero di Londra sfsp: - bologna - roma - agg. da repubblica in fn blocca nazirock 28/3 sfsp - anpi arcisate - agg. orvieto - brescia - siracusa - lecco - agg. archivio 2007 fino a luglio - vittoria 27/3 sfsp - pavia 26/3 sfsp - p. fontana - milano murales + iniziativa 24/3 sfsp - libro nazirock 24/3 zombi - russia 21/3 sfsp - marzo in archivio draft (aggressioni, poi metto vandalismi alla fine) 20/3 lefab - Maldestra radioantifa 20/3 sfsp - genova - libro - iniziato a riassumere l'archivio agg. 2007 19/3 zombi - parma - fausto e jaio sfsp: - pavia - naxos 18/3 zombi - dax manifestazione -paz rimini contributo - siracusa acquaviva - verona pink sfsp: - mosca - gc di lecco in data 15/03 - novate scritte - link banner home a post manif dax - creato categoria 25aprile2008 (quando abbiamo un po' di post possiamo fare la solita pagina...) 17/3 zombi - bolzaneto 16/3 zombi - stragi ss 15/3 zombi - elezioni altro che ciarra 2 14/3 zombi - elezioni - torino de benoist 13/3 lefab - Maldestra radioantifa - Hiddato l'articolo sulle 2 aggressioni a pub di San Lorenzo a Roma. La IIa è un falso mentre sulla Ia già c'era un post sfsp: sto controllando mail + google alert vecchi, se pubblico doppioni poi sego... - img in manif taranto - la spezia anpi (messo in data 22/2) - pom.d'arco - orvieto - milano bullismo contro gay (pubblicato con data 7 feb) - casnigo(bg) - sanremo - banner home per dax - vandalismi anpi treviso (messo in data 5/3) - varese lame e pistole (messo come news) - torino (messo in data 15/2 agg fasc) 12/3 zombi - mi dax - bo pilastro - ciarrapico 11/3 zombi - udine 10/3 lefab - Maldestra radioantifa 7/3 zombi - san lorenzo sfsp: roma ultra' 6/3 zombi - razzismo a milano - riccardo fedel - riini - rosso e nero - fascisti tra noi 28/2 zombi - appr. e rassegna arresti roma - assalto pub s.lorenzo rep_f: ok per kword il nome ... pensiamoci 27/2 sfsp - mod. arresti fasci (link a repubblica + salvalto i pdf su /materiali) repressione_f ha senso ma non la metterei come link sulla sinistra. Potremmo metterla dove abbiamo messo le keyword (mantenendo la categoria). Poi se trovassimo un nome diverso... 26/2 zombi - roma arresti fasci ho introdotto la categoria repressione_f in cui inserire le news su arresti, processi e condanne a carico dii fasci - ho filtrato e passato gia una trentina di articoli per lo piu' da ""news"" qui la pag http://isole.ecn.org/antifa/article/1832 dove la mettiamo? 25/2 zombi - varese 23/02 lefab - maldestra radio antifa 19.02.08 zombi - milano cuore nero - scritte franca rame 23/02 zombi - scuole romane 21/02 zombi - recanati 18/02 zombi - incendio coming out 17/02 lefab - aggressione fascista a roma zombi - aggiunto comunicato 14/02 zombi - viterbo - fano - link a Resistenza universitaria 09/02 lefab - maldestra radio antifa 12.05.08 11/02 zombi - taranto attentato 09/02 lefab - maldestra radio antifa 08/2 zombi - libro savona - comunicati roma studenti 06/02 zombi - pesaro fano manif 05/02 zombi - guardia di ferro - roma costituzione - roma 8 febbraio 3/02 zombi - domiciliari bologna 30/01 Black_Cat - incastrati i fasci aggressori del compagno di Action 29/01 sfsp - roma libri - roma action - oristano (ritardo) - immagine in isernia - firenze - isernia scritte - monza - maniago - ancona - bari - pesaro (pending il richiamo alla manifestazione da mettere live tra qualche giorno) - roma via tasso - pubblicato manif su agenda di ecn 24/01 zombi - Orvieto 23/01 zombi - milano giornata memoria - isernia manifestazione (in ritardo) - hiddato la manifa del 9 (non e' una man antifa ) l'ho pubblicata sull'agenda di isole 22/01 luisa -rep.ceca -ivrea -bologna 21/01 Black_Cat - Tentata aggressione fascista a Bologna 19/1 zombi - processo naziskin bologna 18/1 zombi - cambiata sezione ""videoteca"" con accorpamento degli articoli e link in testa a ngv - roma universita' 17/1 zombi - articolo isernia - orvieto appuntamenti - video partigiana - rozzano - milano leoncavallo sfsp: - agg. isernia interrogaz. parlamentare caruso - corretto link orvieto PS. Nei link occorre mettere http:// altrimenti txp scazza e il link non è corretto 16/1 zombi - roma presidio 15/1 sfsp - foggia - castelfranco v. - pistoia 14/1 zombi - isernia 12/1 luisa - torino+ ass.bologna 11/1 zombi - lapidi 10/1 zombi - treviso calcio 6/1 zombi - torino naziskin - rimini custodie 5/1 zombi - roma femministe 31/12 zombi - ancona gennaio 30/12 zombi - panda nera 23/12 zombi - verona manif antifa - verona interrogazione - verona caccia ai terroni - verona intimidazioni arena 21/12 sfsp - fiamma milano 19/12 zombi - il paese della vergogna - bologna presidio 18/12 sfsp - img manifesto verona - aggiunto adigetv sui post verona - pavia rom (a settembre violenze neofasciste) 17/12 zombi - cassazione per milano - verona 3 feriti 15/12 zombi - pacchetto sicurezza - krapfen roma - krapfen milano - torino processo 14/12 zombi aggiunto lsd negli editor 10/12 zombi - bergamo - aggiustata brescia 8/12 sfsp - lega nord 7/12 luisa -licia pinelli - bresci 12 - bologna proc skin 5/12 luisa -bologna 5/12 zombi - roma 12 dic 30/11 sfsp - finale ligure 29/11 zombi - roma scuole 27/11 sfsp - bergamo - treviso - corato - torino - draft su dati sicurezza (non è proprio in tema) 26/11 sfsp - bari - berlino 24 zombi - trento fiamma 23/11 sfsp - orvieto - genova 22/11 sfsp sorry x pescara, era meglio verificare prima di pubblicare come abbiamo fatto in passato. zombi. ok ho hiddato per ora sfsp: parma (peccato, mi son dimenticato a casa le magliette rimanenti, le avrei sicuramente seccate...) 21 zombi - aggressioni gay 20/11 sfsp - pescara come aggressione. Non è notizia sicura, fn dice che è falsa, ho mandato un messaggio a indy abruzzo... 18/11 sfsp - gruppo destra ue 16/11 zombi - palermo minacce - milano ultras sfsp: - pordenone 15/11 sfsp - verona 14/11 sfsp - madrid - parma - viterbo ho risposto a due mail come sfsp (bombe nere savona e libro scaliati), devo sistemare gli smtp per i vari account... 13/11 zombi - comunicato 11 marzo - ancona Fn e sostegno legale 10/11 sfsp - melzo - pescara zombi - inserito in colonna dx ""audio doc"" che rimanda su ilplayer che sta su ecn.org/bologna - poi potremo vedere di meglio sia per impaginazione che per locazione (se qualcuno vuol provare ok) - inserito in audio l'intervisa a Valerio Marchi estratta dal video su ngv 9/11 sfsp - varese - torino 8/11 sfsp - cecina - new account luisa (se ci sei batti un colpo) - brescia 7/11 sfsp - art. unità arcipelago nero - ettere studenti roma 5/11 zombi - faenza aggressione - alceste campanile - aggressione a gay sfsp: ho commentato lo script count in attesa che sia ripristinato sul nuovo server - monterotondo 4/11 sfsp - aggiornato raid anti rumeni da unita' 3/11 sfsp - spagna - agg. repubblica post romeni - aggressione catania con data pubb. 22/9 (mail 31/10) - resoconto forte - roma:opus dei - verona processo aggressione fasci 2005 - aggressione sharp pordenone (mail del 14/10). Ho pubblicato anche se non è certo che sia notizia vera, chi legge può giudicare l'attendibilità... - ho messo anche la segnalazione aggressione di varese (la tipa ci ha già scritto un paio di volte). Poi cerco tracce sul web. Mail di marco e notizia confermata dal Corriere. - scritte roma - rimesso a 500 il limite di news, aggressioni e iniziative antifa, tutto l'archivio è ora visibile (grazie al nuovo server si può :)) 28/10 zombi - livorno para' - pianoro ANPI - ostia presidio 24/10 zombi - ass milano 23/10 zombi - aggressione 2 pdci - nazi perquise 21/10 luisa -torino -vaccocano 20/10 zombi - impastato - nazi porta accanto 16/10 zombi - bologna manifestazione medi - sgombero fn a roma (l'ho messo al 10/10 che era rimasta fuori ) 14/10 luisa - laboratorio zombi - ho modificato laboratorio dopo scambio di mail con manolo: "" direi che la bozza che ho postato - specialmente il contenuto dei tavoli - deve essere ancora approvata dal nazionale... e' urgente pero' segnalare l'evento, per poi integrare le informazioni quando l'elenco dei tavoli sara' confermato. questo che segue e' il minimo sindacale..."" 12/10 zombi - nazi imolese - aggiornamento liceo bologna 11/10 luisa -milano -salvata immagine manif.: darsena.jpg 10/10 luisa -bologna 8/10 zombi - saronno 7/10 zombi - avanzata finocchia - brescia rauti - appello 11 4/10 luisa -11 marzo (non ricordo + come si metteva il triangolino...) -genova 3/10 sfsp - firenze - rovato(bs) - lame milano come aggressione 30/9 zombi - aggiornamento rimini - anpi pianoro - walter rossi - aggiunto in home il link per le magliette e cambiato anche la pag ""sostieni"" mettendola come articolo 28/9 luisa - fatti dell'11 marzo 28/9 zombi - bologna anpi 26/9 zombi - rimini :) - milano ass - roma ass walter rossi - bologna lame - lecce iniziativa 20/9 zombi - bassano manifa - sandalo (interessante rassegna) 17/9 zombi - varese bliz antinazi - roma bliz antifiamma 15/9 zombi - borghezio a bruxelles 13/9 zombi - milano ass per murale - albano 3gg presidi - scritte al tasso x luisa puoi anche fare a puntate su 2 articoli, tipo parte prima e parte seconda 12/9 luisa - nazipsycho ( non mi ci è stato tutto il doc!! : ( ) 11/9 zombi - valerio verbano... anche nei link - napoli manifestazione - luisa: integrato articolo con altro su Uscita d'emergenza e messo live 8/9 luisa - negli hidden germania e austria,pubblichiamo? 7/9 zombi - dax murale - libro storia d'italia - messo il murale in testata 6/9 zombi - raid omofobi napoli - sto raccogliendo link a siti fasci sia nei link di txtpat che in un art hidden - catania suoni liberamente antifa 3/9 zombi - senigallia 2/9 kyoto - aggiunto articolo ""In crescita gli attacchi razzisti in Europa..."" 29/8 zombi - montebelluna appello - l'aquila aggressione 27/8 luisa -comunicato ass.focene 25/8 sfsp - banner renato in home - aggiunto renato in memoria delle vittime - lucca - link merano 23/8 zombi - luisa ti ho sistemata sulla lista antifa per antifa_work devo vedere che non mi ricordo piu' le pw - lettera aquila luisa ok,grazie 21/08 luisa - richiedo di essere messa nelle liste antifa avendo cambiato indirizzo: quello nuovo è teta@autistici.org sennò non riesco neanche a dare quel piccolo contributo che davo prima... 21/8 zombi - verona tosi 18/8 zombi - livorno rivendicazione 16/8 Gb lettera omicidio renato 14/8 zombi - brescia 18 12/8 zombi - genova denunce - treviso aggiornamento 11/8 zombi - attentato centro islamico - aggiornamento treviso gentilini 10/8 luisa -ho cambiato mail: teta@autistici.org potreste mettermi nelle varie liste antifa e cancellare luisa@autistici.org? grazie!!! 9/8 zombi - gentilini 7/8 zombi - aggiornamento arrsti skin - sentenza rasella 5/8 zombi - accoltellamento olbia - prima condanna lucca - stop concerto bari - freccia del sud - messa nuova icona per materiali storici (e img nella pagina) 3/8 zombi - perquise e arresti nazi 2/8 sfsp - messo scritte bicocca in categoria ""vandalismi"" che comprende anche minacce personali, danni a sedi, ecc. 1/08 luisa -aggiornato catania -scritte fasciste bicocca |Gb -accoltellamento a Pergola |Gb 31/07 kyoto - inserita news su dimissioni Miglioranzi (verona) luisa ciao kyoto!!! 30/07 Black_Cat - Rimini attacco al Paz - Catania, idem, attacco fascista sfsp: messi come categoria vandalismi 28/7 luisa -aggiornato g.pesce -catania 25/7 sfsp - manziana - messo jpg manifesto in post cagliari - aggiornato verona - oriolo rm 23/7 sfsp - stadi (quadrelli) zombi - russia - marchi 22/7 zombi - verona 20/7 zombi - per renato 19/7 Gb -Trattoria fascista zombi - lettere torino - lettera roma - viterbo sfsp: - casalbertone 18/7 zombi - viterbo - dominici firenze - facciamo che vandalismi e minacce sono un'untica cat? sfsp: - cagliari - ho messo categoria vandalismi in home (con titolo vandalismi e minacce, prima di leggere tua proposta ;) - aggiornato le azioni fasciste in vandalismi per il 2007 16/7 zombi messo h4 come stile per i link 14/7 zombi - iscritto kyoto@ecn.org come publisher 13/7 sfsfp - aggiornato casal bertone + nuovo comunicato - civitavecchia - messo le singole iniziative in modo che compaiano in agenda zombi - dove batte cuore nero 12/7LUISA -AGGIORNATO VITERBO 12/7 sfsp - casalbertone - messo banner in home per sottoscrizioni ad ECN per antifa (nuova pagina /antifa/sottoscrivi.html e modificato /antifa/antifa.html) 9/7 zombi - milano 11 e milano 14 sfsp: agg. torino post del 14 8/7 zombi - viterbo - sto facendo anche sta cosa da vedere se e come pubblicare (magari solo alla lista): http://www.ecn.org/antifa/article/1536 7/7 zombi - corteo villa ada 2/7 Gb (lettera ricevuta da autonomi viterbesi che mi chiedevano per cortesia di metterla qui) -Politicanti romani -Abruzzo fasci alle gg anarchiche sfsp: ho messo in categoria lettere lettera dei viterbesi zombi: correggiari bologna 30/6 luisa - aggiornato roma - milano 29/6 - roma villa ada 4 articoli - verona skin 26/6 sfsp - palermo 25/6 sfsp - genova 23/6 sfsp - presidio melzo 22/6 zombi - manifestazione bologna - aggressione omofoba 21/6 sfsp - pesaro(2) da infoantifa - comunicato reggiani da infoantifa - agg. 11 marzo da antifa - baschi (orvieto) - milano san paolo WARN(!!) - ho dovuto ridurre il numero di documenti nella query NEWS perché son troppo per il nostro server scalcinato. Ora son 180 e non si vedono le NEWS precedenti al 17 marzo 2006 (praticamente se ne vedono la metà) 17/6 luisa -aggiornam. bologna -milano -roma 15/6 zombi - priebke 2 - gaypride - soldi forzaitalia - mezza canaja - asilo politico 14/6 zombi - priebke - stroppiana - arresti torino 13/6 luisa -bologna 11/6 sfsp - melzo - livorno - lucca 8/6 sfsp - pavia 7/6 sfsp - roma tor vergata - udine - libro partigiano ferrara (sistemato link) - firenze - benevento (2) - lettera ragazza 4/6 luisa -torino 3/6 luisa -aggiornata presentazione video a brescia, però magari sarebbe meglio fare un nuovo post? 1/6 sfsp - benevento - bolzano 31/5 zombi - libri mussolini 29/5 luisa -brescia 29/6 sfsp - benevento - treviso - link bergamo antifa 27/5 sfsp - resoconto snia roma - hidden biella/roma doppio 26/5 sfsp - biella - l'archivio delle aggressioni 2007 lo devo ancora fare :( ...ci vuole un pò di tempo... magari a fine settimana... 25/5 zombi - lydia franceschi - genova scontri 20/5 luisa -trieste -bologna -rovigo - si segnano ancora nel computo totale le aggressioni? 19/5 zombi - verbano -faurisson 14/05 luisa -domodossola -benevento (ero perplessa sulla pubblicazione di questo link che hanno messo in questa mail, PER RENDERSI CONTO DELLA GRAVITà DELLA SITUAZIONE, ANDATEVI A FARE UN GIRO SU http://www.campohobbit.it/ , se lo ritenete giusto lo si pubblca, olo non vorrei fare pubblicità gratuita..) 10/5 luisa -cremona 8/5 zombi - travaglio cornacchione 7/5 sfsp - roma - lazio-livorno 6/05 luisa -bologna 4/5 zombi - brescia manif sfsp: - lucca - agg. comunicato stampa rifo per milano 2/5 sfsp - fiorenzuola - laboratorio antifa roma snia - banner home lab antifa - milano fn babele 1/05 luisa -sassari 29/04 zombi - savona 27/4 sfsp - parma 26/4 sfsp - milano (2), torino - tolto banner 25 aprile in home 24/04 sfsp - aggiustato post luisa e messi in data 20/04 per non sassare la home cone le iniziative del 25 - parma 25 aprile (è un pò al limite...) 22/04 sfsp - brescia - tour 2007 bianchessi - 25 aprile (con data vecchia): foggia, genova, roma - modificato home 19/04 luisa -nazismo e psichiatria 18/4 sfsp - lucca - sto preparando pagina x 25 aprile + varie pubblicazioni, questa sera dovrei finire... - link materialeantifascista.it - live pagina 25 aprile + banner in home +varie iniziative 25 aprile 16/4 - minacce lucarelli 15/4 Gb -aggressione roma -foggia ancora fascisti -messo in home immagine di zombie (anche se pensandoci dopo forse mettere qualcosa per il 25 aprile?) 14/4 zombi - milano cuore nero - islamic - scritte contro cinesi 11/4 zombi - bologna ciavardini - milano incendio - milano cuore nero - brescia ferri 9/4 zombi - savona - messo in testata (home e articoli) la query che chiama le kw - aggiunta query stragi e terrorismo che raccoglie kw stragi e gruppi terroristici - c'ho infilato anche la memoria delle vittime che era li dimenticata... (ops) ps proposta nuova jpg per la home: tutto cio' si puo ridiscutere e cambiare ;) 7/4 zombi - milano libreria 6/4 zombi - libro bologna - aggiunta keyw/cat libri-scuola-partigiani vedete in art 1360 - sostituito la kw ""forza nuova"" con ""fn"" in tutti li articoli e accorpati 3 gruppi nella query ""formazioni di estrema destra"" sfsp - brescia - pena/carotenuto - cambiato data a libri 5/4 sfsp - molotov roma zombi - lavorato su keywords... vedi mail 4/4 sfsp - roma: la strada, tor marancia + posto da amisnet Per il 25 aprile abbiamo sempre fatto una categoria a parte con i link appositi e messo un banner in home, direi di farlo anche quest'anno. ieri lombardia sentieri partigiani 3/04 luisa -salò -milano 28/3 sfsp - lucca (post e link) zombi - ricostituzione partito fascista 25/3 sfsp - cologno - torino 24/3 zombi - skin 20/3 zombi - prosperini 19/3 zombi - livornesi accoltellati 18/3 zombi sostituito il feed con quello generato da txtpattern son solo 5 ma e' sempre aggiornato 17/3 zombi - svizzera : dall'agenzia swissinfo ho raccolto un bel po di art. ok non e' ita, pero' svizzera lingua italiana e molto vicina (per cui abbiamo avuto segnalazioni di ""sconfinamenti"" ), ho forzato un po per st'eccezione e ho messo una nuova cat r_internazionale ps x sfsp - non ho capito ancona (??) 16/03 sfsp - agg. lucca - anpi ancona - mail a antifa foggia azz... ancona già pubblicato da zombi, aggiunto immagine. Ho un totz di arretrati, non ci sto dentro... trà un pò mi licenzio dall'italia e apro un attività in venezuela. 16/03 zombi - lucca, carta - alessandro pegna RSS FEED: non funziona il sistema appoggiato su feeder esterni, non si fa a mano perche siamo scarsi, ne' da autistici ne dall'altro che avevo messo io txtpattern lo farebbe automaticamente con pero' un baco/limite di 5 articoli probabilemnte sempre per colpa della versione provare per credere: http://www.ecn.org/antifa/?rss=1 comunque meglio gli ultimi 5 che i 10 di una settimana fa entro domani direi di sostituire il link e mettere uno spot sotto la testata 15/03 luisa -modena -como -livorno -lucca -ho risposto alla mail di renna con il mio account visto ke non mi permette di farlo con infoantifa 12/03 Black_Cat - Attacco ta al PAZ 10 zombi - ragazze in guerra 8/3 zombi - mussolini stadio PROBLEMI con le query di cat per eccesso di articoli, direi - su archivio completo ho limitato a 200 gli elenchi - su news a dx uguale, altrimenti non compariva piu' nulla magari con l'upgrade si sistema ... anche se in realta' forse vale la pena di pensare a come modificare queste esposizioni di liste xche superati i 200 art in effetti diventano difficili da leggere/utilizzare ... per le keyword ragioniamo sui criteri e sulla sintassi, nel senso di decidere una decina di keyword e usarle con uniformita' (rimando alla lista) 7/3 zombi - savona - monselice - carrara 6/3 zombi - celtic Black_Cat -Rimini manifestazione ta 4/3 sfsp - palermo - labaro (roma) - foggia - aggiunto articoli lucca - upload foto striscione fasci (193.jpg) - aggiunto qud come publisher - iniziativa prc roma del 30/1 (data vecchia... per averla in archivio) - tolto banner no vat e rimesso frase partigiano foco con bannerino (se non vi piace cambiate pure...) - ho risposto a un pò di mail (quelle a cui ancora andrebbe data una risposta le ho in pending, in attesa di rispondere o discuterne insieme...) 3/3 zombi - laziogate - irriducibili - OMOFOBIA - http://www.ecn.org/antifa/article/1319 - CALCIO - http://www.ecn.org/antifa/article/1316 - FORZA NUOVA - http://www.ecn.org/antifa/article/1315 - in hidden articolo da Gosis - Sisde (!) 1/3 zombi - fano nuove aggressioni - link antifa merano, studentiantifa e assemblea antifa bologna 27/2 zombi - aggiornamento lucca 26/2 zombi - assoluzione Strage San Polo 26/2 Gb -Integrato notizia Lucca con comunicato Cantiere Resistente -tolto link anarcotico (puntava nel nulla) aggiunto Informa-azione che ne ha ereditato il database. 25/2 zombi - torino 22/2 sfsp - soliera come azione ta Black_Cat - Attacco ta a Rimini - Agguato a Lucca --> è una segnalazione -arrivata per e-mail. La manda Cartman. L'ho pubblicata perchè la ritengo sicura. Cartman è un tipo di Indymedia Toscana. 20/2 zombi - foibe cernigoi - diari porta a porta - torchiera dax 17/2 sfsp - treviso - fasci curve II parte (carmilla) con data vecchia. aggressioni: - catania rifo (13/01) - trento 2 gay (29/01) - catania vandalismi (28/01) - pescara vandalismi (01/02) - lecce minacce (06/02) news: - svastiche tarquinia - svastiche sede prc calabria - bruxelles pe 16/2 sfsp sto pubblicando quello che ho archiviato nel periodo di letargo... (le notizie vecchie con data vecchia) Poi do una controllata alle mail e ai feed rss. 14/2 zombi - roma haider (con video) 12/2 luisa -Visalberghi -Torino qualcun* ha pubblicato qualcosa sul processo del 30/01 agli anti ti torinesi? 10/2 zombi - bari - fano - monza - mafia (da carta) 8/2 luisa -livorno 8/2 Black_Cat - Parma: condannati gli attivisti del Mario Lupo 7/2 zombi - catania FN - Fano questore 5/2 zombi - Livorno - Galatone manifa - galatone attentato - fano presidio - in hidden l'infitrazione neo ta nelle curve (pubblico domani) 4/2 zombi - aggiornamento fano - alzato Seria A e mo 3/2 zombi - Fano aaggressione - Ekidna aggressione - aggistato Ebio con anche foto 2/2 luisa -levata intestazione mail mario lupo -ebio (pubblicato contemporaneamente ... lasciato il tuoho solo messo i link cliccabili e il tag nei titoli ) per cortesia mi lasciate il login per i feed cosi quel poco che faccio lo finisco ) Gb -parma 31/1 zombi - Bologna squadrette (questa e' pesa!) 30/1 zombi - orisatano - mario lupo 29/1 zombi - weisz - sindelar e serie a in hidden 27/1 zombi - visconti - newton 26/1 zombi - in hidden sui circoli dell'estr destra - processo vittime italiane in argentina - arezzo 25/1 luisa -torino 24/1 sfsp - no vat (post + banner in home). Il 30 potremmo rimettere per un giorno il banner al processo di torino, poi di nuovo no vat... - udine - rimane da aggiungere gli ultimi post in rss e riguardare le ultime mail. 23/1 zombi - milano fasci accusati - pubblicata in ""lettere"" e linkata mail su ""chi fabbrica i "" - giornata Memoria glbt - comunicato ass 2 agosto 22/1 zombi - parma film - wu ming 18/1 luisa -foggia 16/1 sfsp - milano - izzo - destra europea - agg. rss 15/1 zombi - allargato leggermente 10px la colonna centrale per consentire la pubblicazione video anche con explorer - domanda: che fine ha fatto il vecchio log? sfsp: li ho sul mio PC (2005 e 2006)... 14/1 zombi - integrato marzabotto e passato da news a documentazione - foggia 13/1 zombi - marzabotto 10/1 sfsp - roma - milano - romagnoli - risposto alle mail (anche quelle ambigue che puzzano di fascio) - link renato - aggressioni in russia - milano (hidden... se esce qualcosa di meglio...) 9/1 zombi - livorno homeless (per ora come news - se arrivassero aggiornamenti da passare in aggressioni) 6/01 sfsp - taranto - viterbo - pending como - aggiornato archivio 2006 (senza modifiche a categorie) - tolto piazza fontana e rimesso processo torino di fine gennaio in home 05/01 sfsp - pitigliano - aggiornato rss su autistici - segato log 2006 (ne ho una copia) 04/01 zombi - articolo bocca 3-1-07 Gb -Morto partigiano Spoletino (attivo solid. Dorigo)",,,,,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/63/interventilog 64,2005-03-03T09:40:00,2005-06-13T23:46:26,Venezia Gabriele e Marco sono stati rilasciati,"Gabriele e Marco sono stati rilasciati Global Project Venezia - Martedì 1 marzo 2005 Questa mattina al Tribunale di Venezia si è svolta l’udienza per la convalida degli arresti di Gabriele e Marco arrestati domenica sera dopo l’agguato subito da alcuni compagn@ del Laboratorio Morion e dell’Agenzia sociale per la casa da parte di un gruppo di cui facevano parte tre noti militanti del gruppo neonazista di Forza Nuova in compagnia di un altro gruppo di persone, carabinieri in borghese, che successivamente hanno estratto le pistole e fermato cinque compagni che sono stati poi portati nella caserma di San Zaccaria. Una delle compagne a seguito dei colpi ricevuti si è sentita male ed è stata accompagnata dai carabinieri al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni e Paolo: il referto parla di ""trauma all’emiaddome sinistro"" per colpi in pancia e al fianco. Durante l’aggressione i carabinieri facevano anche pesanti riferimenti a Bolzaneto e a Carlo Giuliani. All’alba di lunedì tre compagn@ sono stati rilasciati mentre due di loro, Gabriele e Marco sono arrestati e tradotti nel carcere di Santa Maria Maggiore. Per richiedere la scarcerazione immediata già da ieri pomeriggio si è svolta la prima mobilitazione con conferenza stampa sotto il carcere di Santa Maria Maggiore e questa mattina un presidio sotto al Tribunale di Venezia. L’udienza si è conclusa con la disposizione del rito per direttissima ed è stato fissato per l’11 marzo l’inizio del processo di fronte al Giudice monocratico di Venezia per il reato di resistenza. Sulla vicenda la deputata Verde Luana Zanella ha presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno nella quale chiede di fare luce sulla dinamica dell’episodio. Per il 2 marzo alle ore 9.00 presso il Tribunale di Gorizia un presidio comunicativo e conferenza stampa per la liberazione di Ezio, uno studente 23enne di Romans d’Isonzo, che è stato letteralmente sequestrato sabato pomeriggio da un manipolo di poliziotti in borghese mentre lasciava la manifestazione contro il centro di detenzione e deportazione di Gradisca. Ma chi sono e che collusioni esistono tra i militanti di Forza Nuova e i carabinieri protagonisti dei gravissimi fatti di domenica scorsa? ""Inchiesta di Global Project"":http://www.globalproject.info/art-3812.html ",Al Tribunale di Venezia si è svolta l’udienza per la convalida degli arresti di Gabriele e Marco arrestati domenica sera dopo l’agguato subito – fissato per l’11 marzo l’inizio del processo ,,repressione,r_veneto,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/64/VeneziaGabrieleeMarcosonostatirilasciati 66,2005-03-03T23:56:00,2005-06-13T23:47:38,03/13 Milano Convegno,"h2. Migranti, diritti e extralegalità __“Non una storia dunque ma un percorso per sottolineare la felicità, la ricchezza, per aiutare a cercare le origini di una lunga primavera”__ (Primo Moroni) Domenica 13 marzo Sala della Provincia Ore 14.30 Via Corridoni n.16 Milano Una giornata di discussione e riflessione sui meccanismi perversi delle leggi sull’immigrazione. Ma sopratutto un modo per portare alla luce le esperienze di chi costruisce risposte dal basso contro i ricatti della clandestinità. Esperienze di extralegalità come momenti di legittima riappropriazione di diritti che la legge nega Questa giornata è una delle tappe all’interno di un percorso di lotta in occasione del secondo anniversario dell'assassinio di Dax, ucciso il 16 marzo 2003 da un gruppo di nazi-fascisti. Vogliamo ricordarlo, convinti che per farlo rivivere sia necessario continuare le battaglie a cui lui stesso si dedicava con passione, che rendere onore alla sua memoria significhi riprodurre l'impegno nell'antirazzismo, nell'antifascismo e nelle lotte sociali. “Non ci soddisfa però la sensazione che il ricordo la celebrazione (già di per sé un brutto termine) si sarebbero mossi tra una specie di imbalsamazione di quelle vicende storiche e una demonizzazione che tendeva a separare i buoni dai cattivi”(Primo Moroni) CONVEGNO h4. Apertura: *Antifascismo e antirazzismo* Officina Resistenza SOciale h4. Tavola rotonda sulle seguenti tematiche: *Migrazioni e fortezza Europa* Testimonianze di autorganizzazione migrante dall’Europa *Centri di permanenza temporanea* Interverranno: Sportello degli invisibili - Trieste *Assistenza legale* Interverranno: avvocati di Naga-SOS Espulsioni *Lavoro* Interverrà: Ass Casset Coord. Immigrati Lecco *Diritto alla casa* Interverranno: Occupanti delle Case di Plastica - Mi *Diritto alla salute* Interverrà: Ambulatorio popolare dei Transiti - Mi *Donne e migrazioni* Interverrà : Marian Ismail - Ass. donne somale h4. Pausa con cena: Buffet latino organizzato dagli abitanti delle Case di plastica h4. A seguire: Presentazione del VADEMECUM __“Migranti, servizi e extralegalità”__ e distribuzione di materiale informativo rispetto a tutte le tematiche trattate Il convegno sarà trasmesso in diretta su Radio Global www.globalproject.info/index-it Il convegno sarà tradotto in simultanea in più lingue.","Giornata di dibattito su Antifascismo e Antirazzismo in occasione del secondo anniversario dell’assassinio di Dax, ucciso il 16 marzo 2003 da un gruppo di nazi-fascisti. ",,manifestazioni antifa,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/66/0313MilanoConvegno 68,2005-03-04T08:06:00,2005-06-13T11:00:55,- Milano: devastato il centro sociale Vittoria,"_4 marzo 2005_ Milano: devastato il centro sociale Vittoria. Devastato il centro sociale autogestito ""Vittoria"" stamattina, alle 6.17, in via Friuli 25 a Milano. Ignoti sono entrati attraverso un buco e hanno distrutto tutto quello che hanno trovato: sedie, tavoli, documenti. Al termine della devastazione il centro e' stato incendiato. Polizia e pompieri sono stati avvisati dai vicini che hanno visto le fiamme uscire dal tett del centro. (da radio popolare) Ancora sconosciute le cause del gesto. Sul posto opera la Digos che sta cercando di ricostruire l'accaduto. Comunicato Vittoria sui fatti di stanotte Stanotte un gruppo di “soliti” ignoti, dopo aver sfondato uno dei muri perimetrali a picconate, è entrato nel Vittoria. Hanno devastato tutto, dal mixer al bar, dall’ufficio all’infoshop, appiccando fuoco e tentando di sfondare anche la porta d’ingresso. Un lavoro da professionisti, che non ha risparmiato assolutamente nulla. E’ chiaro come questa sia la risposta alla campagna, iniziata lo scorso sabato pomeriggio, che denuncia l’ex terrorista dei N.A.R. Lino Guaglianone come anello di giuntura tra la destra radicale ed estrema e quella “ripulita"" in doppiopetto. Altrettanto chiaro appare l’assoluto spazio di manovra che questi loschi personaggi hanno avuto, liberi di poter agire indisturbati per tutta la durata dell’azione nell’assoluta certezza che “qualcuno” li avrebbe coperti. Le compagne ed i compagni del centro, come sempre, continueranno a testa alta nella loro pratica politica e sociale. Oggi il centro rimarrà aperto tutto il giorno e confermiamo che il previsto spettacolo teatrale di stasera si terrà. Rilanciamo con ancor più forza la giornata di mobilitazione di domani, ricordando il presidio davanti al Tribunale di Milano in occasione del processo al compagno arrestato e le iniziative territoriali del pomeriggio. NO PASARAN! Le compagne e i compagni del vittoria
dal manifesto Assalto nella notte. Hanno fatto un buco nel muro per spaccare tutto e appiccare le fiamme. Il Vittoria aveva preso di mira il candidato di An Guaglianone. Qualcuno l'altra notte ha distrutto il centro sociale Vittoria di Milano. Ecco un altro caso, come si dice anche nelle barzellette, dove la polizia brancola nel buio. Eppure si è trattato di un raid anomalo e sono in molti a ritenere che la devastazione, viste la modalità, potrebbe non essere opera della solita squadretta di naziskin in libertà (gli altri «ignoti» che negli ultimi mesi hanno colpito diversi centri sociali lombardi: Paci Paciana a Bergamo, Magazzino 47 a Brescia, Barattolo a Pavia, Conchetta, Cantiere, Orso e ancora il Vittoria a Milano). Questa volta però sembra diverso. L'altra notte, dopo aver cercato di forzare il portone di via Muratori - «il Vittoria è una specie di cassaforte, proprio per evitare raid come questi» - alcune persone hanno aperto a colpi di piccone una breccia in un muro e poi si sono introdotti nel centro per spaccare tutto, sedie, computer, tv, mixer...e libri. Poi, le fiamme. E solo grazie all'intervento dei pompieri non è finito in cenere uno dei centri sociali milanesi più attivi sul fronte antifascista. Gli investigatori, di solito sempre molto vigili dalle parti del Vittoria, hanno lasciato intendere che potrebbe trattarsi di una vendetta in risposta alle aggressioni che in questi giorni hanno subìto le postazioni di due candidati di An alle elezioni, Piergianni Prosperini e Lino Guaglianone. Proprio questa mattina, alle 9, in Tribunale viene processato per direttissima Daniele, un militante del Vittoria accusato di aver buttato una bottiglia incendiaria (inesplosa) contro uno stand di Guaglianone. Ma c'è di più. Proprio in questi giorni il centro sociale, con un'opera di controinformazione militante efficace, sta facendo una vera campagna contro il candidato Guaglianone. Efficace, perché ormai la sua ricca biografia circola sui giornali e per i delfini di An potrebbe essere fastidioso tutto questo rumore sul passato e sulle frequentazioni del candidato più visibile di questa preoccupante campagna elettorale, l'uomo che An ha scelto a Milano per intercettare i voti della destra più nera che guarda a Mussolini e Fiore. Ex camerata dei Nar implicato in numerose inchieste, arrestato per «partecipazione a banda armata», vicino ai fascisti di Ordine Nuovo, oggi Guaglianone gira in doppiopetto, organizza convegni, scrive, gestisce una palestra del centro frequentata dalla destra milanese e il suo nome compare in svariate altre attività. Il prefetto Ferrante, «preoccupato per l'escalation», ha chiesto a tutti di «isolare i violenti e chi non rispetta le regole». E' più o meno la richiesta che il Prc locale rivolge, implicitamente, al prefetto. «Quanto è accaduto - si legge - non è che l'ultimo episodio di una lunga serie criminale di aggressioni a militanti di sinistra, oltre che di devastazione di diversi altri centri sociali. Non è più possibile attendere oltre un intervento delle istituzioni preposte perché cessino queste violenze». Il Leoncavallo parla di attentato «che ha il sapore di mani esperte» e rileva che «ancora una volta chi incendia e devasta si muove in una città dove nessuno sembra vedere o udire nulla». Tra gli aspetti inquietanti, per le opposizioni di Palazzo Marino, «anche i toni usati in campagna elettorale e più ancora l'inserimento nelle liste del centrodestra di un noto rappresentante di frange estreme». Per il consigliere regionale del Prc, Umberto Gay, considerati i precedenti degli ultimi giorni, «le autorità non dovrebbero avere difficoltà a individuare mandanti e esecutori di questo atto». ",Ignoti sono entrati attraverso un buco e hanno distrutto tutto quello che hanno trovato – comunicato vittoria + art manifesto,,azioni_fasciste,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/68/MilanodevastatoilcentrosocialeVittoria 69,2005-03-05T10:55:00,2005-06-12T12:15:29,Molotov contro sede an condanna a 8 mesi," MOLOTOV CONTRO SEDE AN A MILANO, CONDANNATO A 8 MESI Il tribunale di Milano ha condannato, con giudizio per direttissima, alle pena di 8 mesi di reclusione Daniele Armanini, il ventinovenne accusato di aver lanciato, il 27 febbraio scorso, una molotov contro un gazebo di propaganda elettorale di Lino Guaglianone, candidato di An alle prossime elezioni regionali. L'accusa aveva chiesto per l'imputato la pena di 10 mesi di reclusione. La difesa del giovane ha sostenuto la tesi che non era Armanini l'uomo che lancio' la bottiglia incendiaria. Prima dell'inizio del processo, si e' svolto un presidio davanti al palazzo di giustizia a cui hanno preso parte una quarantina di esponenti del centro sociale Vittoria, di cui Armanini e' frequentatore. Qualche momento di tensione tra le forze dell'ordine e i giovani del centro sociale si e' registrato in aula, poco prima dell'inizio del processo. () ----------------- da corsera Otto mesi per la molotov contro gazebo di An. L’Antiterrorismo: servono pattuglie. MILANO - La prima condanna. Per la nuova stagione di violenza politica che sta avvelenando la campagna elettorale di Milano (tra meno di un mese si vota per la Regione). Otto mesi di carcere, con la condizionale, all’esponente del centro sociale Vittoria che il 28 febbraio lanciò una molotov contro l’ufficio di Lino Guaglianone (candidato di An in passato legato ai Nar di Giusva Fioravanti). Un attacco che, stando alla ricostruzione degli investigatori, è stato «vendicato» nella notte di giovedì con la devastazione dello stesso Vittoria. Ieri i militanti hanno atteso la sentenza con un presidio davanti al palazzo di giustizia. Il centro sociale, un vecchio stabile in una zona semicentrale della città, era già stato incendiato l’estate scorsa. Qualche giorno prima un gruppo di skinheads aveva attaccato un altro tempio dei «rossi» sui Navigli, il Conchetta (sei giovani accoltellati). Una scia di violenza che periodicamente riemerge in città e che ha avuto un’impennata nelle ultime settimane. Sono almeno una ventina gli episodi registrati soltanto tra febbraio e l’inizio di marzo: molotov contro gli uffici elettorali di Guaglianone e Piergianni Prosperini (altro candidato di An, attuale vicepresidente del consiglio regionale che nei manifesti di propaganda elettorale, abbigliato da crociato con il Duomo alle spalle, si propone come «baluardo della cristianità» e «flagello dei centri sociali»), gazebo danneggiati, vandalismi. Una radicalizzazione dello scontro politico al quale si aggiungono attacchi contro le agenzie di lavoro interinale e i due ordigni esplosi davanti alla caserma dei carabinieri di via Vincenzo Monti. Una convergenza di vari livelli e strategie che preoccupa il prefetto, Bruno Ferrante, e l’assessore comunale alla Sicurezza, Guido Manca. Per questo ieri si è svolto un vertice in questura al quale hanno partecipato il prefetto Carlo De Stefano, direttore dell’Ucigos, e Francesco Gratteri, capo dell’antiterrorismo (inviati a Milano dal ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu). La decisione annunciata alla fine dell’incontro: «Pattuglie specifiche per controllare gli obiettivi più sensibili». «La nostra preoccupazione - ha spiegato De Stefano - è quella di evitare che le intemperanze si diffondano e si propaghino. Questo non è un rischio remoto perché almeno parte dei raid degli ultimi giorni potrebbero essere connessi». De Stefano e Gratteri hanno incontrato anche il procuratore aggiunto Ferdinando Pomarici. E all’appello del prefetto, lanciato per mantenere i toni del confronto politico su un piano di moderazione, ha risposto ieri il presidente della Regione, Roberto Formigoni: «Siamo consapevoli del fatto che questi attacchi possono diventare anche più pericolosi. Però non c’è motivo di allarme». ",Molotov contro sede an condanna a 8 mesi – ag. + art.corsera,,repressione,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/69/Molotovcontrosedeancondannaa8mesi 70,2005-03-05T10:59:00,2005-06-14T11:10:27,Terroristi? Ecco alcuni membri del comitato elettorale di Lino Guaglianone,"Ecco alcuni membri del comitato elettorale di Lino Guaglianone: -I terroristi neri degli anni ’70: Gabriele Adinolfi, Nico Azzi, Cesare Ferri, Rainaldo Graziani e Maurizio Murelli, tutti condannati per associazione sovversiva, banda armata e per diversi reati violenti fra i quali attentati esplosivi ed omicidi. Oggi sono tutti a piede libero: Ferri insieme a Franco Freda dirige la casa editrice nazista AR e Murelli la rivista fascista Orion. -Gli ex Dirigenti della Fiamma Tricolore di Pino Rauti: Fabrizio Fratus, Roberto Jonghi Lavorini e Marco Valle. Fratus è attualmente il segretario della deputata di An Santanchè, Valle collabora con il segretario regionale di An Corsaro (assessore ai trasporti della giunta Formigoni!) e Jonghi è Consigliere di zona a Milano (dal 1993) come indipendente di destra in An ed è di fatto il “rappresentante” ufficiale della estrema destra nelle istituzioni. -Piero Cerullo, già deputato missino e poi braccio destro del mafioso-fascista Giancarlo Cito, ex sindaco di Taranto ora in galera per diversi reati. A coordinare il comitato c’è addirittura Mimmo Magnetta, pericoloso ex terrorista nero legato agli ambienti della malavita organizzata, in particolare alla ‘ndrangheta calabrese, già condannato per traffico d’armi e recentemente coinvolto negli omicidi di due militanti di estrema destra (Alvarez e Durante) atrocemente eliminati dopo un regolamento di conti. Alla campagna elettorale di Guaglianone, dal carcere è arrivato anche il pieno sostegno dell’irriducibile vecchio amico Gilberto Cavallini, suo ex compare nei Nar. La sede del comitato, oltre quella di corso Lodi, è la Palestra Doria di via Mascagni (di proprietà di Guaglianone), noto ritrovo della estrema destra milanese e fucina dei peggiori picchiatori fascisti, fra i quali Nino La Russa (figlio di Ignazio!), già coinvolto nell’accoltellamento del compagno Atomo Tinelli sui Navigli nei pressi del ristorante Maya (sempre di Guaglianone e gestito da Azzi). La cosa veramente preoccupante, sulla quale tutti i democratici ed antifascisti devono riflettere è la formazione di una corrente di estrema destra neofascista all’interno di AN in Lombardia, con il benestare dei vertici locali di questo partito che cerca di presentarsi con un volto pulito e rinnovato. Fratus, Guaglianone e Valle fanno infatti tutti parte, insieme ad altri nomi noti del neofascismo milanese, del Comitato Destra per Milano, presieduto dallo Jonghi, noto per le sue mai rinnegate simpatie mussoliniane e per la sua amicizia personale sia con La Russa che con Rauti. Ed è proprio Jonghi, già dirigente regionale prima di An e poi della Fiamma, ad essere delegato da La Russa a mantenere e rinsaldare i rapporti con l’estrema destra in Lombardia. Non solo, Jonghi, fa parte anche del Circolo di Via Marina del potentissimo senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri che, non a caso, dà spazio ed agibilità “culturale” a case editrici ed autori di estrema destra. Da quando Fini è andato agli esteri, La Russa sta riposizionando An saldamente a destra, dando spazio a vecchi arnesi dell’estremismo nero e tagliando l’erba sotto i piedi della Mussolini. Non a caso, a Milano, rispetto ad altre parti d’Italia, la presenza esterna di Alternativa Sociale e della stessa Forza Nuova è praticamente nulla: i peggiori e più pericolosi estremisti sono infatti tutti in alleanza nazionale, dove possono agire indisturbati, godendo dell’approvazione politica e della protezione istituzionale di questo partito fintamente democratico.",terroristi? Ecco alcuni membri del comitato elettorale di Lino Guaglianone,,documentazione,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/70/TerroristiEccoalcunimembridelcomitatoelettoralediLinoGuaglianone 71,2005-03-06T10:19:00,2005-06-14T11:10:53,1979 il rogo a radio donna,"9-1-1979 : rogo a radio Donna by antifascista Saturday, Mar. 05, 2005 (indy) Si è ripreso a parlare, dopo 30 anni del ” Rogo di Primavalle “.Una spaventosa tragedia che nessuno avrebbe voluto: gli attentatori volevano dare fuoco alla porta del segretario della sezione del MSI di Primavalle e non uccidere i suoi figli. Sempre a Roma, pochi anni dopo i fascisti dei Nar hanno cercato di uccidere 5 donne del collettivo casalinghe sparandogli alle gambe, perché non potessero scappare, e dando fuoco alla radio dalla quale trasmettevano.Un episodio atroce che tutti sembrano aver dimenticato. La mattina del 9 gennaio 1979, verso le 10,20, cinque donne del collettivo delle casalinghe di Radio Donna, ospitata per mancanza di attrezzature e di soldi nei locali di Radio Città Futura, sono riuscite ad uscire dalla radio in fiamme malgrado fossero ferite gravemente aiutandosi una con l’altra. Anna Attura, 38 anni, Rosetta Padula 35 anni, Carmela Incafù, 58 anni, Gabriella Pignone, 47 anni, annunziata Miolli, 55 anni, sono finite al policlinico con prognosi dai 20 ai 90 giorni, ad eccezione di Anna, la più grave.Anna l’hanno sbattuta contro il muro, le hanno appoggiato in pancia una pistola col silenziatore e hanno sparato una due, tre, quattro, cinque, sei volte, prognosi riservata per gravi emorragie interne e lungo intervento operatorio con asportazione dell’utero e parte dell’ intestino. Questo è il racconto di Rosetta a Quotidiano Donna pochi giorni dopo l’attentato. Quella mattina io non dovevo andare, ero a casa ascoltavo la radio e ho sentito che c’era Paolone, ora avevamo avuto delle discussioni con Paolone che non voleva stare al mixer quando c’era Radio Donna, e così ho deciso di andare io ad aiutare le compagne perché solo io e Gabriella sappiamo usare il mixer. Così sono andata e Paolone è andato via. Erano le dieci e un quarto quando abbiamo iniziato la trasmissione. Io avevo portato un ritaglio di giornale nel quale Dacia Maraini rispondeva a Corvisieri e Ida Magli e volevo commentarlo. Intanto stavo al mixer e le compagne nella stanza dei microfoni parlavano. Nunni aveva iniziato la trasmissione, ad un certo punto io mi alzo per accostare la porticina che da sulle scale perché veniva corrente. Ho sentito un rumore nel cortile e mi sono affacciata a guardare. Giù c’erano tre persone tutte con il passamontagna e una si stava infilando i guanti.Quando mi hanno visto hanno avuto un attimo di esitazione. Io credevo che fossero dei compagni con il passamontagna per il freddo…e così ho detto “ciao..”poi ho visto che il primo che cominciava a salire le scale aveva un mitra in mano! Allora sono entrata nello studio e ho detto. “…guardate c’è gente con il mitra in mano! “ Loro mi guardavano perplesse, pensavano che io scherzassi. Intanto quelli erano arrivati su. Uno di questi tre con la pistola in mano entra nello studio e Gabriella gli dice: “Chi siete? Cosa volete ?…se volete noi ce ne andiamo…” A questo punto Bum, fa scoppiare la prima bomba incendiaria al centro del tavolo.Una vampata proprio davanti a me e a Linda…a questo punto corriamo verso il mixer e lì un’altra vampata. Così ci siamo trovate tra due fuochi…siamo riuscite a raggiungere la porta.Io avevo i capelli in fiamme, ho visto Nunni con le braccia infiammate, Anna con i capelli in fiamme e un'altra che le bruciavano i vestiti addosso.Per non ammucchiarci sulle scalette ho cercato di scendere dall’altra parte e come ho cominciato a scendere le scale mi sono trovata dietro uno di quelli che mi ha puntato la pistola in faccia.Ho gridato ': No!! …mi spari ? ! …Nooo! allora ha abbassato la pistola e mi ha sparato alle gambe e il sono caduta sul pianerottolo in cima alle scale. Mi veniva fuori il sangue dalle gambe come un rubinetto e sentivo sparare e le compagne che urlavano…spari, urla e io li che non potevo muovermi e da ultimo ho sentito una sventagliata di mitra…allora ho pensato: ”Le compagne sono morte…le hanno ammazzate tutte!Adesso finiscono anche me…” Un momento di silenzio atroce dopo i colpi di mitra “le compagne sono morte “ e il sangue continuava ad uscirmi a fiotti…Poi ho sentito i lamenti e le grida nel cortile e allora penso “qualche compagna è viva..ora devo stare attenta a non svenire perché se svengo quassù non mi vedono e muoio dissanguata”.Così ho cominciato a trascinarmi giù per le scale. A metà scaletta non ce l’ho più fatta a quel punto si è affacciata Nunni “ Nunni come stai? “ Aveva le braccia, le mani e una parte del viso bruciati ma non era stata ferita dalle pallottole perché Gabriella le era caduta addosso e l’aveva riparata dai proiettili. Appena Nunni mi ha visto le gambe ha sbarrato gli occhi: a terra c’era un lago di sangue. Poi è venuto un uomo che mi ha preso e caricato in macchina.In macchina c’era anche Anna e Anna mi chiedeva “Rosetta come stai?”ma io avevo perso troppo sangue e non avevo la forza di rispondere, mi lamentavo e basta e Anna ha detto “…La pancia, mi fa tanto male la pancia…ho un dolore fortissimo dentro…” Adesso io, giorno e notte, vedo quello con la pistola che mi spara, vedo quelli col mitra che salgono le scale e noi lì dentro ad aspettarli senza poter fare nulla! Aspettarli con la certezza che ci avrebbero ammazzate. Ci volevano bruciare vive…volevano fare il rogo delle streghe.Come abbiamo fatto ad uscire vive da lì non lo so.Più ci penso più mi pare impossibile!! Noi ragazze degli anni 70 ricordiamo bene questi fatti. Ripensandoci sentiamo ancora l’odore di fuoco e di sangue che c’era nei locali di Radio Città Futura quella mattina, quando siamo corse lì dopo aver sentito alla radio, in diretta, prima che i fascisti chiudessero i microfoni “…non sparate…non sparate!” E ricordiamo Anna alla quale oltre aver tolto l’utero e un tratto d’intestino hanno anche dovuto ricostruire con una protesi l’osso del pube, Anna piena di cannule e di flebo dietro il vetro della stanzetta di terapia intensiva, che trasale ad ogni rumore, il terrore dipinto negli occhi. Anna con i capelli rossi tutti consumati dalle fiamme… E non dimentichiamo l’ottuso, ridicolo volantino di rivendicazione dei Nar che esprime perfettamente il livello umano culturale e politico dei fascisti, il loro disprezzo per le donne, la loro ammirazione per i” guerrieri”, anche se sparecchiano a sinistra tipo Savasta e Morucci che poi viste le brutte sono stati i primi a “ pentirsi “ e a denunciare i loro compagni. QUESTO E’ IL TESTO DEL COMUNICATO DEI NAR DETTATO AD ALCUNI QUOTIDIANI 12 ORE DOPO L’ATTENTATO. Abbiamo colpito un covo di predicatori d’odio, abbiamo colpito duramente ma avremmo potuto essere più pesanti. Abbiamo scelto un bersaglio particolare perché siamo stufi che siano dei giovani rossi o neri a pagare con la vita le colpe del sistema. Non ci piace colpire la gente che come noi è seriamente impegnata per migliorare questo sistema anche se sono degli imbecilli. Sono imbecilli ma dopo tutto dei colleghi. Speriamo che i compagni del movimento non si facciano prendere da nervosismi e rabbie varie, ma comincino a ragionare e speriamo che non si debba più passare fuori da una sezione con una moto e sparare all’impazzata né da una parte né dall’altra. Speriamo che non si facciano strumentalizzare dalla forza della reazione-bianchi, rossi o neri-che usa la nostra rabbia per farci distruggere a vicenda. A Radio Città Futura non è stato perdonato il nostro lutto per i camerati uccisi e le continue prediche d’odio. ------------------------- Noi ricordiamo bene, anche se questo episodio è stato cancellato dalla storia di quegli anni e se due degli autori della tentata strage e del demenziale volantino Fioravanti e la Mambro vengono oggi riproposti come dei giovani coraggiosi e pieni di ideali (forse sbagliati ma chissà )protagonisti di una commovente storia d’amore. Sporchi individui noi ricordiamo bene! ","La mattina del 9 gennaio 1979, i fascisti dei Nar hanno cercato di uccidere 5 donne del collettivo casalinghe sparandogli alle gambe, perché non potessero scappare, e dando fuoco alla radio dalla quale trasmettevano",,materiali storici,r_lazio,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/71/1979ilrogoaradiodonna 72,2005-03-06T10:22:00,2005-07-23T10:46:49,"Salò, i «patrioti» della crudeltà","Per la Patria contro gli Italiani In occasione dell'iter parlamentare per la legge che equiparerà i repubblichini ai combattenti per la Libertà, un bell'articolo di Giovanni De Luna, uno dei migliori storici del 900. Quote: I REPUBBLICHINI MASSACRAVANO I CIVILI ITALIANI COME SE SI SENTISSERO IN TERRA STRANIERA Salò, i «patrioti» della crudeltà Nella memoria dei reduci di Salò c'è un insistito richiamo all'Italia e alla Patria così da fare del «patriottismo» il valore fondante delle loro scelte. Ed è nel nome di questo «amor di patria» che oggi chiedono al Parlamento italiano di cambiare, - con una legge -, il loro ruolo nella storia, di passare da «nemici» e fiancheggiatori di un occupante straniero a «combattenti» legittimati e riconosciuti. Insieme alla «fedeltà all'alleato tedesco» (che però oggi viene omessa) era proprio «la difesa dell'onore degli italiani» il cardine della loro autorappresentazione 60 anni fa. Ma come tutte le autorappresentazioni anche questa finisce col vacillare se confrontata con quelli che furono i comportamenti realmente messi in pratica dalle forze armate di Salò nei venti mesi della guerra civile. Quello che colpisce, ad esempio, è la crudeltà sistematica con cui infierirono sui corpi dei partigiani e civili che uccidevano. Ci sono migliaia di fotografie che documentano una sorta di «messa in scena della morte». Ogni volta un cartello («ha colpito in armi la Decima»), un messaggio, una didascalia, «Dio stramaledica gli inglesi e chi li aspetta», così da trasformare quei corpi in altrettanti «monumenti» di una diffusa pedagogia funeraria. A Castelletto Ticino, il 10 novembre 1944, sei partigiani furono prelevati da un reparto della X Mas comandato dall'ex pilota Ungarelli. La popolazione del luogo fu obbligata ad assistere alla loro fucilazione; la gente che transitava sui battelli o sui treni fu fatta scendere. Le salme furono lasciate esposte per tutta la giornata e la notte seguente per quello che Ungarelli definiva «spettacolo punitivo»; quindi vennero sepolte dalla popolazione del luogo nel cimitero del paese, ma, per l'opposizione dei fascisti, non fu possibile racchiuderli dentro le bare. Uno dei fucilati, Barbieri, che insieme agli altri era stato catturato nel corso del rastrellamento in una baita dove si trovava ammalato, gridò all'ultimo istante: «Sparatemi sul cuore e non sul viso, perché voglio essere riconosciuto dopo morto». Ungarelli rispose sparandogli il colpo di grazia sul viso. Per i fascisti veramente l'uccisione pubblica dei nemici sembra avere un significato che prescinde quasi totalmente dagli scopi militari della guerra; le fotografie dei partigiani fucilati e impiccati, come ci ha ricordato Santo Peli, ci spalancano le porte di una vera e propria «strategia di reificazione dei corpi... in cui viene negata la stessa dignità del morto»; quei ganci di macellaio utilizzati per appendere i nemici uccisi rinviano senza mediazioni alla degradazione dell'avversario a rango di bestia. Ma non è solo questo. Una delle caratteristiche «militari» della guerra civile è quella di estendersi anche a comunità periferiche, spesso collocate in posizioni strategiche ininfluenti per la conduzione della guerra convenzionale. Così l'esibizione della morte da parte dei fascisti segue percorsi che geograficamente non hanno niente a che vedere con il «fronte» e con la guerra contro gli Alleati coinvolgendo piccoli borghi e grandi città, allargando i cerchi dell'orrore attraverso una vera e propria «imposizione a vedere» a cui sono sottoposti gli abitanti (Mirco Dondi). Nelle stragi, dovunque, al centro come alla periferia, si seguiva un copione preciso, scegliendo ogni volta punti cruciali per lasciare in mostra i morti. E i nostri viali e le nostre piazze ne uscirono sfigurate: «questa serena piazza provinciale, che era popolata per noi dai magici ricordi della fanciullezza - scriveva Piero Calamandrei - ha perduto per sempre la sua pace accogliente da quando sappiamo che vi è rimasto esposto per ventiquattro ore, tra sentinelle tedesche, un povero ragazzo innocente impiccato ad un'inferriata; e in un altro paese toscano il viale dei vecchi platani, nel quale dalla porta delle mura sfociava nei pomeriggi domenicali la folla festiva, è diventato, da quel giorno che a ogni tronco si vide penzolare uno dei cento ostaggi, un desolato cammino di cimitero… quante generazioni occorreranno per dimenticare il maleficio inflittoci da coloro che trasformarono in forche per creature innocenti i benigni alberi delle nostre campagne?». E' facile incontrare su altri fronti e in altre guerre novecentesche pubbliche esposizioni dei cadaveri lasciati appesi per ore, per giorni, agli alberi, alle forche, ai lampioni, ai balconi, immagini che assumono le cadenze quasi «di azioni sceniche di un teatro di strada». C'è da chiedersi se esiste un tratto tipico dei fascisti nella pratica di questi orrori. In questo senso Mario Isnenghi ne ha sottolineato una sorta di perversa razionalità: da un lato si trattava di assecondare il tentativo di «rescindere ogni legame tra resistenti e popolazione civile»; dall'altro di lasciare sfogare le pulsioni più profonde dei carnefici: «i cadaveri degli uccisi devono restare evidenti, visibili agli uccisori e non solo al popolo. Servono agli uccisori come monito e conferma della propria potenza». Un esempio che sembra confermare questa interpretazione è quello della fucilazione ad opera della banda fascista comandata da Mario Carità di cinque giovani rastrellati a Vinchio, nel Mugello. La scena davanti al plotone di esecuzione fu straziante: i condannati urlavano e si dimenavano ed il plotone dì esecuzione, formato da giovani reclute, era molto scosso. Il plotone si disunì al momento dello sparo (nonostante i componenti fossero stati minacciati il giorno prima, proprio da Mario Carità, il quale aveva promesso loro la stessa fine se si fossero rifiutati di sparare) e sparò malissimo. Tre dei condannati rimasero in vita urlanti per lo spavento e il dolore. Fu data una seconda scarica ma, siccome due ancora urlavano e si dimenavano, Carità diede loro il colpo di grazia. Da allora la persona di Carità divenne, per opinione pubblica, sinonimo di ferocia. Il ruolo dei vari comandanti delle bande fasciste fu certamente decisivo nell'indurre i militi a comportamenti particolarmente efferati, senza contare il loro particolare reclutamento (volontari fanatici e avventurieri). Evocando questi capi e queste bande ci imbattiamo in altri aspetti, che investono decisivi «nodi» storiografici. Il tentativo della RSI di dotarsi di una propria forza armata autonoma si era arenato in un marasmatico groviglio logistico e operativo; i tedeschi si erano affermati di fatto come l'unico potere reale presente sul territorio italiano formalmente repubblicano. Per il resto, il moltiplicarsi di formazioni armate tutte apparentemente legali (le Brigate Nere, la Guardia Nazionale Repubblicana, la X Mas, ecc...), la loro eterogeneità, la diversità dei loro comportamenti, disintegravano gli stessi concetti di ordine e legalità a cui la gente aveva sempre riferito i propri bisogni di sicurezza. Dalla frantumazione dello Stato, dalla sua forzata rinuncia ad esercitare il monopolio legale della violenza e della forza armata, fuoriuscì il magma di una violenza privata incontrollata e incontrollabile. Fu questo lo scenario politico da cui scaturì la scelta disperata ed efferata di trasferire direttamente nei corpi dei nemici uccisi l'unico fondamento della propria credibilità istituzionale e della propria autorità statuale. Se la spontaneità della folla rivoluzionaria infierisce sulle sue vittime per sancire la nascita del nuovo potere, il vecchio potere usa le sue pratiche in un disperato tentativo di protrarre la sua durata: gli impiccati devono rimanere penzolanti, i fucilati insepolti, perché alla sua autorità resta come unico fondamento la paura della morte e la violenza sui corpi nemici. C'è, inoltre, una marcata analogia con le pratiche che emergono nella «guerra ai civili» condotta dalle truppe di occupazione naziste nei vari paesi europei; non solo nella strategia «ammonitiva» in cui si inserisce l'esposizione pubblica nei corpi, ma anche in quella «vendicativa» che vede quei corpi profanati e oltraggiati nei momenti della ritirata, quando il fronte sta passando, i combattimenti raddoppiano di violenza e la sconfitta appare inevitabile. Le ultime operazioni fasciste a Firenze, ad esempio, ebbero esattamente questo carattere (si pensi al massacro di piazza Torquato Tasso, del 17 luglio '44, dove in un folle tiro al bersaglio un reparto fascista, guidato dal pluri-pregiudicato Bernasconi, aveva ucciso anziani e bambini, tra cui Ivo Poli di quattro anni). Sarebbe forte la tentazione di lasciare questa cruda elencazione delle pratiche efferate adottate dagli armati di Salò al solo orrore che può suscitare l'esibizione del «sangue dei vincitori», quasi giustapponendo crudeltà a crudeltà, violenza a violenza. Ma lo storico non può fermarsi alla compilazione di un semplice catalogo dell'orrore. Quelle violenze possono essere decifrate, così da restituirci i caratteri più profondi dell'esperienza mortuaria di Salò e rappresentare un utile promemoria rispetto alle questioni che oggi si discutono in Parlamento. Accanto all'ansia di legittimazione istituzionale, quei comportamenti suggeriscono infatti la possibilità che i fascisti si sentissero come in terra straniera, quasi si trattasse di rendere credibili uomini e istituzioni appartenenti a una potenza occupante e si dovesse combattere dando per scontata una ostilità generalizzata delle popolazioni civili. Era una «sensazione» che si concretizzava in una precisa linea politica, sostenuta senza remore anche dal ministro degli Interni della Rsi, Guido Buffarini Guidi, il quale, in un rapporto inviato ai prefetti delle province piemontesi scriveva, appunto, che «la popolazione civile nella sua più ampia maggioranza favorisce i banditi e quindi tutta può e deve pagare». Sembrava la riedizione, anche nei termini usati («ricordare che ogni cittadino può mascherare un partigiano che, seppellito il fucile e impugnata la vanga, è pronto a riprenderlo per tirare nella schiena ai nostri soldati») degli ordini impartiti ai reparti italiani in Jugoslavia. Riaffioravano scelte e comportamenti adottati sia in Etiopia, sia nella repressione dei movimenti partigiani nei Balcani e negli altri territori tenuti dalle truppe italiane prima dell'8 settembre 1943, operazioni compiute tutte al di fuori delle regole della «guerra simmetrica». Solo che in questo caso la violenza colpiva non slavi o abissini ma direttamente gli italiani. ","In occasione dell’iter parlamentare per la legge che equiparerà i repubblichini ai combattenti per la Libertà, un bell’articolo di Giovanni De Luna, uno dei migliori storici del 900",,,r_nazionale,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/72/Saloipatriotidellacrudelta 73,2005-03-14T20:48:00,2005-06-14T10:57:13,MI L'inizio nell'impunità per i fatti di Conchetta,"Articolo di Colaprico che individua l’inizio nell’impunità per i fatti di Conchetta by da repubblica Saturday, Mar. 05, 2005 (indy) La politica apra gli occhi. Articolo molto interessante. C´è da sperare che per una volta Milano contraddica la sua storia e che quello che sta accadendo ora, nelle sue strade, non si diffonda nel resto dell´Italia. Petardi, molotov e assalti stanno surriscaldando la campagna elettorale. Ragionando forse per schematismi, la destra di An e la sinistra di Rifondazione hanno alzato i toni e gli aggettivi della politica. E, nell´estrema e nell´estrema sinistra, qualcuno è passato ai fatti. Tutto questo non poteva non succedere. Proviamo a ricapitolare qualche evento, apparentemente scollegato. Innanzitutto, due «entità» di non facile definizione - diciamo quello che resta dei naziskin e alcune frange di frequentatori dei centro sociali - sono da tempo ai ferri corti. Attacchi e furti reciproci, risse, agguati. L´episodio più grave sul Naviglio ad agosto, quando un gruppone di nazisti, frequentatori dello stadio, con mazze e coltelli hanno ridotto malissimo non pochi ragazzi del centro sociale Conchetta. Uno degli aggressori ha perso, nell´attacco, il portafoglio. È stato identificato e arrestato. Poco dopo messo agli arresti domiciliari. È vero che le indagini possono essere complicate, ma la sensazione (sbagliata) che si è diffusa nell´estrema sinistra è che «quelli di destra» non pagano mai, o quasi mai. E quindi, bisogna difendersi più duramente, e in proprio. Di questo scenario giovanile, la politica può anche decidere di non tenere conto. Ma, nel frattempo, sono successe due cose. Nei piani alti dello scacchiere è accaduto un imprevisto. Alleanza nazionale deve fare i conti con l´uscita di Alessandra Mussolini. Il timore di perdere voti, e dunque terreno nei confronti dell´alleato non amato della Lega, An ha deciso di aggiungere un po´ di color nero nei suoi candidati. «Ci vuole più destra», è stato detto. E così, per il timore di perdere voti, An ha preso la decisione drastica di aggiungere nero alle liste. «Ci vuole più destra», è stato stabilito. Ed ecco, come consiglieri regionali, due candidati un po´ speciali e molto visibili. Il «vecchio» Piergianni Prosperini, che nei manifesti s´è abbigliato da crociato autodefinendosi «flagello dei centri sociali». E c´è il «nuovo» Lino Guaglianone, tutto «Volontà e passione», come assicura il suo slogan in rima, ma con un passato particolare: era amico personale di Gilberto Cavallini, leader dei Nar, rapinatore, assassino di un giovane in eskimo e di due carabinieri. A quei tempi, l´ha aiutato. «Un favore a un amico», dice lui, ancora oggi, incurante del fatto che la sua candidatura abbia creato tante tensioni persino dentro il partito. È legittimo che una persona, dopo aver pagato i suoi debiti con la giustizia, torni alla vita normale e alla politica. È possibile che cambi atteggiamento. Ma un mese fa, Silvia Ferretto, nome di An in Regione, dovette abbandonare molto velocemente una riunione di partito, per contrasti con Romano Larussa, il grande sponsor di Guaglianone. Nel frattempo il tam tam dell´estrema sinistra contro Guaglianone è stato fortissimo. E ha coinciso - ecco il secondo elemento totalmente imprevisto e potenzialmente micidiale - con la nuova strategia bombarola lanciata dalla «Federazione anarchica informale», alla quale avrebbero aderito, secondo fonti qualificate, alcune frange degli autonomi milanesi. Gli uffici di Prosperini e Guaglianone sono stati bersagliati con molotov e benzina. Un «contesto» tale da allarmare la prefettura, dove non si sottovaluta l´ipotesi di un´accelerazione verso lo schianto, verso qualcosa di più grave che «danni alle cose». Perciò ieri in corso Monforte sono stati convocati velocemente istituzioni locali e sindacati: «La competizione elettorale rende gli animi più accesi e vivaci - ha sottolineato il prefetto Ferrante - e rappresenta un´occasione che può essere utilizzata da chi vuole seminare disordine...». Basterà questo appello? Difficile da dire. Per di più, questa mattina comincia il processo per direttissima contro Daniele Armanini, 28 anni, il frequentatore del centro sociale Vittoria arrestato otto giorni fa per la bottiglia incendiaria in corso Lodi contro uno dei tanti gazebo di Guaglianone. Sarà questo giovane isolato ad essere il primo parafulmine di una vicenda che si va aggrovigliando? Che segnale lancerà oggi Milano al resto d´Italia? piero colaprico ",Articolo di Colaprico che individua l’inizio nell’impunità per i fatti di Conchetta ,,documentazione,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/73/MILinizionellimpunitaperifattidiConchetta 74,2005-03-07T07:57:00,2005-06-13T11:00:17,- Varese aggredita ragazza,"_1 marzo 2005_ Martedì 1 marzo, in centro a Varese si è verificata una infame aggressione ai danni di una ragazza di 17 anni identificata come antifascista dalle toppe e spille che aveva sul giubbotto. Due ragazzi e una ragazza sui venti anni la hanno trascinata con la forza e sequestrata a bordo della loro auto, minacciandola a parole e non solo. Infatti con un coltello rovente hanno tentato di inciderle sulla pancia una svastica e non riuscendo a causa della reazione della ragazza, gliela hanno fatta sul braccio. Oltre a questo ha riportato altre lesioni su diverse parti del corpo. Mentre la stavano minacciando di portarla via e violentarla, alcuni passanti, richiamati dalle grida di aiuto, sono intervenuti, permettendole la fuga. Solo qualche giorno prima, venerdì 25, in un pub a Morazzone (VA) altri ragazzi, riconosciuti come antifascisti, sono stati attirati in un’imboscata e aggrediti da un gruppo di 8 neofascisti, coperti in volto e armati di spranghe, mazze e bottiglie. Risultato: 5 punti in testa ad uno dei ragazzi antifascisti e 17 punti in faccia ad un cliente del bar intervenuto in sua difesa. Comitato di salute pubblica, Varese da ""indymedia"":http://italy.indymedia.org/news/2005/03/745499.php","Martedi’ 1 marzo antifascista diciassettene sequestrata a bordo di un auto. Insulti, minacce di violenza carnale, una svastica incisa sul braccio.",,azioni_fasciste,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/74/Vareseaggreditaragazza 75,2005-03-06T08:38:00,2005-07-23T10:47:33,"Con la Resistenza, senza se e senza ma","Sottoscrivi l'appello Con la Resistenza, senza se e senza ma L'Associazione Articolo 21 aderisce agli appelli, e li fa propri, promossi da tanti storici, giuristi, associazioni partigiane, enti locali, per contrastare il tentativo in atto, addirittura in sede parlamentare, di equiparare la nazifascista repubblica di Salò alla Resistenza. Quanto sta accadendo non è solo un oltraggio alla memoria e alla verità storica, ma ancor più l'ennesimo tentativo di riscrivere la storia nazionale e di colpire al cuore i fondamenti della stessa Carta Costituzionale. La riconciliazione nazionale non passa per queste intollerabili forme di revisionismo storico e parlamentare, ma con la comune accettazione delle origini democratiche e antifasciste della Repubblica Italiana, e con il comune rispetto della Costituzione, nata da quel processo unitario e di popolo di resistenza democratica e antifascista. Per queste ragioni, l'Associazione Articolo 21 chiede a tutta l'informazione, al mondo dell'editoria, dell'audiovisivo, della cultura, di aderire a questi appelli e di seguire con grandissima attenzione l'intera vicenda a tutti i livelli, parlamentare, regionale e di partito, e di contribuire ad illuminare a giorno tutte le iniziative che saranno promosse per il Sessantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Questi i primi firmatari dell'appello, al quale si può aderire tramite il sito ""www.articolo21.com"":http://www.articolo21.com/appelli_form.php?id=33 ","L’Associazione Articolo 21 aderisce agli appelli, e li fa propri, promossi da tanti storici, giuristi, associazioni partigiane, enti locali, per contrastare il tentativo in atto, addirittura in sede parlamentare, di equiparare la nazifascista repubblica di Salò alla Resistenza.",,materiali storici,r_nazionale,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/75/ConlaResistenzasenzaseesenzama 76,2005-03-31T08:49:00,2005-06-12T12:15:53,Camerata Formigoni comandante delle Brigate Nere,"L'eccidio di Valaperta di Casatenovo Per non dimenticare Il 3 gennaio 1944 le Brigate Nere di Missaglia, comandate da Emilio Formigoni (padre dell'attuale presidente della Regione), fucilano quattro partigiani a Valaperta di Casatenovo Il 23 ottobre 1944 il brigadiere del distaccamento di Missaglia della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) incaricò un suo milite, Gaetano Chiarelli, di fornire informazioni su di un renitente alla chiamata alle armi di Valaperta. Un gruppo di partigiani, avvertiti della presenza del repubblichino in Valaperta, circondarono il gruppo di case e intimarono al Chiarelli di alzare le mani e consegnare loro la bicicletta e le armi; di fronte al suo rifiuto gli spararono addosso, uccidendolo. Alle 22,30 piombano su Valaperta una quindicina di brigatisti neri. Intanto era sopraggiunto anche il segretario del Fascio e il Commissario Prefettizio di Missaglia, nonché comandante del locale Distaccamento della Brigata Nera, l'ingegner Emilio Formigoni, padre dell'attuale presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. I militi della G.N.R., sparsi per la cascina, sparano all'impazzata nei cortili, incendiando le stalle e i fienili, razziando le case, percuotendo le persone inermi per tre giorni per ottenere i nomi dei partigiani, sotto gli occhi indifferenti del capitano che risponde, a chi gli chiede di calmare i suoi uomini, che essi stanno esercitando la legittima vendetta del camerata ucciso. Vengono arrestati per l'uccisione del Chiarelli quattro partigiani: Natale Beretta di Arcore di 25 anni, Nazzaro Vitale di Bellano di 24 anni, Mario Villa di Biassono di 23 anni, Gabriele Colombo di Arcore di anni 22. La mettina del 3 gennaio 1945 a Valaperta i quattro partigiani vengono fucilati. All'esecuzione erano presenti i militi della G.N.R. di Missaglia, il Commissario prefettizio di Casatenovo, prof. Firmiani, il medico condotto dott. Della Morte e il comandante della Brigata Nera di Missaglia, ing. Formigoni. Dopo la guerra Formigoni scappò in esilio ma condannato in contumacia solo come collaborazionista potè rientrare tranquillamente in Italia così come tanti altri fascisti. Dalla popolazione locale Formigoni papà è ricordato anche per aver più volte sequestrato e seviziato inermi civili. Roberto il figlio ha sempre negato il passato del padre ed anzi ne ebbe a citare positivamente l'esempio. ","L’eccidio di Valaperta di Casatenovo Per non dimenticare Il 3 gennaio 1944 le Brigate Nere di Missaglia, comandate da Emilio Formigoni (padre dell’attuale presidente della Regione), fucilano quattro partigiani a Valaperta di Casatenovo ",,materiali storici,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/76/CamerataFormigonicomandantedelleBrigateNere 77,2005-03-07T20:50:00,2005-06-13T11:01:07,- Brescia aggressione,"_4 marzo 2005_ Da www.radiondadurto.org, Brescia Nella serata di venerdì si è verificata una nuova aggressione ad opera di due fascisti contro un compagno dello squatt PCB 52, recentemente sgomberato dalla polizia. ""comunista di merda"" è stato l'insulto a cui poi sono seguiti pugni e calci. L'aggressione è avvenuta nella zona del tribunale, in corso Cavour. L'ultimo pestaggio fascista si era verificato 9 giorni fa nei pressi di un banchetto di propaganda della Fiamma Tricolore e Forza Nuova. Intervista al compagno aggredito sul sito ""www.radiondadurto.org"":http://www.radiondadurto.org",venerdì si è verificata una nuova aggressione ad opera di due fascisti contro un compagno dello squatt PCB 52,,azioni_fasciste,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/77/Bresciaaggressione 78,2005-03-07T21:28:00,2005-06-14T10:57:42,03/08 Catania assemblea,"vergogna: croci celtiche in corteo Urgente: assemblea antifascista: sabato 12 bloccare FN Da molti anni non si svolge a Catania una vera manifestazione fascista, organizzata da un partito fascista; in vero, da qualche tempo, Forza Nuova prova a trasformare la ricorrenza dei morti in uno squallido attacco alla legge che regola il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, risuscendoci parzialmente, ma una vera e propria manifestazione fascista non si vede da tanto tempo. Una sfilata di bandiere con croci celtiche, con svastiche, con attacchi violenti alla resistenza partigiana e con slogan che appellano i partigiani quali traditori (e purtroppo molto altro) ed inneggiano al duce Mussolini. Ovvero una vergogna per tutta la città. Purtroppo questo accadrà – se non ci mobilitiamo in tempo – sabato prossimo, giorno 12 marzo (leggete l’invito prodotto da Forza Nuova, in calce a questa lettera). Non ci piace, non crediamo piaccia a nessuno, dover produrre iniziative per fermare quelle di altri, rincorrendo tempi e modi, ma la città diventa ogni giorno più nera, con pestaggi riservati a cittadini extracomunitari, a studenti medi ed universitari, mentre il sabato pomeriggio – nell’indifferenza delle forze democratiche cittadine - non si può passeggiare davanti la villa Bellini senza ricevere gli osceni volantini razzisti prodotti da FN; il tutto mentre ad altri livelli, si cerca ostinatamente di parificare i partigiani con i criminali fascisti. Però a tutto vi è un limite di sopportazione: ad una tale provocazione fascista quella parte della città che ritiene ancora l’antifascismo un valore collettivo da difendere senza dubbi non può tacere o peggio snobbare e stare a guardare. Adesso non si tratta di discutere di metodi o di prassi, oggi bisogna scongiurare questo turpe spettacolo (un corteo di nazi fascisti con bandiere nere per via Etnea) che si concluderà con un comizio di Alessandra Mussolini. Per discutere come muoverci vi invitiamo quindi all’assemblea antifascista che si terrà martedì 8 marzo alle ore 20.00 presso il Centro Popolare Experia di via Plebiscito 782 a Catania. “se non così, come?, se non ora, quando?” Antifascisti catanesi ------------------------------ dal manifesto di Forza Nuova Conferenza Alternativa Sociale: ""Costruiamo insieme l'Alternativa Nazionale"" Dal 5 al 12 marzo Forza Nuova organizza in Sicilia la "" Settimana per la riscossa Sociale del Sud"". La settimana si articolerà con un gazebo con volantinaggio dalle 10,00 alle 20,00 sabato 5 Marzo per sensibilizzare la Popolazione su temi a forte connotazione sociale: Diritto e Dignità del lavoro, Diritto alla casa, lotta all'immigrazione, lotta per la moneta di popolo e contro il caro-euro. Giovedì 10 Marzo alle 18,00, in via Luigi Sturzo n°235 a Catania, ci sarà incontro - dibattito sul tema: "" Una Città in ginocchio: E' ora di Rivolta Social-Nazionale"". Sabato 12 marzo è previsto un corteo a Catania con concentramento a piazza Roma alle 16,30 e per percorrere le vie del centro e con un comizio finale dei principali Dirigenti Provinciali e Regionali di Forza Nuova e di Alternativa Sociale con Alessandra MUSSOLINI. ",Urgente: assemblea antifascista: sabato 12 bloccare FN ,,manifestazioni antifa,r_sicilia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/78/0308Cataniaassemblea 80,2005-03-08T00:58:00,2005-06-14T10:57:59,03/19 MI In ricordo di Dax,"_INIZIATIVE:_ *DOMENICA 13 MARZO* Convegno “Migranti, diritti e extralegalità” *MERCOLEDI' 16 MARZO* Il mattino presidio al tribunale di Genova per la sentenza ai compagni antifa sotto processo. Dal tardo pomeriggio in via Brioschi presidio con musica e letture di Renato Sarti tratte da ""La Nave Fantasma"" Proiezioni video al termine del corteo *VENERDI' 18 MARZO* Nel pomeriggio presidio in via Mancinelli per ricordare Fausto e Iaio *SABATO 19 MARZO* ore 11.30: presso il CSA Vittoria, incontro pubblico con conferenza stampa; ore 14.00: concentramento sempre presso il CSA Vittoria per il corteo contro le devastazioni e le aggressioni fasciste che confluirà in Piazzale Susa per la manifestazione contro i cpt in ricordo di Dax. ore 14.30: CORTEO ANTIRAZZISTA da Piazzale Susa fino a via Corelli per la chiusura del CPT *DOMENICA 20 MARZO* A Rozzano iniziative dal mattino per non dimenticare Dax !/antifa/images/31.jpg! *VIVA DAX LIBERO E RIBELLE* “Non una storia dunque ma un percorso per sottolineare la felicità, la ricchezza, per aiutare a cercare le origini di una lunga primavera” (Primo Moroni) Vogliamo ricordare Dax,convinti che per farlo rivivere sia necessario continuare le battaglie a cui lui stesso si dedicava con passione, che rendere onore alla sua memoria significhi riprodurre l'impegno nell'antirazzismo, nell'antifascismo e nelle lotte sociali. Quest’anno abbiamo deciso di caratterizzare il ricordo di Dax con una mobilitazione per i diritti dei migranti. Chiudere i CPT dare la possibilità ad una libera circolazione ai migranti Chiudere per sempre con le leggi razziste Bossi- Fini senza tornare alla Turco- Napoletano, garantire i diritti sociali base per una vita dignitosa a tutti. Eliminare il razzismo dalle nostre strade,è questo ciò che quest’anno vorrà dire ricordare Dax *DAX VIVE NELLA LOTTA AL RAZZISMO* Il 16 marzo 2003: una notte nera per Milano. Una notte cominciata in via Brioschi nel quartiere Ticinese, dove un gruppo di nazi-fascisti aggredisce a coltellate alcuni compagni ferendone tre. Uno di loro, Davide “Dax” rimane a terra, assassinato. Gli amici e i compagni accorsi all’ospedale San Paolo per avere notizie trovano ad aspettarli numerose pattuglie di polizia e carabinieri (tra cui alcune del 3° battaglione Lombardia, noto per essersi distinto nei feroci pestaggi del G8). La presenza delle forze dell’ordine è pressante e provocatoria e presto sfocia in brutali cariche sia all’interno che all’esterno del pronto soccorso. I feriti si contano numerosi, colpiti in faccia e in testa anche con armi “speciali” quali mazze da baseball impugnate da carabinieri che colpiscono al grido “comunisti di merda vi ammazziamo tutti”… . Una notte di lame, di sangue, di botte, di terrore. La notte in cui abbiamo perso Dax. Ricordiamo quei fatti perché rimangano impressi nella memoria di tutti, ma soprattutto per non dimenticare Dax. E' nostra convinzione che per farlo vivere per sempre e sentirlo ancora al nostro fianco sia necessario continuare oggi le battaglie a cui lui stesso si dedicava con passione, e che rendere onore alla sua memoria non significhi limitarsi a commemorare la sua persona ma perseverare nell’antirazzismo, nell’antifascismo e nelle lotte sociali. Il 16 marzo dell’anno scorso ricordare Dax ha voluto dire lottare per la casa, denunciare quella speculazione edilizia che dilaga nei nostri quartieri e praticare la necessità della riappropriazione diretta, occupando uno stabile in viale Umbria. Un’occupazione durata circa una settimana e subito seguita dall’arresto di quattro antifascisti impegnati nelle mobilitazioni di quei giorni. Il mandato di cattura fu riferito ad un fatto risalente a due mesi prima: l'allontanamento di quattro neofascisti da un treno di manifestanti. L’accusa falsa e pretestuosa che viene formulata è “rapina”, un capo d’imputazione che sta costando mesi di detenzione preventiva fatta di carcere, trasferimenti, arresti domiciliari e libertà vigilata. Sulla base di questo pretestuoso episodio si è prodotta una montatura giudiziaria che cerca di criminalizzare una parte attiva del movimento milanese. Dopo quasi un anno questa persecuzione vede ancora compagni costretti al rientro serale o con l'obbligo di firma. Amara coincidenza vuole che proprio il 16 marzo di quest'anno, nel secondo anniversario della morte di Dax, il tribunale di Genova emetterà la sentenza di primo grado. E così attendiamo il verdetto preparandoci ad affrontarne l’esito. In questi mesi, impianti accusatori analoghi sono stati riproposti a carico di diversi compagni in tutta Italia, come nel caso di Torino dove vi sono accuse di rapina per aver allontanato dal corteo del primo maggio alcuni furbi provocatori berlusconiani, così come sempre di rapina si parla per le spese sociali avvenute a Roma qualche tempo fa. Un ulteriore segnale a riprova del fatto che è in corso una trasformazione nel registro delle politiche di repressione e controllo. La svolta autoritaria nelle forme di dominio possiede un ampio raggio d’azione. Arriva a colpire anche i detenuti politici e comuni rinchiusi nelle carceri di Biella, Sulmona e Opera con un drastico inasprimento delle condizioni detentive, e poi l'applicazione della sorveglianza speciale per 1 anno perche' “socialmente pericoloso”, come è successo ad un compagno di Milano o nelle strade delle nostre città attraverso la militarizzazione dei territori, la video sorveglianza o le campagne securitarie. E se alcuni di noi sono stati costretti ad attraversare il mondo carcerario a causa di qualche procura fraudolenta, condividendo tale condizione con i molti fratelli e sorelle migranti detenuti, ascoltando le loro storie di vite senza diritti abbiamo maturato uno stimolo in più per dedicare le giornate di marzo alla lotta contro il razzismo. A partire sicuramente dalla battaglia per l’abolizione della legge razzista Bossi – Fini, senza ritornare all' altrettanto razzista Turco-Napolitano. Infatti la Bossi Fini smaschera e rende evidente come le leggi sull’immigrazione dai paesi Europei non siano altro che leggi di gestione e organizzazione del mercato del lavoro, che tramite le ‘barriere’ e i ‘vincoli’ imposti agli stranieri edificano una differenza sistematica fra lavoratori italiani e stranieri nel tentativo di privare questi ultimi della benché minima possibilità di far valere i propri diritti. La legge Bossi Fini presuppone un lavoratore ‘usa e getta’, il cui vincolo di permanenza nel nostro paese è l’utilità del suo lavoro, Finita la possibilità di un contratto di lavoro regolare finisce la possibilità di stare nella ‘legalità’, infatti l’effetto perverso di questa legge è quello di produrre un enorme bacino di lavoratori ‘clandestini’ fruibili a basso costo e zero diritti da padroni e padroncini, per i quali, nella prima versione della legge, non veniva nemmeno prevista una ‘multa’ nel caso di assunzioni irregolari. La clandestinizzazione del lavoro è insomma uno degli obiettivi principali di questa norma. Queste leggi generano irregolarità, clandestinizzazione… ma cosa succede se ti trovano senza documenti, per strada per caso, o magari durante uno dei raid notturni polizieschi per esempio in qualche campo Rom?? Immediatamente vieni spedito in un CPT, centro di permanenza temporanea, una delle idee cardine della Legge Turco Napoletano. Un CPT è peggio di un carcere, la sua esistenza viola qualsiasi legge nazionale ed internazionale sui diritti degli uomini e delle donne. Queste strutture che imprigionano per reati amministrativi sono gestite alla mercè del più completo arbitrio da organismi poco raccomandabili come la militare croce rossa italiana, asservita alle destre al potere. Difficile è avere notizie su cosa succeda al suo interno, le poche notizie che trapelano parlano di quotidiane vessazioni, abusi e maltrattamenti; per di più le richieste di ingresso per monitorare la situazione vengono sistematicamente ostacolate. Ci restano solo frammenti di racconti e testimonianze di chi c’è stato, oppure il dramma delle rivolte interne che in questi anni si sono succedute. Per questo chiediamo la chiusura immediata dei CPT,moderni lager razziali e rivendichiamo il diritto alla libera circolazione. Oltre alla criminalizzazione dei lavoratori stranieri e al tentativo di ridurli a pura merce usa e getta, le leggi sull’immigrazione, rendono ancora più difficili i ricongiungimenti familiari e soprattutto il riconoscimento di un reale diritto di asilo per i rifugiati politici, che diventa sempre più un miraggio, soprattutto a seguito delle modifiche operate dalla Legge Bossi Fini, che individuano nella crescita esponenziale degli ultimi anni dei richiedenti asilo il ‘problema dell’abuso delle istanze di asilo’ e non lo spettro del dilagare delle guerre. E se pure sei riuscito ad entrare in Italia, a non farti arrestare, a non farti mettere in un CPT, a circolare per le strade senza paura di essere espulso o arrestato, anche allora il ricatto continua sul fronte dei diritti fondamentali come il lavoro e la casa. Accedere all'edilizia popolare è prerogativa dei cittadini italiani, dicono i partiti razzisti, come Lega Nord e Alleanza Nazionale; e se riesci a trovare una casa in affitto è a prezzi esorbitanti perchè i palazzinari fanno affari d'oro con gli stranieri. Così anche per il diritto allo studio, per potere accedere a corsi universitari devi avere un permesso di soggiorno con contratto di lavoro di almeno un anno, o uno speciale per motivi di studio. Per qualsiasi documento devi andare in questura, come se fossi sempre e comunque un 'problema d'ordine pubblico' , a fare code di ore e ore. Il diritto alla casa, al lavoro, alla salute, ad un’istruzione, al reddito sono universali. Sono un diritto di tutti, italiani, stranieri, marziani!! In un contesto generale di peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, di precarizzazione dell’esistenza e di frammentazione del tessuto sociale, le istanze razziste si insinuano per fomentare le cosiddette “guerre tra poveri”: canalizzare la rabbia nel risentimento contro chi è “straniero” è utile per mettere in secondo piano i rapporti di sfruttamento che accomunano tutti, italiani e migranti. Va sottolineato che se da un lato i problemi di precarietà e licenziamento riguardano tutti i cittadini, per i migranti si sommano a quelli ancor più gravi della clandestinità coatta e dell’espulsione. La resistenza all’intolleranza, alla repressione, alla fascistizzazione e al revisionismo diffuso, deve riuscire a coinvolgere la rete dei soggetti che si trovano ogni giorno a fare i conti con spazi di libertà sempre più ristretti o negati. La lotta contro il razzismo deve significare anche battersi contro il fascismo e contro tutti gli intolleranti che si schierano a difesa dello sfruttamento e che dell’attacco ai migranti fanno la propria bandiera. A questo proposito negli ultimi due anni abbiamo assistito a una recrudescenza degli attacchi e delle provocazioni di matrice nazifascista. In particolare a Milano, nell’agosto 2004 si registra il fatto più grave: sempre in quartiere Ticinese, sei compagni di Conchetta vengono accoltellati e feriti gravemente. Più recente è la sequenza di attentati che hanno causato l’incendio prima del centro sociale La Sede di Vigevano, poi del Paci Paciana a Bergamo, dell’O.R.So. a Milano e del Magazzino 47 a Brescia. Episodi che evidenziano una linea di continuità ed un livello di organizzazione che si sta consolidando anche grazie al regime di connivenza-impunità instaurato da magistratura, polizia, istituzioni, con l'ausilio di parte della stampa. Tra gli obiettivi della violenza squadrista e intollerante vi sono compagni o centri sociali, ma anche associazioni di immigrati, campi rom piuttosto che singoli di cui spesso non si ha notizia. Non va dimenticato, perché centrale nella comprensione di questa fase storica, che il 19 marzo sarà anche il lugubre anniversario dell’inizio dei bombardamenti americani. Mentre a livello internazionale, sul “fronte esterno”, la guerra globale permanente diventa l’aspetto principale della difesa degli interessi economici del capitale, sul “fronte interno” le provocazioni e le aggressioni, gli arresti e la repressione diventano centrali nelle politiche sociali e di gestione della crisi che investe la società. La propaganda bellicista del nemico internazionale per giustificare stragi e occupazioni militari all’estero viaggia parallelamente a quella che dipinge un fronte interno fatto di pericolose culture politiche di opposizione e lotta, e di pericolosi stranieri che devono essere tenuti controllati, confinati o espulsi per non nuocere. Praticare l'opposizione contro questo clima sociale, ribellarsi alla costrizione della paura, sottrarsi al ricatto del controllo sociale è l’obiettivo comune di tutt* quell* che come Dax vogliono costruire e difendere un progetto di società altra. Vediamoci nelle strade di Milano in un corteo che porti in piazza la rabbia della voglia di lottare, i colori, le lingue e le culture che vorrebbero spaventare, i suoni e le parole che non potranno mai né controllare né rinchiudere. p>. I compagni e le compagne di Dax","Domenica 13, mercoledì 16, venerdì 18, sabato 19, domenica 20: eliminare il razzismo dalle nostre strade, è questo ciò che quest’anno vorrà dire ricordare Dax ",,manifestazioni antifa,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/80/0319MIInricordodiDax 81,2005-09-21T18:48:05,2005-09-21T18:48:05,bugs,"1) Aggiornare Altravista e i links -zombi consenso -bruto: consenso, gurdiamo se riusciamo anche indy antifa 3) Definire nuove sezioni. Secondo quanto girato in lista e fra noi potrebbero essere: Archivio Storico, Materiali Video, Repressione, Azioni legali, Monitoraggio nazifascismo online. - zombi: terrei uniti repressione e azioni legali (per ora) che di az.leg. a aparte caradonna non so che ci sia - facciamo materiali video e monitoraggio nazifa online - l'ar.storico c'e' gia' -bruto: dividerei l'archivio storico x periodi tipo piu' o meno ventennio (20/40) / guerra (40/45) / stragi e eversione nera (60/80) / infiltrazione istituzionale e derive (80/oggi) Non ho trovato icone che richiamino i contenuti, potremmo tenere quelle che ci sono + qualcun'altra dello stesso tipo... -zombi: consenso 4) Chiedere a babi documentazione dal 2003 - zombi: scusa, su cosa? - sfsp: azioni fasciste (vedi sua mail del 02/02) 5) Mettere un riferimento al processo Caradonna nella home? -zombi: mmm si direi, come pero'? - sfsp: non saprei proprio. Possiamo aspettare quando il sito è più maturo, caradonna andrà per le lunghe... - bruto: consenso con sfsp 6) Paginare gli articoli - sfsp: i tag / non funzionano. Si puo' installare un plugin (http://textpattern.org/plugins/153/zemnav) e utilizzare i tag appositi 8) sezioni: pagina per ogni sezione? - sfsp: capire come utilizzare textpattern per utilizzare pagine diverse (per ora utilizziamo solamente default e archive) 9) pagina contributi e commenti 10) dividere per categorie l'archivio regionale ### GESTIONE BUGS ### zombi: cheddite cosi? * chi replica e aggiunge mette -nome: * aggiustiamo la data quando ci scriviamo dentro * quand un bug si chiude lo ""puliamo"" da qui che in log poi rimane la traccia se poi un 3d diventasse corposo gli famo un art a posta sfsp: OK per tutto (per la data dovrebbe bastare chekkare reset time to now) gb:ok scusate la lentezza ma sto imparando textpattern oggi avrei voluto fare la pagina su Dax ma è stata fatta. bruto: consenso",,,,,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/81/bugs 82,2005-03-08T15:27:00,2005-06-13T11:06:44,03/09 MI incontro al Vittoria,"Dopo la devastazione di giovedì notte del centro sociale Vittoria e l’incredibile provocazione all’iniziativa in quartiere di sabato pomeriggio da parte delle forze dell’ordine, giustificata dalla presenza a Milano dei vertici nazionali dell’Ucigos e dall’antiterrorismo, crediamo sia importante un momento di confronto che sappia cogliere il salto di qualità compiuto dalla provocazione fascista e dal clima di repressione che ne è di copertura. Per non creare sovrapposizioni con i percorsi già in atto, chiediamo un incontro cittadino che sappia coniugare la particolare situazione lombarda con le prossime iniziative già in programma per l’anniversario dell’assassinio del compagno Dax. Per ragionare e confrontarsi su ipotesi di iniziativa che arricchiscano di contenuti le prossime scadenze lanciamo una *riunione cittadina* per *MERCOLEDI' 9 MARZO alle 21.30 al Centro Sociale Vittoria*. Ringraziamo tutte le realtà, i compagni e le compagne per l’enorme solidarietà e l’affetto dimostrati in questi giorni. p>. Centro Sociale Autogestito Vittoria Ricordiamo le prossime iniziative di lotta di mercoledì mattina 9 marzo alle 9.00 (e non alle 5.00 come riportato precedentemente) a sostegno dello sciopero degli autoferrontranvieri con presidio e assemblea presso il deposito ATM di Viale Molise e il presidio di venerdì 11 marzo presso il Tribunale di Milano in occasione dell’udienza per la revoca del provvedimento di sorveglianza speciale comminato ad un compagno del COA T28.",Riunione cittadina al Centro Sociale Vittoria per ragionare e confrontarsi su ipotesi di iniziativa che arricchiscano di contenuti le prossime scadenze,,manifestazioni antifa,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/82/0309MIincontroalVittoria 83,2005-03-09T02:08:00,2005-06-12T12:08:17,- Siracusa: forzanovista arrestato x terrorismo,"_9 marzo 2005_ Siracusa, arrestato il forzanovista con accusa di terrorismo e minaccia Un ex esponente di Forza Nuova e' stato arrestato dalla Digos a Siracusa con l'accusa di terrorismo e minacce: e' ritenuto coinvolto nella serie di attentati che per due settimane un mese fa si sono susseguiti in citta'. L'indagato e' A. Acquaviva, 40 anni, gia' interrogato il 12 febbraio scorso dai magistrati della Procura di Catania che conducono l'inchiesta, il procuratore aggiunto Enzo D'Agata e i sostituti Ignazio Fonzo e Francesco Puleio. L'uomo era stato poi rilasciato. Adesso ulteriori indagini hanno portato all'ordine di custodia cautelare emesso dal gip di Catania Alba Sammartino. Aquaviva, simpatizzante di estrema destra che l'anno scorso era stato candidato sindaco di Siracusa di Alternativa Sociale, e' accusato degli attentati compiuti con ordigni esplosivi rudimentali contro la sede cittadina della Cgil, contro la ""Torre AZ"", edificio dove sono ospitate le redazioni di diverse televisioni locali, e di aver collocato bombe poi non esplose nel pronto soccorso dell'ospedale Umberto I e davanti all'Inca, il patronato della Cgil. Ulteriori particolari saranno resi noti in una conferenza stampa convocata per le 11 presso la Procura di Catania. Repubblica online ""precedente articolo: Siracusa - fasci non Ncc"":http://www.ecn.org/antifa/article/11/siracusa---fasci-non-ncc ",Un ex esponente di Forza Nuova e’ stato arrestato dalla Digos a Siracusa con l’accusa di terrorismo e minacce,,azioni_fasciste,r_sicilia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/83/Siracusaforzanovistaarrestatoxterrorismo 84,2005-03-09T02:21:00,2005-06-14T11:04:14,Roma: ordigno esplode davanti a circolo di destra,"Roma: ordigno esplode davanti a circolo di destra ROMA - Esplosione davanti al circolo culturale ""Cutty Sark"" in via Carlo Botta, nel quartiere romano Celio. Un ordigno rudimentale e' saltato in aria poco dopo le 3 di notte. La deflagrazione non ha provocato feriti, ma ha divelto la serranda del circolo culturale, danneggiato quattro auto in sosta e mandato in frantumi i vetri di molte finestre del palazzo. Carabinieri e artificieri dell'Arma sono al lavoro sul posto. Secondo quanto si e' appreso, il circolo sarebbe un luogo di ritrovo di ambienti di destra. (Agr) ----- ROMA - Era costituita da un contenitore di latta, 200 grammi di polvere eplosiva e un timer con miccia a combustione la bomba esplosa davanti al Circolo culturale ""Cutty Sark"" di Roma. E' quanto emerge dai rilievi dei carabinieri del comando provinciale della capitale, che escludono analogie con l'ordigno esploso in precedenza davanti alla sede distaccata del tribunale di Roma, ad Ostia. (Agr) ","Un ordigno rudimentale e’ saltato in aria poco dopo le 3 di notte. La deflagrazione non ha provocato feriti, ma ha divelto la serranda del circolo culturale",,news,r_lazio,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/84/Romaordignoesplodedavantiacircolodidestra 85,2005-03-09T09:58:00,2005-06-14T11:04:52,Scritte nazifasciste su sede PRC a Bologna,"_7 marzo 2005_ Nella notte tra domenica e lunedì 7 marzo la sede del Partito della Rifondazione Comunista di via sant'Isaia 71 a Bologna è stata vigliaccamente imbrattata da scritte naziste e fasciste. In questa sede si riuniscono i circoli ""Centro Storico"", ""Saragozza"" ed Universitario. Oltre alle svastiche ed alle croci celtiche, è stato anche scritto ""Sgrena muori"", in riferimento alle drammatiche vicende degli ultimi giorni. Questo è un chiaro segnale contro il nostro costante impegno politico antifascista e la nostra attività contro la guerra, per il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq ed in difesa della libera informazione. Invitiamo, ancora una volta, tutti i compagni e le compagne alla massima vigilanza ed alla mobilitazione contro i fenomeni di recrudescenze nazi-fasciste. p>. Circolo Universitario Prc / Giovani Comunisti - Bologna ","Svastiche, croci celtiche: è stato anche scritto “Sgrena muori” ",,news,r_emiliaromagna,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/85/ScrittenazifascistesusedePRCaBologna 86,2005-03-09T10:02:00,2005-06-13T11:01:53,- Aggressione al csoa Forte Prenestino,"_6 marzo 2005_ All'alba di domenica, a poca distanza dal csoa Forte Prenestino si è consumata una nuova aggressione nei confronti di un gruppo di giovani frequentatori del cs. *Per uno degli aggrediti la situazione si è intuita subito gravissima*, essendo evidenti le ferite in varie parti del corpo e la grande quantità di sangue che tingeva di rosso l'asfalto. Il gruppo di amici, che da poco aveva lasciato il Forte, ha incrociato in via Chiovenda gli aggressori i quali dopo poche battute dalle parole sono passati ai fatti. *E' stata un'aggressione a colpi di coltello e bottiglie* inflitta in pochi secondi e dagli esiti potenzialmente mortali. Per fortuna [e solo per questa] l'aggredito si sta riprendendo dopo essere stato sottoposto ad un intervento chirurgico e a varie suture. *Le motivazioni? Uno scambio di battute, forse qualcuna di troppo, nei pressi della macchina* al parcheggio, che hanno scatenato la furia omicida di chi, girando armato, non vede l'ora di trovare la giusta occasione per dare prova di se' e poi dileguarsi nella notte. Intorno alla stessa ora dello scorso 20 febbraio, un episodio simile si verificava fuori dello spa Strike, in via di portonaccio. Anche in quel caso aggressione a colpi di coltello ai danni di un malcapitato frequentatore del centro sociale. La ricostruzione fatta dagli occupanti ha portato ad accertare una matrice fascista nelle modalità e nelle parole degli aggressori... Noi del forte non sappiamo con certezza se anche in questo caso vi sia lo stesso disegno. Non ci sono elementi sufficienti per dimostrarlo. Quello che riscontriamo e' l'evidente *imbarbarimento della vita sociale in città*. Il disinvolto uso di coltelli dallo stadio nelle vie dei nostri qurtieri lascia intendere che al di là di matrici ideologiche, più o meno rivendicate, l'idea della violenza e della sopraffazione si affermano come dominanti nelle relazioni sociali di quest'epoca. Interpretiamo questa violenza come un riflesso condizionato, *una volontà di azzerare la diversità ritenedola nemica, offensiva*, come nei peggiori scenari di guerra che quest'inizio di secolo ci sta offrendo. Ecco, noi individuiamo nella guerra globale con le sue estensioni, nell'immaginario collettivo, la vera matrice di questi atti e come andiamo dicendo da ormai troppo tempo *siamo contro chi la guerra ce l'ha dentro* in iraq come fuori del nostro c.s.o.a. p>. c.s.o.a. Forte Prenestino ",Aggredito un gruppo di giovani frequentatori del cs. 23enne sottoposto a intervento chirurgico a causa di un polmone perforato.,,azioni_fasciste,r_lazio,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/86/AggressionealcsoaFortePrenestino 87,2005-03-09T15:52:00,2007-11-03T16:11:19,INIZIATIVE ANTIFASCISTE," ",,,,,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/87/INIZIATIVEANTIFASCISTE 88,2005-03-10T19:13:00,2005-06-14T11:04:27,03/13 incontro a Cremona,"Visto il ritorno in gran stile dei fasci, partendo da una posizione e interpretazione dell'antifascismo militante, in questi giorni, parlando con compagn* di varie realtà, si pensava ad un tentativo di ricomposizione dei soggetti rivoluzionari presenti nei territori, specificamente pensavamo a cremona, crema, brescia, casalmaggiore, mantova, bergamo, piacenza, parma, bassa milanese. Per il rilancio di percorsi di lotta, con risposte adeguate in tutte le occasioni che sarà neccessario. Riuscire a trovare unità sull'antifascismo pensiamo sia importante, sicuramente non è centrale dell'agire politico, ma in questo momento può essere a volte vitale, e può anche essere un banco di prova per la ricomposizione più ampia di soggetti rivoluzionari. La riunione si terrà *domenica 13 marzo a cremona al CSA dordoni alle ore 16.30*. Ci piacerebbe che non fosse un'incontro di rappresentanti delle varie realtà, ma la partecipazione di tutti i compagn*, quindi una partecipazione diffusa e plurale. Non vuole essere una situazione da cappello del dordoni, ma tutt'altro. Orizzontalità e rispetto delle differenze, per il rilancio di iniziative di lotta. A pugno chiuso p>. CSA Dordoni","Per il rilancio di iniziative di lotta, per riuscire a trovare unità sull’antifascismo. Riunione domenica 13 marzo a cremona al CSA dordoni alle ore 16.30",,manifestazioni antifa,r_lombardia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/88/0313incontroaCremona 89,2005-03-10T19:38:00,2005-06-14T11:04:38,03/12 controcorteo a Catania,"Appello per una *mobilitazione antifascista Sabato 12 marzo*, quando si svolgerà a Catania una manifestazione fascista promossa da Forza Nuova, Alternativa Sociale e Fiamma Tricolore ASSEMBLEA ANTIFASCISTA Dal 12 marzo al 25 aprile: Un Cammino Resistente venerdì 11 marzo ore 20 presso centro Popolare Experia, via Plebiscito 782 Catania seguirà SERATA ANITIFA AZIONE ANTIFASCISTA sabato 12 marzo - Concentramento ore 16 presso centro Popolare Experia, via Plebiscito 782 Catania Programma delle iniziative di venerdì 11 e sabato 12 in risposta la corteo nazifascista p>. Antifascisti Catanesi L'appello completo su ""indymedia"":http://italy.indymedia.org/news/2005/03/748394.php ","ASSEMBLEA ANTIFASCISTA venerdì 11, AZIONE ANTIFASCISTA sabato 12, Concentramento ore 16 presso centro Popolare Experia, via Plebiscito 782",,manifestazioni antifa,r_sicilia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/89/0312controcorteoaCatania 91,2004-03-11T01:56:00,2020-02-08T18:18:04,MANIFESTAZIONI ANTIFA," ",MANIFESTAZIONI ANTIFA,,,,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/91/MANIFESTAZIONIANTIFA 92,2004-03-11T02:07:00,2007-11-03T16:12:53,azioni_fasciste," ",azioni_fasciste,,,,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/92/azioni_fasciste 93,2005-03-11T13:39:00,2005-06-12T12:09:38,03/12 corteo a Rovereto,"Il processo contro Massimo e Juan, i due anarchici roveretani accusati di aver picchiato un consigliere comunale nonché locale capogruppo di A.N., è stato rinviato a mercoledì 16 marzo. Indicativamente, per sabato 12 marzo è prevista una manifestazione a Rovereto con successiva assemblea. Altre iniziative saranno organizzate dai primi di marzo. Faremo sapere. p>. anarchici roveretani",Manifestazione a Rovereto con successiva assemblea.,,manifestazioni antifa,r_trentino,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/93/0312corteoaRovereto 95,2005-03-13T15:43:00,2005-06-14T10:58:11,03/16 Carrara per Dax,"presso il c.s.a. la Comune loc. La Concia(MS) a due anni dall'assassinio di Dax (Davide Cesare) a milano come a massa si processa chi come lui ha lottato e lotta contro il fascismo per la difesa degli spazi sociali e per il diritto al lavoro ore 17 assemblea contro la repressione h.20 cena sociale - l'incasso sara' devoluto alla famiglia di Davide h.22 proiezione del film ""dax odia ancoora"" comitato Aldo Salvetti antifascista sempre! aderente al fronte popolare per il comunismo",a due anni dall’assassinio di Dax (Davide Cesare) a milano come a massa si processa chi come lui ha lottato e lotta contro il fascismo per la difesa degli spazi sociali e per il diritto al lavoro,,manifestazioni antifa,r_toscana,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/95/0316CarraraperDax 96,2005-03-13T15:44:00,2005-06-13T23:32:17,Genova 16 marzo: sentenza del processo agli antifascisti,"sentenza a genova per gli antifa by O.R.SO. Sunday, Mar. 13, 2005 at 9:55 AM mail: Dopo quasi un anno dagli arresti preventivi che hanno colpito i quattro antifascisti di Milano, il 16 marzo il tribunale di Genova emetterà la sentenza. Genova 16 marzo 2005: SENTENZA DEL PROCESSO AGLI ANTIFASCISTI Il 16 marzo ricorre il secondo anniversario dell’assassinio di Dax, accoltellato da un gruppo di nazifascisti. In questo stesso giorno il tribunale di Genova emetterà la sentenza a carico degli antifascisti milanesi arrestati il 24 marzo scorso. L’ordine di cattura si riferisce all’allontanamento di quattro neofascisti da un treno carico di manifestanti diretti a Genova per un corteo. L’impianto accusatorio, che si regge esclusivamente sulle testimonianze delle così definite vittime, deforma il reale svolgimento dei fatti descrivendo scenari di linciaggio a fronte di qualche schiaffone e formulando capi d’imputazione gravi quali rapina pluriaggravata e violenza. I due pubblici ministeri protagonisti di questa persecuzione giudiziaria sono Anna Canepa e Andrea Canciani, già inquisitori nel processo del G8 e il caso vuole che anche la corte che emetterà la sentenza di primo grado sia la medesima. La detenzione preventiva ai danni degli imputati si è protratta per lunghi mesi, fatti di carcere, continui trasferimenti, arresti domiciliari, obblighi di firma e dimora. A quasi un anno di distanza un compagno è tutt’ora sottoposto all’obbligo di firma e al rientro a casa alle 22:00 e due dei quattro sono già stati condannati con rito abbreviato a 1 anno 11 mesi e 10 giorni di reclusione. Il 16 marzo saremo presenti in massa nell’aula del tribunale per aspettare la sentenza, pronti ad affrontarne l’esito. Forti della consapevolezza che ad essere sul banco degli imputati quel giorno non saranno solo i compagni arrestati, ma la nostra quotidiana lotta contro il fascismo, il razzismo per i diritti sociali. Non a caso l’ordine di custodia cautelare risale al febbraio 2004 e segue di qualche settimana la pubblicazione di “Tuttoantifà”, una mappatura dei luoghi di ritrovo della destra intollerante e xenofoba. Un dossier, frutto di un lungo lavoro di monitoraggio e inchiesta, che rappresenta una tappa importante all’interno della progettualità politica che ci contraddistingue. Non a caso le manette ai polsi dei compagni sono scattate proprio all’indomani dello sgombero di “casa Dax”, una casa occupata in occasione del corteo che si è svolto nel primo anniversario dell’omicidio. Sulla base di un episodio pretestuoso è stata creata una montatura atta a criminalizzare e fermare una parte attiva del movimento milanese. Contemporaneamente al consumarsi di questa odissea giudiziaria, si regista un intensificarsi delle provocazioni e degli attacchi nazifascisti. Ne sono l’esempio più eclatante i fatti dell’agosto 2004 quando in un agguato sei compagni furono feriti a coltellate, uno dei quali lasciato in fin di vita, o la più recente sequenza di attentati incendiari che ha colpito alcuni centri sociali di Milano Bergamo e Brescia. L’azione repressiva dello Stato si somma alla recrudescenza delle azioni di matrice squadrista, inserendosi coerentemente nel clima generale di restringimento delle libertà, di peggioramento delle condizioni di vita e d’involuzione autoritaria delle forme di dominio e controllo. Di fronte a questa morsa che si stringe, sia da parte di polizia e magistratura sia per mano della destra squadrista, è imprescindibile dare continuità alle pratiche di antifascismo e anticapitalismo. Qualunque sarà il verdetto dei tribunali sabato 19 marzo saremo di nuovo in piazza per un corteo antirazzista che arriverà fino al Centro di Permanenza Temporanea di via Corelli, il carcere per migranti. A fianco di tutte le donne e gli uomini privati della libertà. Per ricordare Dax, a due anni dal suo assassinio. Mercoledì 16 marzo ore 9:00 presso il tribunale di Genova sentenza del processo agli antifascisti. (Partenza da Milano Centrale ore 7:00) ; dalle ore 18 via Brioschi presidio con musica, video, teatro, poesia Sabato 19 marzo ore 14,30 piazzale Susa partenza del corteo antirazzista. Antifascisti Milano/Genova Tel. 3394455438 Per info: orso@ecn.org ","Dopo quasi un anno dagli arresti preventivi che hanno colpito i quattro antifascisti di Milano, il 16 marzo il tribunale di Genova emetterà la sentenza. ",,repressione,r_liguria,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/96/Genova16marzosentenzadelprocessoagliantifascisti 98,2005-03-15T17:01:00,2007-04-06T11:41:38,- Milano statale 2 feriti,"_15 marzo 2005_ questa mattina aggrediti da fasci armati i compagni che affiggevano la lapide per dax all'universita' statale di milano. due persone in ospedale, abbastanza gravi. aspettiamo aggiornamenti ---------- da anarcotico: Secondo quanto dichiarato a Radio Popolare (edizione delle 13.00) da Luca del centro sociale Cantiere di Milano, questa mattina 3 giovani dichiaratisi di destra hanno fatto irruzione nell'atrio ascensore della statale dove era stata organizzata un'iniziativa in memoria di Dax. I fascisti dotati di tirapugni e moschettoni hanno colpito i giovani presenti. Due militanti dei centri sociali colpiti in volto e con trauma cranico sono stati portati via in ambulanza. Gli aggressori non hanno dichiarato di appartenere ad un gruppo fascista specifico, ma nel resoconto di Luca si dice che prima dell'attacco erano usciti dalla libreria CUSL di Comunione e Liberazione. Inoltre durante la mattinata è stato notato anche il passaggio davanti al luogo dell'iniziativa per Dax di appartenenti al gruppo ""Obiettivo studenti"". ---------- corsera: Milano - Pugni e calci alla Statale. Feriti due «disobbedienti» Mar. 16, 2005 at 10:16 AM mail: Il senato accademico: basta intolleranza. I centri sociali: i nostri aggrediti senza motivo. Tensione in università, scontro tra ragazzi «di estrema destra» e antagonisti. Picchiati per qualche libro su una bancarella: ma dirlo così sarebbe forse una semplificazione. Peccato solo che la verità sia ancora più schematica, e proprio per questo più preoccupante: picchiati perché loro erano ragazzi «dei centri sociali» e gli altri invece «di estrema destra», come pare abbiano voluto definirsi. Il tutto finito con due ragazzi in ospedale, una mandibola probabilmente rotta, le grida «fuori i fascisti dall’università», testimonianza di un clima sempre più teso da mesi. Perché il tutto è avvenuto, appunto, ieri mattina in un atrio della Statale. E perché il tutto, appunto di nuovo, è solo l’ultimo episodio di una serie di scontri fra estremi opposti della politica che dall’estate scorsa conta ormai una miriade di aggressioni, vandalismi, piccoli incendi, violenze: sufficienti a far intervenire a Milano con una certa preoccupazione, appena il mese scorso, emissari del ministero dell’Interno per una verifica della situazione esistente. La vicenda di ieri mattina era iniziata di fronte a un banchetto che i ragazzi di alcuni centri sociali dell’area «disobbediente» avevano allestito all’ateneo di via Festa del Perdono «contro il copyright» e per la «condivisione della cultura»: in concreto, una bancarella per distribuire tra gli studenti fotocopie di libri e cd masterizzati. Ad un certo punto tre ragazzi qualificatisi come «militanti di estrema destra» avrebbero dapprima affrontato a parole quelli dietro il banchetto per farli sloggiare, passando quindi a vie di fatto: e usando anche, secondo alcuni testimoni, tirapugni sulle nocche in maniera sapiente quanto basta per mandare un paio dei giovani disobbedienti all’ospedale. A raccontare lo sviluppo dei fatti è Pietro, uno dei portavoce del centro sociale Cantiere che insieme con gli studenti dell'Action Lab aveva organizzato l'iniziativa: «Gli aggressori facevano parte in realtà di un gruppetto più numeroso - dice - ma quelli che hanno alzato in concreto le mani sono stati tre, sui 25 anni». Dopo le botte, però, altri ragazzi del banchetto hanno reagito circondando a loro volta il terzetto dei picchiatori: che a quel punto hanno fatto dietro front scappando verso un bar fuori dell’università. Le forze dell’ordine sono arrivate sul posto pochi minuti più tardi, mentre due tra i giovani aggrediti andavano a farsi medicare al pronto soccorso: per uno di loro, come si è detto, si sospettava la frattura di una mandibola. «Il fascismo non è cultura e deve uscire dall’università», è stato il commento finale del portavoce dei disobbedienti. Il senato accademico della Statale ha poi condannato quanto successo in università definendo il fatto «un intollerabile episodio di violenza». Ma gli episodi di tensione tra militanti di estrema destra e di estrema sinistra, appunto, stanno diventando sempre più frequenti a Milano ormai dall’estate scorsa. Tra gli ultimi della serie, in ordine di tempo, il lancio di una molotov contro la sede del comitato elettorale di Lino Guaglianone, candidato di An alle prossime regionali: episodio per cui è stato poi arrestato e condannato un ragazzo del centro sociale Vittoria. Qualche giorno dopo, lo stesso centro sociale è stato devastato da mano ignota che ne ha distrutto pareti, arredi e computer. Anche in considerazione dell’imminenza elettorale e del clima ulteriormente e potenzialmente surriscaldabile, il Viminale aveva inviato a Milano dopo questi episodi il direttore centrale della polizia di prevenzione, il prefetto Carlo De Stefano. E il prefetto di Milano, Bruno Ferrante, aveva rilanciato un invito alla responsabilità anche ai partiti: «Il clima è già pesante, non esasperate i toni del confronto». ",Due militanti dei centri sociali colpiti in volto e con trauma cranico sono stati portati via in ambulanza,,azioni_fasciste,r_lombardia,article,"aggressioni,scuola,milano,dax,csa",http://www.ecn.org/antifa/article/98/Milanostatale2feriti 99,2005-03-15T17:06:00,2005-06-13T23:40:04,Skin sudtirolesi razzisti anche con i cugini italiani,"E’ scattata la legge contro l’odio xenofobo dopo gli insulti alle teste rasate venete BOLZANO. Il processo a carico dei nove naziskin sudtirolesi accusati della violazione della legge Mancino è ripreso con una sorpresa. Ad alcuni degli imputati sono state contestate condotte discriminatorie sotto il profilo etnico e razziale anche nei confronti dei «camerati» italiani appartenenti al Fronte Veneto Skin che aveva portato in Alto Adige (almeno in un paio di occasioni) alcuni esponenti di Pordenone del gruppo di teste rasate. Nel processo, dunque, irrompe uno spaccato completamente legato alla peculiarità altoatesina. La cellula di «nazi» sviluppatasi sino a qualche anno fa nel Meranese, ed in particolare nella zona di Lagundo, non solo propugnava e diffondeva principi politici neonazisti (con riferimento alla Comunità ebraica e allo Stato di Israele) ma avrebbe promosso azioni discriminatorie (su base razziale) anche nei confronti delle «teste rasate» italiane che, in quanto tali, non erano accettate nè viste di buon occhio in Alto Adige. In pratica al gruppo di giovani meranesi, vissuti per troppi anni all’ombra di svastiche e slogan razzisti, sono state contestate condotte discriminatorie e xenofobe nei confronti dei loro stessi «cugini» italiani. Un’accusa che si base essenzialmente su quanto avvenuto in occasione della rissa del 13 gennaio di quattro anni fa a Varna. I «nazi» meranesi consideravano un affronto la presenza, ad un raduno di teste rasate con concerto musicale, di esponenti dei gruppi estremisti italiani. (anarcotico)",E’ scattata la legge contro l’odio xenofobo dopo gli insulti alle teste rasate venete,,news,r_trentino,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/99/Skinsudtirolesirazzistiancheconicuginiitaliani 100,2005-03-11T17:18:00,2018-07-31T11:24:25,Indici,"
*Indice cronologico completo*

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",,,,,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/100/Indici 101,2005-03-18T10:48:00,2005-06-13T23:31:46,Sentenza: 3 anni e 8 mesi per Orlando - Denunce e sequestro per Supporto,"Ultima udienza del processo a carico di due dei quattro antifascisti milanesi accusati dagli stessi PM Canepa e Canciani di aggressione e rapina per aver allontanato un gruppetto di fascisti da un treno di manifestanti. Per questo processo é stata emessa nel pomeriggio la sentenza: proscioglimento di Milo, condanna di 3 anni e 8 mesi ad Orlando con sospensione degli obblighi in attesa del processo d'appello.
durante quest'udienza: [URGENTE] Sequestrati i pc di due consulenti del Genova Legal Forum Genova, 16 Marzo 2005 Sono stati sequestrati oggi a Genova i computer di due consulenti del Genova Legal Forum. Insieme all'ordinanza di sequestro é stata loro notificata una denuncia per diffamazione presentata da Anna Canepa e Andrea Canciani, pubblici ministeri nel processo contro venticinque manifestanti accusati di devastazione e saccheggio durante il G8 del luglio 2001. I due computer sequestrati contengono materiale relativo ai processi in corso, così come il resto della strumentazione informatica e cartacea della Segreteria Legale e il server su cui é ospitato il sito www.supportolegale.org.
Tre anni e otto mesi di reclusione per Orlando. Si chiude il processo agli antifascisti milanesi. Una condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione per Orlando, un’assoluzione per Milo. Questa la sentenza pronunciata ieri dal tribunale di Genova. Per Milo un’assoluzione che arriva quasi d’obbligo, considerato che, nel momento in cui ci siamo imbattuti con quei quattro neofascisti, non era presente e mai gli è stato contestato alcun episodio specifico. Solo il fatto di essere presente sul treno, anche se in un altro scompartimento, gli è costato un arresto preventivo durato più di 6 mesi tra carcere e arresti domiciliari, seguiti da altri mesi di obblighi. I PM si sono appellati al concetto di compartecipazione psichica, già comparso nel processo del G8, provando a estenderlo fin attraverso le porte dello scompartimento, con una richiesta di condanna a 2 anni. Se la corte è stata giusta rispetto alla posizione di Milo, dall’altro lato una pena pesante si abbatte sul compagno Orlando. Condannato per rapina e per violenza. Una sentenza infame che conferma l’impianto accusatorio formulato e non diminuisce di molto la richiesta avanzata dall’accusa che era 4 anni e 6 mesi. Si chiude così una vicenda durata quasi un anno in cui siamo passati dal carcere, agli arresti domiciliari, agli obblighi di firma e di dimora. L’ atmosfera intorno a questa vicenda assumeva sia in fase d’indagine preliminare, sia durante lo svolgimento del processo i tratti di una persecuzione politica, con il susseguirsi di rifiuti verso le istanze di scarcerazione, dei permessi di lavoro dell’allentamento delle misure restrittive della libertà., questo nonostante gli imputati fossero incensurati. Basandosi su un episodio pretestuoso i PM hanno costruito un teorema incentrato, in particolare, sulla figura Orlando. Un compagno additato come il “capo” responsabile di tutto ciò che è successo e contro il quale viene scagliata una condanna esemplare. Anche la giornata di ieri, l’ultima udienza, è stata caratterizzata da un clima provocatorio esasperato dai numerosi agenti della Digos presenti. Approfittando della pausa dopo la fine del dibattimento, hanno sequestrato i computer dei compagni di indymedia usati per il prezioso lavoro di trascrizione delle udienze. L’ordine di sequestro parte proprio da una querela per diffamazione presentata da Anna Canepa e Andrea Canciani, i PM inquisitori sia in questo processo che in quello per il G8. Scegliere di svolgere questa operazione proprio il giorno della sentenza, oltre a creare momenti di tensione fuori dal tribunale, ha impedito di rendere pubblici i contenuti delle arringhe finali. Dopo aver ascoltato il verdetto siamo tornati a Milano, in via Brioschi, dove il 16 marzo di due anni fa, una domenica sera, alcuni compagni veniva aggredito da un gruppo di fascisti armati di coltelli. Un compagno è lasciato in fin di vita con sette coltellate inferte nella schiena, mentre Dax, muore, assassinato. E poi il S. Paolo, i compagni e gli amici di Dax feriti, picchiati a sangue da polizia e carabinieri dentro il Pronto Soccorso dell’ospedale. Sono passati due anni, ma non è meno vivo nella mente il ricordo di ciò che è successo quella notte, e non è certo lo scorrere del tempo che lenisce questa ferita. Arriviamo in questo secondo anniversario con una pena di 3 anni e 8 mesi che pende sulla testa del compagno Orlando. In queste ore non abbiamo tanti ragionamenti politici da fare, né molte parole da spendere. Concludiamo con una frase scritta dal compagno ferito gravemente insieme a Dax,: “…nessuno stupore, cari compagni, nessun lamento, solo odio e tanta voglia di lottare.” Officina della Resistenza Sociale, 17 MARZO 005 ","proscioglimento di Milo, condanna di 3 anni e 8 mesi ad Orlando con sospensione degli obblighi – comunicato ORSO – sequestrati i computer di due consulenti del Genova Legal Forum e denunciati per diffamazione -",,repressione,r_liguria,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/101/Sentenza3annie8mesiperOrlandoDenunceesequestroperSupporto 102,2005-03-17T00:50:00,2005-06-14T00:01:57,03/20 manifestazione a Migliarino (FE),"Dopo l'assemblea di sabato 5 Marzo con presenti alcune realtà territoriali e della romagna rinnoviamo l'invito a tutte/i le/i compagne/i a partecipare alla manifestazione contro i fasci della Xmas e Forza Nuova (che ha già minacciato il corteo antifascista). IMPORTANTE PER PARTIRE ED ARRIVARE TUTTI INSIEME. Per arrivare a Migliarino prendere il treno da Ferrara per Codigoro scendendo a Migliarino o se in macchina, prendere la superstrada Ferrara - lidi di Comacchio uscendo a Migliarino RITROVO FISSATO *ORE 7.30 PRESSO IL CENTRO SOCIALE DAZDRAMIR-FERRARA* viale Alfonso d'este 13. quartiere S.Giorgio Per il 7° anno consecutivo, alcuni fascisti – reduci della Decima flottiglia mas della repubblica sociale di Mussolini e giovani di Forza Nuova e simili – sfileranno nel paese ferrarese col pretesto di onorare, con l’ apposizione di una corona floreale ai piedi del locale monumento ai caduti, i propri morti della seconda guerra mondiale.Nel 2004 i fasci erano in tutto una sessantina contro un centinaio di antifascisti, anche se questo anno si pensa in un aumento dei primi. I precedenti anni hanno visto un deciso incremento delle provocazioni: dai saluti romani alle svastiche in bella vista, per finire con l’aggressione a gruppi isolati di antifascisti, intervenuti con rabbia contro questi raduni. In un periodo in cui si tende sempre più ad equiparare i morti partigiani a quelli nazi-fascisti, la militanza antifascista assume un aspetto ancora più importante, perché ultimo argine all’avanzata della destra estrema e alla perdita di memoria storica. Negli ultimi mesi sono stati compiuti moltissimi attacchi fascisti ai danni di realtà impegnate in rivendicazioni e lotte sociali: pensiamo ai recenti incendi appiccati a diversi centri sociali e spazi del nord Italia ma potremmo continuare con le aggressioni pressoché giornaliere contro i migranti. Lo scorso anno a nulla sono valsi i tentativi di impedire la parata e la partecipazione non proprio entusiasmante degli abitanti del paese hanno permesso ancora una volta il ripetersi della sfilata: per questo chiediamo, a tutti gli antifascisti che non lo siano solo di nome ma anche di fatto, di partecipare alla protesta e di attivarsi per impedire con ogni mezzo questo raduno fascista. Inoltre invitiamo a non confidare nelle assicurazioni istituzionali, utili solamente a falsare le notizie, come ampliamente dimostrato negli anni, ma di fare affidamento sulle proprie forze e volontà. Crediamo di non avere bisogno di spendere più parole di quanto abbiamo gia fatto, sicuri che ogni antifascista sappia quel che deve fare… Scendere a Migliarino! Combattere il fascismo! PER INFO: alicezzz@hotmail.com", Manifestazione contro i fasci della Xmas e Forza Nuova che sfileranno nel paese ferrarese col pretesto di onorare i propri morti della seconda guerra mondiale,,manifestazioni antifa,r_emiliaromagna,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/102/0320manifestazioneaMigliarinoFE 103,2005-03-17T09:53:00,2007-04-06T11:40:42,La Storia Riveduta e Scorretta,"La Storia Riveduta e Scorretta di Nicola Tranfaglia L’offensiva della destra sulla storia del Novecento sta giungendo alle tappe finali e ha scelto la scuola come terreno privilegiato. C’era da immaginarlo giacché il controllo quasi completo che la parte ideologica più qualificata della coalizione di centrodestra (penso agli eredi del fascismo e ai nuovi barbari della Lega) ha sui telegiornali privati e Rai non basta a raggiungere in maniera efficace le nuove generazioni che sentono in lontananza un rumore di fondo ma non prestano, per la maggior parte, attenzione costante ai mezzi di comunicazione di massa (basta guardare le statistiche in questo campo per rendersene conto!) e dunque rischiano di non percepire l’attività costante di alcuni giornali per presentare una versione della nostra storia semplificata che punta a sostituire al fascismo il comunismo come “male assoluto” del Novecento e per tacciare di tendenze totalitarie sia l’antifascismo che la Resistenza e dunque l’attuale Costituzione. Così si cercano nuovi strumenti e basta seguire con qualche attenzione le bozze dei nuovi programmi ma anche le iniziative pseudoculturali che si succedono in questi mesi per avere un quadro realistico della situazione. L’ultima bozza uscita dal ministero a proposito dei programmi di storia per il nuovo liceo con otto indirizzi che prenderà il posto degli attuali istituti medi superiori è già molto significativa. Con la riduzione delle ore di scuola secondo la logica morattiana del meno scuola fa bene ai giovani (27 ore) sicché le ore settimanali di storia si riducono a due in tutti gli indirizzi, il programma dell'ultimo anno, il quinto, si segnala per lo scarso spazio dedicato al periodo successivo alla prima guerra mondiale. Qui sono scomparse le due parole che indicano i fenomeni nuovi del primo dopoguerra: il fascismo con il nazionalsocialismo tedesco e il comunismo, e al loro posto si parla di un fenomeno unico, cioè le «origini del fenomeno totalitario e la diffusione dei regimi autoritari». All’Italia si toglie la primogenitura, storicamente accertata, del movimento e del regime fascista. Non si parla di Stato liberale in Europa e si arriva a un fenomeno totalitario che non distingue tra le differenti espressioni che si affermano in Europa. Fascismo e nazionalsocialismo appaiono sullo stesso piano come regimi autoritari e, naturalmente, l’accenno alla Shoah arriva all’improvviso come espressione della seconda guerra mondiale. Insomma il risultato più importante della stesura ultima dei programmi dell’ultimo anno è quello di togliere al fascismo la sua specifica personalità, la sua capacità di espansione europea e le sue caratteristiche che hanno segnato profondamente la nostra storia lasciando una pesante eredità all’Italia repubblicana. Non c'è che dire: se questa bozza sarà alla base del decreto attuativo della legge Moratti il risultato sarà quello di togliere dalla testa delle nuove generazioni una peculiarità fondamentale della storia europea e non solo italiana annegando tutto in una sorta di fenomeno totalitario che non distingue tra i diversi fenomeni, che rende fascismo e comunismo in tutto eguali e che non spiega ai giovani perché l’Italia è stato il primo Stato liberale a veder crollare le libertà fondamentali di fronte a un partito-milizia che ha conquistato il potere grazie alla complicità delle istituzioni fondamentali della società italiana (dal Vaticano all’esercito agli industriali e agli agrari). Ma non ci si può fermare a questo punto e soprattutto c'è il rischio che i programmi non arrivino a compimento. E allora l'offensiva si giova di altri strumenti. Nelle settimane scorse è arrivato in quasi tutti i licei e istituti medi superiori un libro che fa pensare al «Libro di Stato» che il regime fascista diffuse, o meglio impose, alle scuole italiane alla fine degli anni Trenta. Qui si incomincia in sordina: c'è un ignoto «Centro Italiano di Documentazione Azioni Studi» (Cidas) che invia gratuitamente ai dirigenti scolastici dei licei, invitandoli ad acquistarle a condizioni speciali il maggior numero possibile di copie, un «Breve corso di storia patria ad uso dei politicamente non corretti» a cura dell’economista Sergio Ricossa che, in dieci brevi capitoli, ricostruisce la storia italiana degli ultimi centocinquanta anni. Il testo è preceduto da una presentazione dello stesso Ricossa che afferma con chiarezza quali sono gli obiettivi della pubblicazione: «La storia patria ci viene solitamente offerta in una visione “ufficiale” e politicamente “corretta” per cui il bene e il male sono nettamente separati e il male supremo è il Fascismo, il bene supremo è la Resistenza». Si tratta, secondo l’economista, di rovesciare simili pregiudizi e concludere «a favore di una verità che ha sempre molte facce». Poiché, proprio in queste settimane, la destra a cui si richiama il curatore sta cercando di far approvare un decreto legge, il n.2244, di cui su questo giornale si è già parlato (ma non su tutti gli altri del Paese) che stabilisce l’equiparazione dei militi dell’esercito di Salò a tutti i militari cobelligeranti nella seconda guerra mondiale, e dunque anche ai partigiani, c’è da pensare che l'obbiettivo sia quello di rovesciare l’assunto centrale: il fascismo non è il male assoluto come la Resistenza non è il bene. Di un simile rovesciamento di valori il libro del Cidas è un’applicazione eloquente soprattutto in alcuni capitoli. A Paolo Nello si deve una ricostruzione delle origini e dell’ascesa del fascismo in cui Mussolini campeggia come l'uomo che parlamentarizza il movimento disordinato delle squadre fasciste, non pensa alla dittatura e al regime che sono conseguenza della sua capacità di utilizzare gli errori della sinistra come della classe dirigente liberale. Ma quel che manca nel capitolo di Nello è l’Italia del primo dopoguerra, la debolezza della tradizione democratica della borghesia che guida il Paese, la crisi economica dei primi anni venti, insomma tutto quello che rende possibile la vittoria della sovversione fascista con la complicità delle classi dirigenti liberali. Ancora più interessante è il capitolo che Francesco Perfetti dedica all’ascesa e alla caduta del fascismo. Qui l’idealizzazione del regime e, in particolare della Repubblica sociale italiana, raggiunge il culmine e si afferma addirittura che la socializzazione proclamata nel 1944 dal governo repubblicano di Mussolini costituì il maggiore impegno di quel governo: non esiste nella letteratura critica sul 1943-45 nessuna opera (se si esclude la memorialistica neofascista) che parli di un impegno reale della repubblica sociale nell’attuazione di quella parola d’ordine. Potremmo continuare con gli esempi ma non credo che ne valga la pena. Quello che emerge complessivamente dalla lettura del «Breve corso di storia patria» è che la storia italiana è tutta da riscrivere secondo una vulgata che riabilita l’esperienza fascista, fa dell’opposizione al fascismo come della Resistenza un fatto negativo in quanto dominato dai comunisti, degli italiani un popolo capace di apprezzare la dittatura e non la democrazia. È questa la nuova storia d’Italia che preparano gli intellettuali della destra se Berlusconi resterà al potere anche nei prossimi anni? C’è da averne paura, soprattutto perché al lavoro di ricerca e di scavo di un sessantennio si oppongono slogan e chiacchiere dominati dalla nostalgia di un’immagine del fascismo che non ha nessun riscontro nella realtà storica, in Italia come altrove. ""dall'Unita'"":http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=EDITO&TOPIC_TIPO=E&TOPIC_ID=41485",L’offensiva della destra sulla storia del Novecento sta giungendo alle tappe finali e ha scelto la scuola come terreno privilegiato,,documentazione,r_nazionale,article,"revisionismo,libri",http://www.ecn.org/antifa/article/103/LaStoriaRivedutaeScorretta 104,2005-03-17T09:58:00,2005-06-14T11:14:11,"Valerio Verbano, 25 anni dopo","Valerio Verbano, 25 anni dopo Il 22 febbraio 1980 viene ucciso Valerio Verbano, studente diciannovenne vicino agli ambienti dell'Autonomia Operaia. L'azione, che si inserisce in un periodo particolare della storia italiana, viene rivendicata, come molte altre negli anni tra il 1978 ed il 1981, dai Nuclei Armati Rivoluzionari, avanguardia del terrorismo fascista. Sono passati venticinque anni dai fatti, ma i punti oscuri sono ancora molti: a cominciare dai nomi degli esecutori materiali dell'omicidio, per finire coi nomi di coloro che li hanno coperti sino ad oggi. Di certo ci restano solo la brutalità con cui è stato progettato ed eseguito l'agguato e la scomparsa, dagli uffici giudiziari, del dossier al quale Valerio Verbano stava lavorando. Pagine e pagine contenenti nomi e foto di circa cento esponenti di spicco dei Nar oltre alla ricostruzione dei rapporti tra questi, la Banda della Magliana e varie sigle dell'eversione nera. Pagine e pagine che sembra siano state utilizzate dal giudice Amato, titolare delle inchieste sull'eversione nera, nell'indagine su Mario Corsi, esponente dei Nar, accusato dell'omicidio di Fausto e Jaio. Di certo ci resta la scomparsa della pistola con la quale è stato ucciso Valerio. E nel 1997 il giudice Salvini riscontra: ""una certa somiglianza nelle striature dei proiettili che avevano ucciso Valerio e Fausto e Iaio"" ma scopre che il ""reperto, essendo transitato per vari uffici giudiziari, non è stato localizzato"". Sono passati venticinque anni dall'assassinio di Valerio Verbano, ma quel passato è ancora presente ed attuale nell'odierno moltiplicarsi di aggressioni neofasciste a danno di militanti e studenti di sinistra e di centri sociali e nella propaganda revisionista che vuole trasformare gli antifascisti da oppressi che si erano ribellati in ""terroristi"" e ""fuorilegge"". Continuare a ricordare Valerio Verbano, Roberto Scialabba, Walter Rossi è ancora più fondamentale in questo momento, dove gli sciacalli delle destre, stanno riscrivendo anche la storia degli anni 70, delegittimando l'antifascismo come elemento fondante della cultura di questo paese, e stanno mettendo l'ennesima pietra sopra qualsiasi ipotesi di amnistia. Appuntamenti: martedi 22 febbraio ore 17.30 concentramento a via Monte Bianco, davanti alla lapide che ricorda Valerio manifesto per Valerio Verbano ed elenco delle iniziative del 22 febbraio Cronistoria per non dimenticare i compagni uccisi Intervista a Carla Verbano la mamma di valerio Report corteo 22 febbraio Arma del delitto sparita ""LA FEATURE DI INDYMEDIA"":http://italy.indymedia.org/features/antifa/",Feature indymedia sull’omicidio di Valerio Verbano,,materiali storici,r_lazio,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/104/ValerioVerbano25annidopo 105,2004-10-24T10:25:00,2005-06-14T10:51:41,- Corteo neofascista tra gli immigrati,"il manifesto - 24 Ottobre 2004 ROMA Corteo neofascista tra gli immigrati La polizia li ferma ROMA E' finita con le croci celtiche e le aquile imperiali che sventolavano a Santa Maria Maggiore, nell'ultimo tratto del breve corteo consentito dalla polizia ai neofascisti del Msi-Fiamma Tricolore, nel quartiere multietnico dell'Esquilino. «Diritto alla casa, diritto al lavoro - non ce l'abbiamo noi, non ce l'avranno loro», gridavano i fascisti, circa trecento. Un messaggio minaccioso in un quartiere zeppo di negozi con insegne cinesi, asiatiche e arabe. Braccia tese e occhiali scuri, «Du-ce, du-ce» e le note di «Giovinezza» diffuse dall'altoparlante. E intanto, dall'altro lato di piazza Vittorio, un presidio antifascista ha raccolto cinque-seicento persone tra immigrati, disobbedienti e antagonisti. In serata hanno bruciato tre cassonetti mentre tornavano a San Lorenzo. L'unico momento di contatto, per così dire, in via Merulana: quattro ragazzi hanno lanciato una bottiglia di vetro contro i fascisti in corteo, colpendone uno alla schiena, poi sono fuggiti. La manifestazione della Fiamma «contro il carovita, le banche e l'immigrazione» in realtà era anche la commemorazione della marcia su Roma, per la quale, per la prima volta dopo anni, la questura ha permesso un corteo (anche perché era anticipato al sabato che precede il 28). Si è risolta con un po' di tensione, un quartiere blindato e il traffico in tilt. Non c'è stata la battaglia di piazza Vittorio perché nessuno voleva combatterla e la polizia mostrava i muscoli ma intanto mediava sui due fronti. Con gli immigrati e i centri sociali c'erano militanti e consiglieri di Rifondazione e un gruppetto di Ds guidati da un assessore del I municipio. Sono rimasti per tutto il pomeriggio sul lato sudorientale di piazza Vittorio, quello che dà su Porta Maggiore e San Giovanni. La grande piazza, «promessa» dalla questura ai fascisti, è stata «occupata» senza preavviso due ore prima del concentramento della Fiamma, una manovra che ha preso in contropiede la polizia, che ha fatto indietreggiare gli antifascisti ma li ha lasciati lì: slogan, striscioni, fumogeni e petardi. E ha costretto i fascisti a cambiare percorso: invece del giro di piazza Vittorio, la piazza degli immigrati, soltanto un'apparizione in un angoletto, tra via Carlo Alberto e via dello Statuto, davanti ai magazzini Mas. Grandi proteste ma poi sono tornati a Santa Maria Maggiore, poche centinaia di metri in tutto. «Boia chi molla», «autonomia operaia fai fagotto». Fianco a fianco sfilavano giovanissimi con la felpa «mentalità ultras» e reduci di Salò. C'era Luca Romagnoli, giovane eurodeputato della Fiamma giunto al secondo mandato, ma i veri capi sono Maurizio Boccacci, già leader del Movimento politico, l'ex portavoce di Base autonoma Giuliano Castellino e Francesco Bianco, che ha lasciato Forza nuova per non passare al cartello di Alessandra Mussolini, Alternativa sociale. (a.man)","i fascisti, circa trecento. Un messaggio minaccioso in un quartiere zeppo di negozi con insegne cinesi, asiatiche e arabe. Braccia tese e occhiali scuri, «Du-ce, du-ce»",,news,r_lazio,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/105/Corteoneofascistatragliimmigrati 106,2005-03-17T10:44:00,2005-06-12T12:12:10,- Ve bambina aggredita con simboli nazi,"_28 febbraio 2005_ VENEZIA. UNA BAMBINA AGGREDITA CON SIMBOLI NAZISTI by gesto vergognoso Thursday, Mar. 17, 2005 at 9:38 AM Molestata perché la sua famiglia fa parte dei testimoni di Geova. Una bambina di undici anni, che con la sua famiglia vive da sei mesi a Scorzè, comune del Veneziano, venerdì mattina, mentre stava andando a scuola, è stata aggredita da un uomo incappucciato. L’aggressore, dopo averle rubato il cellulare, con un pennarello rosso le ha disegnato sulla giacca a vento un triangolo e le ha marchiato il polso con un numero. Non solo: prima di andarsene, le ha aperto lo zaino lasciando un biglietto tra i quaderni. «Smettetela con questa religione». Un avvertimento scritto in stampatello su un post-it giallo: ha voluto lasciare un messaggio chiaro ai genitori, «colpevoli» di far parte dei testimoni di Geova. VENEZIA - Molestata perché la sua famiglia fa parte dei testimoni di Geova. Una bambina di undici anni, che con la sua famiglia vive da sei mesi a Scorzè, comune del Veneziano, venerdì mattina, mentre stava andando a scuola, è stata aggredita da un uomo incappucciato. L’aggressore, dopo averle rubato il cellulare, con un pennarello rosso le ha disegnato sulla giacca a vento un triangolo e le ha marchiato il polso con un numero. Non solo: prima di andarsene, le ha aperto lo zaino lasciando un biglietto tra i quaderni. «Smettetela con questa religione». Un avvertimento scritto in stampatello su un post-it giallo: ha voluto lasciare un messaggio chiaro ai genitori, «colpevoli» di far parte dei testimoni di Geova. Erano circa le otto quando è avvenuto l’episodio: la bambina, come ogni mattina, stava andando a scuola a piedi. All’improvviso si è sentita toccare lo zaino e girandosi ha visto un uomo incappucciato che le ha sfilato il cellulare dalla tasca della cartella e le ha sbarrato la strada. Con un pennarello rosso le ha disegnato sulla giacca a vento un triangolo, segno identificativo usato dai nazisti per contraddistinguere i testimoni di Geova. Poi ha scritto un numero sul polso, il 1961, a imitazione dei marchi inflitti agli ebrei nei campi di concentramento. Infine è fuggito. La bambina, spaventata e in lacrime, è corsa verso la scuola e sulla strada ha incontrato un vigile urbano al quale ha raccontato l’accaduto. Il fatto è stato denunciato dalla famiglia ai carabinieri di Scorzè, che ora stanno indagando. Quella mattina, nel viottolo che porta alla piazza del municipio pare non ci fosse nessun testimone. Oggi i carabinieri ascolteranno anche le maestre e i compagni di scuola della bambina per cercare di chiarire meglio il racconto della piccola. I genitori però non ricordano alcuna minaccia o episodi di intolleranza per la religione predicata. Sull’episodio parla anche il sindaco di Scorzè: «Quello di venerdì è un fatto gravissimo di violenza inaudita che va a ledere le libertà individuali - afferma Clara Caverzan -. Se i fatti verranno accertati, bisogna prendere atto che ci sono troppi segnali di intolleranza nei giovani con simulazioni di idealismi politici che vanno ben oltre a quello che potrebbe essere definito una forma di bullismo». Giorgia Gallina ""ICpress"":http://www.icpress.it/notizia_leggi.asp?id=419 ------------------------- Ragazzina aggredita i carabinieri indagano - La Nuova Venezia LUNEDÌ, 28 FEBBRAIO 2005 Pagina 12 - Provincia Ragazzina aggredita i carabinieri indagano SCORZE'. Dovrà essere interrogata ancora una volta la ragazzina aggredita mentre andava a scuola. I carabinieri di Scorzè vogliono farsi ripetere quell'incredibile racconto per poter fare chiarezza su un episodio sconcertante. La piccola di 11 anni che abita a Scorzè, testimone di Geova, mentre andava a scuola, è stata fermata da una persona con il volto travisato che le avrebbe dipinto un triangolo viola sul cappotto, all'altezza del cuore, scrivendole anche un numero, il 1961, sulla mano sinistra. Una scelta non casuale: il triangolo viola è il modo in cui i nazisti identificavano i prigionieri dei campi di sterminio, le persone internate proprio per il loro credo religioso di Testimoni di Geova. Le indagini non sono facili anche perché, a quanto pare, non ci sono testimoni dell'aggressione. Da parte degli inquirenti la cautela è massima. E' stata la stessa bambina a raccontare quanto le è successo, poco prima delle 8, nel passaggio pedonale che costeggia villa Lina. Mentre stava andando a scuola - ha raccontato la ragazzina - è stata sorpresa di spalle da una persona con il volto coperto, probabilmente da un passamontagna, che le ha disegnato il triangolo sul cappotto e le ha scritto, con un pennarello, il numero sulla mano. Nella ricostruzione dell'episodio si parla anche di un telefonino, ma non è chiaro se le sia stato rubato o se sia stato smarrito. ","Molestata perché la sua famiglia fa parte dei testimoni di Geova. L’aggressore, dopo averle rubato il cellulare, con un pennarello rosso le ha disegnato sulla giacca a vento un triangolo e le ha marchiato il polso con un numero.",,azioni_fasciste,r_veneto,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/106/Vebambinaaggreditaconsimbolinazi 107,2005-03-17T12:17:00,2005-07-23T10:47:55,Lettonia: sfilata SS,"Ecco a cosa porta il revisionismo: alla riabilitazione del nazismo con la complice connivenza del governo lettone. Gli antifascisti e i giovani della comunità russa hanno ingaggiato scontri con la polizia per protestare contro la macabra sfilata. Wed March 16, 2005 3:21 PM GMT Di _Jorgen Johansson_ RIGA (Reuters) - I veterani lettoni delle Waffen-SS, che combatterono contro l'Armata Rossa al fianco dei soldati tedeschi, hanno sfilato oggi per le strade di Riga, chiedendo al presidente della Lettonia di non partecipare alle commemorazioni per la fine della Seconda guerra mondiale previste a Mosca. I dimostranti, alcuni dei quali indossavano la loro vecchia uniforme, hanno ribadito di essersi comportati da patrioti combattendo per fermare l'invasione sovietica al fianco delle speciali forze di sicurezza di Hitler. Secondo loro, la presidente Vaira Vike-Freiberga non dovrebbe partecipare il 9 maggio ai festeggiamenti per la vittoria sulla Germania nazista. ""Non penso che sia una buona idea andarci... perché è stato l'inizio dell'occupazione del nostro Paese"", ha detto Antons, veterano di 79 anni, che non ha voluto dare il suo cognome. Oltre 100.000 lettoni sono stati arruolati o hanno prestato servizio volontario accanto alle forze tedesche durante l'occupazione nazista del 1943-44. Mosca ha ripetutamente bollato la marcia annuale dei veterani come una vergognosa celebrazione del fascismo. Qualche tafferuglio è scoppiato tra i sostenitori dei circa 500 veterani scesi in piazza e i dimostranti anti-fascisti e la polizia ha arrestato circa 20 persone. La presidente lettone, preoccupato per l'immagine del suo paese, ha invitato i cittadini a non recarsi alla marcia. L'annunciato viaggio a Mosca di Vike-Freiberga ha creato tensioni con gli altri due stati baltici, Estonia e Lituania, i cui leader hanno deciso di boicottare i festeggiamenti di Mosca. L'idea del presidente lettone è di migliorare le relazioni, spesso tempestose, con la Russia, ma la Lettonia vuole anche che Mosca riconosca le sofferenze provocate dall'occupazione dei Paesi baltici. La Lettonia -- come la Lituania e l'Estonia - è entrata nell'Unione europea lo scorso anno ed è tra le economie che crescono di più in Europa.",Veterani SS sfilano contro i festeggiamenti dell’Armata Rossa. Gli antifascisti e i giovani della comunità russa hanno ingaggiato scontri con la polizia per protestare contro la macabra sfilata.,,news,r_nazionale,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/107/LettoniasfilataSS 108,2013-03-18T09:52:00,2013-03-18T09:54:22,"Fausto e Jaio 1978, la speranza muore a 18 anni","Quella sera in Via Mancinelli. Milano, 18 Marzo '78... (indy) La strada e' buia. Un vento di marzo sposta il lampioncino in fondo a destra, lo fa dondolare come un'altalena. Nel silenzio si ascolta solo la voce del telegiornale da poco iniziato. Una voce metallica che viene da qualche casa con le finestre aperte. Il conduttore parla del rapimento Moro, dell'uccisione della scorta avvenuta due giorni prima a Roma, delle inchieste iniziate in fretta e furia. Il silenzio maschera il rumore sordo di passi veloci. Loro sono due ragazzi che vestono come una volta: jeans scampanati, camicione a quadretti, giubbotti con le frange, capelli lunghi. Di sabato, a quell'ora, percorrono la strada che divide in due il quartiere Casoretto,via Mancinelli. Trecento metri senza luce, un luogo poco frequentato, di sera come di giorno, buio, scuro. Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, parlano di Moro e di viaggi, di quei sogni che ogni ragazzo ha in testa a diciotto anni. Il risotto di Danila, la madre di Fausto, li attende fumante. Fausto non sopporta quando Jaio arriva in ritardo agli appuntamenti. ""La prossima volta me ne vado,non ti aspetto più - dice all'amico . ""Cerca di essere più elastico - risponde Lorenzo. I passi si fanno più intensi e i pensieri corrono veloci come razzi. Un pezzo di vita scorre come la trama di un film e i ricordi prendono il sopravvento. Quei sabati al Parco Lambro con le chitarre,sognando un po' di California, ad ascoltare chi tornava da mete lontane ognuno con la sua piccola verità. Ricordi che si rincorrono come le chitarre di Crosby, Stills, Nash e Young. Le voci degli amici , delle ragazze, delle lunghe discussioni politiche. Le prime esperienze con le donne consumate in poche ore, la fretta di correre lontano e di fuggire via da Milano. Il suono della chitarra di Jaio, ricevuta in regalo dallo zio solo due anni prima. E quei progressi fatti dai primi timidi accordi alle canzoni vere e proprie imparate su manuali di contrabbando.Le feste al Leoncavallo, i concerti di jazz, il bar, spettacoli teatrali di compagnie che vengono da lontano. Il blues di Jaio e i Rolling Stones che Fausto ama tanto ascoltare. All'altezza del portone dell'Anderson School i passi d'improvviso si fermano. Fausto e Jaio avvertono il pericolo, si voltano intorno per chiedere aiuto. Intorno a loro c'è il vuoto, la solitudine. Così due giovani dall'accento romano si avvicinano con fare sbrigativo.Li bloccano. Ora i quattro si trovano faccia a faccia. Si fa avanti uno con l'impermeabile bianco e il bavero alzato, avrà diciotto, vent'anni. ""Siete del Centro Sociale Leoncavallo? - dice con voce squillante. Lorenzo e Fausto si guardano, sono increduli. Non rispondono. Il senso di due vite si spegne sotto i colpi di otto proiettili Winchester 7,65 sparati da un professionista. Un'esecuzione. I corpi si accasciano a terra. Il primo a cadere è Fausto. Il proiettile lo colpisce all'addome; gli altri tre in rapida successione all'emitorace sinistro,al braccio destro e alla regione lombare sinistra.. Lui compie una torsione su sé stesso. Un quinto proiettile lo raggiunge di striscio bucando gli indumenti. Poi tocca a Lorenzo, Jaio per gli amici. Tre colpi lo fanno crollare sul marciapiede: Fausto è riverso sul piano stradale mentre Jaio è a breve distanza, centrato più volte mentre tenta una fuga impossibile. Dopo quei colpi che sembrano petardi scende un silenzio irreale. La strada si fa ancora più scura e nel buio scappano gli assassini. (...) Don Perego piange come un bimbo, si dispera. Pensa a quanto sia ingrata la vita. ""Perché proprio loro? -continua a chiedersi. ""Erano così giovani, non avevano mai fatto di male a nessuno. Fausto veniva ancora sul campetto dell'oratorio insieme con Lorenzo e io li facevo entrare purché si limitassero a giocare al pallone e non parlassero con i nostri ragazzi di politica"". Detta queste parole mentre la via inizia a brulicare di persone. Ragazzi come loro,di quel quartiere nella periferia est di Milano che frequentano il Centro Sociale Leoncavallo. Nel quartiere c'è chi offre la sua versione. ""Quella via era un pericolo-grida un conducente dell'autobus appena rientrato nella vicina rimessa dell'Atm di via Teodosio. Una ragazzina si scansa dal gruppo e piange. Il corpo di Lorenzo e' ancora coperto da un lenzuolo bianco mentre quello di Fausto viene trasportato all'Ospedale Bassini in un disperato tentativo di salvarlo. C'e' un via e vai di gente di ogni tipo. Ragazzi del Centro Sociale si mischiano ai tanti abitanti del Casoretto che vengono a rendere omaggio a due giovani delle loro strade. Giornalisti armati di taccuini cercano una verità credibile ma le fonti istituzionali percorrono disordinatamente piste di ogni tipo. C'è chi mette le mani avanti. Il capo di Gabinetto della Questura Bessone si lascia andare,parla a braccio con alcuni cronisti. ""E' chiaro. Si tratta di un regolamento di conti, una faida fra gruppi della nuova sinistra o inerente al traffico di stupefacenti"": Nessuno gli crede. Ci guardiamo stupiti. Traffico di stupefacenti? Faide tra gruppi? La matrice di destra di quell'omicidio e' ben chiara, viene sussurrata da molti quella sera ma non ci sono prove. ""link al sito del libro di Daniele Bianchessi"":http://www.retedigreen.com/index-35.htm pubblicato il 18.03.05","Quella sera in Via Mancinelli. Fausto e Iaio, la speranza muore a 18 anni ",,materiali storici,r_lombardia,article,"fausto iaio,bianchessi,libri",http://www.ecn.org/antifa/article/108/FaustoeJaio1978FaustoeIaiolasperanzamuorea18anni 109,2005-03-19T19:26:00,2005-06-12T12:07:48,- Catania accoltellato un compagno,"_19 marzo 2005_ TORNANO LE LAME DEI FASCI INFAMI Ieri sera , sul treno partito da Catania per la manifestazione nazionale contro la guerra di Roma sono saliti per fare una provocazione dei noti naziskin catanesi di Forza Nuova. Quando alcuni compagni sono andati da loro per invitarli a scendere dal treno è nata una colluttazione durante la quale un compagno è stato colpito da 4 coltellate. Il compagno è stato ricoverato, gli sono stati dati 15 punti di sutura e ora sta bene. Oggi più di prima bisogna smascherare agli occhi della gente chi sono questi schifosi servi dei padroni. Fascisti carogne tornate nelle fogne! p>. Centro Popolare Occupato Experia - Catania ============================================================================ Ieri sera , sul treno partito da Catania per la manifestazione nazionale contro la guerra di Roma sono saliti per fare una provocazione dei noti naziskin catanesi di Forza Nuova. Tutto questo potrebbe essere ""normale"" se non fosse per alcuni particolari che possono far pensare ad uno stretto collegamento fra la provocazione e l'atteggiamento di digos e polizia. Ma riepiloghiamo il fatto : quando alcuni compagni sono andati dai 3 per invitarli a scendere dal treno è nata una colluttazione durante la quale un compagno è stato colpito da 4 coltellate . Il compagno è stato ricoverato, gli sono stati dati 15 punti di sutura e ora per fortuna sta bene. Immediatamente in seguito all'accoltellamento sono intervenuti i digosauri che hanno subito portato in salvo i neo-fascisti dagli altri compagni accorsi, rimettendoli in liberta' 1 ora dopo i fatti e soprattutto facendoli partire sullo stesso treno del compagno ferito che tra le altre cose era il treno dei compagni di Napoli e della Campania che chiaramente hanno fatto scendere i 3 a Napoli una volta venuti a conoscenza della situazione. Questo e' ulteriore passaggio di una escalation di provocazioni neo-fasciste sul territorio nazionale (vedi i recenti incendi dei csoa in lombardia), e un preoccupante salto di qualita' nelle modalita' in cui vengono orchestrate le provocazioni in Sicilia che non possono non avere registi e coperture nelle forze della destra istituzionale al governo. p>. Centro Sociale ""EXKARCERE"" via mongitore 77 PALERMO ",Sul treno partito da Catania per la manifestazione nazionale contro la guerra di Roma un compagno è stato colpito da 4 coltellate da noti naziskin catanesi di Forza Nuova,,azioni_fasciste,r_sicilia,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/109/Cataniaaccoltellatouncompagno 110,2005-03-18T19:49:00,2005-06-14T11:00:40,04/05-6-9 Piacenza iniziative,"iniziative antifasciste a piacenza L'inizio della rassegna è molto vicino, vi preghiamo perciò di diffondere al più presto questa mail per darne notizia ad amici e conoscenti. Associazione Nazionale Partigiani d'Italia / Comitato Giovani ""Comandante Muro"" - Piacenza 1945-2005 60 anni di libertà *UOMINI E NO* Piacenza. 60° anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo. * *IL CUORE NERO* Razzismo, violenza, nazionalismo. Le eredità del fascismo. *Mercoledì 23 marzo, auditorium S.Ilario, ore 17.30* Incontro pubblico con: Lidia Menapace, staffetta partigiana. Ermanno Mariani, giornalista. Saverio Ferrari, Osservatorio Democratico sulle nuove destre. *Mercoledì 23 marzo, Teatro S.Matteo, ore 21.30* Teatro della cooperativa, Mai morti, monologo di Renato Sarti con Bebo Storti. * *SIAM DEL POPOLO GLI ARDITI* Emilio Canzi e gli anarchici nella lotta antifascista. *Martedi 5 aprile, Teatro S.Matteo,ore 21* Les Anarchistes in concerto: le canzoni popolari della tradizione libertaria in memoria del Comandante Emilio Canzi. *Mercoledì 6 aprile, auditorium S.Ilario, ore 21* Incontro pubblico con: Ivano Tagliaferri, storico dell'antifascismo Franco Sprega, Istituto storico della Resistenza, Piacenza Paolo Finzi, A rivista anarchica * *L'AMNESIA DEL MALE* Negazionismo e altri mostri. *Sabato 9 aprile, Teatro S.Matteo* Ore 21: incontro pubblico con: Francesco Cassata, Università di Torino Ore 22: Nonno Rosenstein Kletzmer Quartet, Nonno Rosenstein nega tutto. Reading musicale dal romanzo di Marco Bosonetto. L'INGRESSO A TUTTE LE INIZIATIVE E' LIBERO E GRATUITO In collaborazione con: Associazione Kairos Comitato di Piacenza per le celebrazioni del 60° anniversario della Liberazione. Comune di Piacenza Comitato giovani ANPI ""Comandante Muro"" - Piacenza Via X Giugno20, Piacenza tel. 0523/322983 http://www.partigiani-piacentini.net info: giovani@partigiani-piacentini.net I ""Ragazzi di Salò"" e Mussolini brav'uomo. Gli ideali antifascisti accantonati e screditati. Il ritorno sulla scena politica di nazionalismo, militarismo, razzismo: germi dai quali ci credevamo a torto immuni. La storia messa in dubbio, riscritta, piegata. *IL CUORE NERO* Nessun revisionismo: il fascismo è un mostro che ha devastato (attraverstao) la storia europea e che, come un'idra dalle mille teste, non è mai sconfitto definitivamente. I suoi frutti avvelenati condizionano ancora oggi la politica e la società italiane. In Mai morti Bebo Storti dà voce ad un nostalgico delle belle imprese del ventennio fascista, oggi impegnato in prima persona a difesa dell'ordine pubblico, contro viados, extracomunitari, zingari e drogati. Mai Morti era il nome di uno dei più terribili battaglioni della Decima Mas. A questa formazione, che operò a fianco dei nazisti nella repressione antipartigiana, e al magma inquietante del pianeta fascista il personaggio guarda con delirante nostalgia. Mai morti fa riflettere, in modo diretto e crudo, su quanto, in Italia, il razzismo, il nazionalismo e la xenofobia siano ancora difficili da estirpare. Al pomeriggio ne discutono Lidia Menapace, una staffetta partigiana da sempre impegnata in prima persona nella pratica della democrazia e della nonviolenza, Saverio Ferrari, studioso dei nuovi fascismi ed Ermanno Mariani, cantastorie della Resistenza piacentina. *SIAM DEL POPOLO GLI ARDITI* Emilio Canzi (1893-1945) è un'icona del movimento anarchico piacentino ed italiano, un esempio di vita nel solco della lotta democratica ed antifascista. Veterano della Grande Guerra; organizzatore degli Arditi del Popolo a Piacenza; esiliato a Parigi negli anni '20 e '30; comandante delle Brigate Internazionali nella guerra di Spagna. Sperimenta il confino fascista e il campo di concentramento in Germania, ed è uno dei primi animatori della Resistenza piacentina a Peli, nel '43. E' designato dal CLN comandante unico di zona a Piacenza, unico anarchico in Italia a ricoprire una carica di tale importanza. Gli dedicano un concerto Les Anarchistes, band di Carrara (città simbolo del movimento anarchico) che recupera e rivaluta la musica libertaria della tradizione italiana rivisitata in chiave moderna. La scrittura della canzone popolare nella loro interpretazione risulta assai variata nella forma rispetto all'originale, ma questa variazione la rivitalizza, la rinnova e ne preserva intatta la bellezza. Di Canzi e del contributo anarchico alla lotta antifascista parlano Paolo Finzi, redattore di A Rivista Anarchica e due storici locali: Franco Sprega dell'Istituto Storico della Resistenza e Ivano Tagliaferri, un autore che ha studiato la parabola degli Arditi del Popolo a Piacenza e in Italia e la vicenda degli anarchici piacentini nella guerra di Spagna. *L'AMNESIA DEL MALE* A sessant'anni dalla liberazione di Auschwitz c'è ancora chi nega lo sterminio per mano nazista degli ebrei (e degli zingari, dei testimoni di Geova, degli omosessuali, dei comunisti...) o che tenta di ridurne la portata numerica e storica. Chi sono, che cosa dicono e quali fini perseguono i negazionisti? La ritualizzazione della memoria è uno strumento efficace contro la manipolazione della storia? Ne parla Francesco Cassata, storico dell'Università di Torino. Per chi è sopravvissuto alla deportazione, le tesi negazioniste sono un insulto e un sogno. La centralità della memoria ribadita attraverso un paradosso: Nonno Rosenstein nega tutto, reading musicale dal romanzo di Marco Bosonetto, con il Nonno Rosenstein Kletzmer Quartet. ""La nostra musica, quella dei ghetti liquidati, degli shtetl distrutti, dovevamo tenerla in vita come un incubo perché chi aveva tentato di spazzarci via sapesse che aveva fallito e noi danzavamo ancora nei cortili, tessevamo foreste di suoni attorno a meravigliose radure di silenzio"" ","IL CUORE NERO Razzismo, violenza, nazionalismo. Le eredità del fascismo. Mai Morti – SIAM DEL POPOLO GLI ARDITI Emilio Canzi e gli anarchici nella lotta antifascista. – L’AMNESIA DEL MALE Negazionismo e altri mostri.",,manifestazioni antifa,r_emiliaromagna,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/110/040569Piacenzainiziative 112,2005-03-20T18:08:00,2005-06-14T11:01:01,03/24 iniziativa a Parma,"*L’antifascismo tra memoria storica e attualità politica* Giovedì 24 marzo – ore 21 Sala conferenze di via Testi, 4 – Parma Sempre più, negli ultimi anni, gruppi e movimenti della destra radicale cercano spazio nelle pieghe delle contraddizioni sociali, nella rabbia della disoccupazione e della miseria, nel qualunquismo e nel razzismo diffusi, nella guerra tra poveri e nella rabbia giovanile. Facendo nuovamente leva sulla retorica nazionalista, sulla xenofobia, sull’integralismo cristiano, sulla “violenza purificatrice” (temi che affondano le radici nel fascismo e nel nazismo storici), la destra radicale si ripresenta sulla scena politica nei modi consueti: aggressioni a militanti della sinistra antagonista e a lavoratori migranti, attentati e incendi a centri sociali, distruzioni di lapidi e monumenti antifascisti e partigiani, profanazioni di cimiteri ebraici, celebrazioni e manifestazioni provocatorie tutelate dalle “forze dell’ordine”. Dietro queste iniziative, si intravede una consistente rete di attività economiche e di protezioni politiche. Come può rispondere il movimento antifascista? Quali gli insegnamenti e i limiti delle lotte del passato? Quali le relazioni tra antifascismo “di classe” e antifascismo “democratico”? Quali le nuove forme di mobilitazione per fermare un pericolo che si fa sempre più concreto? Interventi di: Massimiliano Ilari William Gambetta Piero Pollutri p>. A cura del Comitato antifascista “Agosto 1922”",Incontro antifascista. Quali sono le nuove forme di mobilitazione per fermare un pericolo che si fa sempre più concreto? Quali gli insegnamenti e i limiti delle lotte del passato?,,manifestazioni antifa,r_emiliaromagna,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/112/0324iniziativaaParma 113,2005-03-23T09:48:00,2005-06-14T11:02:16,Roma: Incendiato ingresso sede Fiamma Tricolore,"da indymedia: ""Che il nemico, bieco di paura e di ferocia, trovi a ogni angolo di casa, a ogni svolta di strada, a ogni ombra di bosco il colpo giustiziere che lo immobilizzi per sempre!"" Oggi, 22-3-05, il Nucleo Antifascista ""Roma Sud"" ha appiccato il fuoco all'ingresso della sezione di Acca Larentia, covo del gruppo neonazista ""Base Autonoma"" aderente al MS-FT. Intendiamo in questo modo dare concreta valenza alla campagna ""Roma Antifascista"", esplicitando nella prassi la parola d'ordine ""Chiudere con il fuoco le sedi dei fascisti"". Intendiamo subito sgombrare il campo da possibili equivoci:ci assumiamo la responsabilità politica e materiale dell'azione per impedire che dietrologi e benpensanti alimentino voci relative a presunte provocazioni ""pre-elettorali"". Non nutriamo infatti alcun interesse nei confronti della prossima tornata elettorale; del resto, lungi dalla nostra cultura politica sostenere un centro-sinistra nei confronti del quale non nutriamo alcuna simpatia, né interesse di carattere tattico. L'intervento antifascista non può essere delegato a quella ""borghesia illuminata"" la quale, in 60 anni di ""democrazia repubblicana"", non ha esitato - quando le esigenze politiche lo richiedevano - a legittimare la presenza fascista nelle istituzioni e sul territorio. La responsabilità storica deldilagare di fenomeni revisionisti e negazionisti va ricercata proprio nella sinistra ""istituzionale"" la quale, rinnegando la propria essenza rivoluzionaria fin dalla svolta di Salerno, ha consentito un progressivo occultamento della memoria storica fondata sui valori della Resistenza al nazifascismo (vero, Violante?). Dunque, rivendichiamo soltanto al campo della sinistra rivoluzionaria la legittimità d'intervento sul terreno dell'antifascismo militante, pur con la consapevolezza che la liberazione del proletariato dall'oppressione capitalistica non può passare soltanto attraverso l'attacco ai fascisti, la cui delegittimazione resta comunque un passaggio ineludibile nella lotta anticapitalistica. Oggi, sul piano internazionale le forze della reazione avanzano globalmente, e nel nostro paese la destra di governo va vivere al suo interno una composita miscela di neopopulismo, conservatorismo, iperliberismo. E la stessa destra radicale, al di là di storici dissapori interni, è legata a quella di governo da un ""filo nero""; d'altronde, un'ampia componente di AN (la cosiddetta destra sociale) annovera tra le sue fila nomi noti per essere già stati esponenti di punta dell'extraparlamentarismo fascista (si pensi a Vincenzo Piso e Marcello De Angelis, per esempio). Questo settore della destra (espresso, al governo del paese, da Gianni Alemanno), rappresenta quell'anello di congiunzione intorno al quale Storace intende far crescere l'esperienza di governo della regione come una sorta di ""laboratorio politico"" nel quale la bilancia della coalizione pende decisamente verso una destra che, pur strizzando l'occhio al mercato, si preoccupa di radicarsi intorno ai valori della tradizione e di recuperare il consenso delle periferie urbane attraverso un intervento sociale di stampo ultranazionalistico (il progetto delle ONC di Adinolfi trova una propria dimensione politico-elettorale nella candidatura ""storaciana"" di Gerri. Del resto, la stessa proposta di legge relativa al riconoscimento dibelligeranti per i repubblichini, sponsorizzata da AN e poi ritirata per esigenze di carattere tattico costituisce ulteriore dimostrazione di come revisionismo e negazionismo corrano sul medesimo binario, nonostante i bagni termali purificatori di Fiuggi. Per tutti questi motivi, estremamente varia è la lista dei nostri potenziali obiettivi; oggi, colpiamo Acca Larentia e la Fiamma Tricolore, ma soprattutto un feudo che storicamente funge da punto di riferimento per l'estrema destra romana. Intendiamo con ciò ribadire il nostro netto rifiuto di qualunque logica pacificatrice e riabilitatrice: il fascista,qualunque maschera indossi, resta irriducibilmente un nemico di classe, giacché gli interessi storici del proletariato confliggono e collidono irrimediabilmente con i suoi, senza possibilità di mediazione. Oggi, il Movimento dei movimenti che tanto appassiona la sinistra salottiera e radical-chic (giunta a definirlo il ""nuovo soggetto rivoluzionario""!!!) ha derubricato dalla propria agenda politica il paradigma dell'antifascismo militante, ponendo così implicitamente in essere le condizioni tali da garantire alle ""camicie nere"" il recupero di una agibilità politica impensabile soltanto fino a pochi anni fa, anche in quartieri storicamente proletari. La demagogia delle ONC paga in termini di visibilità e di aggregazione, e persino coloro i quali (come l'on. Mussolini) rivendicano espressamente la ""bontà"" del regime fascista trovano sempre più largo spazio tra i media, e vengono legittimati dall'INTERA classe politica quali interlocutori credibili. Il nostro intervento non vuole comunque sostituirsi all'attività di massa, giacché siamo perfettamente consapevoli che ""ogni passo del movimento reale è più importante di una dozzina di attentati e di resistenze individuali""; ciò che purtroppo constatiamo è la debolezza del movimento reale, e la sua disgregazione; auspichiamo perciò che il rilancio di una campagna antifascista possa fungere da stimolo per rimettere questA tematica AL CENTRO DELLA DISCUSSIONE, per lo meno tra i settori più avanzati del movimento. I recenti fatti di Milano mostrano quanto possa nuocere un atteggiamento di passività nei confronti della riemersione di quello che non è un semplice rigurgito nostalgico, bensì il culmine di una precisa strategia politica del capitale, che viaggia parallelamente allo smantellamento del sistema dei diritticonquistati dalla classe operaia nei decenni passati, ed alla crescente restrizione dell'agibilità politica delle avanguardie di classe. COLPIRE CON OGNI MEZZO E IN OGNI LUOGO LE CAROGNE FASCISTE! ONORE ALLA RESISTENZA PARTIGIANA! SENZA TREGUA, ORA E SEMPRE RESISTENZA! IN RICORDO DI FAUSTO E IAIO, UCCISI DAL FASCISMO DI STATO. Nucleo Antifascista Roma Sud ","Incendiato l’ingresso della sezione di Acca Larentia, covo del gruppo neonazista “Base Autonoma” aderente al MS-FT.",,news,r_lazio,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/113/RomaIncendiatoingressosedeFiammaTricolore 114,2005-03-23T13:52:00,2005-06-13T23:29:56,Bologna ordigno rudimentale sede di Alternativa Sociale," Bologna. Un ordigno rudimentale è esploso attorno alle 4,50 di questa notte davanti alla sede di Alternativa Sociale, in via Beolco 2, nel quartiere San Donato. L'esplosione ha provocato danni alla saracinesca e alla vetrata, senza causare feriti. Le vetrate sono andate in frantumi e anche gli arredi interni sono stati danneggiati. La saracinesca è stata divelta verso l'esterno della sede, evidentemente perchè l' ordigno è stato posto nell'intercapedine tra vetrata e serranda. Sull'episodio sono in corso indagini della Digos: ancora da accertare la natura dell'ordigno che è stato fatto esplodere. (23 marzo 2005) http://www.repubblica.it/2005/c/sezioni/cronaca/bombenotte/bombenotte/bombenotte.html","Un ordigno rudimentale è esploso attorno alle 4,50 di questa notte davanti alla sede di Alternativa Sociale",,news,r_emiliaromagna,article,,http://www.ecn.org/antifa/article/114/BolognaordignorudimentalesedediAlternativaSociale